Non morire, Mendekouse di Good Old Charlie Brown (/viewuser.php?uid=97316)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Non morire mendkouse
Non morire, Mendekouse….
CAPITOLO TERZO
IL TEAM SHIKAMARU IN AZIONE!
«Una missione che richiede tutta l’intelligenza e la
sagacia del clan Nara» borbottò Shikamaru irritato mentre
usciva dall’ufficio dell’Hokage, dopo essere stato
informato sulle caratteristiche della nuova missione. «Un solo
giorno di riposo ed ecco subito un’altra missione! Che
seccatura!»
Temari
alzò gli occhi al cielo, irritata dalle continue lamentele del
ragazzo oltre che dall’atteggiamento irriverente nei confronti
del Kage. «Ti saresti potuto rifiutare! Se per te è una
tale seccatura.» gli disse.
«Si ma
sarebbe stata una seccatura anche maggiore, perché mia madre lo
sarebbe venuto a sapere».
«Oh il
piccolo genio ha paura della sua mammina?». Lo punzecchiò
Temari sarcastica imitando una voce infantile.
«Ti
assicuro, Temari, che nessun uomo dotato di un minimo di cervello
potrebbe non aver paura di mia madre quando è arrabbiata!.
Comunque ormai è fatta! Andiamo ad incontrare i nostri compagni
di missione.» rispose Shikamaru.
Il luogo
previsto per l’incontro era nei pressi dell’accademia
Ninja. Quando vi giunsero trovarono Shino Aburame, Neji Hyuga e i tre
Chunin della sabbia che avevano accompagnato Gaara. Dopo essersi
scambiati qualche saluto. Neji, prese la parola.
«Bene,
Shikamaru. Credo che sia giunto il momento che tu ci esponga la
missione che dobbiamo affrontare.»
«Bene.
Certamente avrete sentito di quel gruppo di Nukenin criminali che da
molti mesi, ormai minaccia diverse città dei paesi del Fuoco e
del Vento. Da qualche tempo i ninja di Suna e di Konoha sono impegnati
a respingere o catturare questi briganti ma, fino ad ora senza molto
successo. Si sono sempre dileguati prima che potessimo intervenire. La
nostra missione consiste nell’affrontarli e nel fare di tutto per
catturarli, badate bene. Dobbiamo catturarli, se possibile, non
ucciderli. Almeno questi tre che sembrano essere i capi». Disse
allungando ai nuovi compagni qualche foglio.
«Dunque
ora dovremmo catturarli noi? E perché noi dovremmo riuscire dove
tanti hanno fallito?» Intervenne Shino.
«Perché
a quanto dicono le nostre spie, questo gruppo di ribelli si sta
avvicinando al Villaggio della Foglia. L’Hokage crede che sia
l’occasione buona per porre fine al problema una volta per tutte.
Avremo anche la collaborazione di alcuni Ninja della sabbia: il
Kazekage ha molto insistito perché partecipasse anche
Temari-san. In ogni caso il loro arrivo non è previsto che prima
di domani. Quindi direi che la riunione può definirsi
aggiornata.»
«Prendete questi rapporti e analizzateli
bene.» aggiunse consegnando loro degli altri fogli che aveva
ricevuto da Kakashi «Contengono tutte le informazione che si sono
potute ottenere in questi mesi di ricerche».
«Però. Devo dire che Mi sembra strano che si espongano in
questo modo. È piuttosto pericoloso avvicinarsi in questo modo
ad un villaggio Ninja che ti sta cercando»
«Hai
ragione, Shino, in effetti ci ho pensato anche io. Devono avere per
forza un loro piano, ma non riesco ancora a capire quale possa essere.
Comunque, è meglio non badare troppo a ciò che loro
vogliono fare, per ora. Ci penseremo quando riusciremo a
catturarli».
«A questo
punto credo che ci possiamo davvero lasciare per qualche tempo. Ci
ritroveremo questa sera due ore dopo il tramonto appena fuori dal
villaggio».
Shino, Neji e i
tre Chunin della Sabbia si allontanarono così Temari e Shikamaru
rimasero di nuovo soli. Grattandosi la nuca Shikamaru gli disse
«Beh Mendekouse, non te ne vai a fare un giro per Konoha? Credevo
che ti seccasse passare il tempo con me!»
«Si,
è vero. Ma so che disturba molto di più te. E ammetto che
la gioia di poterti disturbare per bene, supera grandemente il
dispiacere di stare con te!»
«Uffa!
Perché mi tratti così! Guarda che a me, in fondo, non
dispiace passare del tempo con te. Insomma, sei sempre una seccatura,
come tutte le donne di questa terra, ma in fondo mi stai simpatica: se
non altro non cerchi continuamente di manipolarmi e sfruttarmi. Che ne
dici di passare da casa mia? Così ti faccio conoscere i miei
genitori e mangiamo ancora qualcosa insieme!»
«Vuoi farmi conoscere ai tuoi, Nara? Mi hai forse preso per la tua ragazza?»
Shikamaru la
osservò con attenzione per qualche istante, anche se la sua
espressione era arrabbiata, sembrava che nel profondo fosse stranamente
compiaciuta. «Ma no, dai! Non sei ancora la mia ragazza, e solo
che mi fa piacere che tu conosca i miei vecchi: mia madre ti assomiglia
molto: ha il tuo stesso carattere impossibile; però mio padre ti
piacerà anche di più: è ancora più pigro e
intelligente di me».
Lei rispose. «Quando alla seconda non ho alcun dubbio, Shika-chan!».
La cena, presso
la casa dei Nara, fu piuttosto piacevole, Yoshino e Temari andarono
subito molto d’accordo, unite, a loro dire, dalla sventura di
dover sopportare quel “disgraziato scansafatiche” che
rispondeva al nome di Shikamaru. Anche Shikaku cercò di mettere
a sua agio la Kunoichi della sabbia (e a disagio il figlio)
raccontandole alcuni tra i più divertenti ed umilianti aneddoti
dell’infanzia di Shikamaru che, costretto a subire tutto
ciò, cominciò a pentirsi seriamente della sua gentilezza
nei confronti della ragazza. Naturalmente la cena fu piuttosto leggera
dato che dovevano affrontare una missione, ma la cucina di Yoshino era
davvero ottima. Dopo cena Shikamaru e Temari si congedarono, la Jonin
della Sabbia ringraziò i suoi anfitrioni ed in particolare la
“povera” Yoshino, che era costretta a sopportare quella
“piaga del figlio”.
Mentre i due si
allontanavano Yoshino disse al marito. «Una ragazza davvero
straordinaria: è l’unica che sembra smuovere quello
scansafatiche di TUO figlio».
«Certo» rispose Shikaku ridendo «mio figlio è
lo scansafatiche che guarda le nuvole; tuo figlio è il genio con
il più alto Q.I. del paese del fuoco. Comunque hai ragione. Una
ragazza straordinaria, e ti somiglia molto!».
«Ma che dici, Shikaku, lei è bionda e io sono bruna, siamo diversissime!».
«Voglio dire che avete lo stesso terribile carattere….E lo stesso splendido sorriso!».
Un’ora
dopo cena Shikamaru, Temari e gli altri quattro Ninja della
squadra si ritrovarono nei pressi della porta a Nord del Villaggio.
Shikamaru prese la parola e disse: «Allora, vi ho già
informato sulle caratteristiche della missione. È inutile che vi
ricordi la sua importanza per la sicurezza di questi territori, in
particolare della gente delle città vicine. Quello che vi voglio
dire e che sono io il capitano di questa missione. Dunque voi dovete
obbedire a miei ordini». «Anche se siete più forti e
più abili di me.» aggiunse con un cenno a Neji. «O
se venite da altri villaggi! Ora cominciamo. Neji, per favore cerca di
individuare la direzione in cui si trovano i nostri nemici.».
Grazie al
Byakugan fu facile per lo Hyuga individuare gli avversari. «Sono
a circa 3km in direzione Nord-Nord-Ovest. Pazzi! Ma cosa credono di
fare venendo così vicino a Konoha? Sembra che ci siano dieci
Ninja che fanno la guardia lungo il perimetro esterno e altri sei Ninja
più all’interno. Dobbiamo chiedere rinforzi?».
«No, non
possiamo!» rispose Shikamaru «e in ogni caso bastiamo noi.
Shino, puoi mandare i tuoi insetti a spiare i nostri nemici e a
raccogliere qualche informazione su di loro?».
«Certo!» rispose Shino Aburame. Dopo
circa mezz’ora Shino annunciò: «I dieci Ninja
esterni sembrano essere poco più guardie, non sono
particolarmente forti. Su di loro non abbiamo quasi informazioni. I sei
Ninja più all’interno dovrebbero essere più forti.
Tre in particolare sembrano essere i capi del gruppo dei Nukenin.
Saranno loro quelli che dobbiamo catturare?».
«Credo di
sì, in effetti. Direi che gli altri possono essere eliminati se
non è possibile evitarlo». rispose Shikamaru. «E
dobbiamo stare attenti alle possibili trappole. Certamente ne avranno
messa molte».
«Ne ho già individuate diverse» interloquì Neji.
«Molto
bene: cercheremo di disattivarle mentre ci avvicineremo. Anche se
questo ci rallenterà. Ora lasciatemi pensare un attimo.»
dopo qualche secondo di riflessione riprese: «Bene. Ho
elaborato un piano di attacco. Ora ve lo spiegherò ma è
inutile metterlo in azione adesso che è notte. Potrebbero
sfuggirci.».
Dopo aver illustrato, in modo conciso ma molto efficace, il suo piano d'azione, Shikamaru aggiunse «Domani
mattina all’alba attaccheremo! Rammentatevi il piano! Ora
possiamo riposare. Per sicurezza faremo dei turni di guardia. Io
starò sveglio per primo. Se succede qualcosa svegliate tutti gli
altri».
All’alba si
svegliarono tutti Si avvicinarono lentamente alla radura in cui
si erano riuniti i Ninja traditori, come avevano appreso la sera
precedente c’erano una decina di guardie all’esterno e tre
più interne che sembravano proteggere i tre uomini che erano
chiaramente i capi. Quasi tutti i Ninja indossavano un coprifronte
della Roccia, ma c’erano anche un paio di Ninja della Cascata e
uno del Villaggio dell’erba. «Cominciamo con il nostro
piano!» disse Shikamaru. Poco dopo alcune carte bomba esplosero a
oriente. I banditi si riscossero all’improvviso e uno dei capi
ordinò: «Voi tre! Andate a vedere cosa è
successo.» tre delle guardie si allontanarono di corsa. Poco
dopo, ad un gesto di Shikamaru, Temari e i suoi tre Chunin balzarono
all’attacco. «Grandi Lame di Vento!». L’attacco
non andò pienamente a buon fine a alcune delle Guardie balzarono
verso gli attaccanti. Temari fuggì via proprio nella direzione
in cui erano andate le prime tre guardie. Ma il capo ordinò di
nuovo. «Inseguitela forza! Non deve fuggire!». Con sorpresa
di Shikamaru tutte e sette le guardie rimaste si gettarono
all’inseguimento dei Ninja della sabbia.
Era Giunto il
momento della Terza Fase dell’attacco: Shikamaru, Neji e Shino
balzarono in avanti, pronti ad affrontare i nemici rimasti. Ma si
ritrovarono bloccati!
«Bene,
miei piccoli, stupidi, Ninja di Konoha! Volevate sconfiggerci? Bah
siete caduti nella nostra trappola come pivelli!» li irrise uno
dei capi. «Abbiamo messo questa speciale trappola bloccante per
evitare di essere disturbati e a quanto pare abbiamo avuto
ragione!». Un altro Nukenin, ridendo sguaiatamente ordinò.
«Forza voi tre! Uccideteli, tagliate loro la testa!». Tre
Nukenin si avvicinarono lentamente ai giovani Ninja della Foglia,
brandendo minacciosamente delle lunghe Katane. E li calarono su Neji,
Shikamaru e Shino!
Ma il colpo
andò a vuoto! Non appena i tre colpirono si videro aggrediti da
uno sciame di insetti devastatori! Questi li invasero completamente e
succhiarono loro il Chakra fino a ridurli in fin di vita. Si trattava
solo di cloni di insetti creati da Shino e mandati intenzionalmente in
avanti a cadere nella trappola messa dai nemici. Finalmente Shikamaru,
Neji e Shino si fecero avanti per affrontare i tre Shinobi nemici
rimasti. «Complimenti! Siete caduti intenzionalmente nella
trappola con quegli strani cloni! Ma ora è finita. Noi siamo
immensamente più forti di quelle nullità!».
Shikamaru
restò solo con il capo dei Nukenin, mentre Shino e Neji
conducevano abilmente lontano gli altri due Ninja per poterli
affrontare separatamente. Il capo era un Ninja piuttosto alto e
muscoloso, portava un coprifronte della Roccia, spezzato alla maniera
dei vecchi membri di Akatsuki, indossava una casacca bruna, coperta da
un’armatura nera. La parte inferiore del suo volto era coperta da
una maschera.
«Tu devi essere il capo, vero? Secondo le mie
informazioni il tuo nome è Karuru e sei un Nukenin della Roccia.
Il tuo villaggio ha dato a tutti l’autorizzazione ad ucciderti.
Devi averne combinate di grosse! Qual è il vostro
intento?» «Anche se te lo volessi dire, non ti servirebbe,
visto che morirai proprio adesso!»
Improvvisamente Karuru iniziò il suo attacco: Tecnica del Palmo Sismico.
Shikamaru riuscì ad evitare, con un salto, la frattura che
minacciava di inghiottirlo. Atterrando notò che essa era giunta
fino all’albero vicino che venne sradicato dalla forza della
tecnica e minacciò di cadergli addosso. Riuscì a
spostarsi in tempo, ma Karuru rinnovò l’attacco, ripetendo
la tecnica già usata e urla dogli. «Smettila di giocare,
Ninja della foglia e affrontami se non vuoi essere schiacciato!».
Un altro albero ne fu colpito e restò quasi del tutto sradicato.
Shikamaru
usò la tecnica del controllo dell’ombra: inutilmente. Il
Ninja nemico fuggì, saltando lontano, fuori portata dal
suo attacco, e continuando a canzonarlo. «La tecnica del
controllo dell’ombra! Ne ho sentito parlare! Credi davvero di
potermi sconfiggere con questa tecnica ridicola, ragazzino? Anche uno
sciocco capire come annullarla!». Di nuovo Karuro attaccò
con la sua tecnica, più e più volte mentre Shikamaru
balzava da una parta all’altra cercando di evitare i suoi
attacchi oltre ai tronchi che a causa di questi crollavano sulla radura.
«Complimenti, sei bravo a fuggire!» gli urlò il
Nukenin. «Ma non sarà certo fuggendo che riuscirai a
battermi!». Shikamaru si fermò e utilizzò di nuovo
la Tecnica del controllo dell’ombra. «Ancora questa
tecnica?» lo irrise il suo avversario. «Ma non capisci che
non funziona?!..Oh no! Accidenti». L’ombra di Shikamaru
uscì improvvisamente balzando a pochi centimetri da Karuru che
però balzò via appena in tempo, riuscendo appena in tempo
ad evitare di essere intrappolato. Shikamaru interruppe nuovamente il
suo tentativo e fissò il suo avversario.
«Sei
più abile di quanto pensassi! Hai sfruttato le ombre degli
alberi che ho abbattuto con la mia tecnica per poterti avvicinare e
catturarmi. Bravo!». Shikamaru sorrise e tentò un
nuovo attacco. Ma il suo avversario sembrava molto abile e
riuscì anche a lanciargli alcuni pericolosi Shuriken di Roccia
che il Jonin respinse grazie alle Lame di Chakra che erano appartenute
ad Asuma.
«Ora basta
con gli scherzi! Arte della Terra: Tecnica della Talpa!» Si
tuffò nel terreno erboso come se fosse acqua ed iniziò a
muoversi sotto terra. In questo modo non poteva essere raggiunto dalle
ombre! Shikamaru iniziò a muoversi continuamente nella radura
cercando di scoprire dove si trovasse il Ninja nemico usando
l’udito.
Ma
all’improvviso questi sbucò dalla terra alle sue spalle
cercando di catturarlo, Shikamaru però se ne era accorto in
tempo ed era riuscito ad evitarlo. «Niente tecniche d’ombra
vero, Ninja di Konoha?» ridacchiò il suo nemico prima di
sparire di nuovo. La situazione era in effetti critica, fino a
che il nemico non fosse uscito allo scoperto di nuovo non era
possibile usare le tecniche d’ombra ma c’era anche la
possibilità di essere preso. Shikamaru si fermò nei
pressi del limitare della radura (ormai coperta di molti tronchi) dove
si svolgeva il combattimento. Ma non appena ebbe superato tronco Karuro
uscì all'improvviso da sotto terra, prendendolo alle spalle e
cominciò a stringere urlando nello stesso tempo esultante:
«Preso! Ti ho preso piccolo Ninja! È finita ho vinto.
Ho..»
Il grido gli si
smorzò in gola: era stato fregato. Da uno degli alberi
più vicini si udì la voce di Shikamaru che diceva:
«Mi dispiace amico: scaccomatto! Sei tu che sei stato preso! Ti
piace la mia nuova tecnica speciale? Si chiama Tecnica del clone
d’ombra bloccante. Ritieniti fortunato sei tra i primi a vederla
in azione». Il giovane scese dall’albero, mentre il clone
che il Nukenin aveva creduto di attaccare si trasformava in un ombra e
iniziava a stringere.
«Tecnica dello strangolamento
dell’ombra!». Ma il suo avversario sembrava molto forte e
benché Shikamaru stesse a solo pochi passi da lui la tecnica
sembrava non fare effetto.
«Allora!» lo irrise nuovamente Kakuro,
ritrovando la sua baldanza, benché fosse ancora bloccato.
«Che c’è non riesci a finirmi? La tua tecnica ha un
limite e allora ti ammazzerò!».
«Zitto!» gli urlò di rimando Shikamaru che pure
temeva questa eventualità. «Ora vedrai. Tecnica della
cucitura d’ombra!». Fili di ombra solidificata come lunghi
aghi neri si sollevarono dal terreno e puntarono dritto verso il corpo
dell’avversario, mirando direttamente ai punti vitali. Ma non
riuscirono a penetrare. «Accidenti. Hai un potere
invidiabile!».
«Si chiama
Armatura della Terra. Mi protegge da tutti gli attacchi
penetranti.». La tecnica della cucitura si ritirò, ma
Shikamaru sorrise.
«E' finita ragazzino! Hai perso!».
«Si,
è finita! Ma ti sbagli! Sei tu che hai perso!» gli rispose
Shikamaru con un ghigno. «Devi capire che la prima mossa,
è sempre anche una finta. È con la seconda che bisogna
colpire!» Detto questo compose un sigillo e si sentì una
serie di esplosioni. Gli alberi che già erano stati duramente
colpiti dalle tecniche sismiche di Karuru si abbatterono quasi
simultaneamente rovinando direttamente sul Nukenin e mettendolo
finalmente fuori gioco, bloccato dal peso dei tronchi oltre che
seriamente ferito. Con un filo di voce, tuttavia Karuru riuscì a
trovare la forza di chiedergli come diavolo avesse fatto a riuscire a
sconfiggerlo in quel modo.
Shikamaru decise
di soddisfare la sua curiosità anche se, per sicurezza
continuava a tenerlo bloccato anche con il controllo dell’ombra.
Disse che aveva fatto intenzionalmente in modo che la sua tecnica
sradicasse quasi del tutto determinati alberi e che aveva cercato di
attirarlo in un punto preciso dove, grazie alle carte-bomba messe dal
suo clone tutti i tronchi sarebbero caduti. Gli altri attacchi erano
solo delle finte, anche se avrebbero potuto comunque essere efficaci.
«Maledetto!» mormorò il Nukenin
prima di perdere del tutto conoscenza.
Qualche minuto
dopo giunsero Shino e Nejj, recando con se i corpi privi di coscienza
degli altri due Ninja nemici, strettamente legati «Siete riusciti
a catturarli senza ucciderli, allora?».
«Si,
certo!Per chi mi hai preso?» rispose Neji, mentre Shino si
limitò ad abbassare il capo in segno affermativo. «Certo
che ci sei andato giù pesante, eh Shikamaru-kun?».
«Bah,
sapete com’è. A volte si perde un po’ la misura
quando si attacca. Neji, di dispiacerebbe dargli un’occhiata,
giusto per sicurezza.».
Neji
attivò il Byakugan e fissato il Ninja svenuto disse «Ha
entrambe le braccia rotte e diverse costole fratturate. Certo non sta
bene. Ma non è in pericolo immediato.»
«Bene.» rispose
Shikamaru «Aspettiamo gli altri e poi torniamo al Villaggio a
riportare questi idioti. Incredibile che non siano ancora riusciti a
catturarli.». Non passò molto tempo che Neji, con il
Byakugan sempre attivato per prevenire l’eventuale arrivo di
nemici., esclamasse:
«Arrivano!»
«Nemici?» chiese Shino.
«No, sono
chiaramente tre Ninja della sabbia, sono i tre Chunin che dovevano
supportare Temari. Ma lei…non la vedo».
Shikamaru si morse le labbra cercando di non tradire il suo
nervosismo.
«Non possiamo far
altro che aspettare. Ci sapranno dire qualcosa». Poco dopo i tre
Chunin atterrarono quasi contemporaneamente nei pressi della radura,
proprio di fronte a Shikamaru che subito li aggredì. «Dove
diamine è finta Temari?»
*********************************************************************
Shikamaru
terminò la sua relazione all’Hokage riguardo alla missione
appena svolta, promettendo di passare la più presto per sbrigare
le ultime faccende burocratiche. Poi tornò a fissare la porta,
in attesa.
«In quel momento, hai temuta
di averla persa?» chiese improvvisamente Kakashi. «Intendo
dire, quando Temari non è tornata».
Il Jonin lo
fissò, interdetto: L’Hokage sorrideva gentilmente ma il
suo sguardo era come segnato da un’infinita tristezza e una
grande malinconia. Sembrava ritornare con la mente a tristi eventi del
suo passato.
Shikamaru
annuì stancamente, per poi sollevare lo sguardo al soffitto.
«Non so, Hokage-sama. In quel momento sentivo solo che uno dei
miei compagni era in grave pericolo e che dovevo fare di tutto per
salvarlo. Soprattutto sentivo di dover essere io a farlo. Non avevo
ancora compreso davvero quanto lei contasse per me. Forse qualcosa nel
mio profondo lo avvertiva. Ma non l’avrei mai ammesso».
«Ti auguro
di non perdere mai le persone a cui tieni, Shikamaru. Io ho sempre
fallito nel proteggerle.». disse Kakashi alzandosi e dirigendosi
verso l’uscita. «Ora devo tornare nel mio ufficio: certo
che essere Hokage è una vera seccatura!».
Shikamaru stette ancora seduto in
attesa, sperando di potere porre fine al più presto a quella
lenta e dolorosa sofferenza.
All’improvviso dalla sala operatoria
uscì un Ninja medico. Shikamaru si volse verso di lui,
fissandolo. «Shikamaru-kun, Sakura mi manda a dire che ci sono
delle complicazioni.»
Shikamaru
atterrì, sentendosi venire meno.
«Com..complicazioni?» balbettò con un filo di voce.
«Che tipo di complicazioni?»
«Sembra che
alcune ferite fossero avvelenate. Le forti emorragie hanno dapprima
fermato in parte il veleno ma ora è entrato del tutto in
circolo.»
«Si salverà?» chiese Shikamaru con un filo di voce.
«Sakura-san ha estratto parte del veleno e ora sta lavorando
all’antidoto. Ma non sembra un veleno molto complesso. Ma in
queste situazioni non si può mai dire, quindi non è
ancora del tutto fuori pericolo. Non posso dire altro. Mi
dispiace.».
Mentre il ninja
medico rientrava in sala, Shikamaru sprofondava nuovamente sulla sedia.
Sentiva profondamente che quello che era successo era colpa sua, della
sua incapacità e stupidità. Non aveva capito
qual’era il vero intento dei Nukenin e l’aveva spedita
incontro ad un grande pericolo. Ripensò a qual momento, quando
per la prima volta sentì che poteva perderla e che questo gli
avrebbe fatto male.
N.d.A.
Bene finalmente un po' d'azione. Non sono bravissimo in queste cose e
perdipiù far combattere Shikamaru significa elaborare un piano
più o meno intelligente. Non che ci sia riuscito perfettamente,
ma qualcosa ho fatto.
Beh dai ditemi un po' cosa ne pensate.
Pochi secondi per una recensione, per far felice un povero autore....
Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito. Vaius che ha recensito
tutti i capitoli. E Telesette per avermi convinto a pubblicare.
Alla prossima con...
Prossimo capitolo: Salvare un compagno,.
Atanvarno....
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=687726 |