Atto Secondo
ATTO SECONDO – Del
salvataggio di Zorimo e della principessa rapita
Era da tempo ormai che
si aspettava,
Fuori dal castello
Zorimo più non tornava.
Solo in un modo poteva
essere andata,
E urlò Chopperin a
spada sguainata:
- L’avranno trovato,
quell’incosciente!
Andiamo a salvarlo, rapidamente!
Così il principe di
spada armato,
Lasciato il cavallo ad
un tronco legato,
Entrò nel castello per
portare soccorso:
Mai si aspettava di
incontrare un orso!
Grosso, morbido e
bianco era quell’affare
E aveva tutta l’aria
di non lasciarlo passare.
- Ti prego, spostati
caro orso!
Gli chiese schivando un
suo morso.
Bepo Stallone
Alzò quindi un
unghione,
Pronto a colpire il
suo muso
Per portarlo al
padrone tutto contuso.
Ma il principe con un
balzo schivò il fendente:
Si sarebbe pentito di
aver fatto il prepotente!
Con tutto il suo fiato
la spada gonfiò,
E con gran potenza
l’orso picchiò.
Il morbido Bepo venne
sconfitto,
Cadendo a terra lungo
e dritto.
Chopperin proseguì
lungo l’androne,
Ma passate le scale,
ecco un altro ladrone.
Portava in testa uno
strano cappellino,
Il suo nome c’era
scritto: era Pinguino.
- Sei un amico
dell’alga, ci scommetto!
Sai, l’ho catturato io
quel poveretto!
Quelle parole il
principe non poté sopportare:
- Preparati, fetente!
Te la farò pagare!
Si lanciò quindi ancora
all’attacco,
Con Rufybur l’avrebbe
messo nel sacco.
La spada si allungò al
suo comando,
Afferrò il ladrone che
stava sbraitando.
- Per Zorimo! – il
principe urlò
E con un boato
Pinguino schiattò.
Anche questo era stato
sconfitto,
Ora bisognava arrivare
al soffitto.
Lassù la stanza di
Trafalgar si trovava,
Ma ancora un ladrone
all’appello mancava.
Era Caschetto, un
birbantone,
tra i più fedeli al
suo padrone.
Si parò appunto fra egli
e l’entrata:
contro di lui non
l’avrebbe scampata.
- Se vi risparmio,
perché siete due strambi,
Il capo avrà piacere a
collezionarvi entrambi!
Chopperin in risposta
ringhiò:
- Non contarci, ti
sconfiggerò!
Balzò in aria armato
di spada,
Avrebbe spedito
Caschetto all’altra contrada.
In un sol colpo riuscì
a colpire il nemico
Senza dargli il tempo
di alzare un sol dito;
Fuori dal castello
Caschetto volò,
E per diversi giorni
lì più non tornò.
Ad ogni modo Chopperin
riprese la corsa
La figura dell’amico
l’aveva ormai scorsa.
Spalancò poi il
portone con un grido:
- In nome del re,
Trafalgar ti sfido!
Sentì la risata del
pazzo alla scrivania,
Più inquietante anche
della sua folle mania.
- Benvenuto,
Chopperin! – disse voltandosi,
Poi sguainò la sua
lunga spada, alzandosi.
Il principe intanto li
aveva adocchiati:
La sfera e Zorimo,
tutti legati.
Trafalgar fu il primo
ad attaccare,
La sua distrazione
voleva sfruttare,
Ma Rufybur prontamente
Parò e deviò il suo
fendente.
Si allungò poi fino al
soffitto:
- Preparati Trafalgar,
sei fritto!
Ma in tanti pezzetti all’improvviso
si trovò,
Così pure Chopperin, e
Trafalgar ghignò:
- Siete caduti in
trappola come due scemi,
Calmatevi, tra poco vi
esporrò come premi!
Vedendo i due compagni
fatti a pezzi così,
Zorimo si vergognò di star
fermo lì.
Gonfiandosi tutto con
grande impegno,
Mandò in pezzi le catene
con sdegno.
Alla sprovvista il
cattivo colse
Così la sua tecnica si
dissolse.
Raggiunse alle spalle
Trafalgar ladrone
E subito furente gli
morse un tallone.
Ora Chopperin e
Rufybur interi erano tornati,
Per modo di dire,
erano ancora frastornati.
Purtroppo la spada
magica era fuori uso,
L’aveva ben conciato,
quel brutto muso!
Al principe Chopperin
rimase l’ultima mossa,
Si preparò quindi per
la riscossa.
Si mise a palletta per
concentrarsi,
Poi si sentirono due parole
levarsi:
- Kyuun Spark! – gridò
il principe arrabbiato
Sapendo che Trafalgar
sarebbe stato abbagliato.
Trafalgar era un
sadico, ma nonostante tutto
Cascò nella trappola,
e anche di brutto.
Presi biglia e
cavallo, lasciato il bastione,
Gli eroi tornaron da
Usoppy e il nasone.
Disse Chopperin
all’amico - Eccoti la biglia!
Così Usuppy ben grato
gli diede la bottiglia.
Da quel patto tutti ci
avevano guadagnato,
E dopo i saluti il
gruppo tornò dallo scienziato.
Frankistein non credé
a quel che accadeva:
Era da tempo che la Cola più non beveva.
Mandò giù la bevanda
in una sorsata,
Quindi scoprì che la
forza era tornata.
Corse al laboratorio
per darsi da fare,
Sulla stella gli amici
doveva portare.
Costruì il razzo in un
momento,
Forte e sicuro, rapido
come il vento.
- Tutti a bordo, si
decolla!
Era felice con la
pancia satolla.
Partirono in fretta
per il cielo stellato,
Rubunzel Chopperin
avrebbe incontrato.
Navigavano fra gli
astri sulla navicella
Il principe incredulo
cercava la stella,
Quando ad un tratto
vide un veliero:
Era la nave del Rosso,
volava davvero!
L’astuto Frankistein,
capito il pericolo,
Attivò subito
l’invisibilità del veicolo.
- Possiamo seguirli
senza paura.
Guardate, vanno verso
l’altura.
Quella in verità era
una torre su un astro brillante,
Era la stella!
Robunzel non era distante!
Ma perché lì Kidd si
stava recando?
E Robunzel sapeva che
stava arrivando?
Chopperin allora si
ricordò
Della prima volta che
la incontrò.
Robunzel, seduta in un
prato fra i fiori
Disse che era stata
rapita da certi signori.
- Ma Kidd il pirata è
il più cattivo,
Mi ha rinchiusa lui
nella torre in cui vivo.
Dal manto invisibile
ben celato,
Il gruppo osservò il
vascello appena attraccato.
Scese Kidd per primo, poi
il suo secondo,
I due uomini più
crudeli del mondo.
Il capitano sotto la
torre si fermò,
E con tono perentorio
ordinò:
- Robunzel, cala le
braccia!
Guarda che ti spacco
la faccia!
Comparì quindi la dama
dal fascino raggiante
Calando una scala di
braccia giù al brigante.
Kidd si arrampicò fin
dalla bella
Lasciando giù Killer
da sentinella.
Chopperin afferrò
Rufybur preoccupato,
Che si era ripreso,
aveva mangiato.
Annunciò che da
Robunzel sarebbe corso,
Per salvarla, per andarle
in soccorso.
Zorimo disse che
l’avrebbe aiutato,
Del vice col casco si sarebbe
occupato.
Così dal missile di
Frankistein scesero giù
Preparandosi ad uno
scontro a tu per tu.
E mentre l’alga di
Killer si occupava,
Il principe la torre
per lungo scalava.
Giunse in cima che era
sfinito,
Giusto un minuto dopo
il bandito.
- Brutto farabutto,
lasciala stare!
Robunzel non temere,
ti sto per salvare!
La ragazza pianse
felice e emozionata,
Non credeva che il suo
principe l’avesse trovata.
Il pirata divenne blu
per l’irritazione,
Ecco chi aveva la
spada, maledizione!
Chopperin attaccò
subito col suo sguardo suadente,
Ma niente da fare,
Kidd era troppo potente!
Esclamò il capitano: -
Povero, fesso!
Che cos’è quello
sguardo da pesce lesso?
Il Kyuun Spark l’aveva
mancato,
E Kidd il suo pugno
aveva sferrato.
Purtroppo Chopperin
non lo riuscì a schivare
E il pugno il suo
nasino andò a schiacciare.
Trattenne una lacrima
di dolore:
C’era Robunzel, doveva
tener alto l’onore.
Impugnò poi Rufybur
saldamente:
- Ti faccio vedere io,
prepotente!
A Rufybur, Kidd non
era mai piaciuto
Fin dal giorno che
l’aveva conosciuto.
Non gli dava da
mangiare
Né lo faceva giocare.
In continuazione lo
sfruttava
Per ferire la gente
che incontrava.
Per questo attaccò
senza esitazione
Andandolo a colpire forte
sul testone.
Il pirata barcollò
stremato,
Oh accidenti! Era
disarmato!
Robunzel, astuta
quanto bella,
Gli aveva rubato la
rivoltella.
Ordinò Chopperin: -
Arrenditi, disgraziato!
Mentre la lama al
collo gli aveva puntato.
Intanto da sotto un
grido partì:
Zorimo allo stremo il
suo vice colpì.
Kidd non ebbe altro da
fare:
La resa dovette
dichiarare.
- Oh, amor mio! -
contenta Robunzel esclamò,
E sul naso di Chopperin
un bel bacio schioccò.
Il piccolo principe
arrossì imbarazzato:
Finalmente la sua dama
aveva trovato,
La furia di Kidd aveva
piegato
E il proprio onore
aveva salvato.
- Aspetta - disse poi
Chopperin ricordandosi
Del foglio che il
padre gli diede congedandosi,
- Questo è per te
Te lo manda il re!
Robunzel stupita accettò
il documento
- Lo apro adesso, in
questo momento.
Una volta che la dama
la lettera ebbe aperto,
Chopperin non credé a
quel che venne scoperto.
Suo padre Sanjigon,
quel maniaco ostinato,
Il suo numero di
telefono le aveva inviato.
“Chiamami dolcezza” le
aveva stilato,
Ma gliel’avrebbe
pagata, lo scriteriato!
Ma non c’è tempo per
la vendetta:
Chopperin, il
matrimonio ti aspetta!
Lasciata la torre e
Zorimo ripreso,
Salirono tutti sul
razzo riacceso.
Dritti al castello i
nostri eroi ora vanno:
Li aspetta la più
grande festa dell’anno.
La canzone che qui vi
ho cantato
Spero che un po’ vi
abbia allietato.
È stato davvero un
piacere per me
Narrarvi di Chopperin,
futuro re.
Brook il cantore vi
saluta, signorine,
Volete ora mostrarmi
le mutandine?
Fine.
Jijì dice…
Grazie infinite per
aver seguito questo non-so-cosa fino
alla fine, lo apprezzo davvero molto!!
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