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Autore: Kalencair    17/04/2011    3 recensioni
"Un dannato rumore di pioggia perforava i miei pensieri, costringendomi ad aprire gli occhi. La realtà. Totalmente alla pari di un incubo. Non fu solo il rumore di pioggia a svegliarmi, ma anche la tremenda sensazione che qualcosa di brutto sarebbe successo presto. Molto presto. (...) Mi alzai lentamente senza svegliare la mezzosangue e Weasley femmina, per uscire da questa fottutissima tenda da campeggio. Si, stava piovendo, scrosciando. Mi lasciai inzuppare fino all'osso dall'acqua fredda di questo posto sperduto. E fu in questo preciso istante che li vedi. Sette figure incappucciate comparvero al limitare della radura, provenienti dalla foresta. Erano venuti per noi. Per Lui." La battaglia tra bene e male è conclusa e Voldemort è morto. Gli studenti si trovano a dover riaffrontare il settimo anno; ma allora perchè i mangiamorte sono misteriosamente ricomparsi? Perchè non si fermano? Qual'è il loro obiettivo? Chi ne è a capo?
[Avvertimento in più: Bad language]
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hm. A questo punto sono più che certa che qualcuno di voi mi abbia desiderato morta ò_ò"  Purtroppo la scuola e, soprattutto, i compiti esistono (così come il mio non essere portata per la matematica ç_ç) e ormai ho perso il conto di quante volte mi son beccata la febbre O_o Devo aver stabilito un record ^^" In ogni caso ora sono qui, per chi mi vorrà seguire ancora.
Vi devo comunicare un cambiamento, e per farlo mi rifaccio ad una parte di un messaggio scambiato con __PoMeLLa:
"
[...]dato che riguardando i capitoli precedenti mi è venuto un coccolone da quanto sono scritti male (de-ci-sa-men-te male xDDD), in questo prossimo farò qualche modifica allo stile di scrittura; cioè, credo verrebbe meglio se scritto al passato anzichè al presente... però mantenendo sempre la prima persona. ._. (poi più avanti modificherei al passato anche quelli precedenti)[...]"
Già già ._. Se poi mi dite che era meglio prima vedrò di cambiare questo capitolo e continuare con gli altri come se niente fosse. Detto questo vi lascio alla lettura :3 




Ma la cosa strana, era che ora sentivo anche un'altra sensazione...

Non l'avevo mai provata prima con lui.
Così intensa...
Perchè l'irrefrenabile bisogno di sentire le sue labbra sulle mie si impossessò di me?
 


Era del tutto anormale. E alquanto sbagliato.
Patetica a dir poco, se pensavo che probabilmente quella sensazione fuorviante era data dal disperato bisogno di comprensione. Ne ero piuttosto certa: non provavo quel genere di sentimento per Draco, non per ora.
In più di sette anni non mi era mai capitato, e sicuramente non poteva essere cambiato tutto nell'arco di pochi giorni. Colpa dell'adrenalina, della situazione, dei suoi stupidi occhi, se le mie labbra stavano bruciando. Ma non era rimanendo immobile che avrei risolto la situazione.
Mi stavo forse rammollendo? No, non avrei permesso a me stessa di trasformarmi in un essere privo di spina dorsale come mio padre
.
Quel fastidioso pizzicore agli occhi stava sparendo piano piano, così come l'opacità che mi impediva di vedere chiaramente. Avevo le ciglia umide e una fitta insopportabile ai polmoni che si contraevano ed espandevano spasmodicamente, cercando aria che sembrava sparita tutto a un tratto lasciandomi a vedermela da sola. Il cuore mi batteva all'impazzata, tanto che pareva mi stesse per uscire dal petto a furia di martellare.
Minuscole gocce di sudore scivolavano sulla mia fronte invisibili e silenziose. Che stavo aspettando? Dovevo scucirmi, raccontare tutto senza risparmiarmi, se volevo cercare di salvare la situazione.
Eppure era così insopportabilmente difficile, con le sue iridi puntate addosso pronte a criticare ogni mio cedimento, e la mia gola talmente arsa da soffocare qualsiasi tentativo di sbloccare quella scomoda situazione.
"Se stai aspettando che io venga lì ad asciugarti il moccio dal naso puoi anche rimanerci in eterno." Sibilò impaziente assottigliando gli occhi.
Una parola, un masso. Si, mi sentivo come se fossi stata travolta da una frana. Avevo davvero voglia di cercare uno spiraglio di luce?
No, voglia no. Dopotutto la solitudine era sempre andata a braccetto con me...Fino a quando non avevo trovato qualcosa di meglio.
In ogni caso, in quel momento era il mio orgoglio a chiedere vendetta, e non potevo tirarmi indietro.
Per il nervoso mi ritrovai a premere il piede destro sulla ghiaia bianca più di quanto fosse necessario per stare in piedi, producendo un cigolio sinistro nel momento in cui la stessa veniva schiacciata in maniera irrecuperabile.
"Davvero maturo." ringhiai sommessamente. "Davvero maturo cercare di aggirare le difficoltà ogni volta che se ne presenta una." ribattei per poi mordermi la lingua intenzionalmente.
E questo cos'era? Un tentativo di prendere tempo? Un'altra balla? Entrambe le cose, oltre che all'ennesima dimostrazione del mio esaurimento nervoso.
Non avrei dovuto rispondere così, ma era più forte di me; anche se avevo sempre saputo che a volte sopportare è la cosa migliore, non ero mai riuscita ad applicare la cosa.
Dapprima colto leggermente alla sprovvista dal mio cambiamento repentino di umore, ora sembrava ancora più infuriato, con gli occhi spalancati e certi inquietanti lampi di rabbia che li attraversavano.
Strinse i pugni con quanta forza aveva in corpo, tanto che la pelle pareva dovesse strapparsi da un momento all'altro con un sonoro schiocco. Poi mosse tre svelte falcate nella mia direzione, piazzandosi esattamente di fronte a me
.
"NON TI PERMETTERE!" mi urlò in faccia, alzando l'indice accusatore; buttò fuori tutto come colpito da una scarica elettrica, ogni cosa che gli passava per la testa, senza preoccuparsi di quanto avrebbe voluto realmente dirmi.
"Non sai cos'ho passato in questi ultimi fottuti anni, non sai quanto in realtà io sia stato solo, non hai idea dei brividi che mi percorrono la schiena ogni volta che ripenso che tra poco ricomincerà tutto, che non ho scampo!"- I suoi occhi si assottigliarono osservandomi con disprezzo, forse invidia, facendomi sentire niente di più di un debole soffio d'aria; "Tu!" -La sua voce tremava da quanto era imbestialito- "TU non hai un padre mangiamorte, TU non hai visto la tua famiglia rovinata da quello che era il signore oscuro!" La sua voce era intrisa di un odio e un risentimento talmente profondo che non ero più certa fosse rivolto totalmente a me. Ad ogni modo sentivo il sangue ribollirmi nelle vene per il nervoso: credeva di essere l'unico ad aver passato momento difficili? Credeva davvero che i miei genitori fossero dei santi in confronto ai suoi? Come diavolo poteva giudicarmi senza sapere quasi un'acca di quello che avevo passato!?
"No, hai ragione!"- Sbottai tutto d'un colpo, con una voglia tremenda di tirargli un pugno per farlo tacere, tanto che dovetti seriamente trattenermi dal farlo-"Non mi è stato ordinato di uccidere Silente, non so cosa vuol dire essere costretti a fare qualcosa per quell'invasato ammasso di cellule morte di Voldemort, NON so com'è vedere la mia famiglia minacciata da lui!" strepitai come un'isterica mentre i suoi occhi erano completamente spalancati e gelidi; le sue spalle erano scosse da forti tremiti e respirava sonoramente dilatando le narici come un toro inferocito.
"Ma come hai avuto l'onore di notare" -continuai sarcasticamente amara, immediatamente dopo aver ripreso fiato- "la mia famiglia fa schifo!".
Aprì la bocca per ribattere, ma le sue sopracciglia corrugate al massimo e la sua espressione stizzita ed insieme furibonda mi diedero talmente fastidio che ancora una volta non fui capace di fermarmi.
"Fai tanto il prezioso come se nessuno in assoluto potesse nemmeno vagamente comprendere quello che provi, ma io direi che è ora di farti delle domande! Cosa sai veramente di me, eh!? Conosci il mio carattere, i miei voti a scuola e tutte quelle stronzate lì, ok, te lo concedo! Ma nel luogo dove sono nata, in questo luogo, tu NON puoi sapere cosa ho dovuto affrontare!" strillai con il viso accaldato mentre quell'altro digrignava i denti, anche lui combattuto tra tirarmi uno schiantesimo, o magari una testata, e stare in silenzio.
Mi dovetti necessariamente fermare, dato che non riuscivo quasi più a produrre nemmeno un rantolo.
Distolsi gli occhi dalla sua figura senza nemmeno accorgermene. "Dopo 18 schifosissimi anni, ora posso dire con certezza di stare in culo alla fortuna..." brontolai rauca a mezza voce, massaggiandomi distrattamente con la mano il collo all'altezza della gola infiammata.
Di nuovo li alzai nei suoi. Ma non era come prima: lo osservai veramente, senza nessuna parola di mezzo.
All'improvviso il suo volto tornò alla fredda neutralità: fu come se entrambi ci fossimo resi conto solo ora di quello che avevamo appena detto, e piombammo in un silenzio tombale.
Le orecchie mi fischiavano: forse stava per esplodermi il cervello, o forse no, ma era esattamente così che mi sentivo.
Moriva dalla voglia di rispondermi a tono senza ombra di dubbio;
tuttavia, reprimendo la sua impulsività con una destrezza davvero insolita per i suoi standard, si ostinava a esplorare pensieroso e sostenuto ogni angolo dei miei occhi e del mio viso cercando di capire se valeva la pena darmi retta.
Avrei potuto chiedergli se, a situazioni invertite, mi avrebbe ritenuto capace di credere al vecchio Lucius anzichè a lui... Ma non ero così certa di volerlo realmente sapere.
Con uno scatto brusco si voltò: fece qualche passo in maniera esasperatamente lenta, poi si arrestò. Cosa aveva intenzione di fare?
Mi resi conto di stare trattenendo il respiro come un'idiota, così mi sforzai di rimettere in funzione il mio apparato polmonare; attesi quelli che mi sembravano secondi eterni.
Dandomi le spalle non mi permetteva di vedere bene cosa stava facendo, ma era chiaro che si stava massaggiando le tempie, la testa leggermente china in avanti.
All'improvviso l'alzò e, accompagnando il gesto con un verso di collera, tirò con tutta la sua forza un calcio alla ghiaia del vialetto: centinaia di piccole pietruzze candide, e una certa quantità di polvere resa ben visibile dal sole, si sollevarono da terra. Rimase immobile, ancora di schiena, mentre stringeva i pugni e osservava diradarsi il polverone.
Ora l'erba ai lati della stradina non era più lucente come prima, ma coperta da una patina biancastra.
Si voltò un'ennesima volta per lanciarmi un'occhiata leggermente sprezzante; dopodichè sbuffò irrequieto.
"Hai cinque minuti." - Si andò a sedere sull'erba a un paio di passi dal sentiero. In teoria il mio cuore avrebbe dovuto tornare più leggero, ma, senza alcuna spiegazione logica, pesava ancora quanto il piombo.
E adesso? Da dove avrei incominciato? Fino a dove dovevo spingermi? Milioni di dubbi si insediarono nel mio cervello.
"Il tempo passa più veloce di quel che credi." sibilò irritato notando come ero rimasta piantata nel terreno.
 Decisi almeno di avvicinarmi, cercando di svuotare la testa affollata e decisa a non lasciarmi sopraffare dallo stato delle cose. Era una situazione difficile, si, come tante altre.
Sinceramente, in quel momento mi odiai con tutto il cuore.
Riflettei un secondo, poi mi lasciai cadere seduta di fianco a Draco, che continuava a comportarsi come se fossi invisibile.
Tirai un sospiro più ampio che potei, per prendere tempo.
Feci un paio di tentativi ma non riuscii a parlare e, a meno che Malfoy non si girasse per leggere il labiale, non avrebbe capito che stavo cercando di comunicare con lui.
Strizzai gli occhi tentando di riprendere il controllo, ben sapendo che non avrebbe aspettato oltre; mi balenarono in mente immagini di ciò che sarebbe successo se io non avessi detto nulla, e qualcosa di indefinito mi fece scattare.
"Tutto parte dalla morte di mio fratello." Una fitta mi colpì il cuore e una morsa mi stritolò le viscere.
Qualche secondo di silenzio. "...Non sapevo nemmeno ne avessi avuto uno." grugnì risentito continuando ad evitare le mie pupille, fissando il vuoto dritto di fronte a sè.
Pfft, gli sarebbe passato, era fatto così. Inoltre ebbi la netta sensazione che stesse continuando a mantenere il broncio per evitare di dovermi..hm.. consolare dall'aver ricordato una cosa del genere? Beh, se anche avesse avuto le palle per farlo, mi sarei rifiutata categoricamente io per prima.
"Ah, no di certo." La mia voce suonò assente, lontana. "L'ho detto solo a Blaise." Lasciai cadere lì la cosa, con nonchalance, per evitare di parlare di lui più del necessario.
"Va avanti" - rispose senza porre altro tempo in mezzo, con un altro sbuffo, questa volta più forzato; Rimasi zitta, cercando di fare mente locale, pensando a come avrei potuto raccontare la vicissitudine degli avvenimenti.
"Se per te è così difficile aprire bocca, allora posso anche...!" Sbottò il biondo di nuovo irritato facendo il gesto di alzarsi.
"SHHH" - lo rimbeccai infastidita - "Chiudi il becco, sto cercando di concentrarmi!" guardando in un luogo indefinito per fare il suo stesso gioco.
Sibilò qualcosa per protesta e ritornò nella stessa posizione di poco prima, iniziando ad artigliare l'erba freneticamente.
Dopo un minuto abbondante cercai di continuare, un po' esitante.
"Esiste una setta di maghi, I Tentacoli Neri, che si spaccia per un'organizzazione economica magica, ma... si dedica a tutt'altro." 
"E ora che diavolo centra questo?"  chiese seccato almeno quanto la mia risposta: "Zitto e ascolta."
Assottigliò gli occhi ancora una volta ma non aggiunse altro.
"Solo coloro che ne fanno parte vengono messi a conoscenza di tutto ciò che la riguarda, tuttavia posso dirti a grandi linee di che si tratta." Era una cosa complessa da spiegare, e la sua perplessità non mi incoraggiava affatto.
"Fu fondata nell'epoca medievale da tre dei capofamiglia purosangue allora più in vista della Britannia, i quali attirarono a loro parecchie altre persone che ne divennero poi membri. A quel tempo le creature magiche erano molto più numerose e più facili da incontrare di oggi, basta osservare le opere babbane del tempo per capirlo, e si occupavano proprio di questo inizialmente: non era niente di più che un divertimento cacciarle, arricchendosi quando possibile con le pelli, i corni e tutte le altre sostanze ricavabili dai loro corpi."
Passai il palmo della mano sopra l'erba, e notai che nonostante tutto Draco aveva preso ad ascoltarmi maggiormente.
"Poi questo genere di attività venne vietato per tutelare la fauna magica drasticamente ridotta, e, poichè venivano tenuti d'occhio dalle autorità piuttosto da vicino, dovettero abbandonare i loro progetti momentaneamente. Passò un certo lasso di tempo, secoli, durante i quali avviarono un'ulteriore cooperazione tra le famiglie, riuscendo a costruire quella che sembrava una perfetta e angelica Società di Ricerca Materiali dall'Alto Potenziale Medico, e il Ministro della Magia credette alla loro farsa. Ora, naturalmente la mente malata di cui disponevano non permise loro di rinunciare ad un "tale divertimento" come la caccia, ma si resero conto che effettivamente risultava più difficoltoso trovare creature magiche rispetto che agli albori della loro..."carriera"."
Sbirciai Malfoy con la coda dell'occhio ed inaspettatamente scoprii che stava facendo la stessa identica cosa; cercando di non apparire nervosa tornai a guardare davanti a me.
"Ma trovarono qualcosa ai loro occhi di più interessante di draghi, grifoni e così via: ...Animagus."
Conclusi la frase con una smorfia di disgusto, mentre Draco aggrottò la fronte pensieroso.
"Erano più intelligenti di molte altre creature da loro prima cacciate, in quanto di fatto erano persone, il che rendeva la cosa più stimolante per i Tentacoli; tra l'altro, in quel periodo storico, gli animagus non venivano ancora registrati, e naturalmente molti si sentivano più liberi di imparare come si diventava tali, guidati dal desiderio di risultare "invisibili" a chi non volevano li vedesse, seguisse, ascoltasse e molte altre cose: ragion per cui erano decisamente più numerosi di ora, quando vengono strettamente controllati dal Ministero, che ficca il naso pure nelle loro faccende private... Insomma, la setta replicò su di loro ciò che aveva fatto tempo addietro con le bestie."
Malfoy sembrò leggermente schifato, ma non esternò il suo disappunto.
"E siamo arrivati alla nostra epoca..." Gli lanciai un'occhiata di sfuggita, come per informarlo che sarei arrivata presto al punto. Parve cogliere l'avviso.
"Oggi si chiamano Tentacoli Bianchi per il Ministero, e Tentacoli Neri per chiunque sia a conoscenza delle loro abitudini. Ebbene, sono costretti a portare avanti anche la loro attività economica per non perdere la copertura, ed è così che entrarono in affari con mio... padre."  Strinsi i pugni al ricordo di ciò che aveva tentato di fare poco prima.
"Poi successe: mio fratello, pupillo del suddetto, allora di dieci anni, rimase ucciso in un' "ispezione" dei Mangiamorte; a causa di questo mio padre non volle mai entrare in contatto con il signore oscuro: nè con lui, per il rancore, nè contro di lui, per la paura. Non venne costretto a scegliere solo perchè ormai era stato ridotto da Potter a un niente, e in poco tempo sparirono quasi del tutto anche i suoi seguaci... Ma non è di questo che volevo parlare. Quando mio fratello morì io avevo solo cinque anni: sul momento rimasi talmente terrorizzata che schizzai all'istante fuori di casa, e probabilmente sono viva solo perchè i Mangiamorte non mi hanno visto correre via."
Il biondo sussultò appena.
"Correndo in una direzione indefinita, mi ritrovai ai recinti, piangente e con il fiato corto. Piangevo e piangevo, non facevo altro: avevo una paura tremenda, tremavo da capo a piedi. Riuscivo a stare in piedi solo perchè mi tenevo alle sbarre di uno dei recinti. All'improvviso sentii qualcosa di caldo sul collo, un soffio, mi ricordo bene, e alzai la testa per poi trovarmi davanti quella che mi sembrava un'enorme pantera. Rimasi talmente colpita da quell'animale che cessai all'istante di piangere; tuttavia successe una cosa molto strana..." 
La voce mi mancò. Sentii il mio stomaco agitarsi, e il cuore, che si era leggermente quietato, tornò a palpitare come non mai; sembrava che mi ostruisse la gola.
"Il mio corpo mutò forma e divenni la perfetta copia di un cucciolo di pantera." Non osai guardare verso Malfoy.
"Durò giusto qualche secondo, infatti poco dopo fui raggiunta da mia madre (evidentemente i Mangiamorte se n'erano andati): non appena la vidi tornai alla mia forma originaria. Il suo volto, già deformato dal dispiacere e bagnato dalle lacrime che aveva versato per mio fratello, divenne esterrefatto e più sconvolto e atterrito che mai. Aveva appena perso un figlio, e non voleva perdere anche me, sapendo che era possibile dato lo stretto contatto che aveva mio padre con I Tentacoli."
Continuando a guardare altrove, ridacchiai piano, amara. "Sai, è sempre stata più umana di lui, ma si lascia comandare a bacchetta. Se solo gli chiedesse di uccidermi non ci metterebbe molto per cedere alla sua volontà."
Silenzio. No, non mi sarei voltata nella sua direzione, non ancora.
"Lo riferì a mio padre" -ripresi- " che mi fece visitare dal medimago di famiglia. La sua conclusione fu la seguente: non ero un animagus, in quanto non avevo comandato di mia volontà la trasformazione, nè avevo scelto (per lo meno intenzionalmente) l'animale in cui mutare forma, inoltre ero troppo piccola per aver potuto imparare come fare; non ero un metamorfomagus, perchè le prima caratteristiche di questo si manifestano dai pochi mesi di vita, con il cambio del colore dei capelli ad esempio, e a me non era mai successa una cosa del genere. La sua teoria era che la mia trasformazione era avvenuta a causa di un enorme contrasto di sentimenti, una cosa che può manifestarsi, anche se molto raramente, in qualcuno discendente da una coppia formata da un animagus e un metamorfomagus. Esplorarono l'albero genealogico fino in fondo, e scoprirono che la trisnonna della nonna di mia madre era un animagus, e che si trasformava proprio in una pantera. Inoltre, sebbene questo tipo di unione era ed è tutt'ora pressochè impossibile da verificarsi, era stata data in sposa a un metamorfomagus."
Non lo sentivo nemmeno fiatare, forse se n'era addirittura andato, ed io ero lì come una cogliona a parlare da sola. Ma qualcosa mi indusse a continuare.
"Mio padre era troppo avido per abbandonare tutto ciò che gli fruttava denaro, perciò, dato che a quanto pareva una mia ulteriore trasformazione poteva esserci come non esserci, decise di mantenere il rapporto con I Tentacoli, facendo finta di niente. Inutile dire che qualunque cosa io fossi si trattava di zona poco esplorata dalla "scienza", e non parevano esserci documentazioni attendibili che potessero aiutare il nostro medimago (l'unico a conoscenza della cosa): perciò, quando mi ritrasformai prima del previsto, mio padre andò su tutte le furie. Successe dopo aver ricevuto il marchio di famiglia, a sette anni. Ti avevo detto solamente che mi era venuta la febbre, ed è vero, ma questo successe dopo la mia seconda trasformazione. Stavo malissimo, ma quando mi accorsi che il colore nero da pantera mimetizzava totalmente il "tatuaggio", rendendolo invisibile, una sorta di sollievo mi pervase: la multitudine di forti sentimenti sparì e tornai me stessa come era successo la prima volta. Questo bastò per convincere mio padre ad abbandonare gli affari con I Tentacoli, ma non perchè teneva a me, solo perchè voleva che almeno il suo ultimo erede rimanesse in vita."
Di nuovo mi sentii travolgere dal disgusto per lui.
"Da allora, data la mancanza di una valida motivazione per il troncamento dei rapporti con loro, I Tentacoli tengono d'occhio la mia famiglia, sospettando che ci sia qualcosa sotto. Ovviamente mio padre mi odia sia per questo, sia perchè ritiene che io abbia una qualche colpa della morte di mio fratello, e teme che mi possano scoprire e uccidere accomunandomi agli animagus solo per il motivo già detto poco fa e perchè i Feine verrebbero travolti da uno scandalo: il Ministero capirebbe che i miei genitori hanno mentito sulla mia identità, in quanto sarei dovuta essere registrata, e la fama della famiglia avrebbe un calo "dannoso" per i suoi interessi..."
Attesi invano un paio di minuti, con un'agitazione nell'aria quasi palpabile.
Guardai alla mia sinistra diverse volte, e lui era sempre lì, immobile, muto, senza espressione.
"...Non mi sono più trasformata oltre quelle due volte, anche se ogni tanto... Anche se ogni tanto credo di esserci andata vicina." Affermai pensierosa, certa che cogliesse l'allusione a Blaise.
Non so quanto rimanemmo così, ma si trattò di non pochi minuti. Cercai di tenere la mia mente occupata per la gran parte di essi, tentando di non meditare su quali potessero essere i pensieri di Malfoy.
Probabilmente stava decidendo se tutto quello che avevo nascosto al gruppo era troppo, tenendo conto che invece loro non avevano tralasciato quasi nessun dettaglio sulla loro vita in famiglia...
Sperai con tutto il cuore che tenesse conto del fatto che lui stesso non ci aveva informato sull'ordine di uccidere Silente, e che si dimostrasse solidale.
La mia attenzione venne parzialmente catturata dalla figura di Hera, nascosta tra l'erba una decina di metri davanti a noi: era occupata a fare degli agguati ad uno strano, piccolo volatile anch'esso nascosto dai ciuffi verdi e rigogliosi.
"E' tutto?"
Trasalii al suono della sua voce. Da quando lo avevo zittito era la prima vola che parlava: non sembrava troppo freddo, piuttosto... incerto, ecco, anche se cercava di dissimularlo.
Provai a tornare ad un tono leggermente sarcastico: "Beh, dipende. Se vuoi sapere tutto quello che ti sfugge su di me... Che so, ti devo forse dire di cos'è fatta la mia bacchetta? O magari se ho mai fatto qualcosa con Theo?" Chiesi alzando una sopracciglia.
Si voltò a lanciarmi un'occhiata più allarmata di quanto non pensassi, e il suo collo era rigido come un bastone.
Sbuffai per poi borbottare un "Stavo scherzando" leggermente risentito.
Alzò gli occhi al cielo, ed in seguito li posò anche lui su Hera, che nel frattempo si era seduta sul bordo di una delle fontane e osservava con diffidenza l'acqua facendo dondolare la coda con nervosismo.
"Blaise sa tutto?" domandò con una certa riluttanza.
Non aveva ancora commentato davvero, e non ero affatto sicura che lo avrebbe fatto.
"No, sa solo che avevo un fratello che è morto a causa dei Mangiamorte quando avevo cinque anni, basta." dissi secca, facendo capire che così sarebbe rimasto fino a quando non lo avessi deciso io.
Annuì distrattamente, poi si voltò a guardarmi negli occhi, sfidandomi a non abbassare i miei.
"Quello che ha detto tuo padre" - scandì - "è tutto falso?" Corrugò un poco le sopracciglia.
"Si." risposi sostenuta.
Cercai di apparire il più onesta possibile, benchè fosse difficile far vedere che non lo prendevo per il culo, data la felicità che mi aveva pervaso e che cercava di farmi sorridere in ogni modo concepibile.
Restammo a guardarci qualche secondo, poi le sopracciglia si rilassarono e l'angolo della sua bocca si alzò in un sorrisetto maligno ma scherzoso.
"Beh..." -iniziò come se niente fosse, alzandosi da terra con fare strascicato- "Sei una stronza." Ghignò tendendo la mano in mia direzione per aiutarmi ad alzarmi.
Dopo un attimo che mi servì per riprendermi ed assimilare tutto, ricambiai il ghigno.
"E tu" risposi a tono scacciando come fosse una mosca la sua mano, alzandomi da sola "un coglione che crede a tutto".
Ridacchiò. Se glielo avessi detto in condizioni normali non mi avrebbe parlato per giorni se non per insultarmi.
Fatto sta che per una cosa o per l'altra sembravo non essere l'unica sollevata.





Dunque, dimenticatevi i "Nel prossimo capitolo" (compreso quello scorso) perchè ho capito che è impossibile gestirli fino a quando non avrò la tanto sospirata libertà (a giugno =_=").
Seconda cosa, il capitolo è la metà dei soliti per mancanza di tempo (mi spiace, così o niente ;_;) e non mi piace nemmeno molto come è venuto; tra l'altro è palloso quanto le lezioni di Ruf.
Diciamo serve ad informare sulla storia di Rin... Che sembra un tantino una miracolata xD (A proposito, se qualcosa non è chiaro, e non mi stupirei per niente se così fosse, non esitate a chiedere).
Ringrazio millemila(e shiro) volte chi, nonostante il mio tremendo ritardo mi segue ancora e chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite, perchè non me lo meriterei per niente ;_;
Detto questo, è l'ultima volta che rispondo qui alle recensioni (la prossima volta utilizzerò il nuovo metodo, se ce ne saranno), e scusate se le risposte in questione sono corte ma dovrei essere a studiare già da un'ora buona °-°"

gufetta_95: Spero tu non mi abbia abbandonata, anche se ne hai tutto il diritto! xD Quindi spero che qui sia un po' più chiaro dell'altra volta, e in caso contrario dimmi pure x3 Se deciderai di recensire anche qua mi faresti immensamente piacere :3

bastii: Hai visto, ce l'ho fatta! xD In modo scadente, ma ce l'ho fatta °^°  Potrei scrivere 100 pagine di scuse, ma nemmeno così basterebbero -.- Comunque ti ringrazio di non avermi abbandonato, e mi dispiace tantissimo, ma ho una fretta che sembro avere un peperoncino nel chiul xD Quindi, se c'è qualcosa di non chiaro dimmi pure, ma ora ti devo salutar! <3 Vediamo chi riesce ad aggiornare prima, ti sfido a duello xDDDD Ahah, ciaooo :D

__PoMeLLa: Masssssalve caraaa 8DDD Spero tu non abbia avuto un infarto nel vedere che avevo aggiornato... Ti sarai creduta pazza come minimo, a vedere certi "miraggi" XD Scusami un sacco ma devo davvero correre e non ho tempo di scrivere un tubo ;_; Se non è chiaro qualcosa dimmi senza esitare, neh! >:D (Sono conscia del fatto che è venuto fuori uno schifo di cap, lulz @U@) Al messaggio privato ti rispondo appena posso, prometto! (A Londraaaaaaa!! Potevi portarmi in valigia con te diavolacci! XD) Un bacio, ciaoooo <333!





Alla prossima!
   
 
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