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Autore: Lils__L7    29/06/2011    23 recensioni
E se Lumacorno decidesse di far produrre ai suoi studenti del settimo anno una pozione che prevede un procedimento.. particolare? Dopotutto, nessun uomo sano di mente imporrebbe James Potter come compagno di pozioni di Lily Evans, no?!
E' la mia prima fic.. siate clementi! :D
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Lui e lei che stanno insieme solo con la colla.'
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dieci
Ehilà, salve a tutti! Eccoci qui all'ultimo capitolo!
Volevo porre l'attenzione sulla prima scena che comparirà in questo capitolo: la foto che fa Remus. Credo di aver letto il 95% delle fanfiction su James e Lily, e mi sembra che qualcuno avesse già scritto di qualcosa di simile; ovviamente non c'è nessun intento da parte mia di copiare l'autrice/autore dell'altra storia, ma se dovesse dar fastidio a qualcuno provvederò a modificare il capitolo :)
E poi, tutto sommato, volevo anche spendere due parole su di voi, che state seguendo questa fic fin dal primo capitolo e che mi avete riempito di gioia (davvero, non immaginate quanta!) con le vostre stupende recensioni o anche solo semplicemente dimostrando di apprezzare la storia aggiungendola nelle seguite-preferite-ricordate: essendo la mia prima fic, davvero non mi aspettavo tutta questa partecipazione e per questo, ancora una volta, vi ringrazio di cuore <3.
Detto questo.. buon capitolo a tutti! :D

Fourteenth day.


«Altro che il lunapark, altro che il cinema,
altro che il sabato, altro che America, altro che nevica!
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
siamo noi: io e te,
che abbiamo fatto a pugni
fino a volerci bene!»

[Il più grande spettacolo dopo il Big Bang - Jovanotti]



Remus era sempre il primo a svegliarsi, la mattina; non metteva sveglie o allarmi di nessun genere, non si faceva influenzare dai raggi del sole che facevano capolino dalle tende del baldacchino: semplicemente avvertiva che era il momento buono per aprire gli occhi e dare il suo buongiorno al mondo. In genere dava la colpa di quell'istinto alla sua natura animale, ma quella mattina era sicuro che si trattasse di qualcos'altro; pur sempre qualcosa d'animalesco, certo, ma aveva piuttosto a che fare con delle muscolose braccia avvinghiate al suo corpo e una cospicua quantità di capelli neri che gli lambiva le guance.
«Dannato cagnaccio..» sussurrò il biondino, scostando di malo modo il busto di Sirius e realizzando di aver incassato parecchi colpi da lui durante quella notte, dati i dolori diffusi in tutto il corpo.
Si alzò cercando di non fare troppo rumore per non svegliare gli altri, stiracchiandosi; diede un'occhiata ai suoi compagni per osservare il bilancio di quella notte d'alcool e risate, e non riuscì a trattenere un ghigno malandrino. Zampettò silenziosamente verso il suo letto e si chinò sul comodino, aprì l'ultimo cassetto e ne trasse fuori una macchina fotografica magica, regalo di sua madre per il suo primo anno ad Hogwarts; non l'aveva usata troppo spesso, a Sirius non piacevano tanto le foto. James invece ne andava matto, e Remus sorrise al pensiero di quella che stava per scattargli.
Si posizionò a gambe larghe tra Alice e Frank - forse dopo avrebbe scattato una foto anche a loro, erano così carini! - e con un lieve click immortalò la scena, pregustando le espressioni che avrebbero messo su Lily e James a vedersi stesi l'uno accanto all'altra, le braccia e le gambe intrecciate e la testa rossa di lei sul petto di lui.

«Come sapete, ragazzi, oggi è il grande giorno! Immagino lo abbiate atteso trepidanti, posso già vedere alcuni di voi che sistemano con cura le etichette bianche con i loro nomi sulle provette che mi consegnerete tra qualche istante; eccellente! Ma prima di procedere al ritiro del compito e alla conseguente valutazione che ne seguirà, lasciatevi ricordare che questa pozione sarà il vostro biglietto da visita per gli imminenti M.A.G.O. E ora.. Accio provette!».
Lily sospirò osservando mestamente la sua provetta che finiva dritta dritta nella borsa aperta del professore, creando un inguardabile contrasto cromatico con tutte le altre: dal giorno prima, infatti, era diventata nuovamente di un terribile rosso acceso tendente all'arancione e aveva cominciato a sprigionare un fortissimo odore di frutti di bosco.
«Abbiamo fatto il possibile.» esordì James, accasciandosi su un banco al suo fianco. «Sono sicuro che troverà uno strategemma per portarti comunque agli esami con il massimo dei voti.».
Lily sorrise; per la prima volta - e ancora non riusciva a capacitarsene - non le importava poi tanto del brutto voto che avrebbe preso. Anzi, era addirittura grata al professore: senza di lui dopotutto non avrebbe mai avuto l'opportunità di stare a stretto contatto con James e forse non si sarebbe mai accorta del ragazzo d'oro che era!
«Certo che l'odore di mora poteva evitarselo.» commentò con un sorrisetto sbieco.
James ridacchiò.
«E' lampone, Evans.».
«Non ti facevo così esperto di profumi.» ribatté lei facendogli la linguaccia.
«Adoro il lampone.» disse lui con un'alzata di spalle. «E' dolce, ma mi lascia un tremendo retrogusto amaro che mi spinge a mangiarne sempre di più. Un po' come te.».
«Come me?».
«Beh, il contrario in realtà. Tu sei.. amara, e non fare quella faccia perché quando ti ci metti sai essere davvero acida!, ma sotto sotto sai essere dolce, a volte. E mi fai venir voglia di passare sempre più tempo con te, vorrei che queste due settimane non fossero mai finite.».
«James..» mormorò Lily, ad occhi sgranati. Merlino, ma che accidenti..!
«Scusa, non volevo farti, ehm, arrossire mostruosamente davanti a tutta la classe!» si affrettò a dire lui, trattenendo una risata e passandosi una mano tra i capelli.
Lily rise di cuore, cercando di nascondere il rossore ai compagni.
«Sei davvero pessimo Potter!».
«Signor Potter, signorina Evans?».
Insieme si voltarono verso il professore, a pochi passi da loro col suo solito sorriso bonario in volto.
«Credo, e a ragione, che la vostra pozione non sia risultata un granché. Anzi, dal colore e l'odore azzerderei più che si trattasse di Amortentia venuta male se non fossi al corrente dell'odio viscerale che corre tra voi due.. o sbaglio?».
«No, affatto, noi..» cominciò James.
«In effetti non è proprio odio, professore.» intervenne Lily, parlando sopra James. «Purtroppo credo che l'esperimento avrebbe funzionato meglio se ci avesse affidato due compagni diversi.».
«Sono certo che non si è trattato di qualche vostro sbaglio, ovvio. Vedrò cosa posso fare con la commissione d'esame ai M.A.G.O..» replicò lui accennando un occhiolino verso Lily.
«Grazie mille professore.» disse lei aprendosi in un sorriso tanto largo quanto falso.
La campanella suonò, segnando la fine delle ore di lezione di quella settimana e lasciando James semplicemente senza parole per lo scambio di battute avvenuto sotto i suoi occhi.
«Ragazzi, ragazzi! Aspettate un attimo, devo dirvi una cosa importante.» esclamò Lumacorno richiamando difficoltosamente l'attenzione dei suoi studenti su di sé. «Domani riceveremo la visita di uno specialista dal Ministero che terrà un incontro per parlarci di quanto è successo un paio di giorni fa ad opera di, ahimè, alcuni vostri compagni di corso.».
«Pfff!» sbottò Sirius, facendo ridere un paio di ragazze. «E quindi?».
«E quindi, mio caro Black, mi spiace annunciarvi che dovrete saltare la vostra settimanale uscita ad Hogsmeade.».
«CHE COSA?!» ruggì James, guadagnandosi gli sguardi sbigottiti di tutti - e una linguaccia da Sirius, che aveva attirato l'attenzione di meno persone di lui.
«Aveva già dei programmi, signor Potter?» commentò sorridendo Lumacorno, per poi girarsi e fare per uscire. «Beh, temo dovrà rimandarli. Buon weekend!».

«Accidenti!».
«Avanti Lily, sono solo sette giorni!».
«Sono troppi Ali! Dannati Serpeverde, ma proprio la settimana della mia uscita con Potter dovevano farsi venire in mente di attaccare briga?!».
«Oddio Evans ma ti senti? Dov'è finita la Lily toglietemi-di-torno-Potter-quando-ho-la-bacchetta-in-mano?!».
Le ragazze nel dormitorio scoppiarono in una sincera risata alla battuta di Alice, Lily compresa; era vero, dopotutto: neanche lei si riconosceva più, adesso addirittura se la prendeva perchè non poteva uscire con Potter! Roba dell'altro mondo!
Qualcuno bussò alla porta della stanza e le ragazze esclamarono un 
«Avanti!» ridacchiante; nessuno entrò.
«Chi cavolo..» cominciò Margaret, alzandosi dal suo letto e andando ad aprire la porta. «Oh!».
«Mar, chi è?» domandò Mary dal suo letto, intingendo un pennellino in una boccetta di smalto fucsia.
«Ehm.. Lily, è per te.» disse quella, sorridendo maliziosa e invitando con un gesto l'amica ad avvicinarsi alla porta.
«Cioè?» fece Lily, avanzando verso la porta; si affacciò sul pianerottolo che dava sulle scale e vide James in piedi ai piedi della rampa. «James!».
«Lily.» salutò lui, mentre il suo cuore perdeva un battito semplicemente per il suo nome detto da lei. Stupido idiota, non è il momento! «Siccome, ehm.. domani non possiamo uscire.. ti va di fare una passeggiata in riva al Lago?».
La rossa si sforzò per contenere un
«Ma certo!» di slancio, e si impose di sorridere cordialmente sebbene si stesse a stento trattenendo dal saltare per la gioia. Calmati, Lily! Ma sei impazzita?! «Ok, dammi un attimo, arrivo subito!».
James guardò la porta richiudersi; inspirò profondamente tentando di calmarsi: il grande momento era arrivato! Sentì confusamente delle voci concitate e dei sonori tonfi provenire dall'interno del dormitorio femminile, ma non vi badò troppo; all'improvviso la porta si riaprì con uno scatto e ne uscì una Lily ridacchiante e scarmigliata, che scese le scale a due a due.
«Eccomi.» disse semplicemente, e James poté constatare che doveva essersi spruzzata del profumo fruttato durante quella manciata di secondi.
«Bene, ehm.. andiamo allora!» replicò lui, sorridendole e precedendola attraverso il buco del ritratto.
«Che peccato che domani ci tocchi restare qui.» esordì lei.
«Già.» commentò James, voltandosi a guardarla eloquentemente. «Secondo me sei stata tu ad architettare l'incontro, volevi evitare il nostro appuntamento!».
Ma sei scemo?!
«Per Morgana Potter, tu sì che sei un ottimo detective! Come hai fatto a scoprirmi?».
«Facile Evans. So leggere il tuo sguardo meglio di chiunque altro!».
«Come no! E sentiamo, cosa starei pensando in questo momento?» lo sfidò.
James si fermò a due passi dal portone d'ingresso del castello e si voltò verso di lei, guardandola negli occhi verdi; la vide arrossire lievemente ma sostenere il suo sguardo con decisione - dopotutto, era pur sempre Lily Evans!. Le sorrise con una smorfia che sembrava più un ghigno malandrino.
«Non vorresti saperlo Evans. Credimi!» bluffò, fingendo di ridacchiare.
Si stupì di vederla ridere e superarlo andando a spalancare il portone.
«Stupido!».
Si avviarono silenziosamente verso la riva del Lago, non sapendo bene cosa dirsi; l'atmosfera che si era creata tra loro negli ultimi giorni era tesa, incerta, elettrica: entrambi aspettavano che a fare la prima mossa fosse l'altro, non sicuri di provare gli stessi sentimenti e anche un po'  scoraggiati dalle occasioni che per un motivo o per l'altro avevano perso. Una sola cosa era certa: nessuno dei due si era mai sentito così prima.
«Allora,» esordì James accomodandosi in riva al Lago a gambe incrociate, la schiena appoggiata ad un grosso tronco nodoso. «forse oggi riusciremo a parlare senza imprevisti né incomprensioni.».
«Da quando sei così ottimista? Stiamo parlando pur sempre di noi due, potrebbe benissimo comparire la tua amichetta Cameron da un momento all'altro per farmi saltare in aria..» ribatté Lily ironica, sedendosi accanto a lui.
«Non è la mia amichetta e lo sai.» puntualizzò lui.
«Fingiamo che ci credo, dai.».
«Simpatica, Evans. Quando fai del sarcasmo poi sei davvero irresistibile!».
«Io sono sempre irresistibile, Potter!» scherzò lei, fingendo superiorità e addrizzando la schiena come per altezzarsi.
James ridacchiò, guardandola di sbieco e rigirando tra le mani un sassolino che aveva appena raccolto. «Lo so, Evans..».
Ci fu un momento di imbarazzante silenzio durante il quale entrambi rimasero fermi a fissare il Lago, cercando le parole giuste da dire; poi, esattamente come nei film di seconda categoria, presero la parola nello stesso istante.
«James, senti..».
«Ah, Lily! Io..».
Si guardarono negli occhi e ridacchiarono, allontanando da quei due metri quadrati di spazio tutte le tensioni che c'erano state fino a quel momento. Questi erano loro: non Potter lo sbruffone sciupafemmine né Evans l'irreprensibile Caposcuola; soltanto James e Lily, gli insicuri, timidi ma allo stesso tempo schietti e concreti studenti di Hogwarts che da due settimane a questa parte avevano scoperto di provare l'uno per l'altra lo stesso identico, stupendo sentimento.
«Prima tu.» disse Lily, annuendo come per incoraggiare James a parlare.
Il ragazzo moro arrossì e prese a frugare nelle tasche della divisa, in cerca di qualcosa.
«Sì, ecco, avrei qualcosa da darti.. ah, ecco.».
Ne estrasse una foto spiegazzata e gliela porse, passandosi una mano tra i capelli.
«Remus l'ha scattata stamattina..».
Lily allungò la mano per prenderla e la lisciò per ricomporla, arrossendo furiosamente al vederla; raffigurava lei e James che dormivano beatamente abbracciati, i loro petti che si abbassavano e alzavano a ritmo dei loro respiri lenti come unici movimenti. Sorrise, tornando a guardare James negli occhi nocciola.
«E' bellissima, sembriamo quasi teneri.» commentò.
«Vero? Non pensavo che saremmo riusciti a stare così vicini tanto tranquillamente, noi due!».
«Sono successe molte cose in queste due settimane..».
«In un certo senso, anche se ha maledettamente compromesso la mia già altalenante media in Pozioni, devo ringraziare Lumacorno.».
«E' vero, anch'io!» concordò Lily annuendo tra le risate.
«Beh, molto più io che te.» la contraddisse James.
«Non so Potter, non so.» ribatté lei. «In queste due settimane ho scoperto che a volte le apparenze ingannano. Ho creduto per quasi sette anni di odiare la persona per cui a meno di tre mesi dalla fine della scuola ho preso una cotta pazzesca..».
James sgranò gli occhi, perdendo un - ma anche due, tre, quattro - battito.
Lily sfoderò la sua migliore espressione di finta ingenuità.
«Che, ovviamente, non sei tu!».
«Evans!» esclamò incredulo il ragazzo tirandole un mazzetto di fili d'erba, facendola ridere. «Sei.. sei..!».
«Seriamente,» lo interruppe però lei, smettendo di ridere e cercando di assumere uno sguardo consono a quello che stava per dire. «non penso più che tu sia un imbecille. Cioè, molto spesso ti comporti da tale, ma fondamentalmente sei una gran bella persona. Quello che hai fatto per i tuoi amici, quello che hai fatto per me, quello che..».
«Evans non cercare di cambiare discorso!» la fermò. «Hai appena ammesso di avere una cotta per il grande James Potter!».
«No,» disse lei decisa, «non per il grande James Sono-Figo Potter. Per James.. e basta. Non per quello che mostri agli altri, ma per quello che c'è dietro.».
«Rinunciare alla mia maschera da pagliaccio per compiacere mia moglie non sarà facile..» buttò lì lui scherzando.
Lily capì l'allusione al discorso molto più profondo che quella frase celava.
«James, non ti chiederei mai di cambiare e smettere di essere Potter. Sei sempre il solito sbruffone vanitoso dopotutto, e i tuoi amici non sanno vivere senza quella parte di te; e.. sotto sotto, a volte mi fai divertire anche se sei stupido.» lo rassicurò, con una linguaccia. «Ma c'è dell'altro oltre a quel Potter. C'è il James che.. che a me piace.».
James abbozzò un sorriso stentato, seriamente colpito da quella dichiarazione.
«Non mi sarei mai aspettato delle parole del genere da te, Evans. Nei miei sogni, io mi dichiaravo e tu ti lasciavi placidamente baciare acconsentendo a sposarmi!».
«Hai sognato questo momento?!» gli chiese lei ridacchiando.
«Quasi ogni notte.» ammise lui, avvicinandosi a lei fino a sfiorarle le guance con il naso. «Ma devo dire che questa versione mi piace di più.. ed è tutto schifosamente vero.».
«Quello "schifosamente" ha rovinato tutto, Potter.» replicò Lily voltandosi verso di lui, carezzando il naso di lui col suo, i battiti del cuore a mille.
James sorrise trattenendo una risata, gli occhi ancora fissi nei suoi e il respiro mozzo; portò una mano su una guancia di Lily, seguendo con le dita il suo profilo, il mento, la curva del naso, quella timida fossetta che le spuntava all'angolo della bocca quando rideva. Socchiuse impercettibilmente gli occhi, notando che lei faceva lo stesso, e le si avvicinò fino a quasi sfiorare le sue labbra; avrebbe potuto contare ad una ad una tutte le lentiggini che aveva sulle guance..
Godric, fammi vivere abbastanza da chiederle di sposarmi e prometto che darò il tuo nome al nostro primo figlio!
Lily chiuse gli occhi, inclinando la testa di lato; non era buffo? Finalmente era lì, contro il tronco di un albero, pronta a baciare James Potter e il suo inseparabile cervello aveva scelto proprio quel momento per fare una passeggiatina; aveva lasciato al suo posto quel simpaticone del suo cuore, che non faceva altro che aumentare il ritmo dei battiti. Bum bum, bum bum, bum bum..
E poi finalmente, dopo un'interminabile attesa, la baciò.
James non avrebbe mai pensato che le labbra di Lily fossero così morbide e buone; e così stupidamente perfette per lui. E Lily schiuse le labbra, arrossendo, approfondendo il bacio più bello della sua vita con il ragazzo che mai, mai avrebbe sognato di baciare..
«NON CI CREDO!».
Sull'orlo di una crisi isterica per l'ennesima interruzione, i due si staccarono riluttanti, trasalendo. James estrasse sconfitto lo specchio da una tasca interna della divisa, scoprendo due sconcertati Sirius e Mary incollati al vetro ad occhi spalancati, seguiti da un imbarazzatissimo Remus che tentava di staccarli da quell'affare.
«Potter, pensi che mi chiederai di diventare la tua ragazza?» chiese Lily ad occhi serrati.
«Ehm, credo di sì Lily. Perchè?» replicò lui.
«Perchè accetto,» disse lei, generando nuovo scalpore negli amici al di là dello specchio. «ma ad una condizione.».
«Cioè?».
«Cioè fai sparire quello specchio!!!».


Povera, povera Lily! Ma cosa deve andare a sopportare?!
Spero che questo capitol.. eh?


«Non capisco proprio come sia possibile. La signorina Evans è la strega migliore di tutta Hogwarts!».
«Proprio per questo: soltanto lei avrebbe potuto trovare tante qualità in Potter da baciarlo in riva al Lago Nero!».
«Ma non dopo solo due settimane, per la barba di Silente! ..Oh Merlino, speriamo non mi abbia sentito..».
«Beh Minerva, quel che è fatto è fatto: avevamo un accordo, sbaglio?».
«Ooh avanti, era una stupida scommessa da studentelli di terzo anno, Horace! Non vorrai davvero..».
«Oh sì che voglio! Devo giustificare in qualche modo il fatto che sto per perdere distrattamente il compito di tutti gli studenti del settimo anno, non ti pare?».
«Io.. io..! Tu..!».
«Non farti ricattare Minerva, sai che ho delle ottime armi..».
«E va bene, e va bene! Ma questa era l'ultima volta che scommettevo con te, chiaro?!».
«Mi sbaglio o questa storia dell'ultima scommessa va avanti da quando quei due hanno messo piede ad Hogwarts?».
«Per il mantello blu di Silente, Horace!».
«Qualcuno mi ha chiamato?».
«Preside, che arrivo tempestivo! Stavamo giusto organizzando qualcosina per stasera, Minerva stava per..».
«Accidenti, è sempre colpa sua.. maledetto James Potter!!».


Ecco, io Lumacorno e la McGranitt me li immagino così :P
Spero di sapere presto cosa ve ne pare! Bacioni! :3
Adieu :')
Lils__L7!

  
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