TITOLO: Dinamitica
EPISODIO DI RIFERIMENTO:
3x04
AUTORE: Aoko
Nakamori
RATING:
verde
PAIRING:
Jisbon
-“Dinamitica”?
-Perché
non ti piace?
Grace
e Wayne mi guardarono curiosi. Dopo lo show mi ero posta un sacco di
domande, tutte incentrate sulla mia presentazione alle telecamere.
Però avevamo dovuto fare i conti con il vero assassino e la
pizza
del caso chiuso era stata rimandata alla sera, quando il bullpen era
ormai vuoto e Kim e Grace si erano organizzati per il turno di notte.
E ne avevo approfittato per tirare fuori la mia curiosità
così, di
punto in bianco.
-Beh,
mi chiedo solo come ti sia venuto fuori.
-Andiamo,
Lisbon, dopo tutti questi anni ancora non conosci la mia
capacità di
improvvisazione?
Sorrise
furbo, facendomi l'occhiolino ed io arrossi a quel gesto.
-Perché
a me no?
Patrick
guardò Wayne per un quarto di secondo, per poi riportare lo
sguardo
su di me.
-Dovevo
calcolare la tempistica.
Kim
sorrise leggermente ed ebbi paura. Non del sorriso, qualche volta
capitava, ma del motivo di
quell'impercettibile movimento: stava per stuzzicare Patrick.
-Perché
Lisbon e non lui? O metà e metà? Qualcuno che non
ti conosce,
qualche spettatore, potrebbe aver pensato che provi interesse per il
capo.
Quasi
mi strozzai con l'acqua che stavo bevendo, mentre Grace, rapida ed
efficiente, iniziò a darmi pacche sulla schiena.
-Beh...
ecco...
-Soprattutto
dopo il “Bella come un fiore”.
Desiderai
svenire, morire soffocata, essere risucchiata da uno squarcio
spazio-temporale. Qualunque cosa pur di non essere lì.
-Beh...
lei... lei è il capo. Dovevo pur darle risalto, no?
-Ma
se ti ha fulminato con lo sguardo, mentre entrava in scena!
-E
a proposito di sguardi... dovevi vedere il tuo mentre la presentavi.
Wayne
si era unito al gioco di cattivo gusto di Kim. Coalizzati contro di
me. Dal mio fidato secondo non me lo sarei mai aspettato.
Mi
alzai di scatto dalla sedia, prendendo la giacca. Mi era passato
l'appetito, ormai.
-Io
devo tornare a casa. Ho... Devo andare. Ci vediamo domani. Cho, Van
Pelt, per qualsiasi cosa chiamatemi.
Wayne
si alzò a sua volta, lanciando un'occhiataccia a Patrick che
non
persi ma non riuscii a spiegare.
-Vado
anche io.
-Se
mi lasciate solo vado anche io. Cho e Van Pelt non sono di compagnia
nel turno di notte.
In
tre ci avviammo verso l'ascensore, scesi al piano terra ci dirigemmo
ognuno verso la propria auto; Wayne da una parte, Patrick ed io
dall'altra.
-Cosa
devi fare a casa di tanto urgente? Dar da mangiare ai gatti?
Mi
bloccai. Incazzata nera.
-Come,
scusa?
Nel
giro di tre secondi mi sentii meglio. Patrick aveva sorriso in quel
modo che tanto odiavo, quel sorriso sarcastico e malizioso, nulla a
che vedere con quello bellissimo che mi aveva rivolto prima e durante
lo show, quello che arrivava fino a contagiare i suoi occhi azzurri.
Avevo sentito il sangue salirmi al cervello. Rideva. L'idiota
rideva. Prima
di rendermene
conto avevo sentito la mia mano imprimersi sul suo viso e lo stress
scaricarsi. Picchiare Jane era catartico.
-Questo
non avresti dovuto farlo.
Si
stava massaggiando la guancia offesa scuotendo il capo, mentre si
avvicinava sempre di più ed io arretravo fino a scontrarmi
con la
mia auto, finendoci sopra. Non ero una mentalista ma temevo di sapere
che tipo di punizione mi attendeva, lo capivo dal suo sguardo
malizioso e dolce, ma non potevo permettermi di rischiare la mettesse
in atto o non sarei più potuta tornare indietro.
Arrivò
quasi a sfiorare le mie labbra, per poi spostarsi ed avvicinarsi al
lobo del mio orecchio, facendomi rabbrividire.
-Se
non fosse per John saresti già mia. Ma ti amo troppo per
rischiare
di perderti.
Posò
delicatamente un bacio sulla mia guancia, lasciandomi lì,
con la
pelle ancora incandescente sotto il suo tocco.
Lo
so, non è niente di che, ma oggi, durante l'ora di
Purgatorio non sapevo che fare e ho pensato all'episodio di ieri sera
su Joi (3x05) su cui volevo scrivere una flash, ma invece che la
battuta Rimball che avevo visto mi è venuta in mente "La
dinamitica, il razzo tascabile, bella come un fiore" e non ho potuto
evitare di scriverne :D
Aoko
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