AURORA

di nefertiry85
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SCACCO MATTO AL RE

 

Ehm, ehm… si sono viva!! Lo so forse molte di voi avrebbero preferito il contrario, almeno sarebbe stata una scusa valida per questo ENORME ritardo.

Se vi raccontassi tutto quello che è successo negli ultimi due mesi vi mettereste le mani fra i capelli…io l’ho fatto e li ho anche strappati!! XD

Vi dico solo, che il maledetto esame di Filosofia non l’ho superato, non sono mai stata bocciata e per questo esame ho collezionato, ben 2 bocciature e una terza volta non ho avuto il coraggio di affrontarlo. Vi dico solo che la prof.ssa è da denuncia (la pensano come me anche i 200 ragazzi bocciati più volte), ma non vi annoio con le motivazioni!

Seconda e terza motivazione del ritardo, mia sorella ha partorito due splendide gemelline nonché prime nipotine e nel frattempo si è anche candidata come sindaco del mio paese, quindi fra zia baby-sitter e campagna elettorale il tempo per stare vicino al pc, era inesistente.

Quarta motivazione, l’altra mia sorella si è sposata!!

Tutto questo in 2 mesi….

Perdonatemi quindi questo ritardo…

 

Vi lascio alla lettura di questo capitolo, sperando che qualcuno segua ancora questa storia e soprattutto si ricordi ancora la trama…

 

 

 

Dopo aver pianificato la nostra strategia di difesa e attacco, passammo il resto della notte ognuno insieme ai propri compagni.

L'alba ci colse ancora abbracciati e in silenzio, nessuno aveva parlato, nessuno aveva pronunciato parole di addio o parole di incoraggiamento. I nostri occhi pronunciavano le parole non dette.

Alle sette in punto, Jacob, Seth e Aurora ancora addormentata tra le braccia di quest'ultimo, ci raggiunsero. Jasper spiegò loro i piani e indicò sul foglio le loro postazioni.

Presi Aurora fra le mie braccia e le accarezzai il viso posandole un bacio delicato sulla sua fronte, avrei dato fondo a tutti i miei poteri pur di salvarla.

Edward ci affiancò e strinse entrambe fra le sue braccia e dopo pochi istanti Aurora ci investii con la bellezza dei suoi occhi.

<< Buongiorno piccolina >>, la salutò Edward.

<< Buongiorno >>, gli feci eco. Il suo sorriso e il suo buongiorno sereno, alleggerì i nostri sguardi tesi.

<< Tra ventitre minuti saranno qui e non saranno soli >>, ci comunicò Alice agitata.

<< In che senso non saranno soli? >>,chiese Carlisle con la sua maschera di tranquillità, che questa volta nascondeva la sua agitazione.

<< Ha radunato molti vampiri nomadi e diversi clan di tutto il mondo. Ma non vedo con chiarezza se si sono uniti per battersi >>, disse nervosa per le sue visioni poco chiare.

<< Se lo conosco bene, li ha radunati solo come testimoni della sua opera di " giustizia " >>. Eleazar sputò l'ultima parola con rabbia e disgusto.

Questa ultima notizia mi aveva reso ancora più nervosa e agitata.

<< Bella >>, Alice mi si avvicinò richiamando la mia attenzione, lasciai Aurora tra le braccia di Edward e mi avvicinai a lei. Mi allontanò dal gruppo e una volta in disparte, abbassò la voce.

<< Purtroppo non so quale sarà il nostro destino >>, disse frustrata per la sua cecità. << Ma qualsiasi cosa accada, tu sarai l'unica... >>.

<< Alice no, ti prego non terminare nemmeno il tuo discorso >>, la interruppi. Io non volevo essere l'unica in niente.

<< Bella per una dannata volta ascoltami! >>, disse esasperata.

<< Qualsiasi cosa accada, apri questo zaino e troverai la tua salvezza >>, disse consegnandomi un piccolo zaino nero. Lo presi dalle sue mani senza neanche chiedermi cosa ci fosse dentro, annuendo semplicemente ad Alice e tornando alle nostre postazioni.

Presi di nuovo Aurora fra le mie braccia e misi lo zaino al sicuro sulle sue spalle, Edward lo notò, ma non fece domande.

<< Sono qui! >>, furono le ultime parole spaventate di Alice.

 

Fu facile distinguerli dal resto del panorama al nostro orizzonte, era come se una vasta macchia scura venisse nella nostra direzione, né troppo velocemente, né troppo lentamente. Personalmente la vedevo come se la sentenza della morte, ci stesse venendo incontro.

Nessuno distoglieva lo sguardo da loro, tutti pronti in posizione di difesa, immobili nelle postazioni assegnate loro da Jasper; un semicerchio, il cui centro ero io.

Nell’aria era presente una tensione quasi palpabile.

I Volturi si erano fermati a poche decine di metri da noi e l’intero corpo di guardia ci studiava attentamente ad uno ad uno.

Aro, dopo aver anch’egli  studiato ogni singolo volto e dopo essersi soffermato sui volti del nostro gruppo che non conosceva, mi fissò ardentemente.

Nei suoi occhi si leggevano molte emozioni; desiderio di riavermi con lui, rabbia e delusione, tutte ben mascherate da un sorriso artefatto.

Dopo avermi fissata per qualche secondo, posò il suo sguardo su Aurora, che strinsi maggiormente nella mie braccia, mentre lei attorniava il mio collo con le sue esili braccine.

Carlisle interruppe il silenzio. << Aro, amico mio è un piacere rivederti >>. Avevamo concordato che se ci fosse stata occasione di parlare e bloccare sul nascere quell’inutile lotta; Carlisle sarebbe  stato l’unico a poterlo fare, per la sua amicizia nei confronti di Aro e soprattutto per la sua diplomazia e pacatezza.

<< Amico? Una terminologia non più appropriata, visto ciò che tu e la tua congrega avete fatto e ora state proteggendo >>, disse indicando Aurora. << Vorrei dire lo stesso, ma non è mai un piacere dover far visita ad un vecchio amico, per punire la sua trasgressione di una delle più grandi e antiche leggi >>, disse con un tono che sembrava quasi realmente dispiaciuto. Poi come a voler attirare l’attenzione il suo tono di voce cambiò diventando più deciso. << Voi tutti conoscete la legge che vieta la creazione dei bambini immortali, eppure l’avete infranta senza troppi problemi >>. Tra i testimoni che i volturi avevano portato con se, si elevarono parecchi mormorii di assenso per le parole di Aro.

<< Aro, io e la mia  famiglia, non abbiamo commesso ciò per cui ci accusi >>, rispose Carlisle; marcando di proposito la parola famiglia, perché noi non eravamo un clan, ma una vera famiglia caratterizzata dall’amore che ci univa.

<< Sei sempre stato un uomo intelligente e curioso, che non si è mai soffermato alle apparenze >>.

Punto nel vivo, Aro spalancò gli occhi e raddrizzò le spalle curve, che fino a quel momento sembravano essere oberate dal peso del mondo. Le sue labbra si schiusero per rispondere, ma Caius fu più veloce di lui.

<< Quante parole inutili! Cosa mai si potrebbe nascondere dietro la creazione di quello che vediamo chiaramente  essere un abominio, protetto da Isabella >>.

Caius sputò con rabbia le sue parole, additando Aurora, come per scovarla dal suo nascondiglio; un nascondiglio ben visibile a tutti.

Quelle parole, la sua definizione, il suo tono e il suo comportamento, mi fecero infuriare, alterando la mia vista e sentendo il sapore metallico del veleno sulla mia lingua.

Caius apparve ai miei occhi avvolto da una patina rossastra. Sentivo la neonata che era in me, pian piano liberarsi e arrivare in superficie.

<< Calmati Bella >>; bisbigliò Edward, sicuramente allertato dai pensieri di Jasper che doveva aver captato il mio cambio di umore. << Ricordati che non vogliamo una battaglia  e Caius sta cercando di provocarti >>, concluse posando una mano sulla spalla, che ridusse lievemente il mio tasso di rabbia. Ma anche non potendo scaricare la mia rabbia con l’azione, non potevo farla passare liscia a quel disgustoso vampiro, che tanto avevo odiato.

Indossai il mio miglior sorriso e mi rivolsi a lui, con il tono che di solito si usa ai bambini piccoli.

<< Caius, non mi meraviglia che tu non capisca; la tua immaginazione e la tua astuzia, non vanno al di la di ciò che ti si presenta davanti >>.

Un sibilo di rabbia si sollevò dal corpo di guardia, eco del ringhiare furioso di Caius che mi fulmina con gli occhi, mentre i testimoni bisbigliavano sorpresi della mancanza di rispetto che avevo dimostrato a coloro che dovevo considerare i miei re.

<< Tu! Insolente neonata, come ti permetti! Se non ti ho mai fatto a pezzi in passato è solo perché eri un prezioso componente della guardia >>.

A sua insaputa, Caius aveva appena  posizionato il primo tassello del mio piano. E a giudicare i mormorii nati nei gruppi di testimoni, si capiva che loro non erano stati messi a conoscenza di questo particolare; Aro, aveva omesso a quei vampiri, che la loro spedizione punitiva, riguardava un gruppo di vampiri in cui era presente un vecchio componente della guardia.

Visto che la rabbia di Caius aveva portato i suoi frutti, osai ancora una volta.

<< Se sono ancora tutta intera, forse è solo perché non sei mai riuscito a battermi >>, dissi umiliandolo ancora di più.

Caius stava perdendo la pazienza, ma ancor prima che potesse agire o solo parlare, Aro alzò la mano e mise a tacere i vari ringhi nati nel suo corpo di guardia.

<< Calma! Calma fratello. Sai bene che Isabella risponde ancora ai suoi impulsi da neonata >>, disse sminuendo il mio attacco verbale. << Porta pazienza, se esistono delle spiegazioni o storie che non conosciamo, voglio ascoltarle, per valutare in profondità il da farsi >>.

Aro aveva portato con se i testimoni e tutta quella messa in scena di una profonda valutazione, sapevo bene essere solo una recita nei loro confronti; se nello spiazzo ci fossimo stati solo noi e il suo corpo di guardia, la lotta sarebbe scoppiata nello stesso istante del loro arrivo.

Portarsi dei testimoni però, si stava rivelando un’arma a doppio taglio per loro e se riuscivo a giocarmi bene le mie carte, presto avrei avuto io il coltello dalla parte del manico.

Aro posò con fare bonario il suo sguardo su di me. << Impudente Isabella, porta rispetto a coloro che ti hanno accolta ed istruita, anche in materia delle leggi che governano il nostro mondo >>. Il suo tono di rimprovero, sembrava quello di un padre che sgrida una bambina che ha avuto uno sfogo esagerato. << E ora se non ti dispiace, illuminaci con questa spiegazione di cui parlava Carlisle >>.

Non sopportavo il suo tono, non sopportavo i suoi modi falsi e in quel momento avrei preferito mille volte combattere contro di lui e tutti i suoi cani fedeli, piuttosto che parlare, ma non potevo mettere a repentaglio la vita di Aurora e di tutti coloro che mi erano vicini. La mia intera famiglia e gli amici rimasti al mio fianco per appoggiare la mia causa, mi guardavano perplessi e timorosi, che mi facessi sopraffare dal mio lato impulsivo, scatenando così la temuta lotta!

Mi raddrizzai lentamente e con un gran respiro, cercai di calmare la mia furia, cancellando ogni sfumatura rossastra dalla mia vista e poi parlai, senza però cedere al suo tentativo di sottomettermi alla sua supremazia.

<< Il mio rispetto è rivolto a coloro che lo meritano e che lo dimostrano a doppio senso e confermo quello che è stato detto da Carlisle poco prima. Conosco le leggi e qui nessuno, inclusa me, ha infranto la legge sulla creazione dei bambini immortali. Esamina bene i ricordi di Felix e Demetri e troverai tu stesso la risposta >>, dissi con fermezza

Con un piccolo cenno della mano, i due vampiri da me nominati, si avvicinarono ad Aro.

Solo allora, mi concessi uno sguardo generale approfondito, su tutta la guardia. Erano presenti tutti, persino le mogli. Aro, Marcus e Caius erano al centro, leggermente più avanti del resto della guardia, da dietro ad Aro, spuntava il mantello che sapevo appartenere a Renata. Le mogli erano protette al centro del resto della guardia, con ai loro fianchi Alec che mi guardava neutro e Jane, che mi guardava con puro odio. Demetri e Felix che ora si trovavano al fianco di Aro, mi fissavano.

Nello sguardo di Demetri potevo leggere astio nei miei confronti, mentre leggevo il dispiacere in quello di Felix.

<< Hai lasciato un segno tangibile in loro. Alcuni componenti della guardia, ti temono, altri ti odiano, ma molti sono davvero dispiaciuti di doverti annientare >>, mi bisbigliò Edward al mio fianco.

<< Tra di loro ci sono vampiri costretti a stare al loro fianco, con l’inganno del potere di Chelsea >>, risposi ad Edward, senza distogliere l’attenzione da ciò che stava avvenendo.

Aro separò le sue mani, da quelle dei due vampiri al suo fianco e ci guardò perplesso. << Ammetto di vedere delle differenze. Ma i ricordi a volte sono ingannevoli >>, giustificò Aro le incongruenze che sicuramente aveva visto.

<< Sai benissimo che la nostra mente non è più umana, basta un solo e fuggevole  sguardo per noi vampiri e memorizziamo ogni frase letta o ogni immagine vista, alla perfezione. I ricordi dei tuoi seguaci sono perfetti >>. Questa volta fu di nuovo Carlisle a parlare, distruggendo le scuse di Aro.

<< Se i ricordi che ho visto sono veri, come spieghi questa differenza? >>, questa volta dalle parole di Aro trasudava vera e propria curiosità. Lui amava le stranezze del nostro mondo e amava ancor di più collezionarle.

Lasciai a Carlisle, raccontare la vera natura di Aurora e durante tutto il racconto tutti erano in perfetto silenzio, completamente catturati dalla spiegazione di questa nuova scoperta. << Tutti loro sono testimoni, della veridicità delle mie parole. Loro possono confermare come hanno visto crescere Aurora sotto i loro occhi, di come lei abbia sviluppato un’intelligenza superiore ai bambini della sua età, di come apprende appieno tutto ciò che le si dice e soprattutto di come sappia frenare i suoi impulsi da vampira >>, concluse Carlisle, indicando la schiera di amici dalla nostra parte.

<< Ma il suo futuro è incerto. Se quello che dici è vero, questa bambina è unica e potrebbe essere una minaccia per il nostro segreto >>, disse Caius con il suo solito tono aggressivo, ancora ferito per l’umiliazione pubblica ricevuta poco prima.

<< Ancora una volta, ciò che dici non è esatto >>, precisai indicando Nahuel.

Nahuel si fece avanti eretto e fiero del suo essere. Parlò senza aspettare presentazioni.

<< Mi chiamo Nahuel e se presterete attenzione, sentirete un cuore che batte, proprio qui >>, disse posando una mano sul suo petto, << esattamente come la piccola Aurora. Io come lei sono un mezzo vampiro nato da un’umana e un vampiro >>.

Il suo racconto proseguii con varie interruzioni, Aro era ingordo di informazioni, voleva sapere dettagli sulla sua crescita, di cosa si nutriva e di chi si era preso cura di lui. Ogni domanda trovava risposte, ogni domanda che aveva l’aria di voler metterci in trappola, non riusciva nel suo intento.

<< Anche la madre della bambina fra le tua braccia è morta? >>, chiese Aro.

Risposi solo con un flebile <<  Si >>, leggendo negli occhi di Aurora, tutta la consapevolezza di aver capito di chi stessimo parlando.

<< Chi di voi è il suo padre biologico? >>, continuò Aro.

Una sola parola, un solo nome, ebbe la forza di scatenare l’incredulità e chiacchiericci rumorosi in tutta la guardia. << Eliseo >>.

Aro non fece altre domande, mi guardò solo con insistenza, come se volesse capire cosa e quanto sapessi. La mia risposta fu solo un sorriso a metà, pieno di significati.

Fu in quel momento che vidi nei suoi occhi la certezza che ci avrebbe eliminato ad ogni costo.

 

<< Anche se ciò che avete appena raccontato è vero, ci sono molte altre cose nei ricordi di Felix e Demetri, come ad esempio la certezza di aver seguito il tuo odore fino ad una casa abitata da un umano, una casa in cui abiti tutti i giorni e che condividi, con colui che era tuo padre nella tua vita umana; hai rivelato ad un umano il nostro segreto o anche se non lo hai ancora fatto, presto questo accadrà e poi ho ben visto nei loro ricordi, la tua amicizia con un licantropo, nostri nemici giurati fin dalla notte dei tempi>>. Disse Aro con un sorriso malefico.

Non avendo più la possibilità di incolparci come trasgressori della legge, cercava altri appigli su cui ancorare i suoi artigli. Non poteva continuare sulla stessa linea, visto che i suoi testimoni, avevano accettato la nostra storia e avevano verificato con i loro occhi e con i loro sensi, la veridicità della natura di Aurora e Nahuel.

<< Il nostro segreto non è a repentaglio. Mio padre non è a conoscenza della mia vera natura e mai la conoscerà. Tra qualche mese, lascerò la sua casa e lui non avrà più occasione di rivedermi. Per quanto riguarda il licantropo in questione, lascia che te lo presenti >>, e detto ciò vi voltai leggermente verso la fitta vegetazione alle mie spalle. << Seth, per favore fatti avanti >>.

Si udii chiaramente la corsa di un quadrupede, i licantropi si erano tenuti  a debita distanza da noi, in maniera tale che il loro cuore non fosse udibile e il loro odore fosse nascosto dalla natura circostante. Poco prima di arrivare al limite della vegetazione, la corsa di Seth si arrestò e proseguii il suo avanzare con passi lenti e calcolati.

La sua entrata in scena fu teatrale, ma invece degli applausi, si udirono chiaramente respiri bloccati e imprecazioni di timore.

I volturi con tutta la sua guardia si compattò verso il centro, in segno di difesa dei loro comandanti e i  testimoni giunti con i Volturi fecero tutti in contemporanea un passo indietro, come se non fossero già abbastanza distanti da noi e dall’animale che tanto temevano.

<< Colui che hai visto nei ricordi di Demetri e Felix è qui, come vedi il nemico che tanto temi, non è nostro nemico. Non esiste una legge che vieta di intrecciare rapporti di amicizia con altri esseri sovrannaturali, anche se di specie diversa. Nessuna legge impone a noi vampiri di essere nemici di coloro che tu, reputi nemici. Il nostro stile di vita, aiuta la nostra pacifica convivenza. Loro proteggono gli esseri umani dai vampiri, ma la mia famiglia non si nutre di persone come ben sai >>. I muscoli del mio viso non riuscivano a trattenere le mie labbra che erano curvate in un sorriso. Un sorriso che non andava a genio ad Aro.

<< Loro? >>, chiese dubbioso Caius. Per un attimo ero riuscita a leggere nel volto del vecchio vampiro un lampo di paura.

<< Si, loro. Seth non è l’unico nella sua specie in questa zona. Lui appartiene ad un branco >>. E al termine delle mie parole spuntò come se fosse stato sincronizzato, l’intero branco, occupando le postazioni prestabilite da Jasper.

Nessun vampiro appartenente alla mia schiera si mosse, tutti abituati alla loro presenza e al loro arrivo. Questo stupii non poco i vampiri dal lato opposto della radura.

I sibili minacciosi della guardia si elevarono all’unisono, tutti  pronti in schiera di difesa e attacco.

Aro guardò stupito il nostro gruppo assortito delle due specie e sembrava valutare le sue possibilità di vittoria.

<< I testimoni hanno paura che Aro possa chiedere il loro aiuto. Molti ci hanno catalogato come innocenti e iniziano a sospettare di Aro >>, bisbigliò Edward.

<< A quanto pare avete progettato tutto nei minimi dettagli per sopraffarci >>, ci accusò Aro ridestandosi dai sui pensieri.

Fu Edward ad intervenire questa volta. << Aro mi dispiace contraddirti, ma ti sbagli! Noi ci siamo solo organizzati per difenderci in caso non vi foste fermati per sentire le nostre spiegazioni. Ora tutto ciò che c’è da sapere, è tutto qui sotto la luce del giorno. L’esistenza di Aurora, i nostri rapporti con coloro che definisci tuoi nemici, sono stati dichiarati davanti ai tuoi e i nostri testimoni. Nulla è stato nascosto. Ma se mi permetti ci terrei a fare una precisione. I nemici di cui tu parli, sono i figli della luna, umani che hanno il potere di trasformarsi in bestie assassine senza nessun barlume di umanità,nelle notti di luna piena, ma noi ci troviamo in pieno giorno e i nostri amici nonostante le loro sembianze animali, hanno una mente ancora totalmente umana. Anche se loro si definiscono licantropi, non lo sono! Il giusto termine per loro, sarebbe mutaforma, è un caso che le loro sembianze siano quelle di un lupo. In antichità i loro antenati hanno scelto questa forma e questo animale che loro venerano, ma potevano essere benissimo un puma, un’aquila o anche un roditore >>. Dalla schiera del branco si elevò un certo guaire di dissenso, che mi strappò un sorriso sincero e di puro divertimento. Non avevo mai pensato a questo ed Edward non me ne aveva mai parlato, quindi questo suo discorso era nuovo anche per me.

<< Quindi non sono in grado di distruggerci? >>, la voce di Caius nascondeva speranza.

Questa volta fu Jasper ad intervenire. << Hanno le nostre stesse capacità, forza, velocità e abilità nella lotta. Sono nati per distruggerci! >>.

Il viso di Caius si oscurò.

<< Amici, siamo venuti fin qui per ristabilire giustizia, una giustizia che sembra non sia stata infranta >>, disse Aro comunicando con tutti i vampiri presenti. << Nuove conoscenze sono state aggiunte alla nostra storia e bisogna valutarle per non cadere in errore. Se non vi dispiace io con i miei fratelli dobbiamo discutere >>. E detto ciò il trio si chiuse in un piccolo cerchio, con le mani di Aro che stringevano le mani di Marcus e Caius.

<< Bella attenta! >>

Nell’istante in cui Edward mi allertò, qualcosa colpii il mio scudo.

Jane stava martellando tutta la sua superficie, per cercare una falla in esso, una falla che non avrebbe trovato.

Feci aderire lo scudo come una seconda pelle su ogni membro della mia famiglia e dei miei amici, cercando di tenerli al sicuro.

<< Jane sta provando a colpire alcuni di noi, ma non riesce a penetrare lo scudo di Bella>>, disse Edward.

Con strafottenza incrocia lo sguardo furente di Jane.

<< Ma stanno ancora discutendo >>, disse Esme.

<< E la loro tattica. Mentre loro discutono, Chelsea, Alec e Jane, mettono fuori gioco i componenti più forti del clan che vogliono distruggere o acquisire >>, rispose Eleazar.

<< Ma non c’è nulla da decidere, la nostra difesa è stata avvalorata. Siamo innocenti! >>, disse Rosalie.

<< Aro vuole distruggerci a tutti i costi. A quanto pare pensa che noi sappiamo segreti compromettenti e in più ci vede come una minaccia al loro potere, per via dei lupi >>, constatò Edward.

<< Quali segreti? >>, chiese Alice.

<< Bella perché il nome del padre di Aurora ha scatenato l’ira di Aro? >>, chiese indagatore Edward.

Un sorriso nacque spontaneo sulle mie labbra, un sorriso di soddisfazione. Ero riuscita ad ottenere il risultato voluto.

<< Da qui in poi, gioco da sola! >>, dissi sollevata.

<< Ottimo! >>. Alice esultò saltellando e battendo le mani, dopo la sua visione. << La regina da scacco matto al re! >>

 

Speravo di concludere con questo capitolo, ma ho preferito terminare qui e scrivere il resto nel prossimo capitolo che sarà sicuramente l’ultimo capitolo di questa storia, ovviamente non includendo l’epilogo che sarà un capitolo a parte…quindi aspettatevi altri due capitoli che cercherò di scrivere il prima possibile!!

Un bacione e un grazie a voi tutte che avete letto, sperando di meritare qualche recensione…  ;-D

P.s.= Perdonatemi, ma non ricordo a quali delle recensioni ho risposto al capitolo precedente..ma vi prometto che risponderò a tutte quelle che riceverò qui…





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