Piano Lessons
Le
prove del Glee erano appena finite e mentre alcuni ragazzi se ne erano
già
andati, Quinn si era fermata a chiacchierare con Britt.
Quest’ultima però era
incuriosita da Santana, la quale si era avvicinata a Brad, sedendosi
accanto a
lui e cominciando a chiacchierare, mentre l’uomo annuiva
solo, sorridendo
amichevolmente. Le due bionde si avvicinarono all’ispanica.
-San,
andiamo?-chiese Brittany, scrutando il pianista.
-Andate
pure, arrivo subito- disse lei, tornando poi a rivolgersi
all’uomo.
Brittany
arricciò le labbra e corrugò le sopracciglia
bionde, uscendo poi con l’amica.
Quel
Brad ultimamente stava diventando alquanto fastidioso. Santana si
fermava
spesso a dirgli qualcosa, lo osservava suonare, lo chiamava per nome.
Ormai
era assolutamente un problema.
Perché
Santana lo riteneva così interessante? Era anche muto! Forse
perché sapeva
suonare quell’enorme aggeggio nero, ma non sembrava
così difficile, dopotutto
bisognava solo premere dei tasti! Ci sarebbe riuscita benissimo anche
Brittany
se qualcuno gliel’avesse insegnato.
La
ragazza sgranò gli occhietti celesti, smettendo per un
momento di fare lo
shampoo a Lord Tubb.
Ma
certo, era ovvio! Se Brad le avesse insegnato a suonare
quell’affare, Santana
non lo avrebbe più considerato e avrebbe rivolto anche
quelle piccole
attenzioni a lei!
Brittany
sorrise, soddisfatta del piano escogitato, per poi continuare a lavare
il
micione.
-Ok
ragazzi, ottimo lavoro! Ci vediamo dopodomani- esclamò
Shuester, battendo le
mani e salutando gli alunni, che a poco a poco cominciarono ad uscire
dall’aula. Brittany salutò Santana, dicendole che
doveva tornare a casa, mentre
la latina si fermò qualche momento per scambiare due parole
con quello. La biondina in
realtà si appostò
fuori dal corridoio, nascondendosi dietro ad una porta, aspettando che
Santana
uscisse. Quando la vide lasciare la scuola, rientrò nella
sala prove, attirata
anche da un’interessante melodia. Brad inizialmente non si
accorse di lei e
Brittany aspettò che avesse finito quel motivo, prima di
avvicinarcisi. Lui
sollevò la testa stupito, per poi sorriderle.
-Hai
bisogno di qualcosa?-le chiese gentilmente. Brittany
spalancò la bocca e gli
occhietti.
-Guarda
te che bugiardo! Ci hai sempre fatto credere che fossi muto. Non si
dicono le
bugie!- lo sgridò lei, infastidita.
-Ma…ma
nessuno mi ha mai chiesto nulla, quindi non avete mai avuto
l’occasione di
sentirmi parlare- le rispose, notando l’espressione della
ragazza acquietarsi
un poco, non però ancora totalmente convinta.
-Mi
fiderò- sussurrò- Avrei bisogno del tuo aiuto-
affermò, guardandolo decisa. Lui
annuì, sorridendole.
-Vorrei
imparare a usare..-pensò ad un nome adatto per quella
scrivania con i tasti,
senza trovarlo- questo- lo
indicò
–per suonare quello che stavi provando
prima-squillò, sorridendo e portando le
mani sui fianchi. Lui sollevò le sopracciglia e la ragazza
notò che era
alquanto buffo, poiché con esse si alzarono anche i baffetti
chiari.
-Vuoi
imparare a suonare il pianoforte?-domandò, per esserne
certo, vendendola
immediatamente annuire con energia.
-E
vuoi partire dalla Primavera?-continuò
Brad.
-No,
vorrei cominciare oggi. Anche perché non ho ben chiaro
quando arriverà la
primavera, non ricordo se è dopo l’estate o
l’autunno- mugugnò lei, un po’
dispiaciuta.
-Intendevo
il pezzo di prima, è chiamato così. Per la
precisione è il secondo movimento
della Primavera, scritta da
Vivaldi-
cercò di spiegarle lui, stringendo gli occhi per capire se
lei aveva compreso,
ma l’azzurro delle iridi della ragazza sembrava perso nel
vuoto. Lei boccheggiò
appena, inarcando le sopracciglia e ruotando un po’ gli
occhi.
-Bè,
non importa come la vuoi chiamare, mi basta che mi insegni come
suonarla, no?-
accordò lei, tornando a sorridere. Lui sgranò per
l’ennesima volta gli occhi,
sospirando lentamente.
-Ok-
accettò.
L’uomo
raccolse tutta la calma e la pazienza che possedeva cominciando a
spiegare alla
ragazza alcune basi, ma non fu affatto facile. Per Brittany era tutto
terribilmente difficile, non capiva perché dovevano esserci
così tanti tasti,
né capiva perché dovevano avere tutti gli stessi
nomi. E poi come li avrebbe
riconosciuti? E come avrebbe potuto pigiarli tutti insieme, come si
sarebbe
ricordata quali premere?
Brad
allora per aiutarla prese fuori alcuni piccoli post-it colorati,
attaccandone
uno per ogni tasto, scrivendoci sopra un numero, dopodiché
scrisse su un foglio
la sequenza dei numeri come per ricreare uno spartito apposito, il ché fu un
grande passo avanti. Dopo quel
pomeriggio i due s’incontrarono altre
quattro o cinque volte.
Brittany
capì perché Brad piaceva tanto a Santana. Era
gentile, disponibile e aveva una
pazienza infinita. Inoltre poteva fare magie con quei tasti, tanto che
prima di
tornare a casa gli chiedeva sempre di farle ascoltare qualcosa di nuovo
e lui
l’accontentava con il suo solito sorriso e cenno del capo.
Santana
le si fermò davanti con le braccia incrociate.
-Non
provare a dirmi che oggi devi andare a casa perché non ci
credo più! Ti vedi
con qualcuno vero?- sibilò, guardando male la bionda.
Brittany
annuì con un sorriso, il che fece restare la latina a bocca
aperta.
-Una
persona che mi ha aiutata a fare una cosa per te- aggiunse lei,
tranquillizzando un po’ Santana, che però
continuava a non capire.
Ormai
l’aula era vuota. Brittany si avvicinò a Brad
sorridendogli e lui si alzò dal
suo panchetto, lasciandole il posto. Santana li guardò
confusa, notando poi la
marea di fogliettini colorati applicati ai tasti del piano. La bionda
respirò
lentamente per poi iniziare a suonare. Santana sorrise, riconoscendo la
melodia, che però dopo una ventina di note
s’interruppe. Brittany donò uno dei
suoi più gioiosi sorrisi, mentre l’altra la
fissava aspettandosi il continuo.
La bionda avrebbe preferito un’altra espressione, ma ormai
aveva intuito tutto.
-Non
riuscivo ad imparare una serie più lunga di numeri, se la
vuoi completa, Brad è
bravissimo. Capisco perché ormai preferisci lui a me-
sbuffò, demoralizzandosi
un po’. Santana scoppiò a ridere, vedendo anche
l’uomo fare lo stesso.
Abbracciò Brittany, stringendola.
-B,
sei stata bravissima!- esclamò per poi staccarsi
–e non è vero che preferisco
Brad a te. - si sporse poi verso il pianista –Senza offesa!-
gli sorrise,
vedendolo annuire, ormai abituato a quelle battute –solo che
spesso mi aiuta
con le basi delle canzoni e a volte mi insegna , poiché mi
piacerebbe imparare
ad usare il pianoforte- le chiarì. Brittany
sbatté le ciglia due o tre volte,
saltellando un po’ sul posto. Poi scattò in avanti
per stampare un fugace bacio
sulle labbra dell’ispanica, facendo colorare le sue gote di
una tonalità
rossastra.
Corse
poi verso il pianista che era ancora in piedi e, con uno slancio, lo
abbracciò.
-Grazie
di tutto Braddy!-trillò entusiasta.
***
Lo
so, lo so, sono in terribile ritardo, un po’ per la mia
mancanza di idee, un po’
per la scelta di Vale di Brad/Secondo
Movimento della Primavera.
Eh
sì, Braddy, dopotutto lui è uno dei membri
più stabili di sempre :)
Bah,
alla fine è uscito ciò e a Vale piace, per cui ve
la beccate anche voi u_u
Spero
vi piaccia e che ci siano pochi errori!
A
presto (spero!)
Besos,
Miky
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