Apro la lattina di
aranciata mentre guardo l'orologio per l'ennesima volta. Dovrebbero
essere qui, ormai... perché non arrivano? Quest'attesa
è esasperante, come se non avessi già aspettato
abbastanza per rivederlo. Bevo un sorso della bibita ghiacciata e la
sento pizzicarmi la lingua e la gola facendo una smorfia. Non ho mai
amato particolarmente le bevande gassate, ma ho bisogno di qualcosa da
fare, in più spero che qualsiasi sostanza chimica ci sia qui
dentro riesca a darmi un po' di coraggio. Sono giorni che sono nervosa,
che passo più tempo del dovuto davanti allo specchio per
assicurarmi di essere quella di sempre. Ho tagliato i capelli, gli
piaceranno? E cosa penserà del vestito che indosso sopra il
costume, che ormai è diventato un accessorio fisso? Si
accorgerà che mi sono abbronzata, nonostante sia qui solo da
tre giorni? Dio, esploderò, me lo sento, e lo scoprire che
Mad è rimasta incinta non mi aiuta per niente, per non
parlare del fatto che mia madre è entrata in sala operatoria
qualcosa come due ore fa e nessuno mi ha ancora dato notizie. Ho preso
l'abitudine di portarmi il cellulare ovunque vada, persino in bagno.
Per non parlare del numero di volte al giorno in cui controllo la mia
email. È decisamente troppo stress per una povera
diciassettenne, è quello che mi dice sempre Alice. Oh,
giusto, poi c'è anche Alice, non mi ha ancora mandato il
messaggio con le indicazioni per arrivare alla piscina dove
sarà la sua gara.
Stanca di fare avanti e indietro per la minuscola stanza esco e mi
siedo sulla sedia a sdraio appena fuori dalla porta, che lascio aperta.
La temperatura è decisamente più gradevole e tiro
un sospiro di sollievo, per poi infilarmi gli occhiali da sole e
cercare di darmi un'aria rilassata. Non ho idea se ci sia riuscita o
no. Ma quando cavolo arrivano? Forse dovrei mandargli un messaggio,
giusto per assicurarmi che sia tutto a posto. Sì,
però lui me ne ha già mandato uno un'ora e
quaranta minuti fa, scrivendomi che era atterrato e che aveva trovato
Nicola. Tutto regolare, stavano per partire. Io ho risposto
“okay, ci vediamo tra poco. Non vedo l'ora” con una
faccina che sorride... se adesso gli riscrivo sembrerò
impaziente? È sbagliato sembrare impaziente? Su tutte le
riviste è scritto che con i ragazzi bisogna farsi
desiderare, assillarlo con messaggi per sapere quando arriva non mi
sembra farsi desiderare... che cretinata, comunque, perché
devo dare ascolto alle riviste? Okay, adesso gli scrivo. Devo cercare
di suonare il più casuale possibile, della serie, oh, ma
sono già le sei e venti? Vediamo dove sono quei due...
sì, insomma, niente che gli faccia capire che sono
quarantasei minuti che controllo l'orologio. Quarantasette.
Alzo lo sguardo, in cerca di parole, e... oddio, quella è
una macchina! Sì, è la macchina che Nicola ha
preso a noleggio per queste due settimane. Sono loro! Oh Dio... Calma,
respira, è solo il momento che stai aspettando da qualcosa
come due mesi. Controllo il mio riflesso sul vetro della finestra e mi
sistemo appena la frangia, per poi posare il cellulare sul davanzale.
È la prima volta che lo lascio in quattro ore. Ecco, stanno
parcheggiando, riesco a vederlo attraverso il finestrino. Cosa gli
dirò? Oh cazzo, come ho fatto a non pensarci prima?
Perché diavolo non mi sono preparata niente? Merda. Adesso
lui arriverà e si aspetterà una qualche stupenda
frase romantica e io starò lì a guardarlo come
un'imbecille.
Chiudo gli occhi un momento, cercando di calmarmi e riordinare i
pensieri, e quando li riapro lui è sceso dalla macchina. Mi
prendo un attimo per memorizzare ogni più piccolo dettaglio,
il rosso acceso della sua t-shirt, i bermuda bianchi, le scarpe da
ginnastica consumati, la sua espressione mentre ride ad una battuta di
Nicola... il suo sorriso quando il suo sguardo si sposta lentamente su
di me e il modo in cui mi osserva nello stesso identico modo in cui io
sto osservando lui. Mi viene quasi da piangere, mentre dimentico tutto
il resto. Mia madre, Mad, Alice, perfino il posto in cui mi ritrovo,
perdono tutti significato, tanto forte è l'emozione che
provo. Lui è qui di nuovo, a cinque metri da me, posso
toccarlo, sentire il suo profumo, il calore della sua pelle...
«Dan» sussurro, portandomi una mano alla bocca a
coprire metà del mio sorriso.
Ci avviciniamo camminando veloce, e prima ancora che possa rendermene
conto sono tra le sue braccia, di nuovo, dopo fin troppo tempo. Premo
la guancia contro il suo petto mentre sento le sue mani sulla mia
schiena, il suo respiro sui capelli. Inspiro e chiudo gli occhi,
stringendolo di più.
«Ciao» mormoro, dopo quella che mi sembra
un'infinità di tempo.
«Ciao» risponde lui, e sentire la sua voce calda
dal vivo mi dà i brividi.
Non è mai così vivida nei miei sogni,
perciò ora ne sono sicura, è tutto vero.
Mi mordo il labbro mentre rileggo per l'ennesima volta l'ultima parte
del messaggio che ho appena ricevuto da Alice.
Ps, non mi uccidere...
ci sarà anche Fabio.
Non credo di aver ancora elaborato la notizia completamente, so solo
che mi sembra in ogni modo ironico. Non parlo con Fabio dal famoso
pomeriggio in cui gli ho detto di Daniel, e non perché non
volessi farlo, ma perché – davvero – non
ho avuto la benché minima occasione. La settimana dopo lui
è partito per fare sei settimane in Inghilterra e completare
lì il semestre, come aveva in programma già
dall'inizio di quest'anno e una volta tornato è subito
partito in vacanza con i suoi. La verità è che
avrei dovuto provare a parlargli già il lunedì
dopo, a scuola, ma ho avuto paura, e così il giorno dopo e
quello dopo ancora. È salito su quell'aereo senza che
nemmeno me ne rendessi conto e dopo averlo realizzato sono scoppiata a
piangere. Mi manca terribilmente, ho bisogno di lui come amico.
È sempre stato quello che mi capisce meglio, ho sempre
potuto contare su di lui per ogni cosa. Sono stupida, perché
so che è stata tutta colpa mia, ma non riesco a farne a
meno. E ora, dopo quasi due mesi avrò l'occasione di
rivederlo, lo stesso giorno in cui io e Dan ci siamo ritrovati.
Ironico, davvero, non so cos'altro pensare.
Mi siedo sul mio letto con un sospiro, rigirandomi il telefono tra le
mani, poi finalmente mi decido a rispondere al messaggio, giusto per
farle sapere che l'ho ricevuto. Digito un “okay”
sbrigativo e guardo assorta lo schermo del cellulare, finché
quello non si mette a squillare facendomi prendere un colpo. Rispondo
senza guardare nemmeno sul display chi mi stia chiamando, probabilmente
è Alice che mi chiama per dirmi che se quell'okay era
davvero inteso freddo come sembrava sono una scema e non capisco che
lei in realtà mi vuole bene. Qualcosa del genere, insomma.
«Pronto?»
«Michelle, sono papà.»
Per un momento vado in tilt. Letteralmente, è come se
qualcuno avesse messo in pausa il mio cervello e non riuscissi a farlo
ripartire. L'ultima volta che gli ho parlato è stato questa
mattina gli ho chiesto di richiamarmi non appena avesse saputo qualcosa
sulla mamma.
«Com'è andata?» chiedo appena riesco a
sbloccarmi.
«L'hanno rimosso tutto, tesoro, e le probabilità
che si diffonda ancora sono bassissime!»
Di nuovo, qualcosa blocca i miei pensieri, ma questa volta non
c'è niente di opprimente o spaventoso in questa sensazione.
Incredulità, sollievo, forse... la sensazione di non aver
completamente elaborato quello che mi è appena stato detto.
«S-starà bene?» chiedo, con voce
sottile, quasi spaventata che possa dirmi l'esatto contrario di quello
che mi aspetto. «Non dirmi tutti i dettagli medici sulle
terapie e l'operazione, non capirei comunque... dimmi solo se
starà bene» aggiungo subito dopo.
C'è una piccola pausa e qualcosa, non ho idea di cosa e non
ho idea del perché, mi dice che mio padre, dall'altro capo,
sta sorridendo.
«Starà bene, Michelle.»
Mi porto una mano sulle labbra mentre soffoco un singhiozzo.
Starà bene... continuo a ripetermi quelle due parole mentre
mi sento ogni secondo più sollevata. So che non è
finita, che dovrà comunque fare un secondo ciclo di chemio e
che in ogni caso il tumore potrebbe tornare, mi sono fatta spiegare
tutto decine di volte durante gli ultimi mesi. Ma dipendeva tutto da
quest'operazione, ed è andata bene. Non ci posso nemmeno
credere, sebbene ci abbia sperato così tanto, non
è assurdo?
Non so come riesco a ringraziare papà di avermi chiamata e a
promettergli di farmi risentire entro questa sera, dato che riesco a
malapena a parlare. Esco dal bungalow con gambe tremanti e mi appoggio
allo stipite della porta, sfregandomi gli occhi nello stupido tentativo
di fermare le lacrime.
«Michelle?»
Sento a malapena la voce di Dan, ma lo vedo avvicinarsi e afferrarmi il
braccio con aria preoccupata. Scoppio a ridere tra i singhiozzi e lo
abbraccio forte.
«Starà bene» ripeto, per la prima volta
ad alta voce, e dirlo mi riempie ancor più di gioia e
sollievo.
«Starà bene» mormoro ancora,
stringendolo appena un po' di più.
Quando mi allontano appena per guardarlo in viso, noto la sua
espressione confusa e mi viene di nuovo da ridere. Mi volto verso Mad e
Nicola e mi asciugo gli occhi con le mani.
«M-mio padre mi ha appena chiamata» spiego,
continuando a sorridere, «l'intervento di mamma è
andato bene, c'è la buona probabilità che
guarisca completamente entro l'anno prossimo»
«Oddio, Mich, è una notizia splendida!»
esclama Mad, «sono così contenta! Te l'avevo detto
che si sarebbe risolto tutto per il meglio!» aggiunge,
sorridendo eccitata come anche Nicola, che a sua volta mi dice di
essere felice per me.
Per un momento mi sento invincibile, sento che niente potrà
più incrinare la mia felicità. Per un momento
Fabio, il bambino di Mad e la chemioterapia svaniscono dalla mia mente
e mi lascio avvolgere dalla gioia. Daniel mi abbraccia da dietro e
sento che anche lui è sollevato, che anche lui aveva bisogno
di questa notizia quasi quanto me.
«Ora è davvero perfetto» mormora, e io
sento che è così.
La perfezione non è la mancanza di difetti nella tua vita,
di rischi o cose brutte, di avere il cuore spezzato, la perfezione
è sentirsi come mi sento io adesso.
Alzo appena il volume del mio iPod e mi guardo attorno alla ricerca di
Daniel: ormai è quasi un quarto d'ora che è
andato a prendere da bere, eppure il distributore automatico
è nel corridoio subito prima delle scale della tribuna, l'ho
visto prima arrivando. Mh, probabilmente c'è tanta gente.
Sospiro e incrocio le braccia mentre torno a guardare verso le tre
grandi piscine. Alice ha vinto tre gare sulle quattro alle quali ha
partecipato e la premiazione è tra cinque minuti, hanno
già finito di montare il podio di plastica. Ci sono state un
sacco di categorie, perciò non ho idea di quanto
durerà, so solo che l'aria carica di cloro sta cominciando a
rimbecillirmi. Non ho mai amato particolarmente le piscine, specie
quelle al coperto, non mi fanno respirare. Come diavolo faccia Alice a
passare tre quarti del suo tempo in posti del genere, non lo
capirò mai. Okay, lei sta in acqua tutto il tempo e non
sente questo caldo soffocante, ma comunque.
Do un'altra occhiata in giro, vedo i genitori di Alice e la sua
moltitudine di fratellini tre file più in alto rispetto a
dove sono io, ma li ho già salutati prima, quando sono
arrivata, e mi ci sono voluti qualcosa come quindici minuti per per
scollarmi i bambini di dosso. Sorrido tra me e guardo di nuovo
l'orologio. Quando sento una mano posarsi sulla mia spalla sussulto
appena, per poi togliermi gli auricolari dell'iPod dalle orecchie.
«Scusa»
Alzo lo sguardo e sorrido a Daniel, che si sta sedendo con in mano una
lattina di coca cola e un succo.
«Non ti preoccupare... comunque non ti sei perso
niente» gli assicuro, mentre lui mi porge la mia bibita.
«Grazie» aggiungo poi, dandogli un bacio sulla
guancia.
«Figurati» sorride lui, scompigliandomi la frangia.
Apro la bottiglietta di plastica e bevo due lunghi sorsi di succo
d'arancia.
«Sai, ho conosciuto Fabio»
L'unica cosa di cui mi rendo conto, dopo averglielo sentito dire,
è che sto tossendo e sputando succo come una deficiente.
«Stai bene? Guarda in alto» si affretta a
consigliarmi Dan, posandomi una mano sulla schiena.
Obbedisco finché non riesco a respirare di nuovo, poi mi
passo una mano tra i capelli e chiudo gli occhi.
«Fabio?» chiedo, la voce ancora leggermente roca.
Gli ho detto che ci sarebbe stato, mi è sembrata la cosa
più giusta da fare, ma non pensavo che si sarebbero davvero
incontrati... onestamente non pensavo nemmeno che io lo avrei
incontrato. Ma, aspetta un minuto, quei due non si sono mai visti
prima, come cavolo...?
«Alice ci ha presentati, erano insieme alle
macchinette» spiega Dan, come leggendomi nel pensiero.
«Alice...» ripeto, a mo' di automa.
Quella piccola brutta... cavolo, e ora? Cosa dovrei dire o fare? Non
parlo con Fabio da quasi due mesi, per l'amor del cielo, non ho nemmeno
idea di dove sia seduto!
«Sembra simpatico... mi ha chiesto di te»
Mi volto a guardarlo, senza sapere se sentirmi in colpa o no. Non
riesco a decifrare il suo sguardo, sembra... assorto? Non lo so. Non so
niente in questo momento.
«Gli ho detto che stai bene e che Cleo sta meglio»
continua lui, come se niente fosse. Intreccio le dita tra le sue e mi
mordo il labbro inferiore.
«Mi ha chiesto di chiederti scusa da parte sua»
Scusa? Cosa diavolo vuol dire scusa? Scusa per averti baciata? Scusa
per come mi sono comportato? Scusa, ma non voglio più
esserti amico? Scusa se ho avuto una conversazione con il tuo ragazzo a
tua insaputa? Scusa se non ti ho salutata prima di andarmene? Cosa
cazzo vuol dire solo “scusa”?
In questo momento lo odio, perché non è venuto
direttamente da me a scusarsi, se lo riteneva tanto importante?
Perché lo ha fatto tramite il mio ragazzo? E
perché mi chiede scusa, se sono stata io a rovinare tutto?
«Michelle?» mi chiama Dan, accarezzandomi il dorso
della mano con il pollice.
«Cosa c'è?» chiedo io, improvvisamente
esausta.
Ora, improvvisamente, lo vedo prendere posto qualche metro
più in basso rispetto a noi. È una sensazione
stranissima, come se avessi sempre saputo che era lì ma
riesca a vederlo solo adesso... è cambiato, da quel
giovedì pomeriggio. Ha i capelli più lunghi e
schiariti dal sole, la pelle abbronzata, indossa una t-shirt bianca e
grigia e al polso ha l'orologio che gli ha regalato sua madre l'anno
scorso, quello che non si toglie praticamente mai.
«Il fatto che tu abbia scelto me non vuol dire che tu non
possa scegliere anche lui» mormora.
Stringo le labbra, mentre improvvisamente me ne rendo conto. Ho
sbagliato tutto, una parte di me continuava a pensare che fosse
impossibile averli entrambi, quando la verità è
che li ho avuti entrambi per tutta la mia vita e le cose non devono
cambiare solo perché certi sentimenti sono cambiati. Sento
le lacrime salire agli occhi e annebbiarmi la vista e stringo forte la
mano di Daniel. Improvvisamente, nonostante tutto quello che vedo siano
macchie colorate e indistinte, so che Fabio si è voltato
verso di me e mi sta guardando, e so esattamente cosa vuole dirmi con
il suo sguardo. Batto le palpebre liberando la mia visuale dalle
lacrime e ricevo la conferma di quello che ho già capito.
Per un momento mi perdo nei suoi occhi e mi lascio avvolgere dalla
sensazione di quello che sarebbe potuto essere. È una bella
sensazione, ma so di non averne bisogno, come non ne ha più
bisogno nemmeno lui.
So che non tornerà più come prima, ma ora capisco
anche che questo non vuol dire che le cose non possano tornare a posto,
magari diventare anche meglio. Ci vorrà del tempo, certo,
per superare l'imbarazzo e le ferite causate dai rifiuti, per
recuperare la familiarità e l'intimità che
avevamo prima, ma non è tutto perduto.
Migliori amici per sempre. Per quanto ingenua e infantile possa
sembrare questa frase, è quello che mi comunicano i suoi
occhi, e annuisco, ridendo.
Per sempre, e non hai assolutamente nulla di cui scusarti, idiota.
*** Spazio Autrici ***
Ci siamo... ci siamo davvero, è il momento dei saluti. Oh,
mi commuoverò, lo sento, sono perennemente commossa in
questi giorni.
Come cominciare? Beh, spero che siate rimasti soddisfatti dal finale
che ho scelto, io personalmente lo sono, come lo sono di tutta questa
storia. E' stato davvero bellissimo scriverla e non avete idea di
quanto mi manchi già.. :( E' comunque una bella cosa, averla
finalmente finita, più di un anno dopo la pubblicazione...
mi sembra sempre passato un secolo da quando ho cominciato a scrivere i
primi capitoli... vi confesso che non avevo assolutamente idea di cosa
far succedere >.< beh, ammetto di aver improvvisato
piuttosto bene, voi che ne pensate?
Vi prego recensite in tantissimi! Fateci sapere quali sono stati i
nostri punti di forza e in cosa invece abbiamo bisogno di migliorare!
Ne abbiamo bisogno, sapete? Soprattutto considerando che DS3
verrà pubblicata davvero presto - *finge di ascoltare quello
che le viene detto in un auricolare* - domani sera, mi dice la
regia! Perciò vi aspettiamo lì, DS3,
nuovi personaggi, nuova storia... fresche fresche insomma. Speriamo di
essere migliorate come siamo migliorate tra DS e DS2 (yn) e che la
storia vi piaccia altrettanto :D
Okay, mi sto dilungando... ma è davvero dura per me, sapete?
Chiudere questa meravigliosa avventura! (oddio, non dirlo a me! Sto
praticamente piangendo come una scema! xP NdLalla)
Hem hem, prima di diventare troppo emotivi, passiamo ai ringraziamenti.
Ora, per prima cosa e più importante, vorrei esprimere la
mia più immensa gratitudine nei confronti della mia socia,
della mia Lalla. (Lo so, Lalla, lo so, dovevo ringraziare i nostri
"seguaci", ma fammi dire 'sta cosa prima) (...ç.ç
NdLalla)
E' grazie a lei che abbiamo cominciato questa collaborazione,
è lei che ha avuto l'idea di cominciare a scrivere assieme,
è lei quella che tiene insieme tutto, che traffica con gli
html prima di ogni aggiornamento che sono negata, che continua a
ricordarmi di scrivere e scrivere e che mi sostiene quando sono
convinta di fare schifo. Senza di lei, ve lo dico, Drawing a Song non
esisterebbe, e io sarei ancora la piccola fan di GdR che aggiorna una
volta all'anno ed è convinta che non riuscirà mai
a terminare una storia. Grazie a lei sono riuscita a sentirmi come una
vera scrittrice e le sono immensamente grata per questo. E ecco, sto
piangendo... sniff, lo sapevo... ç.ç Grazie
socia, grazie davvero per avermi regalato tutto questo... <3
(noooooo! Non me l'aspettavo questa *si soffia il naso tra le lacrime;
Dio, non so davvero cosa dire, mi hai fatto rimanere senza
parole!! Quanto sei dolce? Mamma se ti voglio beneee
<33 Anche io devo ringraziare te, sei tu l'addetta alla grafica
qui, sei tu quella che oggi ha lavorato con tanto amore sul logo di Ds3
- che credetemi, è davvero bellissimo - e che modifica le
immagini dei personaggi! E anche io ti devo tutto, infinite volte non
sarei più andata avanti a scrivere se non ci fossi stata tu,
perché io scrivo soprattutto per te, per avere un tuo
parere, per ricevere da te preziosi consigli - dato che tu sei brava a
scrivere e io devo ancora imparare taaante cose! - per sapere se
secondo te ho fatto la scelta giusta o no... insomma, se non avessi
accettato la proposta di diventare la mia socia, a questo punto non
sarei riuscita a concludere questa bellissima long-fic! Non
smetterò mai di ringraziarti per tutto quello che hai fatto
per me e per avermi aiutata a crescere, tesoro mio <3 NdLalla)
Okay, e ora *si asciuga le lacrime* (*si unisce anche lei* NdLalla)
passiamo a tutti voi altri che avete reso tutto questo possibile,
grazie al vostro supporto, anche se non sempre espresso (ahahah e le sedie del pubblico deserte che mi immagino di cui ti raccontavo oggi? *rotola*
NdLalla), e alla vostra pazienza. Alle vostre recensioni, che ci hanno
ispirate, e anche semplicemente per aver continuato a leggere la nostra
storia, per esservi immedesimati in Michelle e Madelyn, per aver riso e
pianto (okay, forse esagero xD) assieme a loro.
Drawing a Song 2 è tra le storie
preferite di
Ale_Sara_Macho, bettina, Elieth, ile_chan, itpanya, morettinahouse96,
nana_85, stellabella, Vale728 e vero15star, tra le storie
ricordate di bones_,
Rosaly, SparksFly e yury_chan, e tra le storie
seguite di
albakiaraXD, Ami_chan, and225, bumby, Carocimi, chiara84, ilynap,
io_crazy, lady_free, marypao, mery_gio, NorthGirl, paleblueeyes,
PinkPrincess, rosyx85, Sweet Stella, Trix Gilmour, vic94,
Yoursweetshadow, _Grumpy e _Puffetta
In più ci sono le
22
persone che hanno Drawing a Song tra le fic preferite, le
20 che la ricordano
e le
28 che
la seguono, per non parlare di tutte quelle meravigliose persone che
hanno lasciato le
56
recensioni <3
E grazie anche per le numerose visite
di Drawing a Song, che sono esattamente 2837, e delle 1088 visite di
Drawing a Song 2!
Grazie,
grazie di cuore a tutti voi, spero davvero che resterete con noi per il
terzo capitolo di questa saga che, sto cominciando a temere, non
finirà mai xD
Un bacio grandissimo e un abbraccio spaccaossa,
Leslie e Lalla
Ps. Drawing a Song 3! Ricordatevi, venite a leggere Drawing a Song 3!!!
(ahahah ragazzi, io e la Linduz siamo proprio disperate xP NdLalla)