Il significato della morte

di Hanatamago
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 Che cos’è la morte?
Bankotsu se l’era chiesto una volta, per puro caso, fissando sulla Banryu il sangue fresco della sua ennesima vittima.
Che cos’è la morte?
Sicuramente morire significa smettere di vivere, ma che cosa si prova negli istanti in cui l’anima abbandona il corpo?
Allora pensava che la morte rappresentasse solo la fine della goduria: finché sei vivo puoi fare quello che vuoi e chi se ne importa del resto.
Quel concetto non era cambiato neanche dopo la caduta della Shichinintai e la sua resurrezione, anzi, si era rafforzato.
Dunque era solo questo la morte? I brevi e infiniti istanti di terrore e impotenza?
Se era così la morte non era granché. L’aveva già vissuta e non aveva paura di riaffrontarla.
Ma quando il Saymiosho  gli consegnò la spilla, comprese il vero significato della morte.
Era la solitudine, i sensi di colpa, le lacrime irrefrenabili, il suo cuore a pezzi.

(148 parole)

 

L’angolino di Hana
 
Visto che posso anch’io scrivere storie serie?
(linciaggio totale)
…Aiu…to… (cerca di riemergere dalla montagna di pietre)
(Arriva Suikotsu con un kit da medico e le appiccica cerotti dappertutto, quindi con vostro immenso dispiacere è ancora viva)
Non c’è molto da dire: ovvio che la spilla di cui si parla è quella di Jakotsu.
Quanto al rapporto fra Ban e Jako lascio libera interpretazione: c’è chi li vede come coppia e chi come semplicemente legati da un amore fraterno.
Sicuramente sono legati da una splendida amicizia, poi ognuno può pensare a quello che vuole … (scrive tutto questo ignorando i due che limonano duro dietro di lei)
Sperando che mi lasciate un commento, vi saluto calorosamente,
Hana

 





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