Milano Summer Racers

di StephEnKing1985
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La stazione di Porta Nuova anche quel giorno era gremita di gente

La stazione di Porta Nuova anche quel giorno era gremita di gente. Non gli era mai piaciuto quel posto, nonostante fosse stata parecchio rimodernata di recente. Con la sua bella borsa a tracolla di colore blu, Marco si avviò verso l’obliteratrice e timbrò il biglietto, eccitato dal fatto che fra non molto avrebbe rivisto il suo amato Riky.

Oh amore mio, come sono felice di venire da te in questo fuori programma! Pensò Marco, mentre saliva sul treno. Una volta trovato un posto decente, si accomodò e si mise a guardare fuori dal finestrino la gente che saliva e scendeva dagli altri treni.

Tra le tante persone che transitavano da lì, Marco vide una coppietta che litigava. Lui che agitava le mani in cerchio e le urlava qualcosa, e lei che replicava muovendo la mano destra come un’accetta su un piano immaginario, come a ribadire le cose che probabilmente aveva già detto. Lei tirava una valigia trolley rossa, e sembrava abbastanza ben tenuta: poco truccata, e vestita molto bene.

Si sporse dal finestrino e la vide salire sul suo treno.

Pochi istanti dopo, la ragazza entrò nel suo scompartimento.

- Scusa – disse a Marco – sono liberi questi posti? –

- Certo, accomodati pure. – rispose Marco. La ragazza lo guardò. Sicuramente le era sembrato strano vedere un ragazzo così giovane che portava un completo con camicia bianca e cravatta, ma non gli fece domande. Si accomodò sul suo posto di fronte a Marco e prese a leggere una rivista per donne.

 

- Vai a Milano anche tu? – domandò la ragazza.

- Sì. Anche tu? –

- Già. Mi sono lasciata con il mio ragazzo, sto tornando a casa. –

- Mi dispiace. – mormorò Marco, guardandola negli occhi.

- A me no. Era uno stronzo. Mi tradiva con tutti, approfittando del nostro rapporto a distanza. – rivelò la ragazza, accavallando le gambe stizzita.

- Davvero? –

- Sì. –

- Accidenti. Gli uomini sono un po’ bastardi, eh? –

- Sì. Che merde. – disse la ragazza, poi si corresse – A parte te, ovviamente. – e sorrise.

Marco scosse la testa, sorridendo, come per dire “non fa niente”. La ragazza gli sorrise, e lì si concluse la loro conversazione.

Fuori dal finestrino, le immagini dell’esterno correvano veloci, e Marco si perse a guardarle e a fantasticare. Più in là, oltre l’Italia, c’era la Svizzera, e più in là ancora gli altri stati europei. Avrebbe potuto esplorarli tutti, grazie alle disponibilità economiche che aveva, se solo avesse voluto. La verità era che era un gran pigrone. E da gran pigrone quale era, si accomodò sulla testiera del sedile e si addormentò, tenendo stretta a sé la borsa a tracolla.

 

 





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