Capitolo 21: Schiocco di dita
I due
si strinsero di più fra di loro, intimoriti, ma tesi come
corde
di violino, pronti ad attaccare e difendersi.
Ishan
muoveva nervosamente il piede, eccitato, pronto a saltare.
-Ve lo
dico ancora una volta: arrendetevi, non avete alcuna speranza!-
disse il cianotico.
Nessuno
si muoveva, l’aria era perfettamente immobile, come le lance
e
picche che puntavano le gole dei fuggiaschi.
Uno
scatto della testa di Ishan, e dietro Yusuke ed Hydra rumori
metallici si facevano sempre più vicini.
Improvvisamente
due paia di braccia separarono i due ragazzi, fra urla
di spavento e indignazione da parte della ragazza.
-Non
opponete resistenza, per la vostra salute, cari- disse Ishan,
mellifluo.
-Figlio
di cagna!- sputò fra i denti Yusuke, furibondo.
-Oh
no, caro!- continuò Ishan, con voce troppo dolce.
Si
avvicinò al canuto, inclinò la testa fissandolo
negli occhi, con
feroce insistenza, violenza, senza vergogna, pudore, riguardi ed
educazione:
erano occhi di brace quelli, nel loro essere di un anonimo castano,
bruciavano
di sofferenza, promesse di dolore, panico, terrore, astio: sembravano
essere la
porta per l’Inferno.
-Questa
potevi tenerla per te…- mormorò con tono
falsamente
dispiaciuto, per dargli un sonoro schiaffo in pieno viso.
Prima
di fissarlo, Yusuke sputò sul terreno: saliva e sangue,
rosso
splendente come un rubino appena finito di lavorare.
Con
tutta la fierezza possibile, rialzò lo sguardo, mentre un
rivolo
di sangue gli sporcava il muso, una ciocca di capelli finita in bocca,
il collo,
la veste scura.
-Ha un
bel colore il tuo sangue sai, Yusuke?- disse Ishan, fissando le
goccioline che erano rimaste sulla sua pelle.
-Sei
semplicemente un miserabile. Uno sporco sicario al soldo di un
tiranno!- gli soffiò contro il ragazzo.
Nel
frattempo si sentì un risolino provenire
dall’altra guardia.
-La
ragazza è svenuta!-
-E
ancora non sa ciò che le aspetta- disse Ishan, guardandola,
bramoso.
-Toccala
con un solo dito e…- cominciò Yusuke, per essere
messo a
tacere con un altro schiaffo a man rovescio.
-E?
Non mi sembri nelle condizioni per poter trattare, piccolo
Yusuke!-
-Cosa
ne facciamo, signore?- chiese un Milite.
-Portiamoli
nel nostro accampamento. Lui legatelo per bene, lei,
invece, lasciatela nelle mie stanze!- rispose il cianotico con tono
vagamente
annoiato.
Yusuke,
nel frattempo cercava di fare resistenza, ma invano.
-Per
favore, smettila. Anzi, dormi!- disse Ishan, posandogli una mano
sul capo.
-Sei
s-solo un f-farabb…- mormorò Yusuke,
addormentandosi
pesantemente.
-Finalmente
ha smesso di parlare! Non ne potevo più di questo qui! E
ora andiamo!- disse il sicario, mettendosi alla testa del gruppo,
inoltrandosi
nel folto della Foresta Madre.
*
Una
secchiata d’acqua ghiacciata lo colpì in pieno,
facendolo
ridestare.
Nonostante
i sensi recuperati, tutto era sfocato, i toni smorzati e
rimbombanti, come provenienti da altre dimensioni ed universi.
Yusuke
cercò di muoversi, senza risultati.
-Non
puoi andare da nessuna parte, bello!- disse una voce.
Il
ragazzo alzò lo sguardo, aguzzando la vista, che stava
ritornando
normale: un Milite stava posando in terra un secchio.
-Dove
siamo?- chiese Yusuke con voce gracchiante.
-Al
parco giochi.- lo prese in giro la guardia, per poi lasciarlo
solo.
Il
ragazzo cercò di muoversi, invano: lo avevano legato stretto
ad un
palo.
Le
funi lo cingevano stretto, tanto che a stento sentiva le mani.
-Lasciatemi
andare! Dov’è Hydra?-
La
stessa guardia di prima si affacciò per rispondergli:
-Uhm…di certo
non in gita. E comunque in una condizione forse peggiore della
tua…-
-Porci!-
urlò contro Yusuke –Non siete altro che dei luridi
maiali
bastardi!-
-Parlare
così non migliorerà certo la tua penosa
posizione, bello mio.
Quindi vedi di calmarti!- Gli rispose il Milite, con voce dura,
tagliente e
metallica.
*
-Allora,
mia cara, cos’è che avente in mente?- Chiese
cortesemente
Ishan ad Hydra.
La
ragazza era seduta su una sedia, al centro di quelle che sembravano
essere le stanze del loro rapitore.
Per
essere quelle di un accampamento erano arredante con un certo
garbo e criterio: la mobilia, dalle linee semplici e decise, era
decisamente
spartana, ma non per questo priva di eleganza.
Lei si
limitò a sorridere, fissandolo con ostinato silenzio.
-Sei
un osso duro, sai?- disse Ishan.
-Me ne
compiaccio- rispose Hydra.
-C’è
solo un piccolo problema: io sono abituato ad essere obbedito.
Chi non fa ciò che gli dico, di solito, è vittima
di punizioni piuttosto
pesanti-
-La
cosa non mi tange, Ishan. Penso che l’abbia ben capito,
ormai.-
ribatté freddamente la ragazza.
-Il
bon ton- riprese Ishan, come se Hydra non avesse proprio aperto
bocca –vuole che le donne non si tocchino nemmeno con un
fiore. Ma sai cosa me
ne faccio del bon ton se dalle tue rosee labbra non usciranno le parole
che
voglio tanto sentire?-
I due
continuarono a guardarsi in cagnesco per alcuni secondi, lei
immobile sulla sedia, lui camminante avanti e dietro come un predatore.
La
ragazza notò che nei suoi movimenti c’era un
qualcosa di rettile,
sembrava muoversi con eccessiva fluidità per essere un uomo.
Agitava
gli arti come se fossero delle code: feroci flagellate
nell’aria, secchi schiocchi di frusta raggelanti.
-Allora?
Collaboriamo?-
-Certo,
Ishan- rispose Hydra –Quando l’Inferno
gelerà.-
Un
sorriso pieno di perverso sadismo disegnò le linee delle
labbra
dell’uomo.
Una
promessa di atroci sofferenze, di morte.
-Che
le danze abbiano inizio, allora! Ti pentirai della tua scelta,
donna!-
Uno
schiocco di dita, e un agghiacciante urlo di dolore sferzò
l’aria
con la violenza di un tuono.
-Hai
cambiato idea?-
Hydra,
con la testa china sul petto, il respiro affannoso e le
convulsioni, rispose strascicando: -Figlio di cagna! Da me non saprai
niente!-
Ishan
sorrise.
Due
labbra curve, gli occhi fissi, un altro schiocco di dita e un
altro urlo.
*
Yusuke,
legato scomodamente, pensava ad un modo per liberarsi e
cercare Hydra.
Divincolandosi
al situazione non migliorava, anzi: le corde, strette,
segavano la pelle da far malissimo.
Erano
troppo strette.
-Spera
che la tua amica parli, altrimenti diverrà completamente
pazza,
nella migliore delle ipotesi!-
-Cosa
intendi dire?- chiese al Milite.
-Che
sta avendo un memorabile dialogo con Ishan. E i suoi metodi non
vanno tanto per il sottile!-
-HYDRA!-
urlò Yusuke, ben sapendo che lei non poteva sentirlo.
-E’
inutile. Non può sentirti!-
-HYDRA!-
continuò il ragazzo.
-Adesso
smettila!-
Ma il
ragazzo continuò ad urlare a pieni polmoni,
finché un colpo lo
preso sulla testa, facendolo svenire.
*
-YUSUKE!-
gridò Hydra, senza sapere bene il perché, come se
quel nome
bastasse a sostenerla fra tutte quelle atrocità.
-Non
può sentirti- disse Ishan, con voce disgustosamente mielata.
La
ragazza rispose con sonori ed umidi affanni, la fronte imperlata di
sudore.
-Avanti
Hydra! Non potrai resistere per sempre! Cosa avete intenzione
di fare?-
La
ragazza, senza forze, non rispose.
-Hydra.
Ti ho fatto una domanda-
Ishan
si avvicinò, e sollevò il viso della ragazza con
la mano: era
svenuta.
Lentamente,
lasciò cadere il viso della ragazza sul petto,
allontanandosi.
Battè
due volte le mani, e una coppia di Militi entrò nella
stanza:
-Comandi!-
-Ci
serve viva. E soprattutto Re Kaos la vuole uccidere con le proprie
mani. E non possiamo di certo permetterci di perdere una vita
così tanto
preziosa per il sovrano. Curatela, datele da mangiare per farle
recuperare le
forze sufficienti. Dobbiamo prenderla per sfinimento, e riusciremo a
cavarle
certamente qualcosa-
I due,
sull’attenti, eseguirono gli ordini.
*
La
luna era ormai sorta da tempo, e la notte aveva disteso le sue
lunghe e ombrose dita ovunque, ricoprendo tutto di dolce e ovattata
oscurità.
Le
stelle splendevano nel cielo sereno, disturbato da poche nere
nuvole.
L’aria
era ferma, silenziosa, disturbata solo di tanto in tanto dai
rumori della foresta: un frullo d’ali, il verso di una
civetta, il rumore dell’erba
calpestata.
Alcune
scure figure, confondendosi nella notte, emersero dal folto,
avvicinandosi furtivamente all’accampamento, comunicando fra
loro con rapidi, secchi
e muti gesti.
Così
com’erano apparse sparirono in diversi punti.
L’aria
era ferma, tranne per un frullo d’ali, il verso di una
civetta
ed il rumore dell’erba calpestata.
Le
stelle e la luna splendevano ancora.
Angolo
dell’autore:
Ciao
ragazzi!
Mi
scuso per l’orripilante ritardo con cui aggiorno, ma ho
davvero
poco tempo per troppi progetti a cui sto lavorando in parallelo.
Ma no.
Questa storia non l’abbandono nemmeno se mi dovessero sparare!
Yusuke
ed Hydra sono stati catturati, e la ragazza è sotto tortura,
ma
non odiatemi. Era necessario!
Ma
soprattutto, chi sono le figure a chiusura del capitolo?
Alleati
o nemici?
Sono
accette tutte le ipotesi!
A sTar__: Ciao, cara! Beh,
Ishan è una figura piuttosto terrificante, per certi versi.
Capisco
perfettamente il tuo stato d’animo! Spero che il capitolo ti
sia piaciuto!
A Julietts: Ciao, e grazie
anche a te per i complimenti!
Fatemi
sentire il vostro parere, popolo! :)
Alla
prossima!
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