I don't
wanna lose you
Alessio
andava in su e in giù
per la sala d'attesa senza darsi un attimo di pace. Picchiettava
nervosamente il piede per terra e fissava la porta in cui era stato
ricoverato Lorenzo, il suo Lorenzo, senza nemmeno
distogliere
per un secondo lo sguardo. Aveva troppa paura. Aveva paura di
perderlo. E lui non voleva. Poche ore prima il suo fidanzato, ebbene
sì era gay e stavano insieme da ben due anni, aveva fatto un
incidente con il motorino subendo dei danni in tutto il corpo.
Fortunatamente l'incidente era avvenuto vicino all'ospedale e le
ambulanze erano arrivate subito per ricoverarlo. Non appena aveva
saputo dell'incidente, era corso immediatamente in ospedale con tanta
preoccupazione che lo affliggeva.
Vide uscire
un'infermiera sulla
trentina e le corse incontro sospirando. I genitori di Lorenzo,
Leonardo e Chiara, lo guardarono con una dolcezza immensa. Sapevano
bene quanto Alessio amasse il loro figlio e quanto fosse ricambiato.
L'infermiera
lo guardò confusa
e si sistemò gli occhiali.
"Ho bisogno
di sapere come
sta!” Urlò catturando l'attenzione degli altri
presenti nella sala
d'aspetto.
"Chi?”
Rispose questa sempre
più confusa.
"Oggi
è stato ricoverato
Lorenzo Picasso e voglio sapere come sta! E se ce la
farà...”
Aggiunse abbassando lo sguardo. I genitori del suo ragazzo si
avvicinarono a loro sorridendo. Erano preoccupati quanto lo era
Alessio.
"E' suo
fratello?”
Stava per
parlare, ma il padre
lo interruppe.
"No,
Lorenzo è mio figlio.” Poi
indicò Alessio. “Lui è il suo
ragazzo.”
L'infermiera
sgranò gli occhi a
sentire quelle parole. Ad Alessio montò subito una rabbia
infinita.
"Beh, cosa
c'è?! Scommetto
che lei è una fottuta omofoba, dico bene?!”
Urlò senza controllo.
"Come si
permette!”
"Alessio,
calmati.” Disse
Chiara accarezzandogli il braccio per consolarlo.
Il ragazzo
andò a sedersi sulla
sedia e si prese le mani fra la chioma color pece. Dai suoi occhi
acquamarina iniziarono a scendere le lacrime. Alessio era un ragazzo
orgoglioso e piangeva raramente, ma quando si trattava di Lorenzo,
tutto per lui era possibile. Chiara gli andò accanto
abbracciandolo.
“Non
voglio perderlo, Chiara.
Non voglio che muoia.”
“Lo
so.”
“Lo
amo.”
“Lo
so.” Continuò a
ripetere.
“Cosa
devo fare?”
La mamma
sorrise, comprensiva
dello stato d'animo del ragazzo: paura, rabbia, ma tanto amore e
preoccupazione per la persona amata.
“Non
devi fare niente. Devi
solo aspettare. Ascolta, tesoro, sai che Lorenzo non vorrebbe mai
vederti in questo stato.”
Annuì
con la testa chiudendo
leggermente gli occhi.
“Ce
la farà. Lui è forte.”
“Sì,
ma lo hanno detto i
dottori.” Incominciò singhiozzando. “Che
i danni che ha
riportato sono gravi.”
Chiara non
seppe più cosa dire:
abbassò lo sguardo consapevole di tutto ciò.
“Ora
lo stanno operando. I
medici stanno facendo di tutto.”
“Voglio
rivedere il suo
sorriso, voglio baciarlo di nuovo, accarezzarlo, coccolarlo e fare
l'amore con lui. Cosa farò quando lui non ci sarà
più?”
Chiara gli
diede uno schiaffo
forte. Alessio si toccò la guancia con le dita sgranando gli
occhi.
Non si sarebbe mai aspettato di ricevere uno schiaffo da una donna
dolce come lei. Chiara gli voleva dare una lezione di vita
perché non poteva essere così pessimista. Doveva lottare e pensare positivo. Sapevano tutti che Lorenzo era forte e che ce l'avrebbe fatta.
“Smetti
di essere così
pessimista e vedi di pensare positivo! Lui ce la farà, okay?
Mio
figlio è forte e vedrà che lotterà con
tutte le sue forze per non
morire.”
Annuì
e passarono così un po'
di ore. L'orologio appeso nella sala d'attesa segnava le otto di
sera. Più i minuti, i secondi, le ore passavano e
più l'ansia
cresceva. L'operazione non era ancora finito. Quanto cazzo
dura?!
Pensò Alessio cercando di consolarsi con del
caffè e di conseguenza
per rimanere sveglio. Non sarebbe andato via dall'ospedale
finché i
medici non avrebbero dato loro notizie sulle condizioni del
ragazzo.
Pochi
minuti dopo vide uscire un
medico dalla sala operatoria. Tutte e tre corsero subito dall'uomo.
Sembrava avere un'espressione felice. Forse ce l'aveva fatta!
“Come
sta mio figlio,
dottore?” Chiese Leonardo agitato.
“L'operazione
è andata bene
ed è fuori pericolo.”
L'espressione
di Alessio passò
da triste a sorpresa. Avrebbe voluto baciare il dottore da quanto era
felice! Sapeva che il suo Lorenzo ce l'avrebbe
fatta anche se
era stato troppo pessimista.
“Dice
davvero?!”
Il dottore
annuì sorridendo e
disse che, però, doveva restare qualche altro giorno in
ospedale per
rassicurarsi che tutto andava bene.
“Possiamo
vederlo?” Chiese
la madre.
“Certo.
Si è appena
svegliato.”
Senza
farselo ripetere due
volte, il ragazzo corse nella stanza e, non appena lo vide, il suo
cuore si fermò e gli venne una fitta allo stomaco. Lorenzo
era
disteso su un letto con il viso pieno di graffi e lividi e dei
tubicini che stavano attaccati al suo corpo. Dette uno sguardo
all'elettrocardiogramma e notò che i suoi battiti erano
normali e
questo lo fece rassicurare. Gli andò vicino e si
inginocchiò al
capezzale del letto prendendogli la mano e baciandola dolcemente. Il ricoverato
sorrise mettendo una mano nei suoi capelli.
“Non
sforzarti troppo, amore.
Sei stato appena operato!”
“Non
preoccuparti. Sto bene.
Anche se sono un po' stordito ancora.” Gli disse con una voce
leggermente roca. Alessio appoggiò la testa sul suo ventre e
subito
sentì la mano morbida del suo ragazzo intrufolarsi nei suoi
capelli. Leonardo e Chiara stavano osservando la scena con il cuore
pieno di tenerezza.
“Avevo
paura di perderti.
Tantissima paura.”
“Non
pensarci. Ora sono qui.”
“E
io ti amo più che mai.”
“Anch'io
ti amo.”
“Giuro
che lo denuncio quel
figlio di puttana.” Mugugnò Alessio ripensando al
guidatore che
aveva causato l'incidente.
“Non
è stata colpa sua. Un
pedone ha attraversato improvvisamente e la macchina si è
fermata di
colpo, quindi ci sono andato a schiantare forte.”
Spiegò
sorridendo.
“Allora
denuncio il pedone!”
Lorenzo si
mise a ridere
aggrottando le sopracciglia in un modo adorabile, come era suo solito
fare. Alessio non seppe resistere ulteriormente. Lo prese
delicatamente stando attento a non fargli male e unì le sue
labbra
con quello del suo ragazzo intrufolando la lingua birichina nella
bocca dell'altro alla ricerca della sua. Lorenzo ricambiò
subito
cingendo con le braccia le spalle del giovane e sentendo il contatto
metallico dei due piercing che Alessio portava sotto le labbra.
Se non
è amore questo.
Buon
pomeriggio a tutti! :)
Rieccomi tornata dopo un po' di assenza. Parto subito dal dirvi,
riferendomi più che altro ai fan e ai lettori, che per ora
la fan
fiction “Amore tra di loro? Mai!” non la continuo
perché
l'ispirazione ha deciso di prendere e andarsene. -.- Della serie:
faccio le valigie e ti abbandono! State tranquilli che non la
cancello e che prima o poi riprenderò a scriverla. Meglio
tardi che
mai, come si suol dire! :D
Parliamo
ora di questa piccola
one-shot. Come ben vedete, appartiene a una serie e ciò
significa
che questa non sarà la sola scritta su questi due. Ce ne
saranno
anche altre. Quindi diciamo che è una serie di missing
moments, one
shot, ecc. Non so ancora se scriverò a capitoli
perché spesso
inizio e non concludo spesso per l'ispirazione che manca nel
continuarla. Ho questo timore, quindi per evitare, ho deciso di
scriverne tante, ma staccate. Infatti vi starete chiedendo: ma
perché
non ha iniziato con loro che si incontrano? Non ho iniziato con il
loro incontro perché sono in ordine sparso. Detto questo,
spero di
essere abbastanza chiara! Ah, poi vi volevo anche dire che ci saranno
anche altre coppie, oltre a questa! Poi vedrete. ;)
Un bacio,
alla prossima!
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