Il “centro informazioni” di Honi era la bettola
Pepita, un locale scuro e piuttosto sporco che non aveva nulla della
colorata e vivace città che Mer’n aveva appena
visitato.
Al confronto persino la taverna Corallo era una reggia…
Attesero per poco all’entrata, e quasi subito
l’oste guercio li fece accomodare in una saletta
più pulita del corridoio stretto che avevano percorso.
Era impaziente di fare a Nahël e Sam’yr un bel
po’ di domande, ma l’uomo
l’anticipò.
-Aspetta.-, si sedette sull’unica poltroncina, scivolando in
modo da essere quasi sdraiato, e le due lo imitarono sedendosi in modo
più ordinato sul morbido divano.
-Vai, o rischi di esplodere.-
-Perché capisco la lingua di Honir ma non riesco a
parlarla?-, Mer’n iniziò infastidita da quello che
sembrava un incantesimo eseguito a metà.
-E io che ne so?-, fu la sconvolgente risposta dell’uomo.
-Sì che lo sai, quando te ne sei andato per gli affari tuoi
mi hai fatto un incantesimo.-, replicò Mer’n con
cocciutaggine.
-Ti pare? Se fossi uno stregone non sarei certo qui a darti
spiegazioni.-, le disse prima di aggiungere quasi sovrappensiero: -E
togliti quello scialle giallo.-
Mer’n chinò il capo per osservare meglio la stoffa
color canarino che le cingeva la vita.
Perché doveva toglierlo? Era un vecchio regalo di uno
stregone, e questo le aveva assicurato che con
quell’indumento addosso avrebbe ricevuto protezione e
fortuna…
-Mi piace lì dov’è.-, Mer’n
accarezzò la stoffa gialla, lisciandone le pieghe.
-Fai come vuoi.-
-E tu cos’hai fatto mentre io mi perdevo in città?
Cose da stregoni?-
Nahël si stropicciò gli occhi, -Affari miei. Vedo
che comunque hai portato la ragazza.-
-Certo!-, Mer’n era scandalizzata, -Che facevo, la lasciavo
da sola a vagare per una città sconosciuta?-
Sam’yr le sorrise riconoscente, mentre Nahël
alzò gli occhi al cielo. Sorelle maggiori…
-Comunque, hai fatto bene, ho proprio la persona che serve a tutti e
tre. Nikka, puoi entrare.-
Nikka? Mer’n conosceva quel nome di fama. Non era quel mago
errante che vagava per il mondo a distribuire consigli e sciogliere
maledizioni?
Nella stanzetta entrò un uomo sulla quarantina,
completamente avvolto in un mantello color panna,
l’espressione gioviale ed il passo baldanzoso.
-Ehilà.-, diede una pacca sulla spalla a Nahël, che
lo presentò: -Lui è Nikka, benefattore a tempo
perso.-
-E tu sei sempre il solito pagliaccio, vero?-, Nikka imitò
scherzoso il tono dell’amico, strappando un sorriso alle due
sul divano.
-Oh, donna affascinante, così tu sei Mer’n.
Piacere mio, ti vedo bene!-, e le strinse la mano calorosamente.
Mer’n non era molto sorpresa del fatto che conoscesse il suo
nome: probabilmente aveva incontrato Nahël prima e questo gli
aveva raccontato tutto.
-Il fior di miele vicino a te invece è circondato da una
brutta aura Che brutta, brutta maledizione. Farò il
possibile.-, e strinse la mano anche a Sam’yr.
-Sai da dove viene quella maledizione.-, dalla sua poltroncina
Nahël si girò su un fianco per osservare meglio i
tre.
-L’harem dello stregone, si. Non sono andato a vedere di
persona, ma girano voci piuttosto confuse. E non fare quella faccia!-,
che faccia stava facendo Nahël? Mer’n si
voltò per guardarlo, ma non fece in tempo:
l’espressione dell’uomo era tornata la solita.
-Allora, fior di miele, tu hai la priorità. Prova a parlare
mentre sciolgo la maledizione. Se è in tensione dovrei
metterci di meno.-, suggerì Nikka.
Sam’yr annuì, iniziando a storcere la bocca e
scuotere il capo, proprio come aveva fatto in precedenza con
Mer’n. Nel frattempo Nikka aveva iniziato a cantilenare
strane parole a mani giunte, quasi come se pregasse.
Dopo un paio di minuti il canto cessò, e
Sam’yr…
-E’ pieno d’oro, e i suoi capelli neri…
ah!-
-Attenta, fior di miele. Questa donna sta per assalirti con una marea
di domande!-, l’avvisò scherzoso il mago.
-Primo, cos’è un harem?-, aveva chiesto ai due
uomini, incuriosita da quella parola sconosciuta.
-Un gineceo, la residenza delle… donne? Sì, le
donne dello stregone.-, le aveva spiegato Nikka scambiando un fugace
cenno d’intesa con Nahël, che sembrava essere
diventato all’improvviso di cattivo umore. Non era certo
necessario spiegarle anche tutte le implicazioni del termine.
Sam’yr le descrisse quel luogo, e Mer’n ebbe la
conferma di averlo sognato quella notte, anche se serbò per
sé quei pensieri.
La ragazza era stata una delle ultime ad essere condotta lì,
e non conosceva tutte: erano più di duecento.
-Hai visto per caso una ragazza di nome Lee’a? Sta bene?-,
continuò Mer’n preoccupata.
-La vedevo poco, era sempre rinchiusa in punizione.-
Se da cane era pigra e dormigliona, una volta tornata umana aveva
ripreso ad essere la solita pestifera, ed era piuttosto battagliera con
i servi-ombra dell’harem. Girava voce che appena sciolta la
maledizione che l’aveva costretta in forma animale per tanto
tempo aveva steso cinque servi-ombra e aveva tentato di fuggire assieme
ad un gruppo di altre ragazze, ed un intera squadra di servitori era
stata mandata a recuperarle.
-Che assurdità.-, sospirò Mer’n,
-Lee’a non è pericolosa, è solo
stressante.-
Poi chiese a Sam’yr perché le avessero rapite, ma
la ragazza aveva idee piuttosto confuse a riguardo.
Ogni tanto venivano portate in un grande salone, ed un ragazzo dalla
pelle scura e lunghi capelli neri stava per ore ad osservarle senza
dire nemmeno una parola, dall’alto del suo scranno dorato.
Doveva essere il fratello di Yenn, la donna vestita elegantemente che
prendeva ogni giorno il the con tutte loro, straziandole con lunghi
monologhi sul giardinaggio, sul cibo e sugli uomini.
Se qualcuna non riusciva a fingere di apprezzarla veniva punita,
costretta ad innaffiare per tutto il pomeriggio il giardino porticato o
stando rinchiusa in una stanza buia, completamente sola.
Lee’a era particolarmente affezionata all’ultima
punizione, a quanto diceva Sam’yr.
-Yenn e Thiem, capisco.-, Nahël era più cupo che
mai, -E i servi-ombra! Vuol un famiglio.-
Nikka annuì alle parole dell’amico, che
Mer’n non aveva capito.
I famigli non erano quegli umani al servizio degli stregoni che
potevano cambiare forma e diventare animali?
-Un famiglio?-
-Ma certo. Thiem, quello del trono, ha rapito tutte quelle ragazze
perché vuole avere scelta, e Yenn sta al suo gioco.-
Ma come faceva Nahël a sapere tutte quelle cose?
-Ha preso persone con caratteristiche curiose ma innocue.-,
interloquì Nikka, -Mer’n, tua sorella era
maledetta. Fior di miele, tu sei incredibile nella corsa.-
Così Sam’yr era riuscita a scappare correndo?
-Ma cosa dobbiamo fare per liberarle?-, Mer’n
puntò dritta al sodo.
-Quei due non sono pericolosi, basterà andare là
ed inventare qualcosa.-, rispose Nahël con tono annoiato.
Ma come? Non era lui quello del piano e del conoscere i punti deboli?
-Fior di miele, meglio che tu vada a casa.-, intervenne Nikka. Dopo che
Sam’yr li ebbe ringraziati, lo stregone le fece fare una
piroetta e sparì in uno sbuffo di fumo.
-Hai fatto bene a non chiederle com’è scappata, ha
avuto delle disavventure con gli scarichi del palazzo.-,
sbadigliò Nahël.
Mer’n si coprì la bocca con le mani. Diavolo, era
vero! Era stata davvero meschina a farle tutte quelle domande e non
interessarsi della sua fuga.
-Non aveva comunque voglia di parlarne. La foresta l’ha
aiutata.-, Nikka si sistemò il mantello, lanciando
un’occhiata strana a Nahël.
-La foresta aiuta chi è in difficoltà. Grazie di
tutto Nikka.-
Il mago sparì in uno sbuffo di fumo come Sam’yr,
strizzando l’occhio a Mer’n.
A Honi giravano poche persone tatuate, il che non era esattamente un
bene.
Seduta su un tappeto con il braccio sinistro e la pancia ben in vista
-su cui erano tatuate delle fiamme blu ed un loto dello stesso colore-
Mer'n sorrideva ai passanti mostrando loro i disegni delle foglie che
aveva fatto e... la sua lama. Vicino a lei, Nahël
giocherellava con delle palline colorate senza particolare entusiasmo.
-Che allegria! Il tuo mestiere non è far ridere?-, lo
riprese Mer'n mentre iniziava ad incidere la pelle del suo primo
cliente, un uomo nerboruto che le aveva chiesto una foglia
sull'avambraccio.
--Non ne ho voglia.-, fu la scontrosa risposta.
Il buffone aveva accettato controvoglia di fermarsi nella capitale per
un altro giorno, ma Mer'n era stata irremovibile: avevano bisogno di
soldi per mangiare.
Assurdo come l'uomo in rosso riuscisse a sopportare fame e sete senza
lamentarsi, per una volta.
-Comunque sei strana, tu. La tua professione è ferire gli
altri.-
-I tatuaggi non sono ferite, sono arte.-, ribattè
allegramente Mer'n salutando l'uomo dolorante ma soddisfatto che le
aveva lasciato due pezzi d'argento in mano.
-Come no. Se vai avanti di questo passo ci metterai una settimana per
un pezzo d'oro.-
-E allora lavora anche tu!-
Sera :D ringrazio thewhitelady
per la recensione! Nahël è ambiguo xD ho voluto
trattarlo così apposta, poveraccio. Però in fondo
-forse- non è cattivo xD Preferiti? *-* uh, grazie! Spero
che questo non ti abbia delusa!
Leider ja, lerne ich Deutsch seit sieben Jahre... und du? xD
Sono stata un po' cattiva con Sam'yr e gli scarichi.
Insomma, ecco... però è fior di miele :) mi
piaceva troppo come espressione!
A tutti quelli che leggono e non commentano: su, non siete timidi, non
mi offendo se mi dite che ne pensate :D
Nyappy
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