u
On the other side
Comparimmo davanti a un vecchio
cancello arrugginito, con mio enorme stupore riconobbi il luogo...
quella era Hogwarts.
-Cala il cappuccio sul viso,
Draco- anche lui fece ciò che mi aveva detto.
-Perchè qui?-
-Parleremo con Silente-
Entrammo e io mi ritrovai a
ripercorrere le tappe principali della mia adolescenza, quasi
riuscivo a sentire le voci, i profumi di un tempo.
Non era cambiato nulla,
realizzai esterrefatto, tutto era esattamente uguale, il portone
blindato, i lunghi corridoi, le scale che cambiavano, il gargoyle
all'ingresso dell'ufficio del preside... tutto.
-Strudel con panna!- esclamò il
ragazzo che era con me.
Nemmeno
la stupidità di Silente e delle sue parole d'ordine sono cambiati a
quanto pare...
Salimmo una ripida rampa di
scale e ci trovammo davanti a una porta in ciliegio.
Blaise bussò una mezza dozzina
di volte, ritmicamente, come se fosse un codice segreto. E
probabilmente lo era.
-Forse è meglio se tu mi
attendi un attimo qui-
-No, voglio entrare subito-
scossi la testa, non volevo perdere nemmeno un minuto.
Ogni secondo che sprecavo
avrebbe potuto essere fatale per Ginevra.
“Non
c'è nulla che si possa nascondere all'Oscuro, Draco... lui sa sempre
tutto”
-Dammi cinque minuti- insistette
e io annuii, rassegnato.
Esattamente sette minuti e
trentotto secondi dopo, (si, li avevo contati!), Blaise aprì la
porta facendomi segno di entrare. Lo feci.
L'ufficio era una grande stanza,
piena zeppa di oggetti posati in modo caotico un po' dappertutto,
storsi la bocca, quel luogo non mi piaceva.
-Signor Malfoy... credevo che
l'avrei vista solo quando sarebbe scoccata la mia ora- mi accolse una
voce a metà tra il divertito e lo stupito.
-Magari è così- lo guardai
sorridere.
Era in piedi, dietro una grossa
scrivania, in tutta la sua altezza, la barba lunga e canuta era
intrecciata, i capelli ancor più lunghi gli arrivavano fin sotto la
cintola, e gli occhialetti a mezzaluna, che nascondevano vispi occhi
chiari.
Indossava una tunica celeste,
con tanto di cappello con pennacchio abbinato, sembrava davvero il
vecchio strampalato che sapevo lui fosse.
Con
gli anni è diventato ancora più... eccentrico? ...Strano? ...Pazzo?
-Accomodatevi, prego- indicò
due poltroncine di fronte a lui.
Ci sedemmo.
-Allora, Draco Malfoy, a cosa
devo l'onore di una sua visita?- m'incalzò.
Notai che non mi chiese di
togliermi il mantello o di mostrare il mio viso, abbassando il
cappuccio, era come se non gli importasse di guardarmi in faccia, o
come se... sapesse che non potevo farlo.
Che
assurdità, cosa vuoi che sappia quel vecchio barbagianni...
-Blaise non le ha spiegato
nulla?- guardai prima l'uno e poi l'altro, il ragazzo accanto a me
scrollò le spalle.
-Io voglio sentirlo dire da lei-
sorrise.
-Che cosa cambia?- sospirai.
-Perchè è qui, Signor Malfoy?-
Mi chiesi a che gioco stesse
giocando, perchè insisteva tanto?
Aveva il cervello così
incartapecorito da aver bisogno di sentirsi dire le cose più volte
per capirle?
Decisi di tagliar corto e
rispondere enunciando esattamente ciò che voleva sentire -mi sono
pentito di esser diventato un Mangiamorte... voglio fare marcia
indietro e aiutarvi- spiegai scocciato.
L'uomo mi studiò attentamente
per parecchi minuti, senza pronunciare una parola, e infine -perchè?-
-Non ha importanza il perchè-
-Io non la penso così-
Alzai gli occhi al cielo e lo
ignorai palesemente, cambiando argomento -occupo una posizione di
grande prestigio nella mia cerchia, il che mi offre la possibilità
di sapere tutti i segreti del Signore Oscuro... ma questo penso che
lei lo sappia...- sorrisi.
Non usai l'imperfetto come avrei
dovuto, io ero andato lì per proteggere Ginevra, se avessi
specificato il fatto che oramai Voldemort non si interessava né
fidava più di me, probabilmente non avrei mai raggiunto il mio
scopo.
Infondo non stavo facendo nulla
di male, stavo semplicemente vendendo il mio prodotto,
infiocchettandolo un poco, come facevano tutti.
-Io vengo a offrirvi la mia mano
e... informazioni, tante informazioni- continuai.
Questa era la verità, sapevo un
mucchio di cose pericolose riguardo l'Oscuro.
Sembrò funzionare, avevo
solleticato la sua curiosità.
-Che genere di informazioni?-
-Su Voldemort, su come
sconfiggerlo... su dove trovare lui e gli altri Mangiamorte, posso
dirvi come e dove attaccheranno, posso dirvi come e cosa
penseranno...- esposi i miei assi nella manica.
Se fosse interessato o meno,
questo non avrei potuto dirlo, aveva un'espressione di marmo,
indecifrabile.
-Naturalmente vuoi qualcosa in
cambio... non è così?-
Ma
che bravo...
-Voglio la mia fedina penale
completamente pulita e... protezione-
-Protezione? Penso che te la
cavi egregiamente sia in guerra che fuori, hai dimezzato il nostro
esercito da solo, in soli quattro anni... perchè dovresti chiedere
la nostra protezione?-
-Chi ha detto che la protezione
è per me?- risposi atono.
Mi rivolse uno strano sguardo,
un misto tra lo stupore e il compiacimento, -e per chi sarebbe?-
Ti
piacerebbe saperlo, eh?!
-Tutto
a suo tempo, Silente- sorrisi.
-Bene...- si aggiustò i suoi
occhialetti – ma se non riuscissi a pulire la tua fedina, insomma è
un bel malloppo... centinaia di pagine-
-Confido
che ce la farà, deve farcela-
In quell'istante, riudì lo
stesso ritmico bussare che avevo sentito fare pochi minuti prima a
Blaise, poi ne entrò un uomo alto, seguito a ruota da una donna.
-Buon giorno professore...- si
guardò intorno e notò me e il mio amico -Blaise-.
No,
impossibile... che cos'è una rimpatriata?
Risi mentalmente, nessuno dei
due era granchè cambiato dall'ultima volta che li avevo visti, più
di un anno e mezzo prima, lui era rimasto il solito sfigato tronfio
con la cicatrice sulla fronte, e lei l'irritante insipida saccente.
Potter e Granger!
-Buon giorno anche a voi- li
salutò il vecchio preside.
I due mi guardarono
interrogativi, non avevano idea di chi potessi essere e stavano
crepando di curiosità.
-Posso presentarvi... o meglio,
ripresentarvi il mio ospite?- sorrise riferendosi a me -un
gentiluomo che ha deciso di onorarci del suo aiuto... Draco Malfoy-
-COSA?! E' UNO SCHERZO VERO??-
esplose Potter.
Prevedibile,
Potter. Come al solito del resto.
Sorrisi -Potter- lo salutai a
mia volta, ironico.
-Professor Silente, che cosa sta
facendo? Perchè non è ancora in manette?-
-Ci ha offerto il suo aiuto-
spiegò brevemente Blaise.
-Esatto, Potterino. Quindi vedi
di moderare i toni, mentre ti rivolgi a colui che vi farà vincere
questa guerra- mi divertii un mondo a dire questo.
Mi sembrava di essere tornato ai
bei vecchi tempi, quando tra i banchi o per i corridoi io, Potter e
il suo gruppetto di sfigati, ci beccavamo a vicenda.
-Io non ci credo, è una
trappola! Perchè dopo aver ucciso migliaia di nostri compagni,
dovrebbe proprio adesso aiutarci?!- urlò quello rosso di rabbia.
-Che cosa ha chiesto in cambio
del suo aiuto?- domandò la Granger.
Perspicace...
-Un giusto prezzo- intervenne
Blaise.
-Cose che non rientrano nella
tua giurisdizione, So-Tutto-Io- aggiunsi io.
Volevo chiamarla con uno dei
vecchi e originali soprannomi che avevo inventato quando frequentavo
la scuola, ma al momento mi venne in mente soltanto quello. Poco
originale, ma d'effetto.
-Come osi rivolgerti a lei in
questo modo?!- Potter sembrava sull'orlo di una crisi epilettica.
Quasi scoppiai a ridere -io oso
ciò che mi pare... cosa che non puoi invece far tu, voi avete
bisogno di me- mi crogiolai in quella consapevolezza.
-NON E' COSI'! Ce la caviamo
benissimo da soli, senza schifosi finti pentiti assassini!-
Strinsi i pugni, non avevo
intenzione di farmi insultare da Potter, però mi trattenni dal
picchiarlo.
Se l'avessi fatto nessuno
avrebbe creduto che volevo davvero cambiare strada.
Per conquistare la loro fiducia,
o quantomeno il loro consenso, stendere il loro eroe in carica non
era proprio l'ideale.
-Puoi pensare ciò che vuoi di
me, Potter. Lungi da me l'interessarmi di te o dei tuoi pareri- alzai
le spalle.
-Ah no? Allora perchè ti copri
il viso, ti vergogni per caso?-
Mi voltai, ignorandolo e mi
rivolsi a Silente -allora, abbiamo un accordo?-
-NO!- provò ancora Potter.
-Si- mi tese la mano il preside
-non afferrarla se non hai intenzione di mantenere i tuoi propositi-
mi avvertì.
-Vale anche per lei- gliela
strinsi e feci per andarmene.
Poi mi venne in mente una cosa
importante, presi una pergamena e scrissi qualche cosa, quindi la
passai a Silente -qui c'è scritto ciò che è necessario che lei
sappia, riguardo alla mia seconda condizione- salutai con un cenno
Blaise e arrivai alla porta -mi faccia sapere quando avrà esaudito
le mie richieste e tornerò per le sue informazioni-
Mi girai giusto in tempo per
osservare l'espressione scioccata di Silente mentre leggeva il mio
foglio.
Mi guardò quasi a bocca aperta
e io risi.
La pergamena recitava:
Famiglia
Weasley**
Erano passate un paio di
settimane dal mio incontro con Silente, il vecchio si era dato da
fare a mantenere le sue promesse e ci era perfettamente riuscito.
La mia fedina penale era linda e
sterile come una sala operatoria, avevo subito solo un processo che
mi aveva condannato a un servizio di cinquecento ore di lavoro
sociale, e a pagare un'ingerente somma di denaro per un monumento
dedicato a tutte le vittime della guerra.
Infondo me l'ero cavata
piuttosto bene.
Inoltre ero stato informato che,
come da me richiesto, il rimanente della famiglia Weasley godeva
della protezione di una scorta armata, ventiquattro ore su
ventiquattro.
Avevo chiesto che non fosse
rivelato il mio nome non appena uno dei Weasley avesse voluto sapere
il perchè di tutto quello, e la mia volontà era stata rispettata.
Silente aveva loro raccontato
che era stata una sua idea, per farli sentire più al sicuro.
Adesso spettava a me rispettare
la promessa fatta al preside, rivelare i segreti del Signore Oscuro.
Abbassai il cappuccio sul viso e
con una Passaporta mi smaterializzai al luogo dell'incontro, una
vecchia villa di cui il Custode Segreto era lo stesso Potter.
Apparii nella sala da pranzo,
una mezza dozzina di persone erano lì ad aspettarmi, compresi
Silente e Blaise.
-Buon giorno, Draco- mi salutò
quest'ultimo.
-Blaise- gli rivolsi un cenno
-Auror- guardai tutti gli altri.
Riconobbi i miei vecchi
professori Lupin e Piton, e un ex prigioniero di Azkaban che avevo
scoperto essere padrino di Potter e mio lontano parente, Sirius
Black.
Dalle loro facce, non uno di
loro era contento di vedermi lì, ma sapevo che non avrebbero
proferito parola a riguardo, loro avevano bisogno di me.
-Silente ha rispettato la sua
parte di accordo, adesso è il tuo turno- m'incalzò il mio ex
professore di Pozioni.
-Cosa volete sapere?- mi sedetti
comodamente.
-Ci sta facendo solo perdere
tempo! Non ci dirà nulla!- esplose Potter.
Lo guardai -Potter Potter
Potter... nessuno ti ha insegnato che non si trattano in questo modo
i propri ospiti? Ma d'altronde cosa potevo aspettarmi da uno zotico
plebeo come te...- ah... buone e sane vecchie abitudini, bentornate!
-Come ti permetti di
insultami?!-
-Basta, smettetela di litigare-
intervenne Lupin -Draco, ti pregherei di non temporeggiare e darci
subito le informazioni che esigiamo...-
Almeno lui me lo aveva chiesto
con cortesia, al contrario di un certo sfigato-cicatrizzato di mia
conoscenza.
-Bene...- presi una pergamena
dalla tasca e la passai a Silente -questi sono i luoghi in cui si
nascondono i Mangiamorte, compresi mia zia Bellatrix e mio padre-
esposi senza particolari inflessioni nella voce.
-Tradiresti davvero tuo padre?-
mi chiese la Granger con disprezzo malcelato.
Per
proteggere Ginevra mi strapperei le budella da solo, se fosse
necessario...
-Lui non è mio padre, è solo
l'uomo che mi ha generato, un uomo con cui condivido solo il cognome
e il sangue- risposi atono.
Io
e Lucius Malfoy non siamo altro...
-Manderemo degli uomini a
prenderli... sempre ammesso che non sia una trappola!- mi guardò
sprezzante e sospettoso.
-Ottimo piano da stupidi,
Potter! Se li attaccaste, li mettereste in allarme, sareste nel loro
territorio, e posso assicurarvi che i castelli dei miei ex
compagni sono pieni di passaggi segreti che nemmeno immaginate,
sarebbe uno scherzo per loro sfuggirvi-
-Allora che cosa proponi?- fece
lui irritato.
-Un qualcosa che possa coglierli
di...- mi fermai, qualcosa nella mia mente era scattato, un'idea
inaspettata mi era venuta, guardai Blaise -che giorno è domani?-
Lui mi guardò interrogativo, ma
rispose -domani è il sedici di Maggio...- sgranò gli occhi, aveva
capito -domani è il sedici di Maggio! Draco, sei un genio!-
-Spiegateci- c'invitò Silente.
-Ogni anno Voldemort da una
festa in cui invita tutti i suoi Mangiamorte, tutti anche i
soldati di fanteria, in onore del suo ritorno in vita di sei anni fa-
guardai Potter, aveva intuito a cosa mi riferissi, cioè a ciò che
era successo al Torneo Tremaghi.
-Proporrei di attaccare domani
al castello dell'Oscuro, in questo modo li coglierete tutti di
sorpresa, in più la folla entrerà nel panico, non tutti sono
competenti come guerrieri, quindi ne approfitterete per catturare o
uccidere quanti più Mangiamorte possibili... compreso l'Oscuro-
continuai.
-Mi sembra una buona idea-
ammise il vecchio preside -però Harry ha cercato in tutti i modi di
uccidere Voldemort, ma ahimè senza aver successo-
La
cosa non mi stupisce affatto... Potter è troppo stupido per
arrivarci...
-Vi svelerò un segreto, una
cosa ch'io scoprii solo per caso, mentre attendevo di essere ricevuto
dall'Oscuro Signore- feci una pausa d'effetto -lui si è sottoposto a
ogni sorta di pozione e maledizione per essere immune agli
incantesimi... e se proverete in questo modo fallirete ancora una
volta- li osservai uno per uno.
-Cosa proponi di fare allora?-
Sorrisi -la soluzione è
semplice... per me dovreste provare a ucciderlo alla maniera babbana-
si levò un coro di oh, ma cosa sta dicendo?
-Con un'arma babbana? Cosa
intendi esattamente?-
-Non una qualunque arma
babbana... la spada di Godric Grifondoro- volsi lo sguardo verso
Potter -io credo che bisogna usare la spada dell'acerrimo nemico del
suo antenato, bagnata del sangue del suo acerrimo nemico-
-Credi davvero... che
funzionerà?-
-Io penso di si... rifletteteci,
cos'è che salvò Potter ventuno anni fa?-
-Il sacrificio di sua madre-
rispose aspramente Piton.
-Esatto. Una protezione che si
rinnovava passando del tempo con la sorella di sua madre... una
copertura che è rimasta viva nel suo sangue!-
-Il mio sangue...-
-Agirà come un veleno, che
penetrerà diritto al cuore di Voldemort e che gli sarà fatale-
Calò il silenzio, nessuno
sapeva più cosa dire, osservai Silente, mi guardava in modo
strano... quasi con rispetto e ammirazione. E in quell'istante, seppi
che avevo conquistato la sua fiducia.
-Potremmo sempre provare...-
interruppe l'atmosfera Blaise.
-Si, dobbiamo lasciare aperta
ogni porta- annuì Lupin.
-Cosa ne pensi Harry?-
-Farò tutto ciò che serve
affinché Voldemort soccomba- esordì quello con solennità.
-Remus, lascio a te il compito
di organizzare e avvertire le truppe- enunciò il preside con un
leggero entusiasmo.
-Lo faccio immediatamente-
l'uomo annuì e fece per smaterializzarsi, ma io lo fermai.
-Quando farai l'annuncio fa in
modo che Daisy Freds, Lora Cae e Sandro Sleek non siano presenti,
sono delle spie segretissime... solo io e l'Oscuro conosciamo le loro
identità-
-Bene, li farò arrestare
immediatamente- mi disse con gratitudine e se ne andò.
-Signorina Granger, vada
nell'altra stanza con il signor Zabini e si faccia descrivere i
dettagli del castello di Voldemort... dobbiamo conoscere bene il
campo di battaglia- ordinò gentilmente Silente.
-Si, Signore- ella si alzò e
attese il ragazzo davanti la porta.
Blaise esitò, poi si accostò
al mio orecchio -Draco, sai che giorno è domani vero?- domandò a
voce bassissima.
-Certo, il sedici Maggio-
risposi atono, sebbene sapessi a cosa lui si riferisse in realtà.
-Appunto, il giorno in cui scade
la tua possibilità di riavere il tuo aspetto e la tua magia-
-Lo so perfettamente-
-E cos'hai intenzione di fare in
proposito?-
-Te l'ho già detto, Blaise,
nulla... resterò per sempre così, non mi importa più ormai...-
… Ormai
che l'ho persa non vale la pena tornare umano, morirò di ferro e
solo... proprio come merito.
-Ma Draco, tu non puoi lasciar
perdere, non puoi rassegnarti...-
-L'ho già fatto-
-Io non...-
Fu interrotto dal frenetico
ritorno di Lupin, che tutto trafelato annunciò l'ultima notizia che
avrei mai voluto udire nella mia vita.
Una notizia che mi parse,
riuscisse a penetrare la mia armatura d'argento e pugnalarmi il
cuore: -Fred e Ginevra Weasley sono stati rapiti!-.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DreamGirl95: ho sempre
visto Blaise come una sorta di Grillo Parlante per Draco... e l'ho
sempre apprezzato come personaggio... :) comunqeu grazie...
funnybee: ahahahhahahah dai,
è arrivato il nuovo capitolo... contenta/o?!' XD ti ringrazio
molto, sono contenta di averti "scioccata", è la cosa che
preferisco dello scrivere! :)
hermione59: eh si, mi è sempre piaciuto Blaise, e qui... non poteva mancare! XD
Alla prossima settimana! ;)
|