c.
Grande
Tempio di Atene, in un giorno
imprecisato di un mese sconosciuto perchè l' autrice ha
perso il
conto. Se volete sapere l' ora guardate l' orologio.
Sion e Dohko arrivano ai piedi delle dodici case.
-Non percepisco alcun cosmo- sussurrò Dohko estremamente
preoccupato- nè amico ma neppure ostile.
-Forse....-si preparò a ipotizzare Sion- si nascondono per
farci una festa a sorpresa
Dohko sospirò pesantemente:- Non dovevi mangiare tutto
quello
zucchero filato...deve averti intasato il cervello.
-Senti- sbottò l' altro- era gratis. Quando mai si rifiuta
un' occasione di mangiare a sbafo!
-Sì, sì...ma tu ne hai mangiato decisamente
troppo.
Quando ti è salito su per il naso non è stata una
scena
piacevole.- ricordò il saint di Libra che in quel momento
aveva
pensato di doversi dichiarare nei campi Elisi.
Alla sagra della Ciccia in allegria che si teneva ogni anno a Rodorio
infatti molte bancarelle offrivano degli assaggi gratuiti...assaggi per
l' appunto, peccato l' ex ariete d' oro aveva una cognizione della
quantità leggermente distorta. Al quarto batuffolone di
zucchero
filato, aveva immerso completamente la bocca nella bianca leccornia per
addentarne una
considerevole quantità per poi ritrovarsi completamente
sporco
ovviamente. Già Dohko pensava di pulirgli la faccia a suon
di
leccate sensualissime tanto Sion non avrebbe capito niente lo stesso,
peccato che a un certo punto il detto gold, proprio mentre era ancora
una volta a
pochissimi centimetri dal suo zucchero, stesse per starnutire
improvvisamente, allora portando indietro il viso e respirando
profondamente, aspirò così forte da
portare nella
sua narice destra un filo di zucchero filato, ma tanto eh!
Lo zucchero non smetteva più di salire e Sion era diventato
paonazzo in viso e stava per scoppiare a piangere mentre Dohko urlava a
gran voce:- Un medico, un medico. Mi serve un medico!
-Io. Io sono un medico.- una donna grande e grossa si fece largo tra la
folla. A ben vedre, notò Dohko, quell' armadio sembrava
più un uomo. Ah ecco, ben presto scoprì che era
un travestito di nome Pamela.
"Atena aiutaci tu", sospirò Dohko ora inginocchiato accanto
a Sion prendendogli la mano stretta tra le sue.
Pamela aveva iniziato una respirazione bocca a bocca per prima cosa.
-Ohè...staccati da lì!- berciò Dohko
-Sono un medico! Mi faccia svolgere il mio lavoro!-si voltò
la
dottoressa verso di lui- ma che bel ragazzone- sussurrò poi
nuovamente rivolta a Sion
-Aaaaaah...ti ho sentito! Ti ho sentito! Pussa via...- la spinse in
malo modo- faccio io!
E così Dohko si preparava a salvare la vita a Sion come un
grande eroe.
"Oh dei, gli stò dando il primo bacio. Il mio primo bacio a
Sion!!! Mi viene da piangere...che momento romantico" rifletteva
Dohko:- Sion io...io...io...ti...am...ti amo!- gridò
chiudendo
gli occhi mentre l' ariete d' oro si alzava in piedi e ringraziava la
dottoressa Pamela:- è stata gentilissima. Le devo la vita.
-E una cena magari- ammiccò lei (o lui)
-Ma certo! Mi sembra il minimo
Dohko era a terra esattamente nel punto in cui era convinto fosse
sdraiato Sion. C' era qualcosa che non andava, concluse. Parlando a
cena con Pamela (che si era seduta tra lui e Sion) aveva scoperto che
mentre lui faceva il suo monologo interiore, la dottoressa con una
pinzatta estraeva un lungo filo di zucchero dal naso di Sion.
-Sono il cavaliere più sfortunato della terra-
sospirò Dohko ripensando a quei terribili momenti.
-Che ne pensi? Andiamo?- gli domandò Sion aggrottando le
sopracciglia e pronto a dare battaglia.
-Uff...sì...anche se io non capisco proprio come mai sei
voluto
ritornare qui- disse Libra mentre attraversavano la casa dell' ariete
stranamente vuota.
-Io infatti non volevo tornare qui, ti
ricordo che volevo stare a Rodorio- precisò Sion
-Non è che Rodorio sia così tanto lontano dal
tempio sai- gli fece notare l' altro
-Uffaaa...mi mancavano i pargoli.
-I che?!
-Mu e Kiki. Mi sono reso conto che sono troppo piccoli per stare da
soli, qualcuno deve pur vegliare su di loro...e come dici tu Rodorio
è a due passi. Sai, avevo pensato di acquistare un villetta
a
tre piani così quando sarebbero stati grandi e si sarebbero
sposati con le brave signorine che io avrei scelto per loro avremmo
potuto vivere tutti insieme.- confessò alla fine sorridendo
ebete e lasciando Dohko decisamente sconvolto.
-Piccoli? Non possono stare da soli? Ma se lo sono stati fino ad ora! E
mi pare che se la siano anche cavata!- fece notare piuttosto alterato
-Sì ma io adesso sono qui e gli renderò le cose
molto più semplici!- fece Sion rispondendo con lo
stesso tono
-Più difficili vorrai dire. Mu ha vent' anni. Venti! Non
due...V-E-N-T-I e tu lo tratti come un poppante...e poi cos'
è
questa storia del matrimonio? Con due signorine...e perchè
non
signorini?- urlò Dohko
-Nipotini.- fu la cristallina affermazione di Sion mentre incrociava le
braccia
-Quindi se non sarebbe stato per il problema con la pensione saremmo
ancora a Rodorio a vagliare mogli?- chiese il saint di Libra sospirando
sconsolato
-Più o meno. Avevo intenzione di fare venire le candidate
dal Jamir.
Dovete sapere cari lettori e care lettrici che dopo aver fatto sei ore
di fila alla posta a spettegolare con le nonnine del luogo e aver
imparato a fare la calza (infatti il club di lana e cucito aveva la sua
sede alla posta, mettendosi a sferruzzare durante l' attesa), l'
impiegata allo sportello non aveva voluto credere che Sion fosse un
pensionato nonostante il libretto alla mano, dicendo che voleva
truffarlo.
-Solo perchè sono giovane e bello vengo discriminato!- le
inveì contro- lei non sa chi sono io!
-Un truffatore caro signor mio, ecco chi è lei e se non se
ne va immediatemente chiamo la sicurezza
-Io mi avvio allegramente per i tre secoli, befana!
-Befana a chi?! Pure folle ora.
La morale della favola: Degli infermieri portarono via Sion credendo
che fosse scappato dall' ospedale e Dohko devette sbrigare pratiche
inteminabili e garantire per lui in modo da tirarlo fuori.
Sion non si arrese neppure uscito fuori dall' ospedale:- Trasformati in
una prugna viola- disse a Dohko mentre si avviavano nuovamente alle
poste.
-Quando mai sono stato un trasformista?- domandò l' altro
non capendo
-Atena ti ha fatto dono della metaqualcosa no? Usiamola...diventa
vecchio.
Sospirando Dohko fece ciò che gli era stato richiesto
pensando
che quando si trattava di soldi, cibo e discepoli, Sion diventava
incontenibile, un' altra persona proprio, un po' come dottor Jekyll e
mister Hide.
Dohko non fu visto nè dalla vecchiette che lo scavalcavano
salendogli sopra, nè dall' impiegata che chiuse lo sportello
quando fu il suo turno. Si ritrovò invece ingessato per
qualche tempo in balia dei massaggi di un ex lottatrice di sumo amica
di Sion.
Arrivati finalmente al tredicesimo tempio, trovarono tutta la stanza
immersa nella più totale oscurità.
-Ma che succede qui insomma?!- sbottò Dohko cercando l'
interrutorre
-Bho...avranno tagliato la luce- considerò il compagno
-Cos' è? Fai lo spiritoso oggi?
Accesa finalmente la luce i due videro un sacco di gente urlare:-
SORPRESA!
-Te lo avevo detto io- disse Sion all' amico
-Finalmente avete deciso di tornare! Non sapete quanto tempo sono
rimasta chiusa in bagno prima che i bronzini mi venissero a salvare!-
andò loro incontro Saori gettandogli le braccia al collo
-Dov' è Mu?- domandò Sion scrollandosela di dosso
-Dove sono i gold vorrai dire-lo corresse Dohko
-Sì, quelli- acconsenti l' ex sacerdote
-Sono partiti a cercarvi in lungo e largo per il globo. E' da un' po'
che non ho loro notizie...più o meno da quando gli ho
tagliato i
viveri- rispose Saori/Atena
-Tu cosa?!- sbottò Sion- Bella riconoscenza davvero!
-Stavano dilapidando un patrimonio- si difese Saori- e poi come lo
mandiamo avanti il grande tempio?
-Vorrai dire: e poi come faccio a viaggiare in jet di lusso!-
berciò Sion- povero il mio Mu, al freddo e al gelo in
qualche
capanna con la sola compagnia di un bue e di un
asinello.
-Sion...temo che tu stia facendo confusione. E poi ci sono gli altri
gold con lui- lo consoloò Dohko domandandosi quando avrebbe
fatto la sua comparsa il cavaliere al posto del padre iper-protettivo e
con la sindrome paperoniana quale era diventato Sion
-Ok, ok, ok...non ti arrabbiare...e ti prego...dimmi che tornerai ad
essere il sacerdote del tempio! Da quando anche Mu è andato
via
le finanze vanno a rotoli, i soldati sono diventati dei mollaccioni, i
bronze si sono messi a presidiare le case che credono gli competano
perchè sono del loro segno...-cercò di quietarlo
Saori.
-Che cosa? Che cosa? Che cosa? Questa è appropriazione
indebita bella e buona!- si infervorò Sion
-Guarda che non c' è nessuno dell' ariete. La casa di Mu e
Kiki
è salva- lo riportò con i piedi per terra Dohko
-Chissene, dobbiamo tenere alta la bandiera dei gold saints!
-Giusto! Hai ragione! Buttiamo fuori la spazzatura!.....tranne Shyriu.
-Sì! E Sion tornerai ad essere il sacerdote- si
unì Saori a quel clima di rinnovata euforia
-Alt...prima dobbiamo mettere in chiaro alcune cose. Ti farò
avere un contrattino da firmare- trattò Sion
-E va bene. Firmerò tutto, tutto! Ma ritornaaaaaaa-
capitolò velocemente Atena
Nel frattempo, mentre al tempio venivano sbrigate tutte le
formalità per il rientro di Sion e dei cavalieri,
i gold vagavano
ancora in giro per il mondo sui più disparati e disperati
mezzi
di fortuna: zattere, mongolfiere, canotti, aerei risalenti alla seconda
guerra mondiale...e da qualche giorno vagavano anche senza meta
poichè si era scaricata la batteria del cellulare e non
potevano neppure ricaricarla, infatti qualcuno al porto aveva
provveduto a rubare loro i
bagagli.
-Qui gatta ci cova- fece Aiolos mentre viaggiavano su un treno
sfasciato insieme a delle mucche che dovevano andare a un concorso di
bellezza
-Effettivamente è strano che abbiano rubato proprio i nostri
bagagli e non quelli di uno solo ma di tutti- confermò Milo
-A me al porto era sembrato di vedere Sorrento...ma potrei essermi
sbagliato- fece presente Kanon
-Magari i mariners si saranno voluti vendicare per l' umiliante
sconfitta subita- suppose Shaka accoccolato accanto al novello amore.
-Torniamo al tempioooo!- pregò Aphrodite- non ce la faccio
più. Io sono il saint più bello, devo prendermi
cura di
me. Io sono abituato alle raffinatezze e non a stare assieme a delle
muccheeeee. Muuuuuu, ti prego teletrasportati al tempio e facci venire
a prendere- piagnucolava battendo i pugni a terra.
-Ma non hai proprio onore!- affermò Milo- e poi che hai
contro
Clarabella e le sue amiche?- domandò accarezzando la citata
mucca.
-Chi se ne frega dell' onore! Ce lo siamo giocati il giorno in cui
abbiamo intrapreso questo viaggio della disperazione!- rispose il saint
dei pesci
-Questo è vero...però
non lo sa nessuno- disse Saga con un' aria che intimava di
non fare mai parola di quanto era loro accaduto con anima viva.
Dopo un' ultima settimana trascorsa a vagare per le strade del Tibet
sempre alla ricerca di Sion e Dohko, finalmente i due saint comparvero
di fronte ai ragazzi.
-Come sono luminosi- disse Aiolia a bocca aperta
-Che visione celestiale- rincarò Aldebaran
-Sembrano due angeli- terminò Milo
-Sono solo i raggi del sole alle loro spalle- disse Camus impassibile
rovinando loro la magia dello spettacolo che gli si presentava sotto
agli occhi.
-Pinguino insensibile- sbuffò il leone d' oro
-Maestro!- esultò il gold dell' ariete
-Mu- gli fece eco l' altro
I due corsero l' uno verso l' altro sorridenti per abbracciarsi alla
luce del tramonto come nei più bei film ad alto contenuto di
zuccheri.
Correva Sion chiamando il nome dell' allievo.
Correva Mu chiamando il suo maestro.
Si mise in mezzo Saga interrompendo l' idillio.
-E allora ci riportate indietro?- chiese leggermente infastidito
voltandosi verso uno stralunato Sion
-Spostati Gemini...o interverrò con la forza. E' il
sacerdote del tempio che te lo ordina- fece solenne l' uomo
-Non posso- si rifiutò il gold della terza casa
assottigliando lo sguardo
-Ma sei scemo! Non puoi impedire a un maestro di riabbracciare il suo
allievo prediletto!
-Posso e lo farò- si impuntò il ragazzo-
Tsè...potevate farvi vedere prima. Vi abbiamo cercato per
mezzo
mondo!
-Io faccio quel che mi pare, subordinato!- affermò Sion con
vigore mentre l' intervento di Mu scongiurava un lunghisismo scontro.
-Aehm...andiamo a casa?- Semplici parole ma dette dalla persona giusta
con il tono giusto e con occhi brillantinosi al punto giusto.
Al grande tempio tutto sembrava essere ritornato alla
normalità. Ogni gold aveva ripreso possesso della propria
dimora,
Sion era di nuovo il Grande Sacerdote, si stava fecendo costruire una
villa di tre piani a Rodorio, esaminava le candidate a future mogli dei
due pargoli, aveva preteso delle belle segretarie che lo aiutassero nel
suo lavoro e per finire una stanza tutta lillà
affinchè
Mu e Kiki nel fine settimana potessero alloggiare al grande tempio.
Camus si era di nuovo rinchiuso in camera per fuggire al
periodo
dell' accoppiamento, Aphrodite aveva ripreso la cura di sè
allietando il tempio insieme a Death Mask con le loro liti furiose e
con le altrettanto rumorose riappacificazioni, Aldebaran e Aiolia
cercavano di organizzare un' uscita a quattro con Marin e la ragazza
dei fiori, di nome Flo questa (evviva la fantasia), senza grandi
risultati, Aiolos faceva la spola tra la Gracia e la Sicilia avendo
iniziato a frequentare Robertina, Kanon aveva ripreso a
disertare il
Grande Tempio per l' Inghilterra e conseguentemente ad attentare alla
dimora del compagno, Shaka e Shura si comportavano come due novelli
piccioncini tutti coccole e moine (inguardabili), Dohko perseverava nei
suoi tentativi di seduzione e Saga e Mu...orbene, il saint di Gemini un
bel dì si era recato nelle stanze del Grande Sacerdote per
conferire di un fatto assai delicato. Appena entrato si
inginocchiò, salutò , sollevò la
zazzera bionda e
disse:- Sion, ti chiedo ufficialmente di potere frequentare Mu.
La risposta ottenuta dopo un quarto d' ora buono di silenzio fu la
seguente:- Puoi
scusarmi un secondo?- il sacerdote iniziò a trafficare con
un
baule da cui trasse svariati oggetti, qualcuno dei quali, come una
chitarra elettrica ad esempio, finì in testa a Saga.
Finalmente vittorioso
gioì:- L' ho trovato!- si voltò e
puntò a Saga il
compagno di mille battaglie, Terminetor, lo spingardino a sale grosso.
-
E stai lontano da Mu!- intimò inseguendolo lungo tutte le
scale
del tempio.
"Quel vecchio pervertito. Tsè...ma che crede? Mu ha solo
vent'
anni", pensava il Grande Sacerdote mentre si domandava
perchè
Dohko gli stesse facendo premurosamente un massaggio per tutta la
schiena. Poi capì.
Finalmente Sion capì, o meglio si ricordò della
dichiarazione dell' amico e la collegò ai suoi innumerevoli
e
strani comportamenti. Dohko era innamorato di lui. Sorridendo si
voltò verso il compagno d' armi e lo trascinò
davanti a
sè regalandolgli un bacio che fece arrossire l' altro che
finalmente potè dire di aver dato il suo primo bacio a
Sion...anzi di averlo ricevuto.
Un urlo si levò quel giorno dall' undicesimo tempio e non
certo
perchè il saint dell' Aquario aveva aperto nuovamente le
porte
del talamo al compagno, no, i motivi erano ben altri.
-Camus, che ti succede?!- domandò Milo vedendo il ragazzo
fissare stordito un libro che gli porse
"Il Milione", lesse Milo sulla copertina per poi leggere sottotitolato
"di modi per arricchirsi, sposare una dea e conoscere i suoi parenti"
-Che...vuol dire...?- chiese non certo di volere conoscere la risposta
-Forse...e dico forse....abbiamo alterato leggermente il passato-
rispose Camus.- e guarda qui, è una cronaca contemporanea
agli
ultimi anni di Gengis Khan. Dice che la corona del condottiero
è
stata rubata.-
ANNUNCI E SALUTI: E' finita. La storia è finita.
Spero vi sia piaciuto come capitolo finale...(ditemelo se è
stato una schifezza) potevano i gold andare nel
passato e non combinare danni? Il finale
è decisamente
aperto, a dir la verità sono stata molto indecisa se mettere
l'
ultima parte infatti vi avevo parlato di una serie che per il momento
non so ancora se scrivere o meno, e non certo per mancanza di idee, per
quanto riguarda il tempo, quello potrei anche riuscire a trovarlo come
ho fatto fino ad ora del resto, il fatto è che ho deciso di
dedicarmi ad una sola storia che ho postato di recente in questo
fandoma, "Un puzzle da cinquecento pezzi", per confrontami con un nuovo
genere, non so se finita questa ff tornerò a scrivere o mi
prenderò una pausa infatti in quest' ultimo periodo sento
che le
mie storie mancano decisamente di qualcosa e sono alla ricerca del
pezzo mancante che spero di trovare con la nuova ff su cui
punterò decisamente. Tengo molto a Di pensionamenti e non
pensavo di essere in grado di scrivere una cosa così folle e
a
quanto pare divertente è per questo motivo che ho messo
questo
finale, per lasciare una porta aperta che mi dica di tornare qua.
Ora vorrei ringraziare prime tra tutte le persone che mi hanno dato il
loro sostegno e hanno perso un momento per farsi due risate con me.
Grazie a Makochan e alle sue folli recensioni, a Diana924 che ha fatto
un ottimo lavoro di regia. Invaderai il mercato me lo sento, a
Pilatigirls (ci vediamo nella tua di storia), a San il Distuttore (hai
visto? Milo e Cam terminano la storia), ad Ai91...ti prego dimmi che
vuoi bene a Mu. Ringrazio anche Fleur92 e Violet Nearina..
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le
preferite/ricordate/seguite.
Spero di non aver dimenticato nessuno e se così
è stato
mi scuso già da ora e provvederò a rimediare. Oh,
ma vedo
che i gold piangono! Siete tristi vero?
No piangiamo di felicità nd Saga
Stappiamo lo chamapagne nd Milo
I gold fanno il trenino e festeggiano la fine della storia e
conseguentemente delle loro disgrazie. Haru ha deciso di unirsi a
quegli ingrati. Un abbraccio a tutti.
Haru.
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