-Uomini.
Perché
in fondo è così. Dobbiamo rassegnarci. Non siamo
altro che
corpi, null’altro che atomi, materia insignificante dinnanzi
alla magnificenza e
allo splendore del cosmo.
Cerchiamo
di arrivare sempre oltre, di trovare un oltre. Ma senza che
ce ne accorgiamo giriamo in tondo, sempre su noi stessi. Ci
allontaniamo dalle
nostre origini senza approdare ad alcun porto sicuro.
C’è
un evoluzione senza scopo; c’è un regredire fatale.
Siamo
uomini, siamo esseri fragili nella nostra resistenza, deboli
nella nostra forza.
Solo
cellule pulsanti, umide, ferocemente attaccate alla vita.
Siamo
instabili, nati urlando e scalciando.
Di
noi, soltanto polvere e cenere in ricordo.
Note
dell’autore:
Buongiorno
popolo di EFP.
Molto
rapidamente, perché dovrei andare a studiare – eh
sì, quest’anno
ho la maturità!
Piccola
considerazione sul genere umano. In realtà ho scritto
già
qualcosa di simile, però questa drabble è
decisamente diversa.
Anche
se la fine riprende il titolo della serie “Polvere e
cenere” di
appartenenza, la raccolta non è finita!
Infine,
cosa ne pensate voi degli uomini? Fatemi sapere!
A
presto!
|