I Will Always Love
You!
Il mattino seguente Arthur si svegliò
presto e si voltò. Merlin era lì, accanto a lui
che dormiva
beatamente e sognava. Aveva temuto fino alla fine di averlo perso,
che non sarebbero mai stati insieme e di dover aver il rimorso di non
averlo amato. E invece, eccolo lì con lui. La vigilia di
Natale. I
suoi occhi si soffermarono sul viso. La pelle lattea in contrasto con
quei capelli color ebano lo facevano ancora impazzire. Così
come
quelle labbra vermiglie e quegli occhi blu zaffiro che non vedeva
l'ora lui aprisse. Lo guardò ancora una volta e sorrise.
Dei, quanto
gli era mancato. Merlin dal canto suo si svegliò in quel
momento. E
la prima cosa che vide furono gli occhi di Arthur che lo guardavano
con amore e tenerezza. E si sentì il cuore esplodere dalla
gioia.
Non si era mai sentito così con nessuno. Solo quel borioso e
arrogante quanto amabile asino reale riusciva a farlo sentire amato e
felice al tempo stesso. La seconda cosa che sentì furono le
labbra
di Arthur che si univano alle sue in un bacio pieno di tenerezza e
amore, i loro respiri che si fondevano per diventare un solo respiro.
E poi le braccia di Arthur che lo stringevano a sé. E un
senso di
protezione pervase l'animo del maghetto, che continuò a
baciare il
principe circondando il collo di lui con le sue braccia.
“Buongiorno,
Merlin.” sussurrò al
suo orecchio con tenerezza.
“Buongiorno,
Arthur.”
“Dormito
bene?”continuò a
sussurrargli per poi passare a baciargli l'orecchio, scendere sul
collo per poi baciarlo di nuovo sulle labbra.
“Sì,
non male.” rispose fingendo
un'aria di sufficienza. Lui lo guardò fingendosi indignato.
“Non male,
eh?” poi prese un
cuscino e glielo tirò addosso. Merlin sorrise e gliene
tirò uno di
rimando. Arthur gli tirò allora un'altra cuscinata e Merlin
rispose
anche a quella. Iniziò così una vera e propria
lotta con i cuscini
che durò per lungo tempo, finché Arthur non
riuscì a
immobilizzarlo.
“Ti
amo.” disse guardandolo negli
occhi per poi baciarlo.
“Anche io ti
amo.” rispose il moro
capovolgendo le posizioni e continuando sempre a baciarlo.
“Il mio maghetto
ribelle.” fece
scompigliandogli i capelli. Merlin sorrise, poi si alzò a
sedere,
rimanendo sempre sopra di lui.
“Sei sicuro che
non sia un problema,
vero? Il fatto che io sia... un mago.” Arthur si
alzò a sedere
anche lui e lo guardò serio.
“Non voglio che
lo pensi, Merlin, mai
più. Io ti amo per ciò che sei. La magia fa parte
di te. E a me va
bene. Tu sei una persona speciale, amore mio e..”
“Co.. Come mi hai
chiamato?” Arthur
sorrise.
“Amore mio,
perché è ciò che sei.
Non sono mai stato bravo a dimostrarlo, lo so. Ma io ti amo per
ciò
che sei. E non m'importa se sei un mago. Davvero, non importa. Anzi,
forse proprio perché lo sei, ti amo ancora di
più.” Merlin lo
baciò con amore. E le lacrime di gioia agli occhi. Arthur
dal canto
suo lo strinse forte a sé e scese a baciarlo sul collo e poi
sull'incavo con amore, passione e desiderio. Dei, l'aveva desiderato
per così tanto tempo che ora non poteva credere che ora
potesse
essere suo. Merlin sorrise lasciandosi baciare e ricambiando.
“Arthur...”
il biondo sorrise e lo
stese sotto di sé mentre le sue mani percorrevano il corpo
del moro
e lo baciava.
Ma proprio in quel momento
il cellulare
di Arthur suonò. Lui chinò il capo, poi si sporse
verso il
comodino.
“Pronto?”
“Ciao, Arthur,
sono Morgana.
Disturbo?”
“Beh..” si voltò verso Merlin e sorrise.
“Un
po'.”
“Oh, scusa... va
tutto bene
lì?”
“Sì.. benissimo.”
“Senti, che
programmi hai per
stasera?”
“Stasera?”
“è la
Vigilia di Natale, Arthur.”
“Di
già?” lei rise.
“Sì,
Arthur, di già.”
“Non.. lo
so.”
“Perché
non venite da noi stasera?”
“Non lo so. Sento
Merlin e poi ti
dico.”
“Ok, salutami
tanto anche Unith.”
“Ok, a dopo,
Morghy.”
“Ok,
ciao.” la chiamata terminò. E
Arthur tornò al fianco di Merlin.
“Morgana? Che
cosa voleva?”
“Chiedeva
se andavamo da loro stasera.”
“E tu che le hai detto?”
“Che
dovevo sentire te e poi l'avrei richiamata. Che ne pensi?”
“Non lo so.. non
posso lasciare mia
madre sola la Vigilia.”
“Giusto.. e se venisse anche
lei?”
“Sei sicuro che non sia un problema?”
“No
figurati.. stai tranquillo. Non c'è problema.”
disse per poi
depositargli un bacio sul collo.
“Ah beh.. se lo
dici tu..” disse
per poi girarsi verso di lui e corrispondere.
Arthur corrispose e mai si
sentì più
felice. Il cuore gli esplose dalla gioia. Era felice e si chiese come
avesse fatto a stare senza di lui. Merlin lo amava per ciò
che era
lui come persona, non per il suo rango. Quel ragazzo tanto
impertinente che era entrato nella sua vita senza poi uscirne. Tanto
da rendere invivibile
ogni
secondo trascorso senza di lui. Tutti quei mesi senza di lui gli
erano sembrati non trascorrere mai. Arthur si staccò
lievemente e lo
guardò negli occhi. Quei due oceani che lui aveva visto
felici,
ridenti, ma anche tristi, delusi e afflitti. Li aveva visti anche
gonfi di pianto, rossi. Con le dita sfiorò la guancia di
Merlin. E
poi le labbra vermiglie. E poi i capelli neri corvini. Le dita si
insinuarono tra i capelli fino a stringere. Stringere forte. Merlin
soffocò un gemito di dolore e inarcò la schiena.
E Arthur lo baciò
sul niveo collo e sull'incavo.
“Arthur.. No..
dobbiamo andare.. A
colazione.” Arthur scese ancora sul petto. Lasciando baci
caldi e
roventi su tutto il petto. Scese ancora fino al capezzolo, lambendolo
con le labbra. Leccandolo, suggendolo e baciandolo, mentre il moro
ansimava. Arthur dolcemente gli aprì le gambe aderendo al
bacino di
Merlin con il proprio.
“Arthur..
Stringimi.” gli occhi del
principe si illuminarono di uno sguardo malizioso. Poi si
staccò.
“Credevo volessi
andare a colazione.”
fece sedendosi sul bordo del letto con un'aria beffarda.
“Beh, credevi
male. Voglio te, solo
te.” fece stringendolo da dietro. Arthur sorrise. Poi si
voltò.
“Non voglio
correre con te. Né
bruciare le tappe. Ti amo e voglio viverti senza fretta.” lui
chinò
il capo e annuì. “Ma questo non significa che non
ti voglia o
desideri. Forse proprio perché so quanto ti desidero,
preferisco
aspettare.”
“Ehi, non preoccuparti. Lo so. So che mi ami e che
mi vuoi. E ti amo anche io. È solo che ora dobbiamo tornare
alla
realtà e ho paura.”
“Perché?”
“Tu sei un
Pendragon. Hai dei doveri
verso il tuo popolo e so che è giusto così. So
quanto ami il tuo
popolo e so che sarai un ottimo re, quando verrà il tuo
momento. Ma
sai che... potrebbe portarti a compiere dei sacrifici. Lo sai.
È di
questo che ho paura. Ho paura di non poterti aiutare o che non sia
sufficiente il mio sostegno; ma ciò di cui ho più
paura è che un
giorno.. Quel sacrificio possa essere io.”
“No, no mai. Lo
so. Non sarà facile.
Ma io ti amerò sempre. Non potrei esistere senza di te. Tu
sei tutto
ciò che ho di più importante. Davvero. Non
permetterò mai che
qualcosa si metta tra noi due. Niente potrà mai dividerci.
Devi
credermi. Io ti amo. Amo solo te.”
“Non lo metto in dubbio. Mi
fido di te, amore mio. Ma non potrà sempre essere
così facile tra
di noi e..”
“Ehi, siamo in due. Qualunque problema lo
affronteremo insieme. Credi che io non abbia paura di perderti ogni
istante che passa? Ma ho fiducia in noi, amore mio. Non devi
temere.”
Merlin sorrise e si accoccolò a lui. “Non so che
farei se non ti
avessi, amore mio.”
“Lo stesso vale per me.”
“Allora...
Andiamo a fare colazione?
Sono quasi le dieci.”
“Ok.”
Sul pomeriggio tardi
arrivò Unith e fu
informata dei programmi. Naturalmente entrò nel panico e
iniziò ad
agitarsi.
“Mamma, stai
calma..” disse Merlin
cercando di tranquillizzarla il più possibile.
“Merlin ha
ragione. Non c'è motivo
per cui dobbiate preoccuparvi.” affermò Arthur. La
donna sorrise.
“D'accordo,
allora.. io vado a
prepararmi e vi raggiungo tra un po'.”
“Ok, mamma. Ti
aspettiamo.” fece il moro dirigendosi verso l'entrata seguito
dal
biondo.
“Allora.. si
va?”
“Ma allora
è genetico! Perché tanta
paura di tornare a Camelot? Sembra che tu sia condannato..”
Merlin
si irrigidì.
“Effettivamente
fino a qualche giorno
fa sarei stato ucciso se fossi tornato a Camelot..”
“Ora non
più! Quello è.. passato.”
“Sì ma
fa ancora male. Sono stato
bandito neanche fossi stato un criminale, allontanato dalla
città in
cui ho vissuto per anni. E ciò che mi fa più male
è che in tutta
questa storia ci è andata di mezzo anche mia madre. Che non
se lo
meritava.”
“Neanche tu te lo
meritavi, se è per
questo. Mi dispiace che tu .. la viva così male ora. Di
certo hai
ragione ma.. Ora non ti accadrà niente. Né a te
né a tua madre.
Devi fidarti di me.”
“Non è
questo il punto, so che posso
fidarmi. E che non ci accadrà niente. Questo non c'entra. Ti
chiedo
solo di comprenderla.. e di comprendere anche me.” Arthur
sorrise e
lo strinse dolcemente da dietro.
“oh beh.. allora
non ci sono
problemi..” sussurrò al suo orecchio sorridendo.
Merlin sorrise e
lo baciò dopo essersi voltato. E si strinse a lui.
“Ti amo. E
niente potrà mai dividerci. Niente e nessuno. Te lo
giuro.”
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