Gaetano trascorse il resto della notte seduto in uno scaciato pub sul
lungotevere Trastevere, bevendo come un ossesso senza nemmeno un motivo
plausibile. Lo riportarono a casa alcuni colleghi incontrati
fortuitamente all’uscita del locale.
Al mattino si svegliò con un clamoroso mal di testa da
sbronza ed una altrettanto abnorme voglia di caffeina. Incurante di
quello che indossava, ovverosia un paio di boxer rossi e bianchi
modello pappalardo, l’uomo si diresse in cucina per mettere
su la moka, quella grande, altrimenti davvero non c’era
scampo per iniziare la giornata. Peccato che la dea fortuna avesse in
mente tutt’altro per il buon commissario Berardi. Nemmeno il
tempo di mettere sul fornello la macchinetta,infatti, che il trillo
vivace del campanello di casa prese a rimbombargli nelle orecchie,
portandolo a maledirsi da solo per quel mal di testa inopportuno.
Con passo lievemente barcollante, i capelli ritti ed una cera
certamente non professionale l’uomo andò ad
appoggiare un occhio color blu scuro contro lo spioncino della porta,
curioso di sapere chi diamine rompesse le scatole di Lunedì
mattina.
“ Oh Santa Polenta!”
Esclamò spostandosi dalla porta di scatto,quasi che questa
intendesse morderlo. Non poteva davvero credere ai propri occhi.
Stefania, cioè la copia sputata di Camilla, stava immobile
davanti alla sua porta! Benché fosse avvezzo alle peggiori
situazioni Gaetano impallidì,realizzando di essere in
mutande.
“ Un attimino! Arrivo!”
Gridò abbastanza forte da farsi udire da fuori e lesto come
un gatto sull’albero si infilò dentro il suo
consunto blazer giallo, allacciandolo alla bell’emeglio ed
andando ad aprire.
“ Salve sono la nuova vic…ah…
buongiorno dottore!”
Stefania si riprese dal proprio stupore nel lampo di un secondo, mentre
Gaetano stava ancora tentando di mettere in fila i neuroni per trovare
qualcosa di intrigante da dire alla donna. Alla fine si
limitò a sorridere impacciato mentre lei lo squadrava e
scoppiava in una fragorosa risata.
“ Guardi che il trucco del blazer con sorpresa è
vecchio..ed a quest’ora non attacca
granchè…”
“ Eh?! Che?! Non ho…”
Si. Alla fine aveva capito. Che razza di cretino che era! Presentarsi
ad aprire mascherato da maniaco di quart’ordine! La sua
reputazione era appena uscita per andare a puttane!. Rosso come un
peperone maturo l’uomo aprì e richiuse la bocca
nel tentativo di prendere aria ed ossigenare il cervello; era
semplicemente adorabile.
“ Suvvia Gaetano..c’è di peggio ti
assicuro… “
Disse lei in un ultimo ridacchio sottomesso e trattenuto con una mano.
Quell’uomo era un bambinone, almeno se lo incrociavi appena
alzato. Senza fare tanti altri discorsi Stefania lo
oltrepassò, chiudendosi la porta alle spalle e dirigendosi
in quella che, nel suo appartamento al piano di sotto, ed evidentemente
anche li, era la cucina. Già che c’era spense la
macchinetta del caffè e né versò due
tazze, seguita da vicino da un Gaetano ad ogni istante più
allibito.
“ Ma tu… fai cosi con tutti?!”
Le domandò alfine ritrovando una parte del suo charme
abituale ed afferrando una delle due tazzine fumanti.
“ No..solo con i vicini che mi aprono in mutande..”
“ Ah,Ah,Ah.. spiritosa lei..”
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