Il mattino
seguente si erano ritrovati nell'erba fresca bagnata dalla rugiada,
anche se non erano poi così tanto convinti che fosse rugiada
quella che illuminata dai raggi solari formava dei piccoli arcobaleni
che si riflettavano per qualche centimetro. Non ci avevano messo molto
a capire che non si trovavano nelle loro cuccette - ovvero il posto nel
quale si erano addormentati- ma che soprattutto non eravano arrivati in
quel prato di loro spontanea volontà. Il mal di testa che
avevano poteva indicare solo una cosa : l'alcol. Eppure nessuno dei due
si ricordava di un festino o della presenza d'alcol nel bus. Pochi
giorni prima era passato Pete, quindi tutto l'alcol che c'era
sicuramente era finito nel suo stomaco. Ma se non era stato l'alcol
cosa poteva essere?
«
L'ho sempre detto che quel Dallon ci avrebbe fatto fuori per
possedere i Panic!
» aveva commentato acido Spencer mentre si alzava dal
praticello. E dire che pochi secondi prima gli aveva augurato il
buongiorno con un mega sorriso da ventordicimila denti. Quella storia
degli attacchi bipolari stava diventando pesante.
«
Perché proprio Dallon? Quel coso orsacchiottoso e smielato
di Ian? Non potrebbe essere stato lui? Magari sotto sotto nasconde un
lato cattivo, tipo Darth Vader?
» aveva chiesto Brendon fissando truce il biondino «
Pensi male di lui solo perché è un
tantinello più spigliato del tuo protetto.
»
« Un
tantinello? Brendon si struscia sul tuo pacco! Ed ha persino una
figlia, perché non è a casa a raccontargli le
fiabe?! E Ian non è un mio protetto. è semplicemente
carino, simpatico, attraente, spiritoso, coccoloso... sembra un
orsacchiotto...
» la descrizione del ragazzo era proseguita per
più di una mezzora.
« E non
sarebbe un tuo protetto? Ne parli come se lo amassi. Ora troviamo un
modo per tornare a casa senza farci caricare da qualche fan che vuole
stuprarci, okay?
»
Solitamente
il ruolo del bipolare, del lunatico e dello schizofrenico era di
Spencer, ma ultimamente se lo passavano come una "patata bollente",
nessuno dei due voleva realmente comportarsi in quel modo,
così preferivano passarsi quel ruolo a giorni alterni, cosa
che legittimava il gesto sconsiderato degli altri due membri dei panic!.
« Non sarà mai al
livello di come tu tratti Dallon o hai trattato - e tratti - Ryan.
» aveva commentato Spencer con il suo solito tono basso e
biascicato. Brendon aveva fatto finta di non sentire mentre risaliva il
piccolo fossato per arrivare al ciglio della strada.
[...]
«
Così voi per
evitare che Spencer diventasse veramente bipolare e per evitare che i
coglioni - scusatemi il termine- di Brendon si raggrinzissero avete
pensato bene di lasciarli in un fossato di una strada - che non
ricordate- senza documenti, telefoni o soldi?
» aveva chiesto Zach mentre scrocchiava tutte e dieci dita
delle mani in un solo piccolo gesto.
« Si.
» aveva commentato Dallon scrollando le spalle nel suo solito
ruolo da "menefreghista incallito".
« L'abbiamo
fatto per un nobile scopo.
» aveva commentato Ian sbattendo gli occhioni e scuotendo i
ricci « Io amo
Dallon, ma se Brendon continua ad usarlo come se fosse Spencer a me ne
rimane poco... ed io ho bisogno del suo amore... mi capisce?
»
Zach
aveva scrocchiato anche il collo ed il resto delle varie ossa - o
articolazioni- nascoste sotto a quella massa imponente di muscoli e di
ciccia. Si era avvicinato ai due ragazzi che con uno sguardo spaventato
e la salivazione azzerata indietreggiavano fino a trovarsi con le
spalle al muro. Le possenti mani della guardia del corpo si erano
avvicinate pericolosamente alle teste dei due ragazzi che avevano
temuto il peggio - come una spremuta di cervella o peggio ancora uno
schiaffo con connessa testata l'uno contro l'altro-, ma in
realtà non era nient'altro che un abbraccio fraterno.
«
Il miglior piano che le vostre menti abbiano mai partorito!
Brendon è decisamente insopportabile in quelle situazioni,
quindi ci sono due soluzioni possibili o si dichiara o lo
uccide!
» aveva commentato Zach sghignazzante mentre sia Ian che
Brendon tornavano al loro colorito rosato e alla normale respirazione.
« E se lo
uccide?
» aveva chiesto Dallon.
« Spencer
non sarà più bipolare e tu ed Ian potrete
continuare a scopare senza che Brendon usi il tuo sedere come uno
schiaccia pensieri.
» aveva commentato l'omaccione con tono saccente, mentre i
due ragazzini si scambiano piccole effusioni d'affetto e d'amore.
Sarebbe stato un quadro idilliaco se non fosse stato per la telefonata
di Pete. Sicuramente non avevano calcolato il contratto di due anni che
Pete gli aveva fatto firmare - a tutti e quattro- per evitare che se ne
andassero dal giorno alla notte come Ryan e Jon avevano - a loro tempo-
fatto. Come spiegare a quel ragazzo - basso ma con troppi muscoli e
tanti soldi- che il loro cantante ed il loro batterista - gli unici due
Panic! famosi- si trovavano nel fossato di una qualche strada?
Avevano
mollato il telefono a Zach mentre cercavano sull'elenco delle
identità false da poter usare nel momento stesso nel quale
Pete avesse scoperto quello che era successo.
[..]
« Sono ore
che camminiamo, Spency. Dove arriveremo? Quando? Ci saranno le
caramelle? La Red Bull e gli orsetti gommosi nel posto dove stiamo
andando? Nel paradiso?
» aveva chiesto Brendon comportandosi da perfetta "Drama
Queen", quasi che stessero camminando da giorni invece che da pochi
minuti ed in più a pochi metri da loro c'era anche una
stazione di servizio. Nulla di preoccupante o di troppo stancante
quindi.
« Smettila
di comportarti da diva e taci.
» aveva commentato con un tono cattivo il batterista.
« Ma io ho
fame e poi mi fa male la testa.
» aveva risposto Brendon mettendosi in pieno volto
l'espressione da piccola vittima sacrificale che somigliava molto a
quella di un bambino che cercava di convincere il padre a prenderlo in
braccio.
L'espressione
cattiva e saccente di Spencer si era sciolta in un piccolo sorriso. Si
era avvicinato a Brendon e gli aveva fatto cenno di salire sulle sue
spalle. Brendon aveva battuto le mani ed era montato sulle "possenti
(?)" spalle dell'amico.
Brendon
era basso, questo si sapeva, non poteva pesare troppo dato che era
anche secco, ma la verità era che lui era un falso magro.
Aveva anche lui, nascosti sapientemente sotto a delle mutande ascellari
da nonna in menopausa, un paio di rotoli che ora Spencer sentiva sulla
sua povera schiena - già compromessa da Ian che per attirare
le attenzioni di Dallon spesso gli saliva in collo-.
« Brendon
scendi sei pesante!
» aveva commentato dopo qualche minuto.
Brendon
era sceso e con un tono offeso per via di quell'aggettivo che tanto
odiava aveva pronunciato una frase che poteva essere comparata al
drappo rosso che il torero sventolava di fronte al toro -
già bello che inferocito di suo.-
« Ryan mi
avrebbe portato sulle sue spalle anche sulla luna, cantando "Hey moon,
please forget to fall down."
»
Spencer
aveva scalciato come un asino colpendo Brendon sullo stinco destro ed
urlando frasi sconnesse ed incomprensibili con un rabbia che Brendon
non aveva mai visto.
« Neanche
avessi detto che sei peggio di lui a letto! Quanto te la prendi...
» aveva commentato Brendon facendo spallucce e camminando
verso l'area di servizio che si trovava finalmente a pochi passi da lui.
« Tu a
letto con me non ci sei stato e non ci starai mai.
»
« Certo, visto che sei bipolare
anziché bisessuale. E per la cronaca non ci
sono stato neanche con Ryan. Quello era cotto di Pete da far
schifo.
»
Spencer
si era fermato nel bel mezzo della strada, rischiando persino di essere
messo sotto da un ciclista che gli aveva urlato di aver un bel culo ma
di toglierlo dalla strada se non voleva finire male, inutile dire che
era l'ennesima persona che lo aveva scambiato per una ragazza.
« E se io
fosse bisessuale?
» aveva commentato mentre Brendon si voltava osservando la
figura del ragazzo con sconcerto. Forse era la luce del sole, oppure il
vento che gli scompigliava i capelli, o forse la sua
espressione trasognata, o il fatto che era innamorato di lui dalla
prima volta che lo aveva visto suonare, ma fatto sta che lo aveva preso
per mano ed aveva corso - incurante delle macchine che più
volte avevano cercato di fargli fare la fine del riccio spiaccicato
sull'asfalto- fino ad arrivare al bagno dell'area di servizio.
Non
era il posto migliore, o il posto più igenico. Ma erano anni
che sognava quel momento e anche il posto più squallido
poteva sembrare una reggia.
«
Perché non l'hai detto subito?
» aveva chiesto mentre si spogliavano.
« Beh,
pensavo che fosse chiaro e lampante come l'amore di Jon per i gatti...
no? Cioè non hai mai visto tutte quelle foto nelle quali mi
danno del "lesbico"? Cioè... dai è come dire che
tu sembri etero, Brenny.
»
Brendon
aveva annuito, effettivamente quel suo lato così femmineo
non era poi così nascosto. Anzi si poteva dire che era sotto
gli occhi di tutti. Non c'erano state altre parole solo un paio di
gemiti e qualche urlo da spaccare i timpani.
[..]
«
Dimmi dove hai messo le mie galline dalle uova
d'oro
» aveva commentato Pete mentre puntava una torcia ed un
dispositivo immobilizzante negli occhi di Dallon.
« Non
ricordo dove li ho lasciati.
» aveva risposto Dallon mentre Ian supplicava il suo capo di
lasciarlo andare, non voleva che il suo ragazzo rimanesse gravemente
ferito.
Zach
nel frattempo si stava preparando venti panini, quando era agitato
riusciva a mangiarne anche molti di più.
« Se non mi
dici dove li hai lasciati eviro il tuo dolce orsacchiotto di
panna.
» aveva commentato tirando fuori dal taschino un paio di
forbici e avvicinandole agli attributi di Ian che non sembrava
curarsene molto.
«
Già che ci sei potresti anche impiantargli una paio d'ovaie?
Sai mi piacciono molto i bambini.
» aveva commentato Dallon sorridendo melenso al ragazzo che
era ormai tutto un cuoricino.
« Anche a
me... sai quando stavo con Patrick avevo pensato di fare lo stesso,
però ti ricordi com'era, no? Tutta quella ciccia... no
decisamente sarebbe ingrassato ancora di più... quindi avevo
deciso di immolarmi io per lui...
» Pete si era dimenticato dell'interrogatorio e della
scomparsa delle sue galline ed aveva cominciato a parlare della sua
vita con Patrick e di tutto il resto. Quando ormai sia Dallon che Ian
che Zach si erano addormentati sotto al flusso incessante delle parole
del bassista un piccolo ticchettio aveva riempito l'aria del bus.
Pete
- mentre continuava a parlare delle sue numerose esperienze sessuali-
aveva aperto la porta.
« Pete
tieni giù quelle forbici, quell'immobilizzatone e quella
cazzo di lucina dalle mie pupille.
» aveva commentato Spencer, utilizzando il suo
solito tono da attacco depressivo.
«
No!! Brendon hai fallito miseramente, è
sempre bi-polare! Sei un coglione.
» aveva commentato Dallon tirando fuori dalla credenza della
cucina la sua valigia preparata nel caso in cui il suo piano fosse
fallito.
Spencer
e Brendon si erano scambiati un piccolo sguardo d'intesa. Avevano
deciso di fargliela pagare a quei due e alla loro stupida guardia del
corpo che faceva tutto tranne che proteggerli. E poi chi l'aveva detto che non si
poteva essere sia bisessuali che bipolari?