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Autore: NevanMcRevolver    17/04/2011    0 recensioni
Solo l'immagine può rivaleggiare con la musica. E se l'immagine fosse di più di un semplice pezzo di carta decorato? Se la musica andasse oltre le note che fanno vibrare il cuore, parlasse non solo alla mente? Forse tutto sarebbe un pò più diverso...o più reale? Soltanto l'arte può conforntarsi con sè stessa. E questo Yusuke l'aveva capito, l'ha capito, fin troppo bene.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 21: Schiocco di dita

 

 

I due si strinsero di più fra di loro, intimoriti, ma tesi come corde di violino, pronti ad attaccare e difendersi.

Ishan muoveva nervosamente il piede, eccitato, pronto a saltare.

-Ve lo dico ancora una volta: arrendetevi, non avete alcuna speranza!- disse il cianotico.

Nessuno si muoveva, l’aria era perfettamente immobile, come le lance e picche che puntavano le gole dei fuggiaschi.

Uno scatto della testa di Ishan, e dietro Yusuke ed Hydra rumori metallici si facevano sempre più vicini.

Improvvisamente due paia di braccia separarono i due ragazzi, fra urla di spavento e indignazione da parte della ragazza.

-Non opponete resistenza, per la vostra salute, cari- disse Ishan, mellifluo.

-Figlio di cagna!- sputò fra i denti Yusuke, furibondo.

-Oh no, caro!- continuò Ishan, con voce troppo dolce.

Si avvicinò al canuto, inclinò la testa fissandolo negli occhi, con feroce insistenza, violenza, senza vergogna, pudore, riguardi ed educazione: erano occhi di brace quelli, nel loro essere di un anonimo castano, bruciavano di sofferenza, promesse di dolore, panico, terrore, astio: sembravano essere la porta per l’Inferno.

-Questa potevi tenerla per te…- mormorò con tono falsamente dispiaciuto, per dargli un sonoro schiaffo in pieno viso.

Prima di fissarlo, Yusuke sputò sul terreno: saliva e sangue, rosso splendente come un rubino appena finito di lavorare.

Con tutta la fierezza possibile, rialzò lo sguardo, mentre un rivolo di sangue gli sporcava il muso, una ciocca di capelli finita in bocca, il collo, la veste scura.

-Ha un bel colore il tuo sangue sai, Yusuke?- disse Ishan, fissando le goccioline che erano rimaste sulla sua pelle.

-Sei semplicemente un miserabile. Uno sporco sicario al soldo di un tiranno!- gli soffiò contro il ragazzo.

Nel frattempo si sentì un risolino provenire dall’altra guardia.

-La ragazza è svenuta!-

-E ancora non sa ciò che le aspetta- disse Ishan, guardandola, bramoso.

-Toccala con un solo dito e…- cominciò Yusuke, per essere messo a tacere con un altro schiaffo a man rovescio.

-E? Non mi sembri nelle condizioni per poter trattare, piccolo Yusuke!-

-Cosa ne facciamo, signore?- chiese un Milite.

-Portiamoli nel nostro accampamento. Lui legatelo per bene, lei, invece, lasciatela nelle mie stanze!- rispose il cianotico con tono vagamente annoiato.

Yusuke, nel frattempo cercava di fare resistenza, ma invano.

-Per favore, smettila. Anzi, dormi!- disse Ishan, posandogli una mano sul capo.

-Sei s-solo un f-farabb…- mormorò Yusuke, addormentandosi pesantemente.

-Finalmente ha smesso di parlare! Non ne potevo più di questo qui! E ora andiamo!- disse il sicario, mettendosi alla testa del gruppo, inoltrandosi nel folto della Foresta Madre.

 

*

 

Una secchiata d’acqua ghiacciata lo colpì in pieno, facendolo ridestare.

Nonostante i sensi recuperati, tutto era sfocato, i toni smorzati e rimbombanti, come provenienti da altre dimensioni ed universi.

Yusuke cercò di muoversi, senza risultati.

-Non puoi andare da nessuna parte, bello!- disse una voce.

Il ragazzo alzò lo sguardo, aguzzando la vista, che stava ritornando normale: un Milite stava posando in terra un secchio.

-Dove siamo?- chiese Yusuke con voce gracchiante.

-Al parco giochi.- lo prese in giro la guardia, per poi lasciarlo solo.

Il ragazzo cercò di muoversi, invano: lo avevano legato stretto ad un palo.

Le funi lo cingevano stretto, tanto che a stento sentiva le mani.

-Lasciatemi andare! Dov’è Hydra?-

La stessa guardia di prima si affacciò per rispondergli: -Uhm…di certo non in gita. E comunque in una condizione forse peggiore della tua…-

-Porci!- urlò contro Yusuke –Non siete altro che dei luridi maiali bastardi!-

-Parlare così non migliorerà certo la tua penosa posizione, bello mio. Quindi vedi di calmarti!- Gli rispose il Milite, con voce dura, tagliente e metallica.

 

*

 

-Allora, mia cara, cos’è che avente in mente?- Chiese cortesemente Ishan ad Hydra.

La ragazza era seduta su una sedia, al centro di quelle che sembravano essere le stanze del loro rapitore.

Per essere quelle di un accampamento erano arredante con un certo garbo e criterio: la mobilia, dalle linee semplici e decise, era decisamente spartana, ma non per questo priva di eleganza.

Lei si limitò a sorridere, fissandolo con ostinato silenzio.

-Sei un osso duro, sai?- disse Ishan.

-Me ne compiaccio- rispose Hydra.

-C’è solo un piccolo problema: io sono abituato ad essere obbedito. Chi non fa ciò che gli dico, di solito, è vittima di punizioni piuttosto pesanti-

-La cosa non mi tange, Ishan. Penso che l’abbia ben capito, ormai.- ribatté freddamente la ragazza.

-Il bon ton- riprese Ishan, come se Hydra non avesse proprio aperto bocca –vuole che le donne non si tocchino nemmeno con un fiore. Ma sai cosa me ne faccio del bon ton se dalle tue rosee labbra non usciranno le parole che voglio tanto sentire?-

I due continuarono a guardarsi in cagnesco per alcuni secondi, lei immobile sulla sedia, lui camminante avanti e dietro come un predatore.

La ragazza notò che nei suoi movimenti c’era un qualcosa di rettile, sembrava muoversi con eccessiva fluidità per essere un uomo.

Agitava gli arti come se fossero delle code: feroci flagellate nell’aria, secchi schiocchi di frusta raggelanti.

-Allora? Collaboriamo?-

-Certo, Ishan- rispose Hydra –Quando l’Inferno gelerà.-

Un sorriso pieno di perverso sadismo disegnò le linee delle labbra dell’uomo.

Una promessa di atroci sofferenze, di morte.

-Che le danze abbiano inizio, allora! Ti pentirai della tua scelta, donna!-

Uno schiocco di dita, e un agghiacciante urlo di dolore sferzò l’aria con la violenza di un tuono.

-Hai cambiato idea?-

Hydra, con la testa china sul petto, il respiro affannoso e le convulsioni, rispose strascicando: -Figlio di cagna! Da me non saprai niente!-

Ishan sorrise.

Due labbra curve, gli occhi fissi, un altro schiocco di dita e un altro urlo.

 

*

 

Yusuke, legato scomodamente, pensava ad un modo per liberarsi e cercare Hydra.

Divincolandosi al situazione non migliorava, anzi: le corde, strette, segavano la pelle da far malissimo.

Erano troppo strette.

-Spera che la tua amica parli, altrimenti diverrà completamente pazza, nella migliore delle ipotesi!-

-Cosa intendi dire?- chiese al Milite.

-Che sta avendo un memorabile dialogo con Ishan. E i suoi metodi non vanno tanto per il sottile!-

-HYDRA!- urlò Yusuke, ben sapendo che lei non poteva sentirlo.

-E’ inutile. Non può sentirti!-

-HYDRA!- continuò il ragazzo.

-Adesso smettila!-

Ma il ragazzo continuò ad urlare a pieni polmoni, finché un colpo lo preso sulla testa, facendolo svenire.

 

*

 

-YUSUKE!- gridò Hydra, senza sapere bene il perché, come se quel nome bastasse a sostenerla fra tutte quelle atrocità.

-Non può sentirti- disse Ishan, con voce disgustosamente mielata.

La ragazza rispose con sonori ed umidi affanni, la fronte imperlata di sudore.

-Avanti Hydra! Non potrai resistere per sempre! Cosa avete intenzione di fare?-

La ragazza, senza forze, non rispose.

-Hydra. Ti ho fatto una domanda-

Ishan si avvicinò, e sollevò il viso della ragazza con la mano: era svenuta.

Lentamente, lasciò cadere il viso della ragazza sul petto, allontanandosi.

Battè due volte le mani, e una coppia di Militi entrò nella stanza: -Comandi!-

-Ci serve viva. E soprattutto Re Kaos la vuole uccidere con le proprie mani. E non possiamo di certo permetterci di perdere una vita così tanto preziosa per il sovrano. Curatela, datele da mangiare per farle recuperare le forze sufficienti. Dobbiamo prenderla per sfinimento, e riusciremo a cavarle certamente qualcosa-

I due, sull’attenti, eseguirono gli ordini.

 

*

 

La luna era ormai sorta da tempo, e la notte aveva disteso le sue lunghe e ombrose dita ovunque, ricoprendo tutto di dolce e ovattata oscurità.

Le stelle splendevano nel cielo sereno, disturbato da poche nere nuvole.

L’aria era ferma, silenziosa, disturbata solo di tanto in tanto dai rumori della foresta: un frullo d’ali, il verso di una civetta, il rumore dell’erba calpestata.

Alcune scure figure, confondendosi nella notte, emersero dal folto, avvicinandosi furtivamente all’accampamento, comunicando fra loro con rapidi, secchi e muti gesti.

Così com’erano apparse sparirono in diversi punti.

L’aria era ferma, tranne per un frullo d’ali, il verso di una civetta ed il rumore dell’erba calpestata.

Le stelle e la luna splendevano ancora.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore:

Ciao ragazzi!

Mi scuso per l’orripilante ritardo con cui aggiorno, ma ho davvero poco tempo per troppi progetti a cui sto lavorando in parallelo.

Ma no. Questa storia non l’abbandono nemmeno se mi dovessero sparare!

Yusuke ed Hydra sono stati catturati, e la ragazza è sotto tortura, ma non odiatemi. Era necessario!

Ma soprattutto, chi sono le figure a chiusura del capitolo?

Alleati o nemici?

Sono accette tutte le ipotesi!

 

A sTar__: Ciao, cara! Beh, Ishan è una figura piuttosto terrificante, per certi versi. Capisco perfettamente il tuo stato d’animo! Spero che il capitolo ti sia piaciuto!

 

A Julietts: Ciao, e grazie anche a te per i complimenti!

 

Fatemi sentire il vostro parere, popolo! :)

Alla prossima!

  
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