Nuova pagina 1
Contesto: un punto imprecisato della quinta serie.
Angelico happy meal
“Avrei proprio voglia di un happy meal. Cas, andresti a
prendermi un happy meal?” chiese Dean, poggiato allo schienale della panca
imbottita.
L’angelo seduto accanto a lui, abbassò per un attimo gli
occhi blu sui vassoi pieni d’involti sfatti macchiati di ketchup e cheddar
cheese, prima di tornare a guardarlo con un -ma perché non ti alzi tu-
stampato sul viso immobile.
“Per favore” aggiunse il cacciatore, con una pallida
imitazione dei puppy eyes di Sam. Dean non era molto portato per gli occhioni da
cucciolo, ma era altrettanto vero che non era da Dean essere così umilmente
gentile.
Castiel, dall’alto della sua angelica accondiscendenza,
prese i dollari che il ragazzo gli porgeva e si alzò in piedi, dirigendosi verso
il bancone, mente Dean lanciò un’occhiata complice al fratello, seduto
dall’altra parte del tavolo, intento a finire la sua coca-cola.
Castiel aspettò diligentemente che fosse il suo turno, e
quando la grassa signora afroamericana con i figli al seguito si fu spostata,
avanzò di due passi con un fruscio del suo troppo grande e usurato trench, fino
a essere di fronte all’impiegato.
“Buon giorno” salutò il commesso nella sua divisa rossa e
gialla, con tanto di cappellino e orecchie a sventola. “Mi dica”
“Vorrei un happy meal” rispose Castiel, con la sua voce
roca e seria, e un cipiglio concentrato.
“Hamburger, cheeseburger, chicken mc nuggets o mc toast?”
chiese il ragazzo con fare annoiato, spostando lo sguardo dallo schermo della
cassa per guardarlo.
L’angelo assottigliò di poco le palpebre nell’osservare il
mortale, come faceva di solito quando non capiva una battuta di Dean, nel vano
tentativo di capire cosa quella creatura stesse dicendo, o almeno che lingua
stesse parlando.
“Vorrei un happy meal” ripeté Castiel, optando per il -probabilmente
non ha capito-
“Sì, ho capito. Lo vuole con hamburger, cheeseburger,
chicken mc nuggets o mc toast?” ribadì il commesso.
“Solo un happy meal” replicò l’angelo, scandendo le parole,
come se stesse parlando a una scimmietta.
“Mi sta prendendo in giro?” domandò il commesso in uno
scatto poco professionale, con le sopracciglia corrugate e uno sguardo stupito.
Castiel fece un profondo respiro, fulminando l’umano con lo
sguardo, quasi convinto di essere lui quello preso in giro, finché dei rumori
molto simili a risate non gli giunsero all’orecchio. Si voltò in direzione dei
due Winchester.
Dean era piegato in due dalle risate, battendo il pugno sul
tavolo di formica, mentre Sam scuoteva il capo con una mano poggiata alla
fronte, ridacchiando sconsolato della serie -gliel’ha fatto fare per davvero-
_________________________________________________________
Ringrazio chiunque abbia letto, e tutti quelli che
hanno sorriso!
|