Giorno 11: To the end
Giorno
11: Chi vuole vivere per sempre?
Francis
varcò la soglia, insieme al gruppo, ma non trovò altro
che il buio più totale; Rebel svolazzò in circolo,
dall'alto al basso, con il suo skate volante, ma non vedeva nulla;
Beauty focalizzò il suo radar ad infrarossi, mentre Blank si
guardava intorno per cercare di vedere meglio.
Ad
un tratto, le luci della stanza si accesero, accecandogli per la
sorpresa; quando si ripresero, si trovarono a fronteggiare uno stuolo
di demoni delle più varie misure.
“Ok...
Questo limita un po' il mio piano, credevo fossero molti meno.”
Francis indietreggiò insieme agli altri, a parte Alex che
restò lì, spavalda, senza alcuna paura.
“Avanti,
ragazzi, non saranno mica alcuni demoni a fermarci. Se ci blocchiamo
ora, Fenn ha i minuti contati.” Si voltò a fissarli,
sperando che non scappassero a gambe levate.
Rebel
sorrise, si mise in bocca una chewing gum e si appostò al suo
fianco: “Se muoio, e ho già scritto il testamento, lo
preciso, la mia piantagione di erba è tua, amica mia.”
La
mora sbarrò gli occhi, ma fu felice che almeno al suo fianco
c'era Rebel, se pur fumata come al suo solito.
Beauty
si aggiunse al duo, scocciata della presenza di Alex: “Lo
faccio solo per il mio amato Fenn.”
Blank,
che non aveva abbandonato l'idea di salvare il fratello, tirò
fuori il bazuka, ed esclamò: “Beh, che stiamo
aspettando, allora?”
Emme
lanciò le armi alle ragazze, mentre Francis, un po' a
malincuore, rinunciò a filarsela.
“Caricamento
del plasma biomeccanico in corso...” La voce di Nykyta negli
auricolari risuonò perfettamente, il conto alla rovescia era
iniziato.
“3...2...1...”
Emme,
Rebel, Beauty e Blank presero una strana forma, di un colore simile
al platino, ma più scuro, freddi e lucidi, spaventosi, eppure
tanto affascinanti quanto perfetti: era la mutazione biomeccanica.
“Andiamo
a far fuori qualche culo demoniaco.” Rebel schizzò verso
il gruppo di demoni incazzati, schivando con velocità tutti
gli attacchi come non aveva mai fatto prima d'ora.
Beauty,
con la vista agli infrarossi, polverizzava qualunque cosa gli
capitasse sotto mano; Blank frantumava le ossa del cranio spalancando
la bocca a 180°, e, infine, Emme sparava acido dall'addome,
sciogliendo tutto ciò che aveva intorno di nemico.
Alex
si paralizzò sul posto, mentre Francis la prendeva per un
braccio e la montava sul sedile posteriore della sua moto da cross:
“Sorpresa?”
Saltò
tutti gli ostacoli, arginando i pericoli e i compagni, soprattutto
Beauty ed Emme: “Cazzo, non mi aspettavo fossero così
maledettamente forti e mostruosi.”
“Beh,
ti ci devi abituare. Stringiti forte, balleremo un po'. Rebel...”
La biomeccanica lo fissò con quei suoi occhi di metallo e lo
seguì, sfrecciando per i corridoi, abbatendo scudi e altri
ostacoli.
Il
livello 2 sembrò una fottutissima roulette russa, peccato che
per ogni numero c'era una stramaledetta trappola mortale.
“Oh,
cazzo... Rebel... Qualche idea?” Francis posò il
portatile per terra, mettendo il cavalletto alla sua splendida moto:
“Vedi se riesci a superare questa specie di livello.”
Rebel
studiò il campo, sorvolandolo quasi del tutto, poi tornò,
un po' delusa: “C'è un campo magnetico che non riesco a
distruggere... Mi serve dell'energia elettrica negativa, riusciresti
a produrmela?”
Francis
ebbe un lampo di genio: aprì il suo zainetto e cercò
dentro, trovando delle pile alcaline praticamente nuove, ed iniziò
a costruire qualcosa di strano.
“Oh,
bene...” Lux rise fragorosamente nel sentire la presenza del
gruppo: “Come possono credere di superare i miei livelli?”
Fenn,
pieno di ematomi e ferite ovunque, alzò il viso scarno per
fissare Lux: la voce era flebile, poco fiato, si sentiva inerme in
quello stato “Lo... Sapevo che sarebbero... Venuti.”
“Già,
c'è anche quella bellezza della tua fidanzata.” Rise,
nuovamente, mentre Fenn sbarrava gli occhi: perché Alex aveva
fatto una cosa così sconsiderata, esponendosi a certi
pericoli?
Il
cellulare gli squillò, tanto da lasciarlo confuso: era Alex.
Rispose
Lux: “Non rivedrai mai il tuo adorato, mia cara.”
“Questo
lo vedremo... In ogni caso, caro... Mi chiamo Francis, stronzo. Ho
trovato anche il modo di passare tutti i livelli senza muovere un
dito. Lo sai come?”
Il
sorriso dalle labbra di Lux scomparve, riducendosi a qualcosa di più
simile ad una smorfia contrariata: Non è possibile, come
avrà...
“Stai
bleffando, non ci è mai riuscito nessuno...”
“Io
non sono nessuno, io sono Francis Birthsong, un cazzone fottutamente
intelligente che viene ad aprirti il culo in questo momento,
scommetti?”
Dal silenzio,
si poté distinguere chiaramente l'inizio di Welcome to the
Jungle dei Guns'n'roses, Fenn conosceva solo una persona,
almeno benissimo, che amava quella canzone e la ascoltava almeno 800
volte al giorno.
Ci fu
un'esplosione, fortissima: il soffito era crepato quando Francis era
piombato dal livello 2 a quello con la sua moto, seguito da Rebel e
Alex.
“Io
non scherzo mai, almeno non sulle cose importanti.” Gli alzò
il medio.
Fenn sorrise,
anche se dopo gli venne da tossire per tutto il dolore che provava.
Alex si mise
una mano sulla bocca: il suo amore era ridotto molto male, era quasi
irriconoscibile; attaccò Lux, anche se era molto più
forte di quello che pensava, dato che schivò senza tanti
sforzi e la colpì dritta nella pancia, tanto da farla
inginocchiare dal dolore.
Francis fu
più pronto di lei: “Rebel, vai da Fenn, io tengo
occupato il figlio di puttana!!!”
Gli tirò
un pugno, che non scalfì nemmeno di una piega Lux, che rideva
ad ogni colpo inflitto: “Sei proprio un idiota!”
Il ragazzo
ricevette la testata più forte che avesse mai sentito, tanto
da aprirgli la testa e farlo sanguinare copiosamente.
Rebel cercò
di passare tutta la sua energia a Fenn, che respirava a fatica e le
diceva di sbrigarsi.
All'ultimo
minuto, quando stava per essere attaccata, Fenn, armatura metallica e
forza sovrumana, iniziò una battaglia con il suo antagonista.
La lotta era
spietata e sanguinolenta: ferite profonde segnavano le carni di Lux,
dolori dilanianti venivano inferti sull'armatura di Fenn.
Erano
entrambi in fin di vita.
Francis ebbe
la forza di rialzarsi: fissò Rebel, raccolta in un angolo con
Alex e la chiamò” Dammi una mano, stupida mezza
macchina!”
Lo aiutò
ad alzarsi e ad avvicinarsi a Fenn: anche se il sangue copriva i suoi
occhi, riuscì comunque a vedere il punto della situazione, ed
iniziò ad operare.
“Che
stai facendo?” Disse Alex quando capì cosa voleva fare.
“Se
muore uno, anche l'altro passerà all'altro mondo... Vuoi
rimanere vedova prima del previsto, bellezza?”
Alex si fece
da parte, pregando Dio che Fenn si salvasse.
L'aria del
mattino era quella che preferiva, in quella casa: sentiva
costantemente la mancanza della sua stanza alla centrale, ma in
compenso gli piaceva quella nuova dimora, vicino al lago, col suo
cane e la sua fidanzata.
“Fenn...”
La voce di Alex lo fece voltare.
Alex lo
fissò: le sue ferite non si erano ancora ripristinate, l'aver
dovuto fondere al suo corpo anche Lux l'aveva cambiato, non solo
nell'aspetto, ma anche nel carattere, come ad esempio, i suoi sbalzi
d'umore, ma anche quella voglia di affetto così intensa che
prima non aveva.
“Che
c'è?”
“Nulla,
è che mi mancavi...”
“Sono
qui!”
La baciò,
il fuoco che c'era nelle sue labbra era ancora più intenso di
quello di una volta.
“Ti
amo, lo sai?”
“Sì,
lo so... Voglio vivere per sempre... con te...”
*-* l'ho
finitoooooooooooh
Ringrazio la
mia sister Ladywolf x l'appoggio
l'ho scritto
di velocità tutto oggi!!! ^^ x te
p.s.
Nessun
continuo, te lo dico!!!!
mi è
bastato 4 anni di questo!!!
p.p.s
Al massimo
potrei fare una one shot in cui Alex
si fa
Francis (ma quanto è un figo??? adoro
quell'uomo è
leso!!!!)
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