NUOVA AMICIZIA?
Bankostu stava per mettere in ordine ciò che rimeneva della
sua attrezzatura da bagnino. La giornata era finita, così
come il suo turno , ed era pronto per tornare a casa e godersi il
divano. Sempre che quel divano non l'avesse preso Renkotsu...
All'improvviso sentì un dito picchiettare su una sua spalla
abbronzata.
Si voltò e vide davanti a sè Kagura.
La prima reazione fu di stupore, perchè lei era l'ultima
persona che aspettava di trovarsi davanti. Anzi, non aveva preso
minimamente in considerazione l'ipotesi che la yasha potesse
presentarsi a lui.
Che giornata piena di sorprese... Prima Rin, poi Kagura!
-Mettiamo in chiaro le cose! Tu, le mie amiche non le sfiori nemmeno
con un dito!- disse subito Kagura inchiodandolo con lo sguardo
scarlatto e poggiandosi le mani sui fianchi in modo spavaldo.
Bankotsu sospirò perchè aveva capito che si
trattava di Rin. Si domandò cosa avesse potuto fare quella
ragazza per suscitare quella reazione in Kagura... di sicuro non aveva
finto proprio bene, anzi forse aveva finto in maniera pessima. Il
bagnino pregò solo che alla performance penosa di Rin non
fosse stato presente Jakotsu altrimenti quella sera a casa sarebbero
volate per tutto il tempo battute a doppio senso che avrebbero fatto
innervosire anche Suikotsu, di solito sempre calmo e tranquillo e poco
incline alle liti.
E per colpa di Jakotsu, Renkotsu avrebbe iniziato a sbraitare a destra
e a manca, perchè in quei giorni faceva di tutto per
scatenare un litigio proprio con Bankotsu, magari sperando di riuscire
a trovare una scusa per mollargli un cazzotto in pieno viso per
rompergli il setto nasale.
Il bel bagnino sorrise beffardo, cosa che fece perdere il controllo
alla yasha , che aspettava una risposta e anche al più
presto perchè non aveva tempo da perdere.
-Sei davvero preoccupata per le tue amiche o , forse, sei gelosa?-
chiese canzonatorio.
Kagura strinse la mano destra e le nocche divennero bianche, le narici
del naso si dilatarono per il respiro troppo violento che stava
emettendo... sembrava quasi un toro deciso a incornare il torero
provocatorio.
-Sei il solito idiota!- disse lei voltandosi e iniziando ad andarsene.
-Aspetta un attimo!-
Bankotsu aveva cambiato tono e adesso stringeva il polso della yasha.
Kagura girò la testa nella direzione del ragazzo e
puntò lo sguardo su quella mano, posata lì, sul
suo polso.
La mano di lui era grande e calda , ma nonostante ciò Kagura
sentì un brivido percorrerle la schiena.
Anche se si erano rivisti non avevano mai avuto modo di sfiorarsi, di
toccarsi.
Si sentì in imbarazzo, cosa piuttosto rara in lei.
Bankotsu, che stava provando lo stesso stato d'animo della yasha, si
affrettò a lasciarle il polso, si schiarì la voce
e disse:-Senti, so di non essermi comportato bene con te e mi
dispiace...-
-Aspetta un attimo- disse la yasha alzando la mano destra per fermarlo-
Mi stai chiedendo scusa?-
Bakotsu sospirò mentre Kagura gonfiò il petto
soddisfatta. Sapeva che il ragazzo non era per niente bravo a dire che
aveva sbagliato, anzi odiava ammetterlo. Però
così come lui aveva fatto soffrire lei , lei faceva soffrire
lui.
Incrociò le braccia al petto e aspettò impaziente.
Il povero bagnino respirò profondamente. Stava soffrendo non
solo nell'animo ma anche fisicamente, non si sarebbe sorpreso se in
quel momento gli fosse comparsa una dermatite.
-Scusami...- disse flebile.
-Non ho sentito bene- fece Kagura allungando la testa e avvicinando una
mano all'orecchio per poter sentire meglio.
Bankotsu si arrabiò non poco, era quasi sul punto di
mandarla a quel paese, ma si trattenne e con tutto il coraggio che
aveva disse:- Ti chiedo scusa, ho sbagliato- scandendo bene le parole.
-Scuse accettate! C'è qualcos'altro che vuoi chiedermi?-
-In effetti sì...- confessò Bankotsu.
-Adesso che mi sono scusato, che ne dici di ricominciare come amici?
Sai, è davvero scocciante sentirmi rivolgere delle domande
dagli altri su che tipo di rapporto ci sia stato tra me e te-
Ed era vero. Da quando i suoi amici avevano assistito al loro incontro,
un po' disastroso, non facevano altro che fargli domade su domande.
Sia Inu-Yasha, che Miroku, Koga, Ayame e Kanna, anzi lei più
di tutti. Per fortuna Sesshomaru era uno che si faceva sempre i fatti
propri. In ogni caso, quando sentiva rivolgersi delle domande riguardo
lui e Kagura, i suoi amici ricevevano delle risposte sempre molto
scorbutiche, ma questo non sembrava buttare giù quel branco
di impiccioni che tornava alla carica ogni volta con più
curiosità della volta precedente.
Anche Kagura sapeva cosa volesse dire quella situazione, solo che lei
alle sue amiche aveva confessato tutto, prima a Rin, poi a Sango e
Kagome. Ma preferì non dirgli nulla, sicuramente si sarebbe
arrabiato con lei per aver spifferato tutto alle sue amiche.
-Va bene! Ricominciamo!- disse Kagura entusiasta, in fondo era quello
che voleva. Non ce la faceva più a trattarlo male davanti a
tutti.
Allungò la mano a Bankotsu che gliela strinse.
***
-Che mal di testa!- si lamentò Rin, poggiando i gomiti sul
bancone del bar.
Ayame, che stava passano la scopa sul pavimento del suo locale, si
voltò in direzione della sua amica e la vide davvero
abbattuta, con la testa fra le mani.
-Hai preso troppo sole, per caso?- chiese preoccupata.
La castana sollevò di scatto la testa alle parole di Ayame.
Magari fosse stato il sole!
Quel giorno non si era fermata neanche per un nanosecondo. Prima si era
rifugiata da Bankotsu, che voleva sapere il motivo per il quale stava
scappando da Sesshomaru. Lei, alla domanda del bagnino, sorseggiando
una Coca-Cola ghiacciata, rispose con un cortese rifiuto, non voleva
spifferare alla prima persona che le capitava a tiro i suoi problemi.
Era già tanto se si era aperta con Sango, e le sembrava di
fare un torto a Kagome e a Kagura non dicendo loro nulla. Se avesse
detto qualcosa a Bankotsu sarebbe stato ancora peggio.
Fortunatamente il ragazzo sembrò capire le motivazioni del
silenzio di Rin e non si impicciò più di tanto.
Rin, infatti, vedendo quel comportamento così comprensivo si
rallegrò.
Comunque, dopo essere stata un po' con Bankotsu, aveva deciso di fare
una passeggiata da sola, per scacciare via dalla testa i cattivi
pensieri.
Solo che, non sapeva come, si era ritrovata Sesshomaru a pochi metri di
distanza. E ovviamente lei era scappata a gambe levate.
Però sembrava che ovunque andasse lui si materializzasse di
fianco a lei, come per magia.
E si lamentò di questo, perchè prima era lei che
lo aveva rincorso per poterlo conoscere meglio, adesso che lei cercava
di evitarlo per far contenta la sua migliore amica, era lui a seguirla.
Il mal di testa le venne proprio per quel motivo. Era come se nel suo
cervello ci fossero delle scimmie urlatrici che le vietavano di stare
con Sesshomaru.
E lei , a furia di sentirle nell'arco della giornata, aveva accusato il
mal di testa.
-Può darsi...- rispose Rin alla domanda di Ayame.
-Beh, devi stare attenta.-
E Rin sentì il sangue gelarsi nelle vene. E sentì
di nuovo le scimmie urlatrici. E avrebbe voluto alzarsi e andarsene per
l'ennesima volta ma le gambe sembravano implorarla di restare seduta,
tanto avevano camminato e corso.
Probabilmente non era destino che quel giorno lei riuscisse ad evitare
Sesshomaru.
Lei si voltò verso il ragazzo, in fondo le faceva piacere
vederlo, era pur sempre il ragazzo che le interessava. Vide subito che
non era solo, con lui c'erano sia Koga che Kanna.
Ci mancava solo la
piccola impicciona, pensò Rin sul punto di
avere una crisi di nervi.
-Ciao, Koga! Dove sei stato tutto il pomeriggio? Sei stato con
Inu-Yasha e Miroku?- domandò Ayame al suo ragazzo, posando
la scopa vicino ad una sedia dei tavolini, e stampando un bacio sulla
guancia al bel moro.
Koga sospirò.
-Magari fossi stato con Miroku ed Inu-Yasha. Ho dovuto sopportare
Jakotsu con le sue richieste da checca. E preciso che ero perfettamente
da solo, visto che Inu-Yasha è andato via con Kagome per le
lezioni di surf e Miroku è corso dietro a tutte le ragazze
della spiaggia,poi è arriv...- ma si bloccò.
E si portò una mano alla bocca come per impedire alle parole
di uscire e provocare un danno irrimediabile.
Stava per dire "è
arrivata quella rompiscatole di Kanna".
-Continua, Koga! Chi è arrivato dopo?- disse Kanna
inchiodandolo con lo sguardo ormai ridotto a due fessure.
Ayame si sentì davvero in ansia per il suo ragazzo.
-Ehi, Rin. Guarda cosa ho trovato sulla spiaggia!- urlò una
voce da lontano.
Provvidenzialmente apparve Sango seguita da Miroku, Inu-Yasha e Kagome.
Gli ultimi due si tenevano per mano e non la smettevano di tubare come
due piccioncini.
Miroku, purtroppo, era stato costretto a portare la tavola da surf del
suo migliore amico, che l'aveva minacciato di gravi incidenti(del tutto
casuali, sia chiaro!) alla sua persona. Sango non si era opposta alla
proposta di Inu-Yasha, poichè trovava quell'idea davvero
utile per tenere ferme le mani di quella sottospecie di maniaco.
-Ma... è un gatto!- esclamò Rin, contenta.
Sembrava quasi che le fosse passato il mal di testa.
-Esatto! L'ho trovata mentre ero con Miroku, è una femmina.-
esclamò Sango.
-E cosa hai intenzione di fare?-
-Ovvio, la teniamo con noi!-
-Non ci provare nemmeno- disse perentoria Kagura alle sue spalle.
Sia Kagome che Rin si portarono una mano sulla fronte. Sapevano il
terrore che aveva la yasha per i felini e conoscevano la passione di
Sango per quest'ultimi.
Adesso tutto il gruppo era al completo. C'era anche Jakotsu che per
l'occasione aveva deciso di indossare una camicetta verde mela annodata
che mostrava l'ombelico. Kanna storse il naso alla vista di
quell'abbigliamento assurdo.
-Dai, Kagura. Non darà fastidio.- la supplicò
Sango.
-Appunto, non darà fastidio in casa perchè non ci
entrerà- continuò.
Per salvare la situazione, Rin si alzò e si mise di fianco a
Sango e ,accarezzando la gattina color crema, fece gli occhi dolci alla
sua amica. Kagome non si avvicinò perchè
sembrava che Inu-Yasha non avesse alcun intenzione di
mollarle la mano.
-Non dirmi che una come te ha paura dei gatti?- la prese in giro
Bankotsu, dandole una gomitata.
-E anche se fosse?- urlò, isterica.
-Oh mio Dio, ma Kagome e Inu-Yasha si tengono per mano!!!-
urlò ,invece, Jakotsu, del tutto indifferente alla sorte
della povera micetta.
Fu in quel momento che nel bar sulla spiaggia si creò una
confusione incredibile dovuta alle persone che continuavano a parlarsi
l'uno sopra l'altro.
***
-Sia ben chiaro, la gatta non si deve avvicinare a me!-
-Agli ordini, capitano!- disse Sango facendo il saluto militare per
prendere in giro la povera yasha.
Alla fine Rin e Sango ( e anche Kagome, col pensiero) erano riuscite a
convincere Kagura a tenere la gattina a cui era stato dato il nome di
Kirara, che mostrò una grande simpatia per tutte le
inquiline della casa.
Solo Kagura sembrava non apprezzare l'affetto di quel batuffolo color
crema. Ogni volta che Kirara si avvicinava a lei iniziava a gridare
come una pazza per allontanarla.
Dispiaciuta da quel comportamento, la piccola felina si rifugiava tra
le braccia di Sango , che la consolava con una dose extra di coccole e
grattini sotto il mento.
-Ma adesso il vero problema è un altro- disse Rin , seduta
al tavolo della cucina- Kagome deve dirci qualcosa, vero?-
Tutte e tre si voltarono verso la mora che subito avvampò.
-Avanti, vogliamo i dettagli!- disse Sango avvicinandosi all'amica e
scrutandola attentamente.
Kagome abbassò lo sguardo per non guardare Sango nella
versione "Sherlock
Holmes". Le sue mani iniziarono a muoversi nervosamente.
Odiava doversi sentire sotto pressione dalle sue amiche. Che forse
amiche non erano proprio.
-Ti conviene dirci tutto, tanto alla fine il modo di farti parlare lo
troviamo- disse Kagura,avvicinandosi a sua volta.
Aveva fatto capire a Kagome che le avrebbe fatto il solletico se non
avesse parlato di lei ed Inu-Yasha.
E Kagome non sopportava il solletico, lo soffriva fin troppo.
E inoltre, ancora non sapeva come, Kagura aveva la forza necessaria per
buttarla a terra e farle il solletico sotto i piedi, il suo punto
più dolente.
Al solo pensiero di quella tortura Kagome decise di parlare.
Raccontò a grandi linee di come lui era stato gentile con
lei e di come si erano baciati. Le effusioni in pubblico e il tenersi
per mano erano venute da sè.
Mentre raccontava era arrossita.
-Che cosa romantica- disse Rin, non appena l'amica ebbe finito il suo
racconto.
-Già,è vero- sospirò Sango, invidiosa
del fatto che , comunque, Kagome era riuscita a trovare un ragazzo
dolce, anche se a prima vista non si sarebbe detto. L'unico ragazzo che
avrebbe potuto baciare lei non era di certo un gentleman.
-Sì! Inu-Yasha è così tenero, dolce e
gentile!- continuò Kagome con gli occhi che le brillavano.
-Beh... adesso non esagerare- disse Kagura.
-Non esagero affatto. E poi è anche molto bello...-
-No! Il più bello è Sesshomaru!-
ribattè Kagura con decisione.
Rin rimase in silenzio, Sango pure.
-Ma perchè, a te piace Sesshomaru?- domandò
Kagome, incredula.
In quel preciso istante Rin ringraziò il fatto che Kagome
fosse un po' tonta nelle questioni amorose.
SALVE
A TUTTI, MIEI CARI LETTORI!
PERDONATEMI
PER I MIEI TEMPI BIBLICI, MA HO LA MATURITà QUEST'ANNO E
SONO INCASINATISSIMA CON LA STUDIO, QUINDI GLI AGGIORNAMENTI SARANNO
MOOOOOOLTO LENTI.
VI
DICO SOLO DI RINGRAZIARE ALYS93 , CHE MI MANDATO UN MESSAGGIO,
CHIEDENDOMI DI CONTINUARE QUESTA FAN FICTION. è GRAZIE A LEI
SE HO POSTATO QUESTO CAPITOLO.
NON
VI RINGRAZIO TUTTI PER MANCANZA DI TEMPO ( E VOGLIA XD). VOGLIO SOLO
RINGRAZIARE LA NEW ENTRY LARCHEEX PER IL SUO BEL COMMENTO.
RAGAZZE
VI DO DELLE ANTICIPAZIONI SUL PROSSIMO CAPITOLO: SIA RIN CHE KAGURA
INIZIERANNO AD INSTAURARE UN BEL RAPPORTO DI AMICIZIA CON DUE DEI
FRATELLASTRI DI BANKOTSU; LA RIVALITà TRA RENKOTSU E
BANKOTSU DIVENTERà ANCORA PIù FORTE E , INFINE,
MIROKU FARà CAPIRE A KAGOME DI NON ESSERE D'ACCORDO DELLA
STORIA TRA LEI ED INU-YASHA SENZA PERò DARLE UN VALIDO
MOTIVO.
UN
BACIONE A TUTTI
RAN
UGAJIN92
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