dieci
Ehilà, salve a tutti!
Eccoci qui all'ultimo capitolo!
Volevo porre l'attenzione
sulla prima scena che comparirà in questo capitolo: la foto
che fa Remus. Credo di aver letto il 95% delle fanfiction su James e
Lily, e mi sembra che qualcuno avesse già scritto di
qualcosa di simile; ovviamente non c'è nessun intento da
parte mia di copiare l'autrice/autore dell'altra storia, ma se dovesse
dar fastidio a qualcuno provvederò a modificare il capitolo
:)
E poi, tutto sommato,
volevo anche spendere due parole su di voi, che state seguendo questa
fic fin dal primo capitolo e che mi avete riempito di gioia (davvero,
non immaginate quanta!) con le vostre stupende recensioni o anche solo
semplicemente dimostrando di apprezzare la storia aggiungendola nelle
seguite-preferite-ricordate: essendo la mia prima fic, davvero non mi
aspettavo tutta questa partecipazione e per questo, ancora una volta,
vi ringrazio di cuore <3.
Detto questo.. buon
capitolo a tutti! :D
Fourteenth day.
«Altro che il
lunapark, altro che il cinema,
altro che il sabato, altro che America, altro che nevica!
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
siamo noi: io e te,
che abbiamo fatto a pugni
fino a volerci bene!»
[Il
più grande spettacolo dopo il Big Bang - Jovanotti]
Remus
era sempre il primo a svegliarsi, la mattina; non metteva sveglie o
allarmi di nessun genere, non si faceva influenzare dai raggi del sole
che facevano capolino dalle tende del baldacchino: semplicemente
avvertiva che era il momento buono per aprire gli occhi e dare il suo
buongiorno al mondo. In genere dava la colpa di quell'istinto alla sua
natura animale, ma quella mattina era sicuro che si trattasse di
qualcos'altro; pur sempre qualcosa d'animalesco, certo, ma aveva
piuttosto a che fare con delle muscolose braccia avvinghiate al suo
corpo e una cospicua quantità di capelli neri che gli
lambiva le
guance.
«Dannato
cagnaccio..» sussurrò il biondino, scostando di
malo modo
il busto di Sirius e realizzando di aver incassato parecchi colpi da
lui durante quella notte, dati i dolori diffusi in tutto il corpo.
Si alzò cercando di non fare troppo rumore per non svegliare
gli
altri, stiracchiandosi; diede un'occhiata ai suoi compagni per
osservare il bilancio di quella notte d'alcool e risate, e non
riuscì a trattenere un ghigno malandrino.
Zampettò
silenziosamente verso il suo letto e si chinò sul comodino,
aprì l'ultimo cassetto e ne trasse fuori una macchina
fotografica magica, regalo di sua madre per il suo primo anno ad
Hogwarts; non l'aveva usata troppo spesso, a Sirius non piacevano tanto
le foto. James invece ne andava matto, e Remus sorrise al pensiero di
quella che stava per scattargli.
Si posizionò a gambe larghe tra Alice e Frank - forse dopo
avrebbe scattato una foto anche a loro, erano così carini! -
e
con un lieve click immortalò
la scena, pregustando le espressioni che avrebbero messo su Lily e
James a vedersi stesi l'uno accanto all'altra, le braccia e le gambe
intrecciate e la testa rossa di lei sul petto di lui.
«Come
sapete, ragazzi, oggi è il grande giorno! Immagino lo
abbiate
atteso trepidanti, posso già vedere alcuni di voi che
sistemano
con cura le etichette bianche con i loro nomi sulle provette che mi
consegnerete tra qualche istante; eccellente! Ma prima di procedere al
ritiro del compito e alla conseguente valutazione che ne
seguirà, lasciatevi ricordare che questa pozione
sarà il
vostro biglietto da visita per gli imminenti M.A.G.O. E ora.. Accio provette!».
Lily sospirò osservando mestamente la sua provetta che
finiva
dritta dritta nella borsa aperta del professore, creando un
inguardabile contrasto cromatico con tutte le altre: dal giorno prima,
infatti, era diventata nuovamente di un terribile rosso acceso tendente
all'arancione e aveva cominciato a sprigionare un fortissimo odore di
frutti di bosco.
«Abbiamo fatto
il possibile.» esordì James, accasciandosi su un
banco al suo fianco. «Sono sicuro
che troverà uno strategemma per portarti comunque agli esami
con il massimo dei voti.».
Lily sorrise; per la prima volta - e ancora non riusciva a
capacitarsene - non le importava poi tanto del brutto voto che avrebbe
preso. Anzi, era addirittura grata al professore: senza di lui
dopotutto non avrebbe mai avuto l'opportunità di stare a
stretto
contatto con James e forse non si sarebbe mai accorta del ragazzo d'oro
che era!
«Certo che
l'odore di mora poteva evitarselo.»
commentò con un sorrisetto sbieco.
James ridacchiò. «E' lampone,
Evans.».
«Non ti facevo
così esperto di profumi.» ribatté lei
facendogli la linguaccia.
«Adoro il
lampone.» disse lui con un'alzata di spalle. «E'
dolce, ma mi lascia un tremendo retrogusto amaro che mi spinge a
mangiarne sempre di più. Un po' come te.».
«Come
me?».
«Beh, il
contrario in realtà. Tu sei.. amara,
e non fare quella faccia perché quando ti ci metti sai
essere
davvero acida!, ma sotto sotto sai essere dolce, a volte. E mi fai
venir voglia di passare sempre più tempo con te, vorrei che
queste due settimane non fossero mai finite.».
«James..»
mormorò Lily, ad occhi sgranati. Merlino, ma che accidenti..!
«Scusa,
non volevo farti, ehm, arrossire mostruosamente davanti a tutta la
classe!» si affrettò a dire lui, trattenendo una
risata e
passandosi una mano tra i capelli.
Lily rise di cuore, cercando di nascondere il rossore ai compagni. «Sei davvero
pessimo Potter!».
«Signor Potter,
signorina Evans?».
Insieme si voltarono verso il professore, a pochi passi da loro col suo
solito sorriso bonario in volto. «Credo,
e a ragione, che la vostra pozione non sia risultata un
granché.
Anzi, dal colore e l'odore azzerderei più che si trattasse
di Amortentia
venuta male se non fossi al corrente dell'odio viscerale che
corre tra voi due.. o sbaglio?».
«No, affatto,
noi..» cominciò James.
«In effetti non
è proprio odio, professore.» intervenne Lily,
parlando sopra James. «Purtroppo
credo che l'esperimento avrebbe funzionato meglio se ci avesse affidato
due compagni diversi.».
«Sono
certo che non si è trattato di qualche vostro sbaglio,
ovvio.
Vedrò cosa posso fare con la commissione d'esame ai
M.A.G.O..» replicò lui accennando un occhiolino
verso Lily.
«Grazie mille
professore.» disse lei aprendosi in un sorriso tanto largo
quanto falso.
La campanella suonò, segnando la fine delle ore di lezione
di
quella settimana e lasciando James semplicemente senza parole per lo
scambio di battute avvenuto sotto i suoi occhi.
«Ragazzi,
ragazzi! Aspettate un attimo, devo dirvi una cosa
importante.»
esclamò Lumacorno richiamando difficoltosamente l'attenzione
dei
suoi studenti su di sé. «Domani
riceveremo la visita di uno specialista dal Ministero che
terrà
un incontro per parlarci di quanto è successo un paio di
giorni
fa ad opera di, ahimè, alcuni vostri compagni di
corso.».
«Pfff!»
sbottò Sirius, facendo ridere un paio di ragazze. «E
quindi?».
«E quindi, mio
caro Black, mi spiace annunciarvi che dovrete saltare la vostra
settimanale uscita ad Hogsmeade.».
«CHE
COSA?!» ruggì James, guadagnandosi gli sguardi
sbigottiti
di tutti - e una linguaccia da Sirius, che aveva attirato l'attenzione
di meno persone di lui.
«Aveva
già dei programmi, signor Potter?»
commentò
sorridendo Lumacorno, per poi girarsi e fare per uscire. «Beh, temo
dovrà rimandarli. Buon weekend!».
«Accidenti!».
«Avanti Lily,
sono solo sette giorni!».
«Sono
troppi Ali! Dannati Serpeverde, ma proprio la settimana della mia
uscita con Potter dovevano farsi venire in mente di attaccare
briga?!».
«Oddio Evans ma
ti senti? Dov'è finita la Lily toglietemi-di-torno-Potter-quando-ho-la-bacchetta-in-mano?!».
Le ragazze nel dormitorio scoppiarono in una sincera risata alla
battuta di Alice, Lily compresa; era vero, dopotutto: neanche lei si
riconosceva più, adesso addirittura se la prendeva
perchè
non poteva uscire con Potter! Roba dell'altro mondo!
Qualcuno bussò alla porta della stanza e le ragazze
esclamarono un «Avanti!»
ridacchiante; nessuno entrò.
«Chi
cavolo..» cominciò Margaret, alzandosi dal suo
letto e andando ad aprire la porta. «Oh!».
«Mar, chi
è?» domandò Mary dal suo letto,
intingendo un pennellino in una boccetta di smalto fucsia.
«Ehm..
Lily, è per te.» disse quella, sorridendo
maliziosa e
invitando con un gesto l'amica ad avvicinarsi alla porta.
«Cioè?»
fece Lily, avanzando verso la porta; si affacciò sul
pianerottolo che dava sulle scale e vide James in piedi ai piedi della
rampa. «James!».
«Lily.»
salutò lui, mentre il suo cuore perdeva un battito
semplicemente per il suo nome detto da lei. Stupido idiota, non è
il momento! «Siccome, ehm..
domani non possiamo uscire.. ti va di fare una passeggiata in riva al
Lago?».
La rossa si sforzò per contenere un «Ma
certo!» di slancio, e si impose di sorridere cordialmente
sebbene
si stesse a stento trattenendo dal saltare per la gioia. Calmati, Lily! Ma sei
impazzita?! «Ok, dammi un
attimo, arrivo subito!».
James
guardò la porta richiudersi; inspirò
profondamente tentando di calmarsi: il grande momento era arrivato!
Sentì confusamente delle voci concitate e dei sonori tonfi
provenire dall'interno del dormitorio femminile, ma non vi
badò troppo; all'improvviso la porta si riaprì
con uno scatto e ne uscì una Lily ridacchiante e
scarmigliata, che scese le scale a due a due.
«Eccomi.»
disse semplicemente, e James poté constatare che doveva
essersi spruzzata del profumo fruttato durante quella manciata di
secondi.
«Bene, ehm..
andiamo allora!» replicò lui, sorridendole e
precedendola attraverso il buco del ritratto.
«Che peccato
che domani ci tocchi restare qui.» esordì lei.
«Già.»
commentò James, voltandosi a guardarla eloquentemente. «Secondo me sei
stata tu ad architettare l'incontro, volevi evitare il nostro
appuntamento!».
Ma sei scemo?! «Per Morgana
Potter, tu sì che sei un ottimo detective! Come hai fatto a
scoprirmi?».
«Facile Evans.
So leggere il tuo sguardo meglio di chiunque altro!».
«Come no! E
sentiamo, cosa starei pensando in questo momento?» lo
sfidò.
James si fermò a due passi dal portone d'ingresso del
castello e si voltò verso di lei, guardandola negli occhi
verdi; la vide arrossire lievemente ma sostenere il suo sguardo con
decisione - dopotutto, era pur sempre Lily Evans!. Le sorrise con una
smorfia che sembrava più un ghigno malandrino. «Non vorresti
saperlo Evans. Credimi!» bluffò, fingendo di
ridacchiare.
Si stupì di vederla ridere e superarlo andando a spalancare
il portone. «Stupido!».
Si avviarono silenziosamente verso la riva del Lago, non sapendo bene
cosa dirsi; l'atmosfera che si era creata tra loro negli ultimi giorni
era tesa, incerta, elettrica: entrambi aspettavano che a fare la prima
mossa fosse l'altro, non sicuri di provare gli stessi sentimenti e
anche un po' scoraggiati dalle occasioni che per un motivo o
per l'altro avevano perso. Una sola cosa era certa: nessuno dei due si
era mai sentito così prima.
«Allora,»
esordì James accomodandosi in riva al Lago a gambe
incrociate, la schiena appoggiata ad un grosso tronco nodoso. «forse oggi
riusciremo a parlare senza imprevisti né
incomprensioni.».
«Da quando sei
così ottimista? Stiamo parlando pur sempre di noi due,
potrebbe benissimo comparire la tua amichetta Cameron da un momento
all'altro per farmi saltare in aria..» ribatté
Lily ironica, sedendosi accanto a lui.
«Non
è la mia amichetta e
lo sai.» puntualizzò lui.
«Fingiamo che
ci credo, dai.».
«Simpatica,
Evans. Quando fai del sarcasmo poi sei davvero
irresistibile!».
«Io sono sempre
irresistibile, Potter!» scherzò lei, fingendo
superiorità e addrizzando la schiena come per altezzarsi.
James
ridacchiò, guardandola di sbieco e rigirando tra le mani un
sassolino che aveva appena raccolto. «Lo so,
Evans..».
Ci fu un momento di imbarazzante silenzio durante il quale entrambi
rimasero fermi a fissare il Lago, cercando le parole giuste da dire;
poi, esattamente come nei film di seconda categoria, presero la parola
nello stesso istante.
«James,
senti..».
«Ah, Lily!
Io..».
Si guardarono negli occhi e ridacchiarono, allontanando da quei due
metri quadrati di spazio tutte le tensioni che c'erano state fino a
quel momento. Questi erano loro: non Potter lo sbruffone sciupafemmine
né Evans l'irreprensibile Caposcuola; soltanto James e Lily,
gli insicuri, timidi ma allo stesso tempo schietti e concreti studenti
di Hogwarts che da due settimane a questa parte avevano scoperto di
provare l'uno per l'altra lo stesso identico, stupendo sentimento.
«Prima
tu.» disse Lily, annuendo come per incoraggiare James a
parlare.
Il ragazzo moro arrossì e prese a frugare nelle tasche della
divisa, in cerca di qualcosa. «Sì,
ecco, avrei qualcosa da darti.. ah, ecco.».
Ne estrasse una foto spiegazzata e gliela porse, passandosi una mano
tra i capelli. «Remus l'ha
scattata stamattina..».
Lily allungò la mano per prenderla e la lisciò
per ricomporla, arrossendo furiosamente al vederla; raffigurava lei e
James che dormivano beatamente abbracciati, i loro petti che si
abbassavano e alzavano a ritmo dei loro respiri lenti come unici
movimenti. Sorrise, tornando a guardare James negli occhi nocciola.
«E' bellissima,
sembriamo quasi teneri.» commentò.
«Vero? Non
pensavo che saremmo riusciti a stare così vicini tanto
tranquillamente, noi due!».
«Sono successe
molte cose in queste due settimane..».
«In un certo
senso, anche se ha maledettamente compromesso la mia
già altalenante media in Pozioni, devo ringraziare
Lumacorno.».
«E' vero,
anch'io!» concordò Lily annuendo tra le risate.
«Beh, molto
più io che te.» la contraddisse James.
«Non so Potter,
non so.» ribatté lei. «In queste due
settimane ho scoperto che a volte le apparenze ingannano. Ho creduto
per quasi sette anni di odiare la persona per cui a meno di tre mesi
dalla fine della scuola ho preso una cotta pazzesca..».
James sgranò gli occhi, perdendo un - ma anche due, tre,
quattro - battito.
Lily sfoderò la sua migliore espressione di finta
ingenuità. «Che,
ovviamente, non
sei tu!».
«Evans!»
esclamò incredulo il ragazzo tirandole un mazzetto di fili
d'erba, facendola ridere. «Sei..
sei..!».
«Seriamente,»
lo interruppe però lei, smettendo di ridere e cercando di
assumere uno sguardo consono a quello che stava per dire. «non penso
più che tu sia un imbecille. Cioè, molto spesso
ti comporti da tale, ma fondamentalmente sei una gran bella persona.
Quello che hai fatto per i tuoi amici, quello che hai fatto per me,
quello che..».
«Evans non
cercare di cambiare discorso!» la fermò. «Hai appena
ammesso di avere una cotta per il grande James Potter!».
«No,»
disse lei decisa, «non per il
grande James Sono-Figo Potter. Per James.. e basta. Non per quello che
mostri agli altri, ma per quello che c'è dietro.».
«Rinunciare
alla mia maschera da pagliaccio per compiacere mia moglie non
sarà facile..» buttò lì lui
scherzando.
Lily capì l'allusione al discorso molto più
profondo che quella frase celava. «James, non ti
chiederei mai di cambiare e smettere di essere Potter. Sei sempre
il solito sbruffone vanitoso dopotutto, e i tuoi amici non sanno vivere
senza quella parte di te; e.. sotto sotto, a volte mi fai divertire
anche se sei stupido.» lo rassicurò, con una
linguaccia. «Ma
c'è dell'altro oltre a quel Potter. C'è il James
che.. che a me piace.».
James abbozzò un sorriso stentato, seriamente colpito da
quella dichiarazione. «Non mi sarei
mai aspettato delle parole del genere da te, Evans. Nei miei sogni, io
mi dichiaravo e tu ti lasciavi placidamente baciare acconsentendo a
sposarmi!».
«Hai sognato
questo momento?!» gli chiese lei ridacchiando.
«Quasi ogni
notte.» ammise lui, avvicinandosi a lei fino a sfiorarle le
guance con il naso. «Ma devo dire
che questa versione mi piace di più.. ed è tutto
schifosamente vero.».
«Quello
"schifosamente" ha rovinato tutto, Potter.»
replicò Lily voltandosi verso di lui, carezzando il naso di
lui col suo, i battiti del cuore a mille.
James sorrise trattenendo
una risata, gli occhi ancora fissi nei suoi e il respiro mozzo;
portò una mano su una guancia di Lily, seguendo con le dita
il suo profilo, il mento, la curva del naso, quella timida fossetta che
le spuntava all'angolo della bocca quando rideva. Socchiuse
impercettibilmente gli occhi, notando che lei faceva lo stesso, e le si
avvicinò fino a quasi sfiorare le sue labbra; avrebbe potuto
contare ad una ad una tutte le lentiggini che aveva sulle guance..
Godric, fammi vivere
abbastanza da chiederle di sposarmi e prometto che darò il
tuo nome al nostro primo figlio!
Lily chiuse gli occhi, inclinando la testa di lato; non
era buffo? Finalmente era lì, contro il tronco di un albero,
pronta a baciare James Potter e il suo inseparabile cervello aveva
scelto proprio quel momento per fare una passeggiatina; aveva lasciato
al suo posto quel simpaticone del suo cuore, che non faceva altro che
aumentare il ritmo dei battiti. Bum bum, bum bum, bum bum..
E poi finalmente, dopo un'interminabile
attesa, la baciò.
James non avrebbe mai pensato che le labbra di Lily fossero
così morbide e buone; e così stupidamente perfette per lui.
E Lily schiuse le labbra, arrossendo, approfondendo il bacio
più bello della sua vita con il ragazzo che mai, mai avrebbe sognato
di baciare..
«NON CI
CREDO!».
Sull'orlo di una crisi isterica per l'ennesima interruzione, i due si
staccarono riluttanti, trasalendo. James estrasse sconfitto lo specchio
da una tasca interna della divisa, scoprendo due sconcertati Sirius e
Mary incollati al vetro ad occhi spalancati, seguiti da un
imbarazzatissimo Remus che tentava di staccarli da quell'affare.
«Potter, pensi
che mi chiederai di diventare la tua ragazza?» chiese Lily ad
occhi serrati.
«Ehm, credo di
sì Lily. Perchè?» replicò
lui.
«Perchè
accetto,» disse lei, generando nuovo scalpore negli amici al
di là dello specchio. «ma ad una
condizione.».
«Cioè?».
«Cioè
fai sparire quello
specchio!!!».
Povera, povera Lily! Ma
cosa deve andare a sopportare?!
Spero che questo capitol.. eh?
«Non capisco
proprio come sia possibile. La signorina Evans è la strega
migliore di tutta Hogwarts!».
«Proprio per
questo: soltanto lei avrebbe potuto trovare tante qualità in
Potter da baciarlo in
riva al Lago Nero!».
«Ma non dopo
solo due settimane, per la barba di Silente! ..Oh Merlino, speriamo non
mi abbia sentito..».
«Beh Minerva,
quel che è fatto è fatto: avevamo un accordo,
sbaglio?».
«Ooh avanti,
era una stupida scommessa da studentelli di terzo anno, Horace! Non
vorrai davvero..».
«Oh
sì che voglio! Devo giustificare in qualche modo il fatto
che sto per perdere distrattamente
il compito di tutti gli studenti del settimo anno, non ti
pare?».
«Io.. io..!
Tu..!».
«Non farti
ricattare Minerva, sai che ho delle ottime armi..».
«E va bene, e
va bene! Ma questa era l'ultima volta che scommettevo con te,
chiaro?!».
«Mi sbaglio o
questa storia dell'ultima scommessa va avanti da quando quei due hanno
messo piede ad Hogwarts?».
«Per il
mantello blu di Silente, Horace!».
«Qualcuno mi ha
chiamato?».
«Preside, che
arrivo tempestivo! Stavamo giusto organizzando qualcosina per stasera,
Minerva stava per..».
«Accidenti,
è sempre colpa sua.. maledetto James Potter!!».
Ecco, io Lumacorno e la
McGranitt me li immagino così :P
Spero di sapere presto cosa ve ne pare! Bacioni! :3
Adieu :')
Lils__L7!
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