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Cap 10: Di nuovo insieme
Era passato un mese da quell’incontro. Un mese straziante
nonostante si sentissero ogni giorno. A volte sembra che il tempo voli, ma altre
invece sembra che le lancette non si vogliano muovere. Rimangono ferme, bloccate
per qualche inspiegabile motivo, lì fra quegli attimi che li legano al minuto
precedente o a quello successivo. E tu non fai altro che guardarle, guardarle e
riguardarle ancora sperando di vederle muoversi veloci, senza esitare nemmeno un
secondo. Questo era accaduto per un mese intero. Un mese a fissare le lancette
ogni notte, aspettando la sua chiamata per colpa di quel cavolo di fuso orario
che le sballava tutte le ore! Trascorreva le giornate distratta, con mille
pensieri nella testa che, qualunque direzione prendessero, erano rivolti a lui.
Ogni istante dava un’occhiata al cellulare, sperando e forse credendo che fosse
rotto perché non vedeva nessun segno di lui. Fissava lo schermo del cellulare
attendendo uno squillo, un messaggio o qualsiasi segno che lui stesse pensando a
lei. Ma doveva attendere come sempre la notte. Come i giovani innamorati, che
rifugiano il loro amore nelle tenebre della sera, nascondendosi al mondo. Ma
loro non si stavano nascondendo. Erano semplicemente lontani un oceano di
miglia, divisi da quel mare che li aveva visti amanti per la prima volta mesi
fa, in quella casa che profumava di sale e sabbia. Quello stesso mare che li
aveva fatti rincontrare, davanti agli occhi di quella signora tanto curiosa che
illuminava gli occhi dei passanti che la osservavano. Con straziante attesa,
ogni giorno attendeva che il sole tramontasse per lasciar spazio alle stelle e
alla loro padrona che la maggior parte delle volte si faceva vedere
completamente intatta, senza la minima imperfezione bella e completa, pronta ad
ispirare un nuovo poeta così da buttar giù qualche nuovo verso dedicato
nuovamente a lei. Ma quella routine, quel ripetersi delle stesse cose, ogni
santo giorno, sommato all’attesa di poterlo riabbracciare ed aver vicino, alla
paura di averlo perso, che lui si fosse dimenticato di lei pian piano,
nonostante la rassicurasse ogni sera, era diventato insopportabile. Troppe
lacrime continuava a versare, troppo mascara era colato macchiando il cuscino di
camera sua suscitando le domande della madre. Già, sua madre. Lei non sapeva che
il mondo le sarebbe crollato nuovamente addosso. Non sapeva che Step sarebbe
tornato e che lei avrebbe scelto lui questa volta, e definitivamente. Senza la
minima esitazione o preoccupazione per lei e per gli altri. No, adesso doveva
decidere per se stessa e non per il bene di coloro che le stavano attorno.
Doveva andare fino in fondo fregandosene di quello che avrebbe pensato sua madre
che in tutto questo periodo aveva vissuto serena, fuori da ogni minima
preoccupazione che potesse rovinare la reputazione della sua famiglia. Ma adesso
stava per tornare. Il suo più grande incubo. La cosa che “secondo lei” l’avrebbe
rovinata quella reputazione! Che cazzate. Tutte cazzate! Sua madre aveva sempre
preteso, all’insegna di conservare la sua vita intatta, rinchiusa in una campana
di vetro senza mai uscirne, non come suo padre che almeno aveva provato a
parlare con Step. No, lei era diversa, non si sarebbe mai abbassata a tanto! No!
E adesso era li, seduta su quel divano a leggere una rivista d’arredamento ultra
moderno, con un sorrisetto stampato in viso consapevole che nessuno avrebbe
rotto la sua campana di cristallo in quel momento, che tutto stava andando come
CALCOLATO nella sua testa. Ma i sui calcoli stavano per essere sconvolti con la
stessa rapidità di mesi fa. Avrebbe rivisto sua figlia correre fra le braccia di
un ragazzo con la sigaretta fra le labbra, che adorava il suo giacchetto di
pelle quando il santino che lei invece custodiva premurosamente nella borsa,
l’avrebbe rivista salire su quella moto per partire in velocità verso mete a lei
sconosciute. Quella tranquillità APPARENTE che in quei mesi si era creata in
casa era solo un momento di stallo, una preparazione all’imminente esplosione
che sarebbe giunta nuovamente. Chissà se questa volta ci sarebbero state le
stesse ferite come un tempo, gli stessi dolori, gli stesi pianti. Ma una cosa
era certa: lui ci sarebbe stato e questo era abbastanza per ferirla nel modo più
profondo possibile. Avrebbe visto sua figlia abbandonare quel giro di amici con
il quale aveva iniziato nuovamente ad uscire perché non aveva più senso provare
ad essere quella che non era veramente lei stessa. Aveva deciso di essere quello
che sua madre voleva, di uscire con i ragazzi che sua madre sognava diventassero
un giorno suoi fidanzati, di partecipare a tutti gli eventi mondani che le
persone IMPORTANTI, come diceva lei, organizzavano. Tanto infondo cosa contava?
Lei era ancora profondamente triste per la rottura con Step e non aveva voglia
di stare male anche in famiglia. Aveva quindi scelto una tranquilla vita di
sottomissione, così da rendere felice la vita della madre, rendendo invece
infelice la sua. Il prezzo da pagare per un briciolo di tranquillità almeno in
famiglia. Perché Step era arrivato così all’improvviso, senza preavviso, senza
dare modo a nessuno di prepararsi. Come un ciclone aveva coinvolto tutti nel suo
giro folle che andava, andava senza mai fermarsi, trascinandosi tutti quanti
alle SUE condizioni e questo per sua madre era assolutamente inaccettabile.
L’aveva sempre trattato con disprezzo guardandolo dall’alto la basso come se lei
fosse in cima alla scala e lui esattamente in fondo. Ma si sbagliava, si era
sempre sbagliata. Era completamente l’opposto. Lei era in fondo a quella scala.
Perché non era riuscita a capire che l’amore va oltre ogni conto bancario, oltre
ogni macchina da 100 milioni che si possiede, oltre ogni pregiudizio. L’amore,
quello VERO, è altro. E’ passione e allo stesso tempo dolce ossessione per
qualcosa e qualcuno che ti tiene sveglio notte e giorno, sempre soprapensiero in
un mondo tutto tuo che ti sei costruito con la persona che ami, pieno di
fantasie e progetti per un futuro che vedi solo e soltanto in funzione di lui.
La tua mente cambia, inspiegabilmente muta. Le cose che credevi non avresti mai
fatto diventano possibili, le cose che credevi non ti sarebbero mai piaciute
diventano belle. Cominci a veder il mondo da un’altra prospettiva, non più
pensando per te stessa e basta, ma per te e lui, in simbiosi dentro uno stesso
corpo che spesso si era rilevato troppo stretto per entrambi. Ed ecco le
litigate, ecco le incomprensioni che come ogni coppia compaiono prima o poi, ma
che, come ogni coppia che si ama, si superano con semplicità o a volte con
dolore, ma si superano. La tua mente vola verso mille direzioni e al tempo
stesso verso un’unica: lui. Lo vedi ovunque, lo senti ovunque, perché hai voglia
di vederlo, di sentirlo vicino a te, di stringerlo e baciarlo. Ti accorgi di
come il mondo sia cambiato. Ogni cosa assume un colore, un profumo diverso. Le
sensazioni sono diverse. Nessuna notte sarà tempestosa, nessuna pioggia sarà
pericolosa, nessuna lacrima sarà di dolore. Ogni cosa la vedi dal lato positivo
perché quando la freccia di cupido arriva e tocca le corde del tuo cuore non ti
fa solo innamorare. No! Diffonde dentro di te un filtro che il mondo chiama
amore, ma che non è solo quello. E’ felicità, che si diffonde dentro ogni
singola vena del tuo corpo, fino a riempirti anche l’anima. Così il mondo, la
vita, le persone e tutto quello che vedi è meraviglioso. L’amore è tutto questo
insieme. La capacità di rendere anche il momento più terribile qualcosa di
speciale, cogliere la bellezza in qualcosa che di bello ha ben poco. E lei
l’aveva conosciuta questa sensazione, la miglior cura per chi crede di aver
perso ogni speranza.
Poi la radio passa una canzone che più adatta non esiste.
Parla dell’amore, sai che novità, di quanto sia meraviglioso ed importante. Di
come l’amore conti davvero.
l'amore
conta - l'amore conta
e conta gli anni a chi non è mai stato pronto
nessuno dice mai che sia facile
e forse qualche dio non ha finito con te
Mai parole più vere in momento più adatto. Nessuno ha mai detto che è
facile, che non è doloroso, che non ti fa piangere. Però, nonostante possa
essere tanto terribile, a volte rimane comunque la cosa più bella che l’uomo può
provare. Non c’è soddisfazione più bella di vedere gli occhi di chi ami brillare
per un tuo sorriso, un tuo sospiro. E adesso Babi era li, ad attendere Step di
ritorno da News York. Che strano, aveva la sensazione che tutto fosse
improvvisamente insicuro. Quando arriva finalmente il momento che tanto attendi,
cominci a pensare al peggio. A come tutto possa svanire prima ancora che sia
iniziato. E Babi temeva che quell’aereo non sarebbe mai arrivato, che Step
inspiegabilmente avesse deciso di non partire più e chissà cos’altro.
-E dai! Non farti le seghe mentali!- disse una Pallina
felice. –Dai che ora arriva- le disse arruffandole i capelli.
Pallina. Era proprio lei ancora li al suo fianco, dove era
giusto che stesse. Quando era tornata da New York Babi non si era dimenticata di
lei. Era subito corsa a casa sua raccontandole com’era andata con Step di come
avesse visto quei grattacieli che sembravano non finire mai. Quando Pallia le
aveva aperto la porta le era semplicemente saltata addosso, riempiendola di
domande a raffica su com’era New York, la Statua della Libertà, i grattacieli,
l’Empire State Building ed altro, e lei le aveva ricordato che era stata li
solamente un giorno e che non aveva potuto vedere tutto. Chissà cosa credeva. In
un giorno puoi fare tante cose, ma non se prima devi occuparti di far pace con
qualcuno di veramente importante e soprattutto di cercarlo alla cieca in una
città a dir poco enorme! Adesso sedevano in fibrillazione tutte e due. Anzi Babi
lo era. Pallina era semplicemente felice di rivedere Step, ultimo pezzo mancante
che la legava a Pollo. Loro tre avevano vissuto bene o male le stesse emozioni
perchè le avevano conosciute negli stessi momenti e soprattutto insieme. Pollo
era decisamente ancora nella sua testa, e l’idea di riavere accanto il suo
migliore amico l’avrebbe resa più tranquilla. Sperava di poter alleviare il
dolore che, anche se sfumato, continuava a persistere dentro di lei.
-Pallina e se fosse successo qualcosa?- chiese una Babi
agitata sbuffando.
- Insomma la smetti di dire cazzate?- sorrise –E smettila
anche di distruggerti le unghie!- disse, schiaffeggiandole le mani.
-Pallina sono agitata ok?- disse alzandosi dalla panchina.
-Non l’avevo capito sai?
-Ok cosa ci parlo con te se non mi aiuti a calmarmi?- disse
frustrata.
-Babi siediti e rilassati ok?- disse tirando Babi così da
farla sedere –Respira dai! Uno, due, uno, due..- Babi cominciò a respirare con
calma seguendo le istruzioni dell’amica.
-Funziona!- disse raggiante Babi.
-Ma dai! Non è che ci voleva la scienza infusa per capirlo,
improvvisamente hai smesso di stressarmi e di distruggerti le unghie!- la
schernì Pallina.
-Il volo AZ1624 da New York è in arrivo.- disse una voce
dall’altoparlante.
-O DIO!!!- urlò Babi, scattando in piedi.
- E ti pareva, adesso che l’avevo calmata- bofonchiò
Pallina –Stai calma Babi, stai calma!- le disse cercando di rassicurarla.
- Ma sei impazzita? Come faccio a stare calma? Spiegamelo!
E se non arriva? E se non è partito?- disse in preda ad una crisi.
-Babi- cominciò con calma cercando di controllarsi da un
raptus improvviso -Step ti ha chiamata il giorno prima di partire! Se ti ha
detto che sarebbe arrivato oggi, significa che arriva!- disse Pallina al limite
della sopportazione.
-Dai avviciniamoci così da non avere la gente davanti.-
riprese Pallina avviandosi. Ma Babi non si mosse rimase li bloccata. Aveva
paura. Paura di non vederlo mai attraversare quella porta scorrevole. Pallina si
accorse che l’amica non la stava seguendo e si voltò per vederla li ferma.
–Babi?- ma lei non sembrò sentirla. Pallina decise allora
di avvicinarsi e di strattonarla tirandola per un braccio.
-Muoviti forza!
-E se non c’è?
-Non ci sarà di sicuro se non provi a vedere no? Così che
bella sorpresa che gli fai eh? Anche lui se non vede che sei venuta a prenderlo
non è che ci rimane poi così bene!- disse cercando di farla ragionare.
-Ok, ok. Respiriamo. Uno, due, uno, due- disse cominciando
ad avviarsi..
Le ragazze attendevano ormai da dieci minuti, ma nessun
passeggero del volo era ancora uscito da quella porta scorrevole.
-Perché non arrivano?- continuava a chiedere Babi
muovendosi a destra e a sinistra mentre Pallina aveva semplicemente smesso di
risponderle visto che era già la quarta volta che le ripeteva la stessa identica
domanda.
-Stai calma! Stai calma!- sbottò Pallina.
Poi le porte cominciarono ad aprirsi ed i primi passeggeri
del volo uscirono uno dopo l’altro portandosi dietro chi valige, chi valigette.
Una bambina sorrideva felice abbracciando il padre appena arrivato, un ragazzo
correva incontro a quella che sembrava fosse la sua ragazza, ma di Step neanche
l’ombra. Babi si guardava intorno freneticamente in cerca di quella testa mora
arruffata, di quella camminata decisamente sexi che solo lui aveva. La folla le
impediva di vedere chi stava uscendo in quel momento e Babi cominciava ad
agitarsi.
-Pallina perché non esce?
-Babi calmati, aspetta ancora un po’ i passeggeri stanno
ancora uscendo- cercò di rassicurarla.
Babi decise allora di muoversi, spostandosi cercandolo fra
la gente, spostandosi, camminando in punta di piedi così da poter vedere meglio.
La folla stava via, via diminuendo ed erano rimasti in pochi ad aspettare li
fuori.
Poi lo vide. Babi sentì un colpo al cuore.
I ray-ban in dosso, e l’ormai immancabile giacchetto di
pelle nera. Camminava sicuro di se con la borsa in spalla, un po’ più abbronzato
del solito. Bello come non mai, si muoveva con passo deciso fra la folla
cercando di uscire di li e trovare qualche volto familiare. Si guardava in torno
in cerca di lei e Babi non poté far altro che corrergli incontro. Scattò
immediatamente senza nemmeno dar modo a lui di rendersi conto che lei l’aveva
visto. Lo abbraccio con forza facendogli quasi perdere l’equilibrio.
-Step!- urlò, stringendolo forte a se.
Lui lasciò cadere la borsa in terra per poterla abbracciare
completamente.
-Babi..- le sussurrò nell’orecchio baciandole dolcemente la
guancia.
-Step pensavo non saresti venuto, stavo impazzendo..-
sussurrò Babi insicura di poter reggere ancora. La sua voce era rotta dal
pianto, da lacrime che sarebbero sicuramente cadute di li a poco, lacrime di
felicità. Si sciolsero dall’abbraccio e si guardarono per qualche secondo per
poi baciarsi con passione e stringersi e accarezzarsi ancora. Ed il mondo si
fermò, come era capace di fare solo in quei momenti troppo belli per essere
veloci e mai troppo duraturi per gustarne a pieno il significato e le
sensazioni. Il mondo intorno a loro era niente. Tutto era niente in confronto
alla loro storia, alla loro favola che in quel momento stava scrivendo il suo
lieto fine, completando quella storia d’amore che troppo li aveva visti prima
vicini, poi lontani.
Pallina li fissava, felice di vedere la sua amica felice
come una volta. La folla li osservava incuriosita o forse gelosa di un amore
come il loro. I due ragazzi ritornarono alla realtà, accorgendosi che il mondo
non gli era indifferente, che Pallina si era stufata di aspettare anche se
sorrideva sfacciata. Babi tornò dall’amica ed attese che Step raccogliesse le
sue cose che poco prima aveva lasciato in terra.
-Pallina!- disse Step una volta tornato dalle due.
L’abbracciò forte, cercando di darle quel conforto che avrebbe voluto mostrarle
in quei mesi di dolore.
-Come stai?- gli chiese lei.
-Bene tu?
-Non c’è male, si va avanti. Com’è New York? Per colpa tua
Babi non ha potuto vedere tutta la città e quindi preparati a descrivermela
dettagliatamente, museo per museo, strada per strada e..insomma hai capito.- gli
sorrise.
-Non preoccuparti Pallina. Dammi un po’ di tempo per
riprendermi da questo fuso orario e sarò tutto tuo!- disse scherzosamente.
-Hey! Non provare a rubarmi il ragazzo?- disse Babi
scherzando, abbracciando Step e stampandogli un bacio sulle labbra.
-Stà tranquilla cara, nessuno ti ruba nessuno!- le fece la
linguaccia.
-Bè andiamo a casa?- domandò Step.
-Andiamo!- disse Pallina all’apice della felicità battendo
le mani, avviandosi verso l’uscita.
-Perché è così esuberante? So che le sono mancato
moltissimo e che non vedeva l’ora di riabbracciarmi eccetera, eccetera- disse
sollevandosi gli occhiali e dandosi mille arie.
-Step sarà che l’aria di New York ti ha dato alla testa-?-
disse Babi dandogli un finto pugno al petto.
-Bè sai New York è di alta classe non per gente comune-
disse sistemandosi meglio gli occhiali con fare altezzoso, mostrando finalmente
i suoi occhi resi ancor più chiari dall’abbronzatura.
-Che schifoso snon- borbottò Babi.
-Come mi chiamato? disse Step con finta collera.
-Schifoso snob perché?disse Babi alzando il mento, pronta a
fronteggiarlo.
-Ok! Tutto ma non quest’offesa!- disse con faccia
disgustata –puoi chiamarmi come vuoi, Babi, ma non snob- sottolineò.
–Comunque- iniziò Babi sollevando un sopracciglio scettica
- lasciando perdere i tuoi pavoneggiamenti, Pallina è super felice perché ha
appena preso la patente e..bè guida lei ed ha sempre voglia di mettere il piede
sull’acceleratore e guidare. Praticamente è mezza estate che si a tutta Roma e
dintorni in macchina da sola. Contenta lei.
-O dio! Siamo al sicuro allora! Ma è intelligente farci
riportare da una pazza spericolata così? Te ti fidi?- disse sorridendo
cominciando ad avviarsi verso l’uscita.
I ragazzi si erano finalmente sistemati in macchina. Erano
già venti minuti che viaggiavano. Pallina l’avevano lasciata davanti in preda
alla sua pazzia post-patente mentre Babi e Step se ne stavano dietro
divertendosi in altri modi. Abbracciati, si baciavano con passione, desiderando
di sentire la pelle dell’altro a contatto con la propria.
-Hei!- disse Pallina sbuffando. -Vabbè che guardo la
strada, ma potreste almeno degnarvi di non ‘appolparvi’ sul sedile posteriore
della mia punto?- disse guardando i due ragazzi dallo specchietto retrovisore.
-Eh?- disse uno Step ancora rintontito. –Che c’è?- chiese
ancora.
-Nulla, lasciamo perdere tanto voi siete peggio del
vinavil, accendiamo la radio che è meglio!- La musica arrivò forte alle loro
orecchie grazie alle sei casse all’interno della macchina. Musica house che
rimbombava da tutte le parti e che distraeva i due innamorati da quello che
stavano facendo.
-Potresti abbassare?- urlò Step.
-Eh?- chiese Pallina abbassando il volume.
-Ripeto.- disse Step avvicinandosi a Pallina e cercando di
essere più garbato possibile. -Potresti abbassare..per favore?
-Ok ma piantatela di ‘appolparvi’!!
-O ma sei proprio una palla lo sai?!- disse Step.
- Vuoi fartela piedi? Posso lasciarti in strada se ti va!-
rispose Pallina.
-Piantatela tutti e due! Già iniziate?- disse Babi,
cercando di chiudere la lite assurda dei due.
-Ma..- cercò di protestare Step che non voleva rinunciare
al suo divertimento.
-Niente ma- rispose Babi puntandogli un dito contro.
-Visto? Nessun ma stai fermo dove sei se no ti lascio qui-
disse Pallina continuando a prendersi gioco di Step ed alzando il volume della
radio.
-Vale anche per te!- urlò Babi avvicinandosi all’amica.
-Ok, ok- disse lei sbuffando ed abbassando il volume.
-Poi che cavolo di musica ascolta?- chiese Step.
-Hey! Non criticare l’house per favore!- rispose Pallina
guardando Step dallo specchietto.
-Pallina? Vuoi guardare la strada?- disse Babi cercando di
calmare quei due. –E tu- disse indicando Step- piantala di punzecchiarla se no
scordati il divertimento perché mi verrà un mal di testa da urlo!! GRAZIE!
Step e Pallina scoppiarono a ridere. Nessuno dei due era
cambiato. Sempre gli stessi, cocciuti e sostenitori delle proprie idee sino alla
morte.
Avevano trascorso tutto il resto della giornata senza
vedersi. Erano riusciti ad arrivare ciascuno a casa propria sani e salvi senza
nessun incidente. Pallina si era dimostrata sì pazza ed euforica, ma una buona
guidatrice. Step era tornato da Paolo ed era passato a salutare suo padre, anche
se in casa c’era sua madre. Anche Babi era tornata a casa e adesso aspettava che
la sera giungesse veloce, così da poter rivedere Step. Si erano dati
appuntamento sotto casa sua . Step sarebbe venuto a prenderla come tempo fa, con
la sua moto. Sembrava di vivere un vecchio ricordo fatto degli stessi attimi e
delle stesse sensazioni. La stessa atroce attesa pre-appuntamento che la rendeva
nervosa. Di li a poco avrebbe sentito il campanello e sarebbe scesa alla
velocità della luce, vedendolo li fuori pronto ad aspettarla in sella alla sua
fedele moto. Avrebbe detto a sua madre ‘esco’ senza dirle ne dove ne se sarebbe
tornata e come tanto tempo fa, avrebbe sentito nuovamente quel rumore di motore
sgommare per partire veloce verso mete a lei sconosciute. Un insieme di momenti
che sembravano gli stessi di tempo fa con la sola differenza che adesso tutti e
due sapevano già cosa volevano veramente dall’altro. Nessuno dei due si
aspettava che l’altro cambiasse che lo capisse per quello che era veramente
perché adesso erano davvero l’uno parte dell’altro. Un’unica cosa, fusa grazie
all’amore che, consolidatosi col tempo e col dolore, li aveva resi inseparabili.
Ed eccolo. Quello stesso rumore di motore che arriva piano e si spegne giù nel
cortile. Quel campanello che tanto atteso la fece saltare giù dal letto. Lo
stesso saluto veloce, privo di spiegazioni, le stesse scale scese con velocità.
La stessa corsa folle oltre il cancello per raggiungerlo e salutarlo con un
bacio. Come mesi prima. Come un eternità prima. Sembrava che fossero passati
anni e anni, dall’ultima volta che era venuta a prenderla sotto casa sua, ma
nessun ricordo di quei momenti era minimamente sfumato. Niente di tutto questo.
Tutti e due stavano rivivendo pezzo per pezzo la loro storia e adesso si
sentivano tremendamente impacciati. Non sapevano come muoversi, cosa fare.
Avevano paura. Che quelle stesse cose, quell’agire nello stesso modo di mesi fa
li avrebbe portati alla stessa conclusione che li aveva fatti soffrire. Temevano
che prima o poi tutta la bellezza di quell’amore sarebbe nuovamente sparita,
crollando sempre più in basso, giorno dopo giorno, con il susseguirsi dei
problemi. Ma se qualcosa la vuoi davvero..te la prendi! Rischi. Perdendoci la
faccia anche. Ma rischi! E adesso era uno di quei momenti. Dove valeva la pena
di rischiare. Babi salì sulla moto dopo che quel bacio li aveva riportati
indietro di qualche mese. Step accese il motore. La madre di Babi se ne stava
comodamente sdraiata sul letto e l’incubo iniziò. Sentì nuovamente quel suono,
che tanto odiava. Rivide quella moto, affacciandosi alla finestra, rivide lui.
Vide nuovamente anche Babi una scena troppe volte vista e sofferta. Sua figlia
in sella alla moto di quello Step che l’aveva cambiata e che adesso era pronto a
cambiarla di nuovo.
- Non può essere- sussurrò osservando la moto allontanarsi.
Purtroppo per lei era tutto vero, ma se per lei stava per iniziare un incubo,
per Babi e per Step iniziava un sogno. Stretta a lui sentiva il suo profumo ed
il vento scompigliarle i capelli. Step per quasi non sbandò quando lei lo
strinse ancora più forte. Erano troppo strane quelle sensazioni. Perché in un
certo senso sapevano come erano andate avanti mesi prima. Che una volta saliti
in sella andavano a prendersi un gelato, per poi esplorare Roma nel suo fascino
notturno ed amarsi ovunque volessero. Ma desso erano liberi di scegliere se
rivivere gli stessi momenti o se cambiare direzione. Girare pagina e scrivere
una nuova storia. Senza precedenti, senza ricordi di un passato altrettanto
bello come speravano fosse quel futuro. Chissà se avrebbero agito allo stesso
modo, se avrebbero preferito fare le stesse cose e ritrovarsi nuovamente su quel
ponte, su quella spiaggia, dentro quella casa. Poi a Babi venne in mente una
cosa.
-Gira a destra- gli urlò. Passarono un po’ di minuti e la
moto continuava ad andare veloce.
-Fermati qui.- Urlò di nuovo Babi. Step accostò e lei scese
velocemente.
-Che c’è Babi? – chiese Step incuriosito sistemando la
moto.
-Vieni- disse porgendogli la mano –camminiamo.
Lui prese la mano e si lasciò guidare verso quella strada
decisamente illuminata grazie alla luna e a dei lampioni. Camminarono per mano
per diversi minuti sbaciucchiandosi di tanto in tanto, raccontandosi quello che
avevano fatto in quel mese di lontananza l’uno dall’altro. Lui aveva sistemato
le ultime cose, lasciando il lavoro e salutando tutti gli amici che si era fatto
laggiù. Lei invece aveva aiutato Pallina con le prove di pratica di guida e
ripreso a studiare per gli esami che si avvicinavano sempre di più.
-Insomma è un po’ che camminiamo dove mi vuoi portare?-
chiese Step incuriosito.
-Eccoci arrivati- disse Babi rallentando il passo - Vedi
niente?- domandò sorridendo.
Step si guardò intorno –Cosa dovrei vedere?- le chiese
sorridendo.
-Guarda davanti a te.- si fermò per qualche istante. Step
fece come le aveva detto. –Ecco adesso guarda in alto. Per fortuna i lampioni e
la luna rendevano visibile ogni minimo particolare nonostante fosse già sera.
Ed eccoci qui. Se tempo prima la spettatrice era stata Babi,
adesso era Step. Poteva capire l’effetto che faceva. La sua scritta così bella e
piena di significato. Era rimasta li, anche se non del tutto intatta come quando
l’aveva vista l’ultima volta. Ma era li. Segno indelebile del loto amore, che
nonostante il tempo non scompare. Subisce, sopporta il dolore, ne rimane un po’
ammaccato, ma resta. Ed è questo che conta. Ecco l’effetto che faceva vedersela
di fronte all’improvviso. Quanti sacrifici per quella scritta, quanti sacrifici
per lei. Tutti più che meritati segno che lui era completamente partito per
quella ragazzina già da quando aveva deciso di svegliarsi la mattina presto per
scriverle quelle poche parole che il giorno prima le aveva sussurrato con amore.
Tre metri sopra il cielo. Ci erano tornati davvero adesso e niente e nessuno li
avrebbe potuti portare giù. Ci sarebbero rimasti anche se doveva significare
affrontare con forza, difficoltà e dolori. Insieme, si sarebbero dati forza l’un
l’altro consapevoli che erano una cosa sola unicamente fatta per stare insieme.
E quando c’è qualcosa di così puro, vero, forte, inseparabile, non puoi credere
che finirà. Cominci a credere che sarà quella metà di te che la vita riserva ad
ogni uomo. Pensi e speri che nulla più ti separerà da lei perché niente potrà
annullare qualcosa di così forte come il vostro amore. Mesi fa era in moto con
suo fratello, chiedendosi se prima o poi sarebbe ritornato lassù dove vivono gli
innamorati. Tre metri sopra il cielo. Conosceva già la risposta. Sapeva che non
ci sarebbe più tornato, perché ormai tutto era decisamente finito. Incapace di
credere che qualcosa di così bello fosse finito. Di credere che avrebbe
nuovamente incontrato una persona bella come Babi, capace di fargli provare
sensazioni così forti. Ma il mondo spesso ti sorprende con la sua voglia di
mutare in ogni istante come l’acqua che cambia ogni volta che la osservi. E
questo cambiamento improvviso, questo ritorno a quello che c’era un tempo era
decisamente inaspettato. Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di rivivere
qualcosa di così forte, ma sopratutto di riviverlo insieme. Loro due di nuovo.
Era stata talmente tanto distruttiva la loro fine che nessuno dei due ci aveva
visto una soluzione, un ritorno a quello che c’era stato. Una possibilità per
vederli insieme di nuovo. Ed ecco le stranezze della vita, che confermano l’idea
che questa è meravigliosa per la sua semplicità e allo stesso tempo per la sua
capacità di confidare nel destino. Ed eccoli insieme sotto quella frase
importante per entrambi in una Roma coperta dal sottile velo della notte, che
lasciava spazio all’amore nelle sue più diverse sfaccettature. Mille puntini nel
cielo, tutte luci. Spie gelose di quell’amore così bello. E i due amanti si
baciarono, con dolcezza con un bacio che era riuscito a travolgerli di nuovo,
nonostante non fosse il primo. Ogni volta nuove emozioni, nuove prospettive, per
vedersi sotto diversi punti di vista e confrontarsi. Per riscoprire o meglio
scoprire nuove sensazioni e gustarsi quel momento meraviglioso nella sua
semplicità. Babi era felice, lo mostravano le sue lacrime che cadevano, spinte
dall’eccessiva felicità che non riusciva a contenersi dentro di se. Step adesso
era felice. Felice dopo tanto tempo e adesso quella domanda aveva una risposta
diversa. Tornerò mai lassù dove solo gli innamorati possono vivere? E mentre il
suo bacio dimostrava alla ragazza di fronte a lui quanto l’amava, in cuor suo
conosceva già la risposta. Step ci sei già.
Fine.
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Ed ecco che siamo giunti alla fine. Non vi aspettavate che
finisse tutto in un capitolo vero? Vi avevo detto che questo sarebbe stato il
penultimo ma poi ho cambiato idea e spero di non aver deluso nessuno!^^Non
credevo di farcela sinceramente e devo ringraziare tutti voi. Veramente! Non è
la classica frase che tutti gli autori dicono. Sinceramente se non ci fossero
stati tutti quei commenti positivi, compresi quelli che protestavano l’attesa
troppo lunga, non so se avrei mai finito. Mi dispiaceva lasciarvi senza un
continuo ogni volta che postavo un capitolo o che erano settimane che non ne
postavo uno nuovo. Bè grazie davvero! Per la costanza, la pazienza e tutti i
meravigliosi commenti! Ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato email con
apprezzamenti per la fan fiction, ma anche quelli che hanno voluto consigliarmi
e dirmi dove magari dovevo correggermi o stare più attenta. E’ stato bello
vedervi partecipi di qualcosa che creavo via, via, ma che diventava allo stesso
tempo parte di voi mentre cresceva capitolo per capitolo!
Adesso attendiamo tutti “Ho voglia di te” e spero con tutto
il cuore che leggendo questo capolavoro, perché sicuramente lo sarà, vi
ricorderete anche della mia versione senza rimuoverla del tutto dalla vostra
testa. Spero solo che le emozioni che avete provato leggendo “Dove vivono gli
innamorati?”, vi accompagnino leggendo “Ho voglia di te” lasciandovi un ricordo
anche se piccolo.
Un saluto a tutti voi. La vostra grande passione per questa
storia mi ha dato forza per cominciare a scrivere un libro vero e proprio che
spero di finire. Questa volta sarà una cosa tutta mia, senza diritti d’autore
che devo rispettare. Qui ci siamo io, la tastiera e la mia mente, pronta a
ricordare pezzi della mia vita e a crearne qualcuno di immaginario. Si parlerà
di alcune mie esperienze, dell’amore perché non esiste nulla di più
meraviglioso, si parlerà però anche di amicizia, dei problemi che la vita è
pronta a creare e molto altro. Chissà se fra un anno, forse meno o forse più,
vedrete un libro che la sottoscritta è riuscita a pubblicare. Ma vi avverto. Se
accadrà, sarete i primi a saperlo. Lascerò un messaggio proprio qui aggiornando
come se fosse un capitolo vero e proprio. Così, se vedrete spuntare uno strano
Capitolo 11, allora capirete che sono io che ho voluto comunicarvi la bella
notizia.
Ripeto ancora, ancora e ancora GRAZIE! Per avermi dato la
fiducia per cominciare a credere in questo progetto che se, e solo se, si
realizzerà sarà il raggiungimento di un sogno che per adesso credo sia ancora
del tutto irraggiungibile. Ma, come ho scritto, la vita è sempre pronta a
sorprenderci e chissà, magari sorprenderà anche me!^^
A presto!! Spero.
Baci,
Sasy
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