Finalmente
il giovane principe giunse
alla sua meta: il castello fra le fredde montagne del nord e rimase
stupito da
come tutto in quel regno fosse dipinto delle varie tonalità
del blu. Tutte le
case avevano i tetti e gli infissi di colore blu scuro e i muri erano
tinti di
un azzurro tenue. Le strade erano composte da tanti ciottoli di diverse
gradazioni di blu e riflettevano la luce in maniera davvero singolare,
così che
sembrava di camminare su dei fiumi di acqua solida. Anche le persone
erano
tutte vestite di blu: casacche, braghe, vestiti, cappelli, scarpe,
gioielli e
forse avevano anche mutante di varie tonalità di blu.
Avevano tutti i capelli
biondi molto chiari, gli occhi di tutti erano blu, azzurri oppure neri
e la
pelle era quasi diafana. Era un regno davvero molto strano. Il principe
comunque si presentò a corte dopo essersi rifocillato una
notte e aver comparto
splendidi abiti blu scuro con i soldi che Volpe gli aveva lasciato. Si
presentò
al re e gli chiese la mano della figlia, l’uomo si
dimostrò entusiasta e gliela
presentò volentieri. La ragazza era bellissima, con
lunghissimi capelli biondi
così chiari da sembrare bianchi, sottile come un giunco, la
pelle bianca e
liscia come fosse di porcellana, occhi azzurri e luminosi,
incredibilmente
aggraziata e regale. Caleb se ne innamorò
all’istante ma per sua sfortuna fu
l’unico, infatti la principessa, quando gli fece la proposta
di matrimonio, lo
squadrò da capo a piedi e, indignata, gli rispose
-Non
siete adatto-
-Come?-
chiese il principe sorpreso
-Non
siete cromaticamente adatto a
diventare mio marito-
-Non
capisco-
-I
vostri capelli e la vostra pelle
sono troppo scuri e i vostri occhi hanno un colore sbagliato! Non mi
sposerò
mai con un principe così inadatto a me!- fece per andarsene
stizzita ma il
principe le si parò davanti, sbarrandole il passo
-Vi
prego, non andatevene, io vi
amo- le disse sincero fin nel profondo del cuore ma la ragazza non
diede peso a
quelle parole e gli rispose duramente
-Io
non amo nulla che non sia di
colore diverso dal blu o al massimo dal bianco, tutto il castello e
tutto il
mio regno è di questo colore, capite? Se vi sposassi tutto
il mio castello
diventerebbe più brutto, non voglio sposarmi con un principe
che mi farebbe
sfigurare davanti ai miei ospiti e soprattutto non voglio figli
cromaticamente
brutti! Immaginate che orrore sarebbe avere dei bambini con pelle,
capelli e occhi
del colore sbagliato! Tutti li prenderebbero in giro a vita e io me ne
vergognerei fino a morirne! No signore! Io non vi sposerò
mai e se ci pensate
bene capirete anche voi che è giusto così- la
principessa sorrise e gli si
inchinò -vi auguro una buona giornata mio signore- e detto
questo se ne andò
senza lasciargli tempo di ribattere e spezzandogli il cuore. Il re
sospirò e
accompagnò il ragazzo fuori dal castello
-Sembrate
un bravo ragazzo e un
buon partito ma se mia figlia non vi desidera non posso farvela
sposare, la amo
troppo per andare contro ai suoi desideri- gli disse il re per poi
porgergli
una sacchetta piena d’oro -questo è per il vostro
viaggio di ritorno e per
scusarmi del comportamento della mia adorata bambina-
-Grazie
mille- gli rispose atono e
triste il ragazzo
-Se
volete, mentre tornate a casa,
potreste fermarvi da un mio cugino che ha anche lui una figlia in
età da
matrimonio, non è bella come la mia bimba ma è
una ragazza graziosa- Caleb ci
pensò su un attimo e poi decise di farsi spiegare la strada
per andare a
trovare questa nuova principessa. Infondo, se fosse tornato a casa
senza una
fidanzata i suoi genitori l’avrebbero comunque costretto ad
andarsene a cercare
un’altra. Con il cuore pesante e triste ma con la speranza di
trovare la donna
della sua vita si rimise quindi in viaggio.
La
seconda principessa era
splendida, molto più bella della ragazza fissata con il
colore blu da cui Caleb
era stato rifiutato. Questa era alta e con un corpo e un viso molto
più maturi
per la sua età ma con ancora negli occhi l’incanto
della giovinezza, aveva capelli
morbidi e lisci come seta ed era dolce e gentile anche con i servi. Il
principe
Caleb si innamorò di lei appena sentì la sua voce
angelica e la sua risata
cristallina. Chiese subito al re la mano della ragazza ma questo si
infuriò e
fece per cacciarlo via, il principe chiese per lo meno che gli venisse
data una
spiegazione e allora il re rispose
-Voi
siete solo un poveretto, io
possiedo terre dalle montagne fino al mare, da est fino al grande fiume
ad
ovest tutto ciò su cui camminate mi appartiene! E voi
invece? Avete solo un
piccolo regno di la dal fiume, indossate abiti così semplici
che farebbero
ridere anche il più umile dei miei paggi e avete un solo
cavallo per viaggiare,
mentre io quando mi sposto sulle mie terre uso una carrozza tutta
d’oro trainata
da dieci cavalli bianchi e ho vestiti così belli che neppure
ve li potreste
immaginare! No, un poveraccio come voi non può assolutamente
sposare mia
figlia!- indignato e stupito il principe si voltò verso la
ragazza e le chiese
-Ma
voi cosa ne pensate di me? Non
mi vorreste sposare?-
-Se
mio padre pensa che voi non
siate un buon partito allora io non vi sposerò- rispose la
ragazza tornando a
passeggiare nel giardino. Il re diede ordine alle guardie di portare
Caleb
fuori dal suo castello ma prima che il ragazzo se ne fosse andato gli
disse
-Un
poveretto come voi potrebbe
essere un buon partito solo per la figlia di mio fratello, andate
giù al mare e
troverete il minuscolo regno di quel poveraccio, anche lui ha una
figlia e non
è ancora riuscito a maritarla, immagino che per uno
straccione come voi quella
sia il massimo a cui potete aspirare- Caleb si rimise in viaggio,
stizzito e di
nuovo con il cuore infranto e, senza neppure pensarci troppo si diresse
verso
il piccolo regno sul mare governato dal fratello del re avaro.
Arrivato
al castello sulla
scogliera dove il re avaro gli aveva consigliato di cercar moglie si
ritrovò
nel bel mezzo di una grande festa e, chiedendo ai passanti cosa si
stesse
festeggiando, si sentì rispondere che si stava celebrando il
matrimonio dell’unica
principessa del re. Sconsolato Caleb se ne andò anche da
quel regno e si rimise
sulla strada di casa, visto che i soldi stavano finendo e lui era
stanco di
viaggiare. Dopo alcuni giorni, mentre stava cavalcando in un bosco,
incrociò un
viaggiatore e riconobbe subito in lui Volpe, si fermò allora
a salutarlo
-Volpe!
Siete voi? Come state?- gli
chiese sorridendo. L’uomo, che aveva ancora il viso coperto
dalla stessa
maschera dell’ultima volta, lo guardò perplesso
-Chi
siete?- gli chiese
-Sono
il principe Caleb, quello che
avete aiutato al lago a ovest, non vi ricordate di me?- Volpe lo
guardò ancora,
poi il suo sguardo si fermò sul cavallo e sembrò
riconoscere l’animale più che
il cavaliere
-Oh,
si! Ora mi ricordo di voi-
disse carezzando il muso del cavallo che docilmente strusciò
il muso contro il
viso del vecchio padrone -Non pensavo che vi avrei rincontrato-
-Io
invece sono felice che sia
successo, sto tornando a casa e se volete seguirmi ripagherò
il mio debito con
voi-
-Debito?-
ripeté perplesso e
sorpreso l’uomo
-Ma
si! Vi avevo promesso che
quando fossi ritornato a casa vi avrei ripagato per avermi salvato
dalla morte
e per aver ritrovato la mia spada e il mio anello!-
-Oh-
disse Volpe sorpreso e per un
attimo rimase interdetto, senza riuscire a dire nulla -ma io non vi ho
aiutato
perché volevo una ricompensa-
-Però
io voglio sdebitarmi con voi,
vi debbo così tanto… - gli rispose sorridendo
Caleb. Volpe lo guardò
intensamente da dietro la maschera e annuì lentamente
-Se
mi darete un passaggio fino al
di là dal Fiume Ghiacciato allora saremo pari-
-Ma…
- cercò di dire il principe a
cui lo scambio non sembrava per nulla equo, sentiva di dovere a
quell’uomo ben
più di un passaggio ma Volpe scosse la testa e non lo
lasciò ribattere
-A
me basta questo, se volete
sdebitarvi allora accompagnatemi- Caleb accettò e lo
aiutò a montare a cavallo.
Insieme si rimisero in viaggio.
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Angolo
dell'autrice:
- Fra le fiabe dei fratelli Grimm ce ne sono alcune con delle
principesse che vivono in castelli fatti d'oro, circondate da oro, che
sembrano fatte d'oro, ecc. a me l'oro se è troppo e usato
male non piace e poi in un castello sulle montagne in mezzo ai ghiacci
il bianco e l'azzurro erano colori migliori
- Principesse viziate e rompiballe, papà che le
viziano anche quando non sono più bambine... strano come le
favole diventino un incubo nella realtà...
- Ci doveva essere anche una quarta principessa in questa
storia, la più bella dell'universo, che Caleb avrebbe
però solo visto da lontano perchè per incontarla
bisognava fare la fila, l'uomo subito prima di lui sarebbe stato un
vecchio di 90 anni che gli avrebbe detto di starte aspettando da quando
era giovane di vedere questa bellezza e quindi Caleb avrebbe deciso di
andarsene. Non ricordo perchè ho tagliato questo pezzo...
- Mi hanno chiesto perchè Vope non riconosce
subito Caleb... semplicemente è poco fisionomico con gli
esseri umani
Continua....
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