Cap5:
Troppa
umidità rovina i capelli o, Sutcliff non centra nulla con
questa storia (forse)
SAAALVE geeente è
un pò che non ci si vede, eh?
Si lo so, scusatemi
... Adesso però leggete e commentate, PLEASE ^^
Per
l’ennesima volta in quel mattino Spears si
massaggiò le tempie sbuffando, era esausto e quella
fastidiosa emicrania non accennava a migliorare. Da almeno un mese non
faceva una dormita decente, o da potersi definire tale, e in quei pochi
momenti in cui riusciva a chiudere finalmente le palpebre, arrivava
sempre qualcosa o qualcuno a strapparlo dalle dolci braccia di Morfeo.
Ormai era arrivato al limite, sull’orlo di una crisi di
nervi, avrebbe potuto azzannare al collo la prima persona che avesse
attraversato la porta del suo ufficio, e solo perché aveva
osato varcare la soglia.
Non è possibile, non è possibile. Gli shinigami
non possono essere uccisi cosi facilmente, questo si ripeteva da
settimane vagando e rimuginando tra un mare di carte, nelle quali aveva
rischiato più volte di affogarci, e ancora non ne era venuto
a capo di quella famigerata domanda, a cui, probabilmente, doveva il
suo mal di testa:
Cosa aveva ridotto cosi i corpi dei suoi colleghi?
Neanche se fossero state delle mammolette, sarebbe stato cosi facile
ammazzarli…
Un momento! Aveva appena usato il temine
“mammolette” e “ammazzarli”?
Si, aveva proprio bisogna di una vacanza, ma purtroppo non aveva gli
straordinari pagati, quindi avrebbe dovuto attendere ancora allungo le
sue meritate ferie.
Will riportò stancamente lo sguardo sui vari documenti che
gli riempivano la scrivania, nonché il resto della stanza.
Erano talmente tanti da arrivare a toccare il soffitto, difatti da ben
due giorni lo shinigami non era più riuscito ad uscire dal
proprio ufficio, a causa di una gigantesca pila di fogli creatasi di
fronte alla porta, simile ad un monte a cui sarebbe bastato solo un
minimo soffio di vento per creare una valanga che lo avrebbe sommerso.
Ed era questo il secondo motivo perché desiderava essere
lasciato in pace con il suo lavoro, non ci teneva a finire la sua
esistenza sotto un infinità di carte bianche,
- William, William- la sua richiesta non venne
però ascoltata. Una voce cominciò ad arrivare dal
corridoio, giungendo ovattata al suo orecchio a causa di tutte quelle
carte, rivelatesi degli ottimi isolanti, Fantastico, finalmente
quell’inetto di Grell mi lascia in pace e adesso mi ritrovo
lui, si disse mentalmente riconoscendo la voce di Ronald,
l’unico shinigami al mondo capace di definire il rosso
“sensei”. Per quale motivo poi lo definisse in tale
modo, per molti e per lui rimaneva ancora un mistero. –
William!- lo chiamò un’ultima volta il giovane
shinigami prima di iniziare a bussare violentemente contro la porta del
suo ufficio, pre poi provare ad aprirla bruscamente.
Tutto ciò che in seguito Will vide fu
“bianco”.
- W-wiliam..? Sei qui dentro?- chiese esitante Ronald facendo
timidamente capolino dalla soglia, non aveva ben capito cosa fosse
successo lì dentro, ma gli sembrava di aver udito un
imprecazione, per questo dubitava vi fosse William
all’interno, composto com’era, difficilmente si
sarebbe fatto sfuggire simili sconcezze.
-....- un suono soffocato arrivò da sotto un cumolo di
documenti, i quali cominciarono a muoversi, e subito il giovane
shinigami trasalì, aveva come la sensazione che quella cosa
indistinta, formata da carte mobili, stesse maledicendo il suo nome,
- Eppure la segretaria del piano aveva detto che era qui...-
borbottò deluso, ignorando deliberatamente la massa informe
facendo finta di non vederla, cominciava a temere di scoprire quale
essere infuriato si celasse sotto di essa, anche se ormai immaginava
chi fosse. – Proverò a ripassare più
tardi- avvertì prima di richiudersi la porta alle spalle,
lasciandosi dietro quella stanza completamente bianca, ripiena di cosi
tante carte da sprofondarci sino al ginocchio.
Una mano però lo afferrò per la spalla,
bloccandolo nel suo intento e, spuntando simile al dio Nettuno
dall’oceano, di fronte a lui apparve il Will
“manico di scopa”, sempre rigido e severo nel suo
portamento, lo tradivano solo il cipiglio ballerino e un unico ciuffo
di capelli scomposto, rivelando cosi quanto in realtà fosse
esausto.
- Volevi qualcosa?- chiese con voce piatta e sguardo inquietante,
causato dalla mancanza di sonno,
- Ehm... S-si, ecco- si ritrovò a balbettare Ronald, non era
proprio una bella situazione trovarsi di fronte ad un Will con gli
occhi iniettati di sangue, già normalmente quando si
trattava di “quella persona” lo shinigami diveniva
piuttosto intrattabile, non osava pensare come avrebbe reagito in quel
momento, ascoltando ciò che aveva da dirgli.
- Allora..?- lo esortò impaziente l’occhialuto,
- Grell è scomparso! Non abbiamo più sue notizie
da ben quattro giorni!- esclamò Ronald tutto d’un
fiato, indietreggiando, temeva la sua reazione.
- Questa non è una novità- a contrario delle sua
aspettative, Will sembrò prenderla molto bene, anzi, la
notizia non lo tocco minimamente, tanto che lo shinigami si sistemo con
disinvoltura gli occhiali sulla radice del naso, per nulla stupito, -
Non è la prima volta, Grell sparisce spesso, la cosa non
dovrebbe sconvolgerti in tal modo- lo riprese nel suo modo gelido,
- M-ma sono passati quattro giorni...- provò a ripetersi
Ronald, trovando il disinteresse che William provava per il suo sensei
un pochino irritante,
- Al tempo di Jack the Ripper, il suddetto Sutcliff è
scomparso per mesi senza mai dare notizia di se - lo azzittì
bruscamente l’occhialuto, ricordando gli avvenimenti che
avevano reso famoso lo shinigami rosso -... credi, non
c’è da preoccuparsi per lui, sarà
andato a combinare guai da qualche parte – tagliò
corto per poi indicargli la porta, ormai si era stancato di quella
inutile interruzione, aveva cosi tanto lavoro da fare, non aveva tempo
da perdere, per di più, a causa sua, si ritrovava a dover
risistemare anche tutte la carte finite sul pavimento.
- Allora il sangue di shinigami trovato al porto?.. –
aggiunse infine Ronald, esitando nell’andarsene, non poteva
credere che quel “manico di scopa” non provasse
proprio nulla per il suo maestro, insomma, si sarebbe accontentato
anche solo di sbuffo d’irritazione,
- Grell non sarebbe mai andato al porto, troppa umidità gli
rovina i capelli- fu la secca risposta alla sua insistenza, mentre si
cominciava a spingerlo verso l’uscita,
- Ma..?-
- NIENTE “Ma”! Sutcliff non deve centrare niente in
questa storia!!- sbottò prima che
l’altro potesse aggiungere qualcosa, sbattendolo con violenza
fuori dal proprio ufficio, e cosi Ronald si ritrovò la
faccia un tuttuno con moquette del corridoio.
Solo più tardi William si sarebbe accorto del proprio
errore, aveva detto “non deve”, non “non
centra”, una cosa inammissibile per uno shinigami composto
come lo era lui.
-Questa è una delle altre cose misteriose di questi
delitti…- disse Grell con il solito sorriso malizioso a
deformargli i tratti del viso,
- Ti costa tanto rivelarcelo, allora?- lo invitò Sebastian
sempre più impazziente, non aveva ancora fatto preparativi
della cena,
- Certo.. Uhg- lo shinigami trasalì, rabbrividendo di colpo,
sedendosi portando le ginocchia al petto, - Mi fischiano le orecchie-
si lamentò in tono piagnucoloso tappandosele con le mani, -
Qualcuno sta di certo parlando male di me- continuò, facendo
sbuffare il demone esasperato,
- Non credo sia cosi disposto a rivelarci tutto come vorrebbe farci
crede- commentò il maggiordomo tra se e se, prima di
avvicinarsi al suo signorino, approfittando che lo shinigami si era
ritirato in un angolo della stanza, tenendosi ben impiantate le dita
nei timpani, quel fischio insopportabile non sembrava proprio aver
intenzione tacere. – Bocchan, mi rincresce ma la cena
sarà servita in ritardo. Andrò subito a dedicarmi
ai preparativi e al momento terrò io sotto controllo
l’idiot... ehm, il sig. Grell. Approfitterò del
fatto che si fosse già presentato alla servitù
come maggiordomo di Madame Red per non destare troppi sospetti- decise
Sebastian, aspettando il consenso del Conte, il quale però
non arrivò, - Ehm.. Bocchan?- provò a richiamarlo
il demone.
-...- Ciel taceva, tendendo sempre la testa appoggiata al pugno della
mano destra, emettendo solo dei piccoli sospiri, l’occhio
destro semi-chiuso. Si era addormentato.
Sebastian sospirò, a causa di Grell il signorino non aveva
avuto un attimo di tregua quel giorno, se poi aggiungeva che non avesse
dormito molto la notte precedente, avrebbe dovuto prevedere un suo
crollo.
Nonostante si atteggiasse da adulto, il piccolo Phantomhive possedeva
ancora dei limiti tipici della sua tenera età, anche se
molto spesso era lo stesso Ciel a dimenticarsene.
Un esplosione seguita dalle grida di Meirin, i piagnistei di Finian e
le imprecazioni di Bard, riscosse Sebastian, indeciso se svegliare il
signorino.
Il demone si crucciò impercettibilmente avvertendo
l’odore acre del fumo provenire delle cucine, era mai
possibile che non avesse mai un attimo di tregua?
- Non per interrompere i tuoi interessanti soliloqui, ma da adesso,
anche se solo momentaneamente, fai parte dei domestici della famiglia
Phantomhive, quindi: NON COMBINARE GUAI!- intimò il perfetto
maggiordomo allo shinigami, a cui finalmente avevano smesso di
fischiare le orecchie, mentre lo trascinava di peso fuori dallo studio
del Conte, afferrandolo per le spalle della giacca,
- Eh?.. Devo fare di nuovo il maggiordomo ma che barb.....-
provò a lamentarsi Grell, il quale però tacque
quando due occhi della stessa intensità
dell’inferno lo fulminarono, il loro colore era splendido, ma
al momento Sebastian non sembrava molto in vena di complimenti,
- Hai forse qualcosa da ridire sulla mia professione?- gli domando il
demone con un sorriso all’apparenza cortese, ma che in
realtà nascondeva un ghigno assassino,
- S-sono felice di poter lavora con Sebas-chan..- rispose un poco
intimorito il rosso, ma non abbastanza da rinunciare a
quell’irritante nomignolo.
- Bene, allora indossa questi- sorvolò Sebastian passandogli
distrattamente una tenuta da maggiordomo (presa in prestito
dall’armadio di Tanaka-san), mentre guardava per
l’ottava volta il suo orologio da taschino, se non si
sbrigava l’incendio causato da quell’inetto con il
lanciafiamme avrebbe cominciato a divorare l’intera magione,
- Ma questi vestiti puzzano di vecchio!- protestò lo
shinigami tappandosi il naso, -... e poi perché non posso
rimanere vestito cosi?-
- Perché cosi sei troppo appariscente, se devi essere un
maggiordomo non puoi portare indumenti simili. Poi quella che indossi
è anche la giacca di Madame Red e gli altri domestici
potrebbero cominciare a fare domande, cosa che io voglio assolutamente
evitare- gli spiegò rapidamente, - Ti do quattro minuti- lo
avvertì, costringendolo ad accettare la divisa, prima di
sparire in una nuvoletta di fumo. Aveva bisogno di qualcosa per
soffocare le fiamme o, nel caso non trovasse nulla, di acqua, molta
acqua.
- Allora hai finito?- domandò Sebastian impaziente, bussando
ripetutamente alla porta della stanza dove Grell si stava cambiando, in
tutto ci aveva messo cinque minuti per domare il fuoco. Uno in
più del previsto, a causa di una secchiata ricevuta in
faccia da parte Finny, il quale si era spaventato notando che
al maggiordomo aveva cominciato a prendere fuoco il braccio, creando
delle piccole fiammelle degne di una candele.
Sebastian era dovuto andare a cambiarsi per evitare di gocciolare per i
corridoi della villa, fatto impensabile per un maggiordomo perfetto,
perdendo altri quindici secondi, accumulando cosi quel minuto di
ritardo che, all’apparenza, non poteva sembrare molto, ma di
cui il demone non riusciva a darsi pace, non si sentiva affatto
tranquillo a lasciare quello shinigami da solo troppo allungo.
– Grell..?- provò a chiamarlo, e pronunciare il
suo nome gli suonò al quanto strano, sbagliato. Quelle
cinque lettere gli lasciarono uno strano sapore in bocca, spiacevole,
come quando si addentava un limone marcio.
- Sebas-chan ma non sai che una donna ha bisogno di tempo per rendersi
presentabile?- sbuffò lo shinigami facendo capolino dalla
soglia,
- Grell... Cosa sono quei vestiti?- esclamò il maggiordomo
mentre una smorfia incrinava ancora di più la sua maschera
di cera e un formicolio gli attraversava le mani, mai prima di allora
aveva tanto desiderato di prendere a pugni qualcuno,
l’irritazione era talmente tanta in lui da asciugargli i
capelli, sino ad un istante prima ancora umidi.
- Perché non vanno bene?- domandò innocentemente
(?) Grell, finendo di allacciarsi il laccio della cuffia bianca intorno
al collo,
- Ma quelli non sono i vestiti che ti ho dato...- gli fece notare
Sebastian, gli bastava un niente per estrarre la sua famigerata
argenterie e rasare a zero i capelli dell’altro, punizione
che sapeva sarebbe stata peggiore di qualsiasi morte per lui,
- Si, ma gli altri non mi piacevano, non pensi che questi mi donino?-
domandò portandosi con malizia l’indice alle
labbra, mentre solleva una parte della gonna per mostrare un buon pezzo
dell’interno coscia, tentando di apparire sexy, ma riuscendo
a far muovere solo un moto di disgusto nel demone, il quale stupito e
rabbioso, ancora lo fissava incredulo. Grell stava indossando la tenuta
da cameriera di riserva di Meirin!
- CHE COSA!?! - urlarono
all’unisono Finian, Brad, Meirin e, si, persino Tanaka-san,
sconvolti e increduli nell’udire le parole appena pronunciate
dal maggiordomo, il quale sbuffò esasperato, non amava
doversi ripete,
- Ospiteremo qui il sig.Grell per qualche tempo- spiegò
nuovamente, indicando la figura della shinigami, tornato al suo vecchio
travestimento da maggiordomo, con tanto di capelli castani raccolti in
una coda bassa. Stranamente, il suo viso era però tumefatto,
ricoperto da vari lividi ed ematomi. Un'altra cosa che Sebastian odiava
era perdere tempo inutilmente e chi non rispettava gli orari. - A causa
dell'imprevista dipartita di Madame Red, il sig.Grell- pronunciare ogni
volta il suo nome, provoca in lui un forte senso di nausea, ma non lo
diede a vedere -... si è trovato disoccupato, il bocchan ha
accettato di procuaragli un lavoro, anche se solo per poco-
- M-ma Sebastian non puoi pensare che riusciremo a badare alla casa e a
quel aspirante suicida CONTEMPORANEAMENTE!- protestò Bard,
nemmeno tentava di dissimulare l’antipatia provata per
l’ultimo arrivato,
- Non preoccupatevi, sarà solo una cosa temporanea, e non
dovrete assolutamente crucciarvi per le faccende, svolgerò
io tutti i lavori riguardanti la villa, voi pensate solo a tenerlo
d’occhio. Voi pensate solo a tenerlo d’occhio- li
informò il maggiordomo.
L’ha detto due volte... Notarono subito gli altri occupanti
della stanza, ritrovandosi ad annuire ubbidienti sotto il sorriso
impassibile, e palesemente finto, del demone, capace di far nascere in
loro un forte senso inquietudine, causato dal fatto che a Sebastian
mancava veramente poco per rivelare a tutti la sua vera natura. La sua
ombra ormai riempiva quasi interamente la parete alle sue spalle.
----------------------------------------------------------------
D'ora in poi avrei
intenzione di aggiornare una volta al mese, visto che non sono in grado
di seguire una tabella di marcia più breve ^^' ...
Scusate ancora la
mia lunga assenza nell'aggiornare questa storia (non vi
annoierò con delle spiegazioni, sarebbero troppo lunghe
^^'''), che questo capitolo "sembri" piuttosto inconcludente e che,
come al solito, il titolo non centri nulla con il capitolo ^^ .
Tra poco dovrebbe
rispuntare fuori Undertaker e Grell, finita la cena, potrebbe
concludere finalmente il suo luuuuuunghiiissimo discorso che l'ha
portato a villa Phantomhive, anche se (come dice Sebastian)
probabilmente il rosso non dirà tutto ^^
Un rigraziamento
speciale a lalupanera (se non avessi insistito
probabilmente non l'avrei ancora ripresa questa FF xD ), BumBj e Meridian
princess per
aver commentato, e a chiunque continui a leggere questa FF, nonostante
i stra-mega ritatardi dell'autore :) GRAZIE!
Bye-bye
e alla prossima ;-)))
|