Sospiro profondo.
Mi portai le mani alle
tempie, prendendo a massaggiarle.
Altro sospiro.
- Posso farcela, posso
farcela- sussurrai a me stessa, mentre m'accingevo ad uscire dal dormitorio.
Il calendario appeso nella
mia stanza mi ricordava che era lunedì: il che significava che solo due
giorni prima, io e Potter c'eravamo baciati tra le mura di quella scuola.
Baciati, oddio, che
parolone.
Lui aveva baciato me, ed io ero rimasta inerme ed
imbambolata.
- Lily, non aspettarmi a
pranzo, io e Sirius mangiamo insieme in un posto- un uragano dai capelli color
nocciola mi passò accanto, travolgendomi e abbandonandomi dinanzi al
buco del ritratto.
- Ma Mary, in che posto?-
gracchiai, mentre l'ombra della mia amica e i tacchettii delle sue scarpe mi
giungevano come unica risposta.
Bene. Benissimo.
- Lily!- Emmeline si
materializzò al mio fianco, prendendomi per il braccio e trascinandomi
per il corridoio. Che cavolo avevano tutti, quel giorno?!
- Em, sai mica dove
andrà Mary oggi a pranzo?- le chiesi, sospettosa.
Non c'erano molti posti in
cui mangiare, ad Hogwarts, Sala Grande e Cucine escluse.
- No, Lils,
ma ora fammi parlare, non interrompermi- disse lei, e mi fermò con un
gesto della mano- oggi a pranzo vado con Ian McCuller a ripassare per l'esame
di Artimanzia, quindi vai pure in Sala Grande senza di me- disse tutto d'un
fiato.
Alzai un sopracciglio,
decisamente insospettita - Anche tu?-
- Anche io. A proposito- e
qui affrettò il passo- credi che piaccia a McCuller? No, perché
non m'aveva mai chiesto di
ripassare insieme per un esame- ridacchiò lei, mentre un velo di
rossore le infiammava le guance.
Io aprii e richiusi la
bocca: McCuller per me era pressappoco inesistente, non l'avevo mai degnato di
un'attenzione ossessiva.
O, comunque, di attenzione
in generale.
- Non so, Em, forse
sì. Potresti uscirci insieme, quando ci sarà la prossima uscita
ad Hogsmeade- buttai lì, non molto
interessata.
Emmeline cambiava uomo
della sua vita ogni due per tre, quindi ormai avevo smesso d'affezionarmi alle
sue nuove fiamme.
- Devo andare, ho lezione
di Antiche Rune, scusa, ci vediamo stasera- soffiò la mia amica,
lanciando un'occhiata all'orologio e stampandomi un bacio sulla guancia.
Rallentai il passo,
osservando la porta dell'aula di pozioni che s'ingrandiva più
m'avvicinavo.
Non vedevo Potter da
sabato, poiché avevo deciso dir restare rintanata nella mia camera per
l'intera domenica, e quel giorno l'avrei inevitabilmente incrociato.
Non che mi avrebbe dato
fastidio: erano passati i giorni in cui la sua vista m'irritava; il fatto era
più grave: avevo paura.
Io, Lily Evans,
Caposcuola, acidità letale racchiusa in un solo corpo, avevo una paura
fottuta d'incontrar Potter e non saper che dire/fare.
Avevo sinceramente pensato
alla fuga, ma l'opzione disintegrava drasticamente la mia reputazione.
Feci il venticinquesimo
sospiro nel giro di una mezzoretta scarsa, infine decisi di varcare quella
santissima porta, tirare dritto a testa alta e sprofondare accanto a Marlene,
al primo banco.
- Lily-
Lens si voltò a guardarmi, con il dispiacere che le si leggeva in faccia
- Senti...-
- Non dirmelo, Lens: oggi
non pranzerai con me, vero?- dissi, alzando una mano per zittirla.
- Devo finire il tema per Babbanologia- si giustificò.
La situazione iniziava a
puzzare davvero.
- Ah, sì? E da
quando tu fai tutti i compiti? Di Babbanologia, intendo- incrociai le braccia
al petto, decisa a farle sputare il rospo.
- Eh, potrei ricevere una
punizione, sinceramente non ci tengo. Oltretutto, Alice mi ha detto di
avvertirti che oggi lei e Frank Paciock fanno un mese, e pranzano in riva al
lago- sussurrò, iniziando a scribacchiare qualcosa sul libro di Pozioni.
Io chiusi gli occhi,
cercando di non urlare: stamattina, guardando fuori dalla finestra, avevo
tristemente notato che pioveva che Dio la mandava, tant'è che non
riuscivo neanche ad intravedere la capanna di Hagrid, che di solito spiccava
nera e piccolina da dietro i vetri della mia stanza.
- Con 'sto tempo?-
gracchiai, la voce strozzata.
Una crisi di nervi era
prossima ad invadermi, già me lo sentivo.
Marlene si morse un
labbro, continuando a scribacchiare sciocchezze.
Non sapeva che rispondere,
lo sapevo, la conoscevo sin troppo
bene.
- Mh, sì, a loro
piace molto la pioggia-
- Lens, mi prendi per
deficiente? Ci manca solo che Noè sbuchi dal lago nero e ci porti tutti
via! Il diluvio universale, a confronto, è una lurida pioggerella di
mezza estate!-
Lens continuò a
mordicchiarsi il labbro inferiore - Be', sono un po' strani, lo sai...-
Io tacqui.
Dietro di me, un rumore di
sedie spostate m'aveva fatto cambiare pensieri: c'erano solo due persone, in
quella santissima aula, che non sapevano spostare le sedie per sedersi senza
far crollare mezzo mondo.
Afferrai la mano della mia
amica- E' per Potter!- sussurrai con la voce strozzata- siete delle stronze! L'avete
fatto apposta per farmi pranzare da sola con Potter e i suoi amici
raccapriccianti!-
Marlene deglutì,
visibilmente in difficoltà - Be', dopo sabato non gli ai più
rivolto la parola-
- Forse perché sono
in difficoltà e non ho idea di ciò che dovrei dirgli, no?! Forse
perché non me la sento?-
- Sei Lily Evans, cavolo,
non puoi essere in difficoltà. Lui pende dalle tue labbra, vai
tranquilla- Lens mi tirò una gomitata, mentre un sorrisino le si apriva
sul volto.
- Bastarde- piagnucolai.
- Potreste parlare, e
magari aggiustare la situazione- mi fece notare lei, mentre Lumacorno
prendeva a scrivere gli ingredienti per chissà quale pozione alla
lavagna.
- Non c'è niente da
aggiustare, è stato solo un bacio-
- Dopo una mattinata
intera passata senza picchiarvi- puntualizzò.
- Sono una persona civile,
se non te lo ricordi- replicai piccata, prendendo a mescolare denti di drago
con ali di Fata del Sud.
- Non con Potter, Evans.
Al secondo anno hai tentato tre o quattro volte di pestarlo-
Io storsi la bocca - Non
mi ricordo proprio-
Iniziai a sentire sghignazzi
provenire da dietro, prendendo a mescolare con foga la mia pozione che aveva
assunto un colore pressappoco inesistente.
* * *
Strinsi le labbra, neanche
fossi una condannata a morte, e cominciai a ritirare il mio materiale.
L'aula di pozioni era praticamente
vuota, anzi, ero rimasta probabilmente sola.
Dico probabilmente,
perché non avevo avuto il coraggio di voltarmi a controllare se Potter e
i suoi amici fossero usciti, ma, poiché non sentivo urla e sghignazzi
vari, avevo ipotizzato che avessero lasciato proprio i sotterranei.
Appesi la borsa alla
spalla, raccolsi l'ultima piuma che m'era scivolata a terra, e mi voltai per
uscire; mi bloccai immediatamente, osservando un Potter silenzioso appoggiato
al muro, le braccia conserte e un ghigno sul viso.
- Evans, ho la vaga
sensazione che non volessi incontrarmi- ridacchiò.
Che aveva da ridere, poi,
proprio non me lo spiegavo.
- Potter, non è
giornata-
- Evans, per te non
è mai giornata. Ieri non ti sei fatta viva- disse, passandomi accanto e
camminando al mio fianco, mentre risalivamo le scale verso la Sala Comune.
- Non... mh...mi sentivo bene, sì- mentii.
Lanciai un'occhiata alla
bacheca della Sala Grifondoro, cercando di scorgere
annunci relativi a corsi intensivi di recitazione.
- Mi eviti, Lily?- chiese
lui, fermandomi per un braccio.
Perché lui doveva
sempre fare il ragazzo perspicace e io quella stupida che non sapeva dire
bugie? Perché?!
- No, Potter.
Assolutamente no-
- Okay, allora
vorrà dire che ti terrò il posto a pranzo-
Mi venne l'istintivo
desiderio di urlare a tutta la scuola che no, cazzo, non avevo fame, che avrei
passato la mia inutile giornata rintanata nel cesso a fare il tema per
Incantesimi e a rimpiangere la mia faccia tosta che era misteriosamente
scomparsa.
- Va bene- mi
riuscì di dire, con chissà che aiuto divino.
Mezzora dopo, entrando in
Sala Grande, adocchiai Potter da solo
stravaccato al tavolo della nostra Casa.
Trattenni un gemito di
dolore nel constatare quanto le gambe avessero iniziato a tremare.
" Dai, cazzarola,
Lily, che fine ha fatto la tua cattiveria? Il tuo odio? La tua acidità?
Potter sarà bello quanto vuoi, potrebbe anche piacerti, ma ciò
non significa che tu debba diventare una pappamolla della mutua! Riprenditi,
fallo per te e per tutta la comunità magica" mi sussurrò la
voce di Mary, rimbombando in testa.
Aveva ragione, per
Merlino, aveva tutte le ragioni del mondo! Lily Evans non si faceva mettere
fifa da nessuno, men che meno da Potter che, cascasse
il mondo, sotto sotto restava ancora il ragazzo
tronfio e pedante.
Deglutii, constatando che
la cosa non m'irritava ormai più di tanto.
- Potter-
dissi, scivolando sulla panca e sedendomi dinanzi a lui.
- Evans, se non ti
piacciono le costolette di maiale dalle a me- disse lui, guardando avidamente
nel mio piatto.
- Mi piacciono, Potter, mi
piacciono. Tieni le tue mani lontane dal mio pranzo- lo guardai male, prendendo
a tagliare la carne.
- Vedi che bisogna
condividere il cibo-
- Il tuo con chi l'hai
condiviso?-
- Con il mio amico
immaginario! Toby è molto affamato,
nell'ultimo periodo- si giustificò, aprendo le braccia.
- Sei stupido-
- Lo so, e ti piace-
rispose lui, semplicemente.
- Cosa? Che tu sia
stupido? Non direi proprio, Potter, il che ti rende stupido al quadrato-
- Il che ti rende acida al
cubo-
- Il che ti piace-
Lui inclinò il
capo, osservandomi - Forse sì-
Restammo in silenzio per
un po', poi disse- Tu ce l'hai un amica immaginaria, Lily?-
Io trattenni una risata -
Ma direi proprio di no, Potter. Però a sei anni sì, si chiamava
Aria-
- Aria?-
- Aria-
- Che nome penoso, Evans,
il nome di tuo figlio lo sceglierò io- disse, addentando una patata.
- Tu? Perché mai?-
- Perché il padre
ha tutto il diritto di salvare la reputazione della propria prole-
Io restai in silenzio,
mentre la parola padre ballava la conga nel mio cervello.
Padre? Padre?!
- Quindi- riprese lui- il
mio amico Toby mi dice di riferirti che vorrebbe
chiedere alla tua amica Aria di vederci, stasera-
Io inarcai un
sopracciglio, poi decisi di stare al gioco.
Perché, poi? Ero
stupida.
- La mia amica Aria chiede
dove vorrebbe andare-
Lui mi sorrise - Ma va
benissimo un giro per i corridoi, giusto perché sono entrambi
Caposcuola-
Io annuii, ricordandomi
che quel giorno avrei dovuto sorvegliare l'ala est del castello - Mi pare
giusto-
- Più che giusto-
sorrise - Che cos'hai ora?- chiese poi, tornando serio.
- Ora buca, alle tre
inizio Incantesimi- mugugnai, ingoiando la costoletta.
Lui guardò
l'orologio allacciato al polso, biascicò qualcosa sul fatto che era in
ritardo, afferrò la sua borsa abbandonata ai piedi della panca e se la
caricò in spalle - Allora ci si vede ad Incantesimi, Evans-
- Ci si vede, Potter-
E mi abbandonò
lì, mentre aspettavo che qualcuna delle mie amiche si decidesse a
raggiungermi, per raccontarle che avevo uno pseudo appuntamento trasgressivo
con Potter, quella sera.
Nell'attesa, avrei
combattuto un'ardua battaglia contro una patata che non aveva voglia di farsi
infilzare.
Eccomi,
gente :D
Ci ho
messo un mesetto, ma sono tornata :D
La nostra
Evans ha qualche problema d'imbarazzo, non sembra quasi lei, no?
Ma
tornerà presto la Lily che conosciamo, solo diamole un po' di tempo per elaborare
la situazione :D
Non ho
molto da dire, vado subito a rispondere alle recensioni!
Grazie a
chi segue e alle fantastiche persone che continuano a recensire e seguire la
mia storia.
Un bacio!
~Ellens