Mi dispiace se in questo ultimo periodo sono molto discontinua negli
aggiornamenti
Mi dispiace se in
questo ultimo periodo sono molto discontinua negli aggiornamenti.
Spero presto che tutto
torni alla normalità.
Vi lascio alla lettura
del nuovo capitolo di questa fic.
Spero vi piacerà.
Lo dedico a tutte le
persone che sabato mi hanno fatto gli auguri di buon compleanno.
Grazie.
Agartha.
Un ringraziamento
speciale a Pè per l’ottimo lavoro di beta reader che fa ogni volta ed a Kaya
per la consulenza. Un bacione. Agartha.
CAPITOLO 28 – LA
SECONDA PROVA (IPOTESI DI COLLABORAZIONE)
Remus vagava a bordo
del Thestral per le vie del labirinto.
I vicoli sembrava non
dovessero mai finire da quanto erano lunghi.
Se ci fosse stata un’altra
persona al suo posto si sarebbe annoiata nella monotonia di quelle strade ma
Lupin era abituato alla solitudine e alla riflessione.
Per lui non era un peso
rimanere concentrato per ore, anche quando sembrava non succedesse mai niente di
eccitante.
A Beauxbatons aveva
imparato a suo spese che era proprio quando allentavi l’attenzione che
sopraggiungevano i pericoli.
Durante i suoi primi
anni di scuola, infatti, molto spesso era finito vittima di aggressioni ad opera
dei suoi compagni di scuola, proprio quando pensava che per quel giorno nessuno
gli avrebbe più fatto del male. Aveva imparato la lezione: rimanere
perennemente in attesa del peggio era l’unico modo per evitare delle
spiacevoli situazioni.
Remus aveva studiato a
menadito la cartina, secondo la quale fino ad un certo bivio sarebbe dovuto
essere al sicuro. Tuttavia non era detto che, anche dove pensava non ci fossero
ostacoli, in verità ce ne fossero alcuni. Doveva stare attento.
Passò circa un’ora
prima che Remus raggiungesse il bivio dove nella cartina c’era indicato un
quadrato.
Come Sirius e James,
anche lui si accorse che i primi vegetali che sarebbe stato costretto ad
affrontare, erano le piante che nascondevano i passaggi.
Al contrario degli
altri due, però, non usò il fuoco per farle spostare, ma una semplice scarica
elettrica.
Non voleva danneggiare
troppo quei vegetali e sapeva perfettamente come affrontarli; l’aveva studiato
in quei libri che amava tanto consultare.
Le colpì con un fiotto
di energia che fece perdere loro conoscenza per qualche istante: quelle si
afflosciarono su loro stesse il tempo necessario per permettere a Lupin di
attraversare il varco che avrebbero dovuto custodire.
Affrontò due piante di
quel tipo su altrettanti bivi, poi le cose si fecero più serie.
Dopo essersi introdotto
per un altro pezzo di strada nel labirinto, la via che stava percorrendo s’incurvò
nel sottosuolo.
Remus fece fermare il
Thestral per controllare meglio la situazione.
C’era una galleria
scavata sotto terra davanti a lui ed era l’unica strada che potesse percorrere
per proseguire.
Se l’illuminazione
nel labirinto era scarsa, lì sotto c’erano le tenebre.
Cosa doveva fare?
Non poteva che
continuare ad andare avanti.
Tenendo ben stretta la
bacchetta illuminata nella mano destra fece segno al Thestral di proseguire.
S’introdusse nella
galleria consapevole che lì sotto non poteva che esserci un pericolo.
Per un po’ di tempo
non accadde nulla.
Poi, però, qualcosa
toccò le sue gambe ed una specie di corda vegetale si attorcigliò lungo il
corpo del Thestral.
Il ragazzo e l’animale
vennero spinti verso il suolo.
La bestia si oppose, ma
ogni resistenza sembrava vana.
Subito la luce della
bacchetta si spense.
Sorpreso Lupin aveva
perso la concentrazione.
Sentì il Thestral
scontrarsi contro il suolo, mentre altre corde si avvolgevano lungo il suo corpo
legando inesorabilmente anche il ragazzo all’animale.
Bestia e cavaliere
cominciarono a venire divorati dal suolo.
Nel frattempo Remus
stava analizzando la situazione tentando di capire che pianta li avesse
aggrediti.
Gli ci volle poco per
arrivare alla conclusione più ovvia.
Quei tentacoli che
avvolgevano fino a strozzare, l’oscurità, il fatto che li stesse premendo
contro il suolo. Tutto quello lo faceva pensare ad un'unica pianta: non poteva
che trattarsi del Tranello del Diavolo.
Soddisfatto della sua
intuizione il licantropo si rese conto che sarebbe stato facile liberarsi da
quell’ostacolo.
Bastava solo che si
sbrigasse prima che il Thestral, tentando di divincolarsi, non accelerasse la
loro fine.
Sollevò la bacchetta
di quanto gli permettevano le sue braccia, ormai legate dal Tranello del Diavolo
contro l’animale, e urlò: "Lumos".
La sua bacchetta tornò
ad illuminarsi, ma stavolta l’incantesimo si diffuse anche in tutta la
galleria.
Per un po’ di tempo l’ambiente
rimase illuminato a giorno ed i tentacoli della pianta, come se fossero stati
scottati, non appena incontrarono la luce si affrettarono a lasciare andare
Remus ed il Thestral per nascondersi nel sottosuolo.
Lupin allora incitò il
suo "aiuto" a proseguire la corsa velocemente.
L’animale non se lo
fece ripetere due volte e ben presto i due si ritrovarono fuori dalla galleria.
Remus era sfuggito al
pericolo. Era di nuovo nella monotonia del labirinto che l’aveva accompagnato
per la prima ora della gara.
Riprese il suo viaggio.
Si ritrovò nuovamente
in cunicoli che sembravano eterni da quanto erano lunghi.
Perse il conto del
tempo che passava.
La sua concentrazione
era alta ed i suoi sensi erano all’erta, però la ripetitività di quel posto
cominciava a renderlo nervoso.
Gli sembrava che da un
momento all’altro potesse succedere di tutto, quando in verità non succedeva
mai niente.
Cominciò a sudare
copiosamente.
Si sentiva quasi preda
di un attacco di claustrofobia.
Cominciò a pensare di
aver sbagliato a scegliere la strada più lunga. Era abituato alla solitudine ed
a temere il peggio, ma quella continua tensione lo stavano logorando. I pericoli
erano pochi, ma l’attesa divorava i suoi nervi.
Stava quasi per fermare
il Thestral per prendersi qualche minuto di riposo, in modo da riprendere il
controllo delle sue percezioni, che fino a quel momento aveva sfruttato anche
troppo, quando alle narici gli arrivò uno strano odore.
A pochi metri da lì
avrebbe dovuto esserci un nuovo pericolo secondo la cartina, ma era troppo
presto per incontrarne gli influssi.
Tuttavia quell’odore
persisteva.
La sua mente fu invasa
da una sensazione fin troppo piacevole e si sentì mancare.
Per non cadere dal
Thestral si ferì una mano con i denti.
Oppose il dolore all’apatia
e vinse il primo.
Chiese al Thestral di
fare qualche passo indietro e l’animale l’accontentò.
Quando fu abbastanza
distante da non sentire più l’odore, la sua mente ritornò vigile come
sempre.
Cosa poteva
significare?
Subito il suo cervello
formulò un’ipotesi.
Probabilmente era il
prossimo pericolo che doveva affrontare ad emettere quel profumo ed il suo fiuto
super sviluppato da licantropo l’aveva avvisato del pericolo prima che fosse
troppo tardi.
Tirò un profondo
respiro di sollievo.
A volte essere un
pericoloso lupo mannaro era decisamente utile.
Era già la seconda
volta in quel torneo che la sua condizione l’aiutava, invece di danneggiarlo.
Per lui tutto quello
era strano visto quanto odiava il suo stato.
Sospirando bloccò con
la magia il suo odorato per qualche tempo.
Il profumo che aveva
sentito era un potente inibitore che portava le persone che lo sentivano ad
addormentarsi.
Se avesse perso quel
potere, il suo nuovo "nemico" non avrebbe potuto imbrogliarlo.
Proseguì.
Dopo qualche metro
raggiunse uno spiazzo illuminato a giorno.
Su quella radura c’era
un campo pieno di fiori rossi.
Erano quasi sicuramente
i fiori a produrre l’odore.
Subito Remus notò
fermi in un angolo il cavallo alato e l’ippogrifo. Dei loro cavalieri, però,
non c’era alcuna traccia.
Dov’erano finiti
Sirius e James?
Con apprensione si
guardò in giro e notò alla sua destra il corpo di Black per metà invaso dai
fiori rossi e dall’erba. Poco distante da lui intravide la mano di Potter. Il
corpo del campione di Hogwarts era quasi completamente sparito dalla vista.
Gli altri due campioni
non erano riusciti a resistere al profumo e si erano fatti sconfiggere.
Erano in pericolo.
Non esitò nemmeno un
attimo. Fu subito su di loro.
Scese dal Thestral e
prima con le mani e poi con la magia cominciò ad estirpare l’erba dal corpo
degli altri due ragazzi.
Prima decise di aiutare
James visto che era quello più in pericolo e poi liberò Sirius.
Ci mise un bel po’ ad
allontanare i fiori rossi, ogni volta che ne estirpava uno, ne crescevano due.
Quelle piante
sembravano tanto innocue, ma in verità erano più pericolose di ogni altra
cosa.
Con la loro piacevole
forma ti facevano credere al sicuro, dopodiché con il loro profumo ti
ottenebravano la mente, ti facevano addormentare e poi usavano il tuo corpo come
concime.
Se non fosse arrivato
in tempo, chissà quale fine avrebbero fatto Sirius e James.
Di sicuro i giudici
prima o poi li avrebbero soccorsi, ma di sicuro la loro gara sarebbe stata
compromessa.
Non doveva permetterlo.
Quando ebbe liberato
entrambi i ragazzi, li sollevò e li depose sul Thestral.
Spiegò all’animale
di portare quei corpi lontano da lì.
Lui, invece, corse dall’ippogrifo
e dal cavallo alato per far capire loro che dovevano seguirlo.
Gli animali obbedirono
prontamente: avrebbero seguito i loro padroni ovunque e, visto che il Thestral
li stava portando con sé, loro sarebbero andati con lui.
Remus abbandonò lo
spiazzo a piedi seguendo il Thestral, il quale camminava lentamente per
permettere al ragazzo di andargli dietro.
Fecero qualche metro
prima che Remus intimasse al suo "aiuto" di fermarsi.
Fece il
controincantesimo per riottenere l’odorato e controllò la situazione.
L’odore dei fiori in
quel posto non era più presente.
Ripose a terra Sirius e
James e si accertò che respirassero ancora. Sembravano solo profondamente
addormentati e dall’espressione serena sul loro volto sembrava che vivessero
sogni felici.
Quasi gli dispiaceva
svegliarli, ma non poteva fare altrimenti.
Provò ad usare un
incantesimo per far riprendere loro conoscenza.
Prima lo scagliò su
James.
Il ragazzo all’inizio
non aprì gli occhi ed allora Remus sempre più preoccupato cominciò a
scuoterlo.
Potter doveva
riprendere conoscenza.
Non doveva costringerlo
a chiamare degli aiuti esterni, altrimenti avrebbe compromesso la sua prova e
sapeva quanto James ci teneva.
Doveva fare di tutto
per svegliarlo.
Riprovò a farlo
tornare in sé con un incantesimo ancora più potente del precedente e poi
ricominciò a scuoterlo.
Stavolta Potter
cominciò a muovere le ciglia.
Soddisfatto, Remus
continuò ad agitarlo per diverso tempo, finché l’altro con un sospiro aprì
gli occhi.
"Lily.",
soffiò. "Non essere così violenta."
Quella frase permise al
licantropo di capire cosa James stesse sognando e, ancora una volta, intuì
quanto Potter tenesse alla ragazza.
Non provò imbarazzo
per quelle parole che denotavano un sogno in cui James e Lily avevano
sicuramente approfondito di molto la loro conoscenza.
Era naturale alla loro
età avere quei pensieri. Lui stesso ultimamente fantasticava su quelle cose,
solo che il suo partner non era propriamente una ragazza. Era qualcuno che aveva
conosciuto da poco ed aveva messo in subbuglio il suo animo.
Scacciò via quel
pensiero.
Se pensare al sogno di
James non l’imbarazzava, pensare a se stesso intento a fare quelle stesse cose
con un’altra persona lo faceva andare letteralmente a fuoco.
Non era certo quello il
momento per avere quei pensieri sconci.
Quando James mise a
fuoco chi lo stava scuotendo trasalì.
"Remus.",
disse tornando al presente. "Dove sono?"
"Sei caduto nella
trappola dei fiori rossi.", spiegò Remus prima di concentrare la sua
attenzione su Sirius.
"Trappola?",
ripeté James pensieroso.
In quel momento si
ricordò dello spiazzo che aveva incontrato durante la prova e del sonno che all’improvviso
l’aveva colto. Si rese conto di essersi fatto fregare come un pollo.
Avrebbe voluto altre
spiegazioni, ma Remus era troppo concentrato a far riprendere conoscenza Black.
Gliele avrebbe chieste dopo.
Così come aveva fatto
con James, Remus scagliò un incantesimo su Sirius per aiutare il suo risveglio
e poi cominciò a scuoterlo. Tuttavia svegliarlo fu più difficile che con
Potter.
Sirius sembrava sempre
sul punto di aprire gli occhi, dato che le sue ciglia tremolavano, ma poi con
dei mugugni si girava da un’altra parte per riprendere il sogno che stava
facendo.
Sembrava completamente
soddisfatto di come andavano le cose nella sua fantasia.
Ad un certo punto Remus
cominciò a chiedersi che sogno fosse.
Nei mugugni Sirius
sembrava ripetere un nome che, però, il licantropo non riusciva a decifrare.
Possibile che anche lui
stesse facendo lo stesso sogno di James, ma con chi?
Preso da un’incredibile
curiosità, dovuta ai sentimenti che ancora non capiva pienamente per Sirius,
avvicinò le sue orecchie alle labbra di Black per ascoltare meglio.
All’improvviso,
però, l’altro ragazzo lo sorprese con un gesto repentino.
Sirius sollevò le
braccia e circondò la vita di Remus spingendolo verso di lui.
L’abbracciò e poi
con un colpo di reni lo portò sotto di sé, avvicinò le sue labbra a quello
dell’altro e… aprì gli occhi.
Le loro labbra erano
distanti solo pochi centimetri ed i due si ritrovarono a specchiarsi l’uno
nelle iridi dell’altro.
Rimasero congelati sul
posto, indecisi sul da farsi. Baciarsi oppure scostarsi?
Fu Sirius a riprendersi
per primo. Per un po’ pensò che avere Remus tra le braccia fosse solo la
continuazione del suo sogno, che sarebbe stato facile baciarlo, ma poi capì che
era la realtà. Imbarazzato si allontanò bruscamente dall’altro.
Se non si fosse
svegliato appena in tempo, chissà cosa avrebbe fatto.
Lupin era sconvolto.
Quell’abbraccio di Sirius l’aveva fatto agitare, e scosso dovette ammettere
con se stesso che gli sarebbe piaciuto essere baciato dall’altro. Forse quella
sarebbe stata la sua unica occasione per assaporare le labbra di Black e l’aveva
persa.
Così come James anche
Sirius, vista la sua reazione, stava facendo un sogno parecchio intimo. Aveva
visto giusto. Ancora una volta si chiese chi poteva essere la persona su cui
fantasticava.
Visto come si era
scostato bruscamente, di sicuro non poteva essere lui.
Forse si trattava della
sua accompagnatrice al ballo del ceppo? Oppure era una delle tante ragazze con
cui aveva avuto una storia secondo i giornali?
Sospirando avvilito
Remus decise che non era il caso di indagare oltre.
Si sollevò in piedi
scuotendo la polvere dai suoi abiti.
Nel frattempo Sirius
aveva ripreso del tutto il controllo.
Il sogno che aveva
avuto su Remus era stato davvero piacevole, e se al risveglio avesse voluto, in
fin dei conti avrebbe anche potuto trasformarlo in realtà.
Chissà se le labbra
del licantropo erano così dolci e vellutate com’erano state nel sogno.
Avrebbe voluto scoprirlo, ma ormai ne aveva perso l’occasione.
"Scusami.",
farfugliò. "Non volevo abbracciarti in quel modo. Io…"
"Lo so.", lo
interruppe Remus. "E’ stato il sogno che stavi facendo. Anche James ne
stava facendo uno simile. Forse il profumo di quei fiori è anche un potente
afrodisiaco."
"Fiori?" Solo
allora Sirius si rese conto del luogo in cui si trovava, della presenza di James
e si ricordò del campo fiorito che aveva incontrato e di come, dopo aver
annusato uno strano profumo, si fosse sentito stanco e voglioso di dormire.
"La gara. Per la barba di Merlino, cos’è accaduto?"
"Da quel che ho
capito i fiori rossi emettono un profumo che ha inebetito i nostri sensi
facendoci addormentare.", spiegò James introducendosi nel discorso.
Aveva guardato il
risveglio di Sirius rimanendo in silenzio, sperando in cuor suo che lui e Remus
trovassero il coraggio di baciarsi quando si erano trovati in quella posizione
compromettente, ma purtroppo ciò non era accaduto.
Ora, visto che le cose
erano andate così ed erano in mezzo alla seconda prova, aveva deciso che era
meglio riprendere in mano la situazione per ricominciare a gareggiare.
Non era il momento
giusto per gli amoreggiamenti, anche perché gli altri due sembravano
intenzionati a fingere ancora che ciò che provavano fosse solo amicizia e che
il gesto di poco prima di Sirius fosse solo un caso, dettato da uno strano sogno
che lo vedeva protagonista con uno sconosciuto, quando James sapeva benissimo
chi era l’unica persona che avrebbe potuto essere il suo partner.
"Questo l’ho
capito anch’io.", lo incalzò Sirius. "Quando sono arrivato allo
spiazzo dei fiori rossi, tu eri già addormentato James e, infatti, mi sono
avvicinato per aiutarti, ma sono caduto preda anch’io dell’incantesimo. È
il dopo che non ricordo. Cos’è successo?"
"Qualche minuto fa
sono arrivato anch’io in quel posto, mi ero fatto una magia per bloccarmi l’olfatto.
Ho sentito il profumo dei fiori quando ero ancora a qualche metro di distanza,
sapete com’è, i miei sensi sono particolarmente sviluppati." Remus
abbassò lo sguardo, non gli piaceva parlare della sua licantropia.
"Sì, questo lo
sappiamo.", sorrise Sirius per rincuorarlo.
"Se ti sei
bloccato l’odorato allora non eri soggetto agli influssi del profumo e…",
lo incitò a continuare James.
"E vi ho visti
svenuti. Il vostro corpo era invaso dall’erba e dai fiori rossi. Subito sono
accorso in vostro aiuto, in qualche maniera vi ho liberato e portato qui. Dopo
di che vi ho svegliato."
"Quindi ci hai
salvato.", dissero insieme James e Sirius.
"Non proprio.
Credo che prima o poi sarebbero intervenuti anche i giudici ad aiutarvi, se la
situazione fosse perdurata."
"Fa lo stesso. Sei
stato tu a darci una mano ed in questo modo hai salvato anche la nostra gara.
Grazie.", disse James.
"Tu ci aiuti fin
troppo Remus. Sei troppo buono. Grazie.", esclamò Sirius.
"Non dovete
ringraziarmi. Sono sicuro che se fossi stato io al vostro posto, avreste fatto
lo stesso. Non ci tenevo a farvi diventare concime per quei fiori."
"In effetti
nemmeno io ci tenevo a diventare concime.", sentenziò James.
"Neppure io.
Sarebbe stata una fine schifosa ed ingrata.", confermò Sirius.
"Ci siamo fatti
fregare come dei polli.", continuò a dire Potter.
"Non capiterà
più. D’ora in poi dubiterò di tutte le cose che sembrano inoffensive.",
enunciò Sirius.
"Anch’io.",
ridacchiò James.
"Sono felice di
vedere che vi siete ripresi completamente.", disse Remus.
"Grazie a
te." Sirius prese istintivamente una mano di Remus tra le sue e dolcemente
disse: "Ricordati che ti devo un favore."
"Anch’io te lo
devo."
"No, non mi dovete
niente. Se voi non foste intervenuti durante la prima prova per aiutarmi contro
quel drago, ora non sarei qui. Siamo pari."
"No, siamo
dispari.", negò Sirius.
"Non è
vero.", insistette Remus.
"Ha ragione
Sirius, siamo dispari. Tu ci hai aiutato nel corso del torneo più volte e
meglio di quanto abbiamo fatto noi due con te. Contro il drago siamo intervenuti
perché non accettavamo quella carognata di Karkaroff, ora invece tu ci hai
aiutato anche se non ne eri tenuto. Quei fiori erano un ostacolo della gara e
senza il tuo aiuto non l’avremmo mai superato."
Remus avrebbe voluto
schernirsi di nuovo, ma Sirius lo interruppe: "Non provare ad insistere con
il contrario. Qualche volta avere la riconoscenza di qualcuno non è male,
sai?"
Remus arrossì. "E
va bene. Allora accetto la vostra riconoscenza. Solo che non sono abituato a
tutto questo."
"Se continui a
darci una mano mi sa che potresti farci l’abitudine.", ridacchiò Sirius.
"In
effetti.", lo seguì James.
Anche Remus rise con
loro.
Quando tornarono seri,
James disse: "Ed ora che si fa? Proseguiamo con la gara?"
"Credo sia meglio.
Abbiamo già perso anche fin troppo tempo.", rispose Sirius per poi, però,
enunciare un suo dubbio: "Pensi che il fatto che abbiamo percorso qualche
metro senza usare i nostri aiuti e che ci siamo fatti aiutare da Remus ci
penalizzerà nella prova?"
"Penso di
sì.", rispose Potter. "Ma se d’ora in poi farò vedere tutto il mio
valore e raggiungerò la chiave prima di voi due, non credo ne terranno conto
più di tanto."
"Allora dovrò
darmi da fare anch’io per batterti." Sirius si diresse verso il suo
ippogrifo.
James raggiunse il suo
cavallo alato.
Remus rimase fermo dove
l’avevano lasciato.
Sirius e James notarono
che l’altro non si era mosso e chiesero: "Cosa c’è?"
"Nulla. Solo mi
chiedevo una cosa. Ora che ci siamo riuniti, che strada volete percorrere?"
Lo spiazzo dei fiori
rossi, infatti, era comune, ma appena usciti la strada si diramava ancora in tre
percorsi diversi.
"Ovviamente quella
breve.", disse James sicuro.
"Quella
intermedia.", disse Sirius.
Remus si fece
pensieroso. "Lo so che forse voi non sarete d’accordo, ma il preside
Silente ci ha detto che nel corso di questa prova potevamo anche collaborare. Io
vi ho aiutati nel prato di fiori rossi, e potrebbe considerarsi una
collaborazione. Non credo che vi penalizzerà poi più di tanto. Mi chiedevo
quindi, onde evitare di finire in un’altra trappola del genere e stavolta
potrebbe non arrivare nessuno a darci una mano, perché non proseguiamo la prova
insieme collaborando? In questo modo avremmo più possibilità di arrivare in
fondo e solo nell’ultimo rettilineo potremmo lasciare andare le briglie delle
nostre cavalcature per scoprire chi arriverà per primo. Cosa ne pensate?"
A quelle parole Sirius
e James si guardarono prima l’un l’altro dubbiosi e poi fissarono la loro
attenzione su Remus.
Visto come se l’era
cavata fino a quel momento, anche a Remus sarebbe convenuto proseguire da solo,
nonostante avesse scelto nuovamente la strada più lunga.
Perché allora
proponeva la collaborazione? Perché temeva che gli potesse succedere qualcosa
di brutto? O perché temeva che loro finissero di nuovo nei guai?
Ci pensarono un po’
su. Fino a quel momento le parole di Silente sulla collaborazione erano state
qualcosa di astratto, ma ora potevano essere viste sotto una diversa luce.
Forse il preside di
Hogwarts, dato che durante la prova aveva fatto preparare quello spiazzo in
comune, ed aveva dato loro quella dritta, desiderava davvero che si aiutassero l’un
l’altro.
Oppure le sue parole
erano soltanto un tranello. Un modo per dire: se arrivate tutti insieme ne
guadagnerà solo chi era già primo nella prova precedente.
No, era impossibile,
non era da Albus creare simili inganni.
Forse era davvero la
collaborazione la scelta più giusta.
Sirius e James presero
la loro decisione.
FINE CAPITOLO 28 – LA
SECONDA PROVA (IPOTESI DI COLLABORAZIONE)
Allora cosa ne pensate
della seconda prova fino a questo punto?
Se tutto va bene
dovrebbe essere divisa in quattro parti.
Per il momento, però,
devo dire che le cose a Remus sono andate fin troppo bene, mi sa che dalla
prossima volta si cambierà. Chissà cosa capiterà.
Aspetto vostre
considerazini.
Grazie per il sostegno.
Ed ora i ringraziamenti
a chi commenta:
Per Fairy81. Sono felice di
averti sorpresa con lo scorso capitolo. Quando ho pensato alla prova dei tre
campioni, ho subito pensato ad un modo per distinguerle l’una dall’altra e
per rendere chiara la distinzione caratteriale dei tre. Sia Sirius, sia James
hanno affrontato le loro prove con la loro grinta e temerarietà, ma di fronte
ad una situazione in cui si necessitava un po’ di calma sono caduti. Remus
invece sfruttando i suoi sensi di licantropo è riuscito a superare la prova
meglio e con più tempestività. Ha aiutato pure gli altri due e loro si sentono
sempre più in debito con l’altro ragazzo. Come hai trovato questo capitolo?
Ti è piaciuto? Spero di sì. Per quanto riguarda chi si dichiarerà per primo
fra Sirius e Remus, è proprio importante saperlo? Scusa se sono breve nella
risposta al commento, ma è un periodo molto duro e sono sempre di fretta.
Grazie per il commento. Un bacione.
Per imooto. Come
vedi le tue supposizioni non erano poi così tanto sbagliate, solo che Sirius
non si è dichiarato a Remus mugugnando, ci è andato vicino questo sì, ma si
è fermato in tempo. Per la dichiarazione dovrai aspettare ancora un po’. Sono
felice di sapere che per il momento la seconda prova ti piace. Spero che la fic
continuerà a piacerti. Grazie per il sostegno. Un bacio.
Per Francesca
Akira89. Più che fessi Sirius e James sono sbadati. Erano abituati a
pericoli visibili, e non si sono resi conti di quello che attacca stando nell’ombra.
Per fortuna, però, che c’è Remus. Li ha salvati tutti e due. Ti è piaciuto
questo capitolo. Spero di sì. Grazie per il commento. Un abbraccio.
Per l3la. Sono
felice di sapere che ti è piaciuta l’associazione che ho fatto tra strada da
percorrere e carattere dei campioni. In effetti Sirius e James si sono
comportati benissimo di fronte a pericoli visibili, sono caduti invece di fronte
a qualcosa di più psicologico. Come vedi ti ho accontentata, ti ho fatto vedere
come Remus invece ha affrontato tale situazione. È stato grande, vero? Per
quanto riguarda la dichiarazione di Sirius e Remus dovrai aspettare ancora un
pochino. Spero che la fic continuerà a piacerti. Grazie per il commento. Un
bacione.
Per Joy. Che
bello risentirti! Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui sto
gestendo la seconda prova dei tre ragazzi. In effetti la prova di Sirius è
stata parecchio puzzolente, ma che vuoi farci? Le cose non vanno sempre come
vorremmo! Allora cosa ne pensi della prova di Remus per il momento? Ti è
piaciuto il modo in cui ha affrontato il campo dei fiori rossi? Fammi sapere.
Grazie per il commento. Un bacio.
Per Leo Chan. Benvenuta
nuova lettrice. Sono davvero felice di sapere che hai letto la mia fic tutta d’un
fiato e che ti è piaciuta moltissimo sia per la trama, sia per il modo di
scriverla. Grazie! Penso che per una scrittrice sapere che la propria storia sa
regalare tante emozioni è davvero la cosa più bella in assoluto. Grazie per
avermi fatto sentire la tua voce. Sono felice di sapere che ti piace il modo in
cui sto gestendo il rapporto d’amore tra Remus e Sirius (anch’io li vedo
bene solo tra loro), che ti piace come sto caratterizzando i personaggi, Remus
in primis. Lupin è anche il mio personaggio preferito per cui ci tengo a
gestirlo nel migliore dei modi. Anche in questa seconda parte della prova
infatti il bel licantropo ha saputo dimostrare tutto il suo valore, ma mi sa che
non sempre le cose gli andranno così bene. Vediamo. Mi farebbe davvero piacere
ricevere un tuo commento per ogni capitolo, ovviamente però lascialo in base al
tempo che hai a disposizione. Non voglio costringerti. Spero che questo capitolo
sia arrivato abbastanza presto, anche se ultimamente per me è un periodo molto
frenetico. Sono sempre di fretta. Per la tua fic ti prometto che quanto prima la
leggerò. Grazie ancora. Un abbraccio.
Per FaithLupin. Non
preoccuparti Faith, anche se commenti un po’ in ritardo. Fallo pure quando
riesci. Come vedi a Remus le cose sono andate decisamente meglio che a James e
Sirius almeno per ora. Spero che anche questo capitolo abbia soddisfatto un po’
della tua curiosità. Ti è piaciuto? Spero presto di scrivere il prossimo.
Hagrid e Madame Maxime chissà che ruolo avranno nella storia. Mah! Vedremo! Per
quanto riguarda C.S.I. e Don Matteo alla fine ho deciso di vedere uno subito e l’altro
di registrarlo, così seguo entrambi. Ah… adesso ho capito chi ti piace di
C.S.I. il poliziotto quello che non fa parte della scientifica. In effetti è
proprio carino. Ma a me piace molto anche il tipo della scientifica con gli
occhiali. Grazie per il commento. Un bacio.
Per Nadeshiko. Come
vedi Sirius e James si sono salvati e li ha salvati Remus. Contenta? Per quanto
riguarda Remus che becca Sirius mentre sogna il primo, questo è accaduto, ma le
cose non si sono sviluppate come avresti voluto. Mi dispiace! Perché i due si
chiariscono dovrai aspettare ancora un pochino. Sono davvero felice di sapere
che la seconda prova per il momento ti piace e che hai trovato azzeccati i
pericoli che i campioni dovevano affrontare. Spero che anche la prova di Remus
ti abbia fatto piacere. Fammi sapere. Per quanto riguarda il Thestral, se vuoi
puoi sostituirti a lui per il prossimo capitolo, e puoi sostituirti all’ippogrifo
per quello ancora dopo. Cosa ne pensi? Così la par condicio sarebbe rispettata,
no? Grazie per il commento. Un bacione.
Per Wataru.
Vengo da Alfa Centaury e quindi ho sempre la testa tra le nuvole, sarà per
questo che scrivo così tante fic? Mah! Sono davvero felice di sapere che le mie
storie ti piacciono. Spero che il nuovo capitolo di questa fic sia arrivato
abbastanza presto. Spero che la storia continuerà a piacerti. Fammi sapere.
Grazie per il commento. Un abbraccio.
Per Chu. Diciamo
che gli ostacoli affrontati da James erano di più di quelli di Sirius. È per
questo che la strada breve era la più pericolosa. In effetti l’ippogrifo nel
destino di Sirius c’è sempre. È quello il suo animale, insieme al cane ed al
lupo. Eh eh eh! Sono felice di sapere che Sirius ti ha fatto tenerezza nella sua
prova, è stato eroico davvero nel suo modo di affrontare le piante carnivore,
anche se la seconda gli ha lasciato un brutto ricordino. Gli ha inebetito i
sensi e quindi al campo fiorito era già soggetto a crollare. Per quanto
riguarda Remus, come vedi anche lui è arrivato al campo fiorito, e l’ha
superato aiutando gli altri due. Come hai trovato questo nuovo capitolo? Ti è
piaciuto? Spero di sì. Lascio alla tua fantasia sapere che generi di pensieri
Remus avrebbe fatto se fosse stato soggetto all’incantesimo dei fiori, anche
se certi sue riflessioni in questo capitolo secondo me lo rendono chiaro. Sono
felice di sapere che hai capito le mie motivazioni di due capitoli fa nel far
parlare i ragazzi. Grazie per il commento. Un bacione.
Per Saphira89. Grazie!
Sono davvero felice di sapere che la mia storia ti piace così tanto. Un bacio.
Grazie anche a chi
legge e non commenta.
Commentate.
Agartha
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