A.B.S.- a.lto, b.iondo e s.tronzo di Kalencair (/viewuser.php?uid=108043)
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Hm. A
questo punto sono più che certa che qualcuno di voi mi abbia
desiderato morta ò_ò" Purtroppo
la scuola e, soprattutto, i compiti esistono (così come il
mio
non essere portata per la matematica ç_ç) e ormai
ho
perso il conto di quante volte mi son beccata la febbre O_o Devo aver
stabilito un record ^^" In ogni caso ora sono qui, per chi mi
vorrà seguire ancora.
Vi devo comunicare un cambiamento, e per farlo mi rifaccio ad una parte
di un messaggio scambiato con __PoMeLLa:
" [...]dato che
riguardando i capitoli precedenti mi è venuto un coccolone
da quanto sono scritti male (de-ci-sa-men-te male xDDD), in questo
prossimo farò qualche modifica allo stile di scrittura;
cioè, credo verrebbe meglio se scritto al passato
anzichè al presente... però mantenendo sempre la
prima persona. ._. (poi più avanti modificherei al passato
anche quelli precedenti)[...]"
Già
già ._. Se
poi mi dite che era meglio prima vedrò di cambiare questo
capitolo e continuare con gli altri come se niente fosse. Detto questo
vi lascio alla lettura :3
Ma la cosa strana, era che ora sentivo anche un'altra
sensazione...
Non l'avevo mai
provata prima con lui.
Così
intensa...
Perchè
l'irrefrenabile bisogno di sentire le sue labbra sulle mie si
impossessò di me?
Era del tutto anormale. E
alquanto sbagliato.
Patetica a dir poco, se pensavo che probabilmente quella
sensazione
fuorviante era data dal disperato bisogno di comprensione. Ne ero
piuttosto certa: non provavo quel genere di sentimento per Draco, non
per ora.
In più di sette anni non mi era mai capitato, e sicuramente
non
poteva essere cambiato tutto nell'arco di pochi giorni. Colpa
dell'adrenalina, della situazione, dei suoi stupidi occhi, se le mie
labbra stavano bruciando. Ma non era rimanendo immobile che avrei
risolto la situazione.
Mi stavo forse rammollendo? No, non avrei permesso a me stessa
di trasformarmi in un essere privo di spina dorsale come mio
padre.
Quel fastidioso pizzicore agli occhi stava sparendo
piano piano, così come l'opacità che mi impediva
di
vedere chiaramente. Avevo le ciglia umide e una fitta insopportabile ai
polmoni che si contraevano ed espandevano spasmodicamente, cercando
aria che sembrava sparita tutto a un tratto lasciandomi a vedermela da
sola. Il cuore mi batteva all'impazzata, tanto che pareva mi stesse per
uscire dal petto a furia di martellare.
Minuscole gocce di sudore scivolavano sulla mia fronte invisibili e
silenziose. Che stavo aspettando? Dovevo scucirmi, raccontare tutto
senza risparmiarmi, se volevo cercare di salvare la situazione.
Eppure era così insopportabilmente difficile, con le sue
iridi puntate
addosso pronte a criticare ogni mio cedimento, e la mia gola talmente
arsa
da soffocare qualsiasi tentativo di sbloccare quella scomoda
situazione.
"Se stai aspettando che io venga lì ad asciugarti il moccio
dal
naso puoi anche rimanerci in eterno." Sibilò impaziente
assottigliando gli occhi.
Una parola, un masso. Si, mi sentivo come se fossi stata travolta da
una frana. Avevo davvero voglia di cercare uno spiraglio di luce?
No, voglia no. Dopotutto la solitudine era sempre andata a braccetto
con me...Fino a quando non avevo trovato qualcosa di meglio.
In ogni caso, in quel momento era il mio orgoglio a chiedere vendetta,
e non potevo tirarmi indietro.
Per il nervoso mi ritrovai a premere il piede destro sulla ghiaia
bianca
più di quanto fosse necessario per stare in piedi,
producendo un
cigolio sinistro nel momento in cui la stessa veniva schiacciata in
maniera irrecuperabile.
"Davvero
maturo." ringhiai sommessamente. "Davvero maturo cercare di aggirare le
difficoltà ogni volta che se ne presenta una." ribattei per
poi mordermi la lingua intenzionalmente.
E questo cos'era? Un tentativo di prendere tempo? Un'altra balla?
Entrambe le cose, oltre che all'ennesima dimostrazione del mio
esaurimento nervoso.
Non avrei dovuto rispondere così, ma era più
forte di me;
anche se avevo sempre saputo che a volte sopportare è la
cosa
migliore, non ero mai riuscita ad applicare la cosa.
Dapprima colto leggermente alla sprovvista dal mio cambiamento
repentino di umore, ora sembrava ancora più infuriato, con
gli
occhi spalancati e certi inquietanti lampi di rabbia che li
attraversavano.
Strinse i pugni con quanta forza aveva in corpo, tanto che la pelle
pareva dovesse strapparsi da un momento all'altro con un sonoro
schiocco. Poi mosse tre svelte falcate nella mia direzione,
piazzandosi esattamente di fronte a me.
"NON TI PERMETTERE!"
mi urlò
in faccia, alzando l'indice accusatore; buttò fuori tutto
come
colpito da una scarica elettrica, ogni cosa che gli passava per la
testa, senza preoccuparsi di quanto avrebbe voluto realmente dirmi.
"Non sai cos'ho passato in questi ultimi fottuti anni, non
sai quanto in realtà io sia stato solo, non hai idea dei
brividi
che mi percorrono la schiena ogni volta che ripenso che tra poco
ricomincerà
tutto, che non ho scampo!"- I suoi occhi si assottigliarono
osservandomi con disprezzo, forse invidia, facendomi sentire niente di
più di un debole soffio d'aria; "Tu!" -La sua voce tremava
da
quanto era imbestialito- "TU
non hai un padre mangiamorte, TU
non hai visto la tua famiglia rovinata da quello che era il signore
oscuro!" La sua voce era intrisa di un odio e un risentimento talmente
profondo che non ero più certa fosse rivolto totalmente a
me. Ad
ogni modo sentivo il sangue ribollirmi nelle vene per il nervoso:
credeva di essere l'unico ad aver passato momento difficili? Credeva
davvero che i miei genitori fossero dei santi in confronto ai suoi?
Come diavolo poteva giudicarmi senza sapere quasi un'acca di quello che
avevo passato!?
"No, hai ragione!"- Sbottai tutto d'un colpo, con una voglia tremenda
di tirargli un
pugno per farlo tacere, tanto che dovetti seriamente trattenermi dal
farlo-"Non
mi è stato ordinato di uccidere Silente, non so cosa vuol
dire
essere costretti a fare qualcosa per quell'invasato ammasso di cellule
morte di Voldemort, NON so com'è vedere la mia famiglia
minacciata da lui!" strepitai come un'isterica mentre i suoi occhi
erano completamente spalancati e gelidi; le
sue spalle erano scosse da forti tremiti e respirava sonoramente
dilatando le narici come un toro inferocito.
"Ma come hai avuto l'onore di notare" -continuai sarcasticamente amara,
immediatamente dopo aver ripreso fiato- "la mia famiglia fa schifo!".
Aprì la bocca per ribattere, ma le sue sopracciglia
corrugate al
massimo e la sua espressione stizzita ed insieme furibonda mi diedero
talmente fastidio che ancora una volta non fui capace di fermarmi.
"Fai tanto il prezioso come se nessuno in assoluto potesse nemmeno
vagamente comprendere quello che provi, ma io direi che è
ora di
farti delle domande! Cosa sai veramente di me, eh!? Conosci il mio
carattere, i miei voti a scuola e tutte quelle stronzate lì,
ok,
te lo concedo! Ma nel luogo dove sono nata, in questo
luogo, tu NON puoi sapere cosa ho dovuto affrontare!" strillai con il
viso accaldato mentre quell'altro digrignava i denti, anche lui
combattuto tra tirarmi uno schiantesimo, o magari una testata,
e
stare in silenzio.
Mi dovetti necessariamente fermare, dato che non riuscivo quasi
più a produrre nemmeno un rantolo.
Distolsi gli occhi dalla sua figura senza nemmeno accorgermene. "Dopo
18 schifosissimi anni, ora posso dire con certezza di stare in
culo alla fortuna..." brontolai rauca a mezza voce, massaggiandomi
distrattamente con
la
mano il collo all'altezza della gola infiammata.
Di nuovo li alzai nei suoi. Ma non era come prima: lo osservai
veramente, senza nessuna parola di mezzo.
All'improvviso il suo volto tornò alla fredda
neutralità: fu come se
entrambi ci fossimo resi conto solo ora di quello che avevamo appena
detto, e piombammo in un silenzio tombale.
Le orecchie mi fischiavano: forse stava per esplodermi il cervello, o
forse no, ma era esattamente così che mi sentivo.
Moriva dalla voglia di rispondermi a tono senza ombra di dubbio; tuttavia,
reprimendo la sua impulsività con una destrezza davvero
insolita per i suoi standard, si
ostinava a esplorare pensieroso e sostenuto ogni angolo dei miei occhi
e del mio viso cercando di capire se valeva la pena darmi retta.
Avrei potuto
chiedergli se, a situazioni invertite, mi avrebbe
ritenuto capace di credere al vecchio Lucius anzichè a
lui... Ma
non ero così certa di volerlo
realmente sapere.
Con uno scatto brusco si voltò:
fece qualche passo in maniera esasperatamente lenta, poi si
arrestò. Cosa aveva intenzione di fare?
Mi resi conto di stare trattenendo il respiro come un'idiota,
così mi sforzai di rimettere in funzione il mio apparato
polmonare; attesi quelli che mi sembravano secondi eterni.
Dandomi le spalle non mi permetteva di vedere bene cosa stava facendo,
ma era chiaro che si stava massaggiando le tempie, la testa leggermente
china in avanti.
All'improvviso l'alzò e, accompagnando il gesto con un verso
di
collera, tirò con tutta la sua forza un calcio alla ghiaia
del
vialetto: centinaia di piccole pietruzze candide, e una certa
quantità di polvere resa ben visibile dal sole, si
sollevarono
da terra. Rimase immobile, ancora di schiena, mentre stringeva i pugni
e osservava diradarsi il polverone.
Ora l'erba ai lati della stradina non era più lucente come
prima, ma coperta da una patina biancastra.
Si voltò un'ennesima volta per lanciarmi un'occhiata
leggermente sprezzante; dopodichè sbuffò
irrequieto.
"Hai cinque minuti." - Si andò a sedere sull'erba a un paio
di
passi dal sentiero. In teoria il mio cuore avrebbe dovuto tornare
più leggero, ma, senza alcuna spiegazione logica, pesava
ancora
quanto il piombo.
E adesso? Da dove avrei incominciato? Fino a dove dovevo spingermi?
Milioni di dubbi si insediarono nel mio cervello.
"Il tempo passa più veloce di quel che credi."
sibilò irritato notando come ero rimasta piantata nel
terreno.
Decisi almeno di avvicinarmi, cercando di svuotare la testa
affollata e decisa a non lasciarmi sopraffare dallo stato delle cose.
Era una situazione difficile, si, come
tante altre.
Sinceramente, in quel momento mi odiai con tutto il cuore.
Riflettei un secondo, poi mi lasciai cadere seduta di fianco a Draco,
che continuava a comportarsi come se fossi invisibile.
Tirai un sospiro più ampio che potei, per prendere tempo.
Feci un paio di tentativi ma non riuscii a parlare e, a meno che
Malfoy non si girasse per leggere il labiale, non avrebbe capito che
stavo cercando di comunicare con lui.
Strizzai gli occhi tentando di riprendere il controllo, ben sapendo che
non avrebbe aspettato oltre; mi balenarono in mente immagini di
ciò che sarebbe successo se io non avessi detto nulla, e
qualcosa di indefinito mi fece scattare.
"Tutto parte dalla morte di mio fratello." Una fitta mi
colpì il cuore e una morsa mi stritolò le viscere.
Qualche secondo di silenzio. "...Non sapevo nemmeno ne avessi avuto
uno." grugnì risentito continuando ad evitare le mie
pupille, fissando il vuoto dritto di fronte a sè.
Pfft, gli sarebbe passato, era fatto così. Inoltre ebbi la
netta
sensazione che stesse continuando a mantenere il broncio per evitare di
dovermi..hm.. consolare dall'aver ricordato una cosa del genere? Beh,
se anche avesse avuto le palle per farlo, mi sarei rifiutata
categoricamente io per prima.
"Ah, no di certo." La mia voce suonò assente, lontana. "L'ho
detto solo a Blaise." Lasciai cadere lì la cosa, con
nonchalance,
per evitare di parlare di lui più del necessario.
"Va avanti" - rispose senza porre altro tempo in mezzo, con un altro
sbuffo, questa volta più forzato; Rimasi
zitta, cercando di fare mente locale, pensando a come avrei potuto
raccontare la vicissitudine degli avvenimenti.
"Se per te è così difficile aprire bocca, allora
posso
anche...!" Sbottò il biondo di nuovo irritato facendo il
gesto
di alzarsi.
"SHHH" - lo rimbeccai infastidita - "Chiudi il becco, sto cercando di
concentrarmi!" guardando in un luogo indefinito per fare il
suo
stesso gioco.
Sibilò qualcosa per protesta e ritornò nella
stessa
posizione di poco prima, iniziando ad artigliare l'erba freneticamente.
Dopo un minuto
abbondante cercai di continuare, un po' esitante.
"Esiste una setta di maghi, I Tentacoli Neri, che si spaccia per
un'organizzazione economica magica, ma... si dedica a
tutt'altro."
"E ora che diavolo centra questo?" chiese seccato almeno
quanto la mia risposta: "Zitto e ascolta."
Assottigliò gli occhi ancora una volta ma non aggiunse altro.
"Solo coloro che ne fanno parte vengono messi a conoscenza di tutto
ciò che la riguarda, tuttavia posso dirti a grandi linee di
che
si tratta." Era una cosa complessa da spiegare, e la sua
perplessità non mi incoraggiava affatto.
"Fu fondata nell'epoca medievale da tre dei capofamiglia purosangue
allora più in vista della Britannia, i quali attirarono a
loro
parecchie altre persone che ne divennero poi membri. A quel tempo le
creature magiche erano molto più numerose e più
facili da
incontrare di oggi, basta osservare le opere babbane del tempo per
capirlo, e si occupavano proprio di questo inizialmente: non era niente
di più che un divertimento cacciarle, arricchendosi quando
possibile con le pelli, i corni e tutte le altre sostanze ricavabili
dai loro corpi."
Passai il palmo della mano sopra l'erba, e notai che
nonostante tutto Draco aveva preso ad ascoltarmi maggiormente.
"Poi questo genere di attività venne vietato per tutelare la
fauna magica drasticamente ridotta, e, poichè venivano
tenuti
d'occhio dalle autorità piuttosto da vicino, dovettero
abbandonare i loro progetti momentaneamente. Passò un certo
lasso di tempo, secoli, durante i quali avviarono un'ulteriore
cooperazione tra
le famiglie, riuscendo a costruire quella che sembrava una perfetta e
angelica Società di Ricerca Materiali dall'Alto Potenziale
Medico, e il Ministro della Magia credette alla loro farsa. Ora,
naturalmente la mente malata di cui disponevano non permise loro di
rinunciare ad un "tale divertimento" come la caccia, ma si resero conto
che effettivamente risultava più difficoltoso trovare
creature
magiche rispetto che agli albori della loro..."carriera"."
Sbirciai Malfoy con la coda dell'occhio ed inaspettatamente scoprii che
stava facendo la stessa identica cosa; cercando di non apparire nervosa
tornai a guardare davanti a me.
"Ma trovarono qualcosa ai loro occhi di più interessante di
draghi, grifoni e così via: ...Animagus."
Conclusi la frase con una smorfia di disgusto, mentre Draco
aggrottò la fronte pensieroso.
"Erano più intelligenti di molte altre creature da loro
prima
cacciate, in quanto di fatto erano persone, il che rendeva la cosa
più stimolante per i Tentacoli; tra l'altro, in quel periodo
storico, gli animagus non venivano ancora registrati, e naturalmente
molti si sentivano più liberi di imparare come si diventava
tali, guidati dal desiderio di risultare "invisibili" a chi non
volevano li vedesse, seguisse, ascoltasse e molte altre cose: ragion
per cui erano decisamente più numerosi di ora, quando
vengono
strettamente controllati dal Ministero, che ficca il naso pure nelle
loro faccende private... Insomma, la setta replicò su di
loro
ciò che aveva fatto tempo addietro con le bestie."
Malfoy sembrò leggermente schifato, ma non
esternò il suo disappunto.
"E siamo arrivati alla nostra epoca..." Gli lanciai un'occhiata di
sfuggita, come per informarlo che sarei arrivata presto al
punto.
Parve cogliere l'avviso.
"Oggi si chiamano Tentacoli Bianchi per il Ministero, e Tentacoli Neri
per chiunque sia a conoscenza delle loro abitudini. Ebbene, sono
costretti a portare avanti anche la loro attività economica
per
non perdere la copertura, ed è così che entrarono
in
affari con mio... padre." Strinsi i pugni al ricordo di
ciò che aveva tentato di fare poco prima.
"Poi successe: mio fratello, pupillo del suddetto, allora di dieci
anni, rimase ucciso in un' "ispezione" dei Mangiamorte; a causa di
questo mio padre non volle mai entrare in contatto con il signore
oscuro: nè con lui, per il rancore, nè contro di
lui, per
la paura. Non venne costretto a scegliere solo perchè ormai
era stato ridotto da Potter a un niente, e in poco tempo sparirono
quasi del tutto anche i suoi seguaci... Ma non è di questo
che volevo
parlare. Quando mio fratello morì io avevo solo cinque anni:
sul
momento rimasi talmente terrorizzata che schizzai all'istante fuori di
casa, e probabilmente sono viva solo perchè i Mangiamorte
non mi
hanno visto correre via."
Il biondo sussultò appena.
"Correndo in una direzione indefinita, mi ritrovai ai recinti,
piangente e con il fiato corto. Piangevo e piangevo, non facevo altro:
avevo una paura tremenda, tremavo da capo a piedi. Riuscivo a stare in
piedi solo perchè mi tenevo alle sbarre di uno dei recinti.
All'improvviso sentii qualcosa di caldo sul collo, un soffio, mi
ricordo bene, e alzai la testa per poi trovarmi davanti quella che mi
sembrava un'enorme pantera. Rimasi talmente colpita da quell'animale
che cessai all'istante di piangere; tuttavia successe una cosa molto
strana..."
La voce mi mancò. Sentii il mio stomaco agitarsi, e il
cuore,
che si era leggermente quietato, tornò a palpitare come non
mai;
sembrava che mi ostruisse la gola.
"Il mio corpo mutò forma e divenni la perfetta copia di un
cucciolo di pantera." Non osai guardare verso Malfoy.
"Durò giusto qualche secondo, infatti poco dopo fui
raggiunta da mia
madre (evidentemente i Mangiamorte se n'erano andati): non appena la
vidi tornai alla mia forma originaria. Il suo volto, già
deformato dal dispiacere e bagnato dalle lacrime che aveva versato per
mio fratello,
divenne esterrefatto e più sconvolto e atterrito che mai.
Aveva
appena perso un figlio, e non voleva perdere anche me, sapendo che era
possibile dato lo stretto contatto che aveva mio padre con I Tentacoli."
Continuando a guardare altrove, ridacchiai piano, amara. "Sai,
è
sempre stata più umana di lui, ma si lascia comandare a
bacchetta. Se solo gli chiedesse di uccidermi non ci metterebbe molto
per cedere alla sua volontà."
Silenzio. No, non mi sarei voltata nella sua direzione, non ancora.
"Lo riferì a mio padre" -ripresi- " che mi fece visitare dal
medimago di famiglia. La sua conclusione fu la seguente: non ero un
animagus, in quanto non avevo comandato di mia volontà la
trasformazione, nè avevo scelto (per lo meno
intenzionalmente)
l'animale in cui mutare forma, inoltre ero troppo piccola per aver
potuto imparare come fare; non ero un metamorfomagus, perchè
le
prima caratteristiche di questo si manifestano dai pochi mesi di vita,
con il cambio del colore dei capelli ad esempio, e a me non
era
mai successa una cosa del genere. La sua teoria era che la mia
trasformazione era avvenuta a causa di un enorme contrasto di
sentimenti, una cosa che può manifestarsi, anche se molto
raramente, in qualcuno
discendente da una coppia formata da un animagus e un metamorfomagus.
Esplorarono l'albero genealogico fino in fondo, e scoprirono che la
trisnonna della nonna di mia madre era un animagus, e che si
trasformava proprio in una pantera. Inoltre, sebbene questo tipo di
unione era ed è tutt'ora pressochè impossibile da
verificarsi, era stata data in sposa a un metamorfomagus."
Non lo sentivo nemmeno fiatare, forse se n'era addirittura andato, ed
io ero lì come una cogliona a parlare da sola. Ma qualcosa
mi indusse a continuare.
"Mio padre era troppo avido per abbandonare tutto ciò che
gli
fruttava denaro, perciò, dato che a quanto pareva una mia
ulteriore trasformazione poteva esserci come non esserci, decise di
mantenere il rapporto con I Tentacoli, facendo finta di niente. Inutile
dire che qualunque cosa io fossi si trattava di zona poco esplorata
dalla "scienza", e non parevano esserci documentazioni attendibili che
potessero aiutare il nostro medimago (l'unico a conoscenza della cosa):
perciò, quando mi ritrasformai prima del previsto, mio padre
andò su tutte le furie. Successe dopo aver ricevuto il
marchio
di famiglia, a sette anni. Ti avevo detto solamente che mi era venuta
la febbre, ed è vero, ma questo successe dopo la mia seconda
trasformazione.
Stavo malissimo, ma quando mi accorsi che il colore nero da
pantera mimetizzava totalmente il "tatuaggio", rendendolo invisibile,
una sorta di sollievo mi pervase: la multitudine di forti sentimenti
sparì e tornai me stessa come era successo la prima volta.
Questo bastò per convincere mio padre ad abbandonare gli
affari
con I Tentacoli, ma non perchè teneva a me, solo
perchè
voleva che almeno il suo ultimo erede rimanesse in vita."
Di nuovo mi sentii travolgere dal disgusto per lui.
"Da allora, data la mancanza di una valida motivazione per il
troncamento dei rapporti con loro, I Tentacoli tengono d'occhio la mia
famiglia, sospettando che ci sia qualcosa sotto. Ovviamente mio padre
mi odia sia per questo, sia
perchè ritiene che io abbia una qualche colpa della morte di
mio
fratello, e teme che mi possano scoprire e uccidere accomunandomi agli
animagus solo per il motivo già detto poco fa e
perchè i
Feine verrebbero travolti da uno scandalo: il Ministero capirebbe che
i miei genitori hanno mentito sulla mia identità, in quanto
sarei dovuta
essere registrata, e la fama della famiglia avrebbe un calo "dannoso"
per i suoi interessi..."
Attesi invano un paio di minuti, con un'agitazione nell'aria quasi
palpabile.
Guardai alla mia sinistra diverse volte, e lui era sempre
lì, immobile, muto, senza espressione.
"...Non mi sono più trasformata oltre quelle due volte,
anche se
ogni tanto... Anche se ogni tanto credo di esserci andata vicina."
Affermai pensierosa, certa che cogliesse l'allusione a Blaise.
Non so quanto rimanemmo così, ma si trattò di non
pochi minuti. Cercai di tenere la mia mente occupata per la gran parte
di essi, tentando di non meditare su quali potessero essere i pensieri
di Malfoy.
Probabilmente stava decidendo se tutto quello che avevo nascosto al
gruppo era troppo, tenendo conto che invece loro non avevano
tralasciato quasi nessun dettaglio sulla loro vita in famiglia...
Sperai con tutto il cuore che tenesse conto del fatto che lui stesso
non ci aveva informato sull'ordine di uccidere Silente, e che si
dimostrasse solidale.
La mia attenzione venne parzialmente catturata dalla figura di Hera,
nascosta tra l'erba una decina di metri davanti a noi: era occupata a
fare degli agguati ad uno strano, piccolo volatile anch'esso nascosto
dai ciuffi verdi e rigogliosi.
"E' tutto?"
Trasalii al suono della sua voce. Da quando lo avevo zittito era la
prima vola che parlava: non sembrava troppo
freddo, piuttosto... incerto, ecco, anche se cercava di
dissimularlo.
Provai a tornare ad un tono leggermente sarcastico: "Beh, dipende. Se
vuoi sapere tutto quello che ti sfugge su di me... Che so, ti devo
forse dire di cos'è fatta la mia bacchetta? O magari se ho
mai fatto qualcosa con Theo?" Chiesi alzando una sopracciglia.
Si voltò a lanciarmi un'occhiata più allarmata di
quanto non pensassi, e il suo collo era rigido come un bastone.
Sbuffai per poi borbottare un "Stavo scherzando" leggermente risentito.
Alzò gli occhi al cielo, ed in seguito li posò
anche lui su Hera, che nel frattempo si era seduta sul bordo di una
delle fontane e osservava con diffidenza l'acqua facendo dondolare la
coda con nervosismo.
"Blaise sa tutto?" domandò con una certa riluttanza.
Non aveva ancora commentato davvero, e non ero affatto sicura che lo
avrebbe fatto.
"No, sa solo che avevo un fratello che è morto a causa dei
Mangiamorte quando avevo cinque anni, basta." dissi secca, facendo
capire che così sarebbe rimasto fino a quando non lo avessi
deciso io.
Annuì distrattamente, poi si voltò a guardarmi
negli occhi, sfidandomi a non abbassare i miei.
"Quello che ha detto tuo padre" - scandì - "è
tutto falso?" Corrugò un poco le sopracciglia.
"Si." risposi sostenuta.
Cercai di apparire il più onesta possibile,
benchè fosse difficile far vedere che non lo prendevo per il
culo, data la felicità che mi aveva pervaso e che cercava di
farmi sorridere in ogni modo concepibile.
Restammo a guardarci qualche secondo, poi le sopracciglia si
rilassarono e l'angolo della sua bocca si alzò in un
sorrisetto maligno ma scherzoso.
"Beh..." -iniziò come se niente fosse, alzandosi da terra
con fare strascicato- "Sei una stronza." Ghignò tendendo la
mano in mia direzione per aiutarmi ad alzarmi.
Dopo un attimo che mi servì per riprendermi ed assimilare
tutto, ricambiai il ghigno.
"E tu" risposi a tono scacciando come fosse una mosca la sua mano,
alzandomi da sola "un coglione che crede a tutto".
Ridacchiò. Se glielo avessi detto in condizioni normali non
mi avrebbe parlato per giorni se non per insultarmi.
Fatto sta che per una cosa o per l'altra sembravo non essere l'unica
sollevata.
Dunque, dimenticatevi i "Nel prossimo capitolo" (compreso quello
scorso) perchè ho capito che è impossibile
gestirli fino a quando non avrò la tanto sospirata
libertà (a giugno =_=").
Seconda cosa, il capitolo è la metà dei soliti
per mancanza di tempo (mi spiace, così o niente ;_;) e non
mi piace nemmeno molto come è venuto; tra l'altro
è palloso quanto le lezioni di Ruf.
Diciamo serve ad informare sulla storia di Rin... Che sembra un tantino
una miracolata xD (A proposito, se qualcosa non è chiaro, e
non mi stupirei per niente se così fosse, non esitate a
chiedere).
Ringrazio millemila(e shiro) volte chi, nonostante il mio tremendo
ritardo mi segue ancora e chi ha aggiunto la storia alle preferite e
alle seguite, perchè non me lo meriterei per niente ;_;
Detto questo, è l'ultima volta che rispondo qui alle
recensioni (la prossima volta utilizzerò il nuovo metodo, se ce ne saranno), e
scusate se le risposte in questione sono corte ma dovrei essere a studiare già da
un'ora buona °-°"
gufetta_95: Spero tu non mi abbia
abbandonata, anche se ne hai tutto il diritto! xD Quindi spero che qui
sia un po' più chiaro dell'altra volta, e in caso contrario
dimmi pure x3 Se deciderai di recensire anche qua mi faresti
immensamente piacere :3
bastii: Hai visto, ce l'ho fatta! xD
In modo scadente, ma ce l'ho fatta °^° Potrei
scrivere 100 pagine di scuse, ma nemmeno così basterebbero
-.- Comunque ti ringrazio di non avermi abbandonato, e mi dispiace
tantissimo, ma ho una fretta che sembro avere un peperoncino nel chiul
xD Quindi, se c'è qualcosa di non chiaro dimmi pure, ma ora
ti devo salutar! <3 Vediamo chi riesce ad aggiornare prima, ti
sfido a duello xDDDD Ahah, ciaooo :D
__PoMeLLa:
Masssssalve caraaa 8DDD Spero tu non abbia avuto un infarto nel vedere
che avevo aggiornato... Ti sarai creduta pazza come minimo, a vedere
certi "miraggi" XD Scusami un sacco ma devo davvero correre e non ho
tempo di scrivere un tubo ;_; Se non è chiaro qualcosa dimmi
senza esitare, neh! >:D (Sono conscia del fatto che è
venuto fuori uno schifo di cap, lulz @U@) Al messaggio privato ti
rispondo appena posso, prometto! (A Londraaaaaaa!! Potevi portarmi in
valigia con te diavolacci! XD) Un bacio, ciaoooo <333!
Alla prossima!
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