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Autore: dina    14/07/2011    5 recensioni
Draco Malfoy ha tutto: bellezza, fama, ricchezza... e cattiveria. Ma uno strano incontro con una fata gli cambierà la vita per sempre... scavando nel su passato, riuscirà a trovare la chiave della felicità? -Liberamente ispirato al cartone Disney "La bella e la bestia" - Dal cap.12 :
Il mio cuore fece un balzo, sarei morto...
Malgrado tutto, non mi importava, se era per salvare Ginevra l'avrei fatto per altre mille volte.
Lei avrebbe trovato la forza di andare avanti, si sarebbe innamorata, sposata, avrebbe trovato un buon lavoro e fatto dei figli.
Avrebbe avuto una vita lunga e meravigliosa... e mi avrebbe dimenticato.
Ma non importava, le era concesso farlo, avrei ricordato io per entrambi. Ovunque sarei andato.
E l’avrei vegliata e protetta con tutte le mie forze, per sempre.
[...]
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Voldemort | Coppie: Draco/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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u                                              On the other side


Comparimmo davanti a un vecchio cancello arrugginito, con mio enorme stupore riconobbi il luogo... quella era Hogwarts.

-Cala il cappuccio sul viso, Draco- anche lui fece ciò che mi aveva detto.

-Perchè qui?-

-Parleremo con Silente-

Entrammo e io mi ritrovai a ripercorrere le tappe principali della mia adolescenza, quasi riuscivo a sentire le voci, i profumi di un tempo.

Non era cambiato nulla, realizzai esterrefatto, tutto era esattamente uguale, il portone blindato, i lunghi corridoi, le scale che cambiavano, il gargoyle all'ingresso dell'ufficio del preside... tutto.

-Strudel con panna!- esclamò il ragazzo che era con me.

Nemmeno la stupidità di Silente e delle sue parole d'ordine sono cambiati a quanto pare...

Salimmo una ripida rampa di scale e ci trovammo davanti a una porta in ciliegio.

Blaise bussò una mezza dozzina di volte, ritmicamente, come se fosse un codice segreto. E probabilmente lo era.

-Forse è meglio se tu mi attendi un attimo qui-

-No, voglio entrare subito- scossi la testa, non volevo perdere nemmeno un minuto.

Ogni secondo che sprecavo avrebbe potuto essere fatale per Ginevra.

Non c'è nulla che si possa nascondere all'Oscuro, Draco... lui sa sempre tutto”

-Dammi cinque minuti- insistette e io annuii, rassegnato.

Esattamente sette minuti e trentotto secondi dopo, (si, li avevo contati!), Blaise aprì la porta facendomi segno di entrare. Lo feci.

L'ufficio era una grande stanza, piena zeppa di oggetti posati in modo caotico un po' dappertutto, storsi la bocca, quel luogo non mi piaceva.

-Signor Malfoy... credevo che l'avrei vista solo quando sarebbe scoccata la mia ora- mi accolse una voce a metà tra il divertito e lo stupito.

-Magari è così- lo guardai sorridere.

Era in piedi, dietro una grossa scrivania, in tutta la sua altezza, la barba lunga e canuta era intrecciata, i capelli ancor più lunghi gli arrivavano fin sotto la cintola, e gli occhialetti a mezzaluna, che nascondevano vispi occhi chiari.

Indossava una tunica celeste, con tanto di cappello con pennacchio abbinato, sembrava davvero il vecchio strampalato che sapevo lui fosse.

Con gli anni è diventato ancora più... eccentrico? ...Strano? ...Pazzo?

-Accomodatevi, prego- indicò due poltroncine di fronte a lui.

Ci sedemmo.

-Allora, Draco Malfoy, a cosa devo l'onore di una sua visita?- m'incalzò.

Notai che non mi chiese di togliermi il mantello o di mostrare il mio viso, abbassando il cappuccio, era come se non gli importasse di guardarmi in faccia, o come se... sapesse che non potevo farlo.

Che assurdità, cosa vuoi che sappia quel vecchio barbagianni...

-Blaise non le ha spiegato nulla?- guardai prima l'uno e poi l'altro, il ragazzo accanto a me scrollò le spalle.

-Io voglio sentirlo dire da lei- sorrise.

-Che cosa cambia?- sospirai.

-Perchè è qui, Signor Malfoy?-

Mi chiesi a che gioco stesse giocando, perchè insisteva tanto?

Aveva il cervello così incartapecorito da aver bisogno di sentirsi dire le cose più volte per capirle?

Decisi di tagliar corto e rispondere enunciando esattamente ciò che voleva sentire -mi sono pentito di esser diventato un Mangiamorte... voglio fare marcia indietro e aiutarvi- spiegai scocciato.

L'uomo mi studiò attentamente per parecchi minuti, senza pronunciare una parola, e infine -perchè?-

-Non ha importanza il perchè-

-Io non la penso così-

Alzai gli occhi al cielo e lo ignorai palesemente, cambiando argomento -occupo una posizione di grande prestigio nella mia cerchia, il che mi offre la possibilità di sapere tutti i segreti del Signore Oscuro... ma questo penso che lei lo sappia...- sorrisi.

Non usai l'imperfetto come avrei dovuto, io ero andato lì per proteggere Ginevra, se avessi specificato il fatto che oramai Voldemort non si interessava né fidava più di me, probabilmente non avrei mai raggiunto il mio scopo.

Infondo non stavo facendo nulla di male, stavo semplicemente vendendo il mio prodotto, infiocchettandolo un poco, come facevano tutti.

-Io vengo a offrirvi la mia mano e... informazioni, tante informazioni- continuai.

Questa era la verità, sapevo un mucchio di cose pericolose riguardo l'Oscuro.

Sembrò funzionare, avevo solleticato la sua curiosità.

-Che genere di informazioni?-

-Su Voldemort, su come sconfiggerlo... su dove trovare lui e gli altri Mangiamorte, posso dirvi come e dove attaccheranno, posso dirvi come e cosa penseranno...- esposi i miei assi nella manica.

Se fosse interessato o meno, questo non avrei potuto dirlo, aveva un'espressione di marmo, indecifrabile.

-Naturalmente vuoi qualcosa in cambio... non è così?-

Ma che bravo...

-Voglio la mia fedina penale completamente pulita e... protezione-

-Protezione? Penso che te la cavi egregiamente sia in guerra che fuori, hai dimezzato il nostro esercito da solo, in soli quattro anni... perchè dovresti chiedere la nostra protezione?-

-Chi ha detto che la protezione è per me?- risposi atono.

Mi rivolse uno strano sguardo, un misto tra lo stupore e il compiacimento, -e per chi sarebbe?-

Ti piacerebbe saperlo, eh?!

-Tutto a suo tempo, Silente- sorrisi.

-Bene...- si aggiustò i suoi occhialetti – ma se non riuscissi a pulire la tua fedina, insomma è un bel malloppo... centinaia di pagine-

-Confido che ce la farà, deve farcela-

In quell'istante, riudì lo stesso ritmico bussare che avevo sentito fare pochi minuti prima a Blaise, poi ne entrò un uomo alto, seguito a ruota da una donna.

-Buon giorno professore...- si guardò intorno e notò me e il mio amico -Blaise-.

No, impossibile... che cos'è una rimpatriata?

Risi mentalmente, nessuno dei due era granchè cambiato dall'ultima volta che li avevo visti, più di un anno e mezzo prima, lui era rimasto il solito sfigato tronfio con la cicatrice sulla fronte, e lei l'irritante insipida saccente.

Potter e Granger!

-Buon giorno anche a voi- li salutò il vecchio preside.

I due mi guardarono interrogativi, non avevano idea di chi potessi essere e stavano crepando di curiosità.

-Posso presentarvi... o meglio, ripresentarvi il mio ospite?- sorrise riferendosi a me -un gentiluomo che ha deciso di onorarci del suo aiuto... Draco Malfoy-

-COSA?! E' UNO SCHERZO VERO??- esplose Potter.

Prevedibile, Potter. Come al solito del resto.

Sorrisi -Potter- lo salutai a mia volta, ironico.

-Professor Silente, che cosa sta facendo? Perchè non è ancora in manette?-

-Ci ha offerto il suo aiuto- spiegò brevemente Blaise.

-Esatto, Potterino. Quindi vedi di moderare i toni, mentre ti rivolgi a colui che vi farà vincere questa guerra- mi divertii un mondo a dire questo.

Mi sembrava di essere tornato ai bei vecchi tempi, quando tra i banchi o per i corridoi io, Potter e il suo gruppetto di sfigati, ci beccavamo a vicenda.

-Io non ci credo, è una trappola! Perchè dopo aver ucciso migliaia di nostri compagni, dovrebbe proprio adesso aiutarci?!- urlò quello rosso di rabbia.

-Che cosa ha chiesto in cambio del suo aiuto?- domandò la Granger.

Perspicace...

-Un giusto prezzo- intervenne Blaise.

-Cose che non rientrano nella tua giurisdizione, So-Tutto-Io- aggiunsi io.

Volevo chiamarla con uno dei vecchi e originali soprannomi che avevo inventato quando frequentavo la scuola, ma al momento mi venne in mente soltanto quello. Poco originale, ma d'effetto.

-Come osi rivolgerti a lei in questo modo?!- Potter sembrava sull'orlo di una crisi epilettica.

Quasi scoppiai a ridere -io oso ciò che mi pare... cosa che non puoi invece far tu, voi avete bisogno di me- mi crogiolai in quella consapevolezza.

-NON E' COSI'! Ce la caviamo benissimo da soli, senza schifosi finti pentiti assassini!-

Strinsi i pugni, non avevo intenzione di farmi insultare da Potter, però mi trattenni dal picchiarlo.

Se l'avessi fatto nessuno avrebbe creduto che volevo davvero cambiare strada.

Per conquistare la loro fiducia, o quantomeno il loro consenso, stendere il loro eroe in carica non era proprio l'ideale.

-Puoi pensare ciò che vuoi di me, Potter. Lungi da me l'interessarmi di te o dei tuoi pareri- alzai le spalle.

-Ah no? Allora perchè ti copri il viso, ti vergogni per caso?-

Mi voltai, ignorandolo e mi rivolsi a Silente -allora, abbiamo un accordo?-

-NO!- provò ancora Potter.

-Si- mi tese la mano il preside -non afferrarla se non hai intenzione di mantenere i tuoi propositi- mi avvertì.

-Vale anche per lei- gliela strinsi e feci per andarmene.

Poi mi venne in mente una cosa importante, presi una pergamena e scrissi qualche cosa, quindi la passai a Silente -qui c'è scritto ciò che è necessario che lei sappia, riguardo alla mia seconda condizione- salutai con un cenno Blaise e arrivai alla porta -mi faccia sapere quando avrà esaudito le mie richieste e tornerò per le sue informazioni-

Mi girai giusto in tempo per osservare l'espressione scioccata di Silente mentre leggeva il mio foglio.

Mi guardò quasi a bocca aperta e io risi.

La pergamena recitava:

Famiglia Weasley**


Erano passate un paio di settimane dal mio incontro con Silente, il vecchio si era dato da fare a mantenere le sue promesse e ci era perfettamente riuscito.

La mia fedina penale era linda e sterile come una sala operatoria, avevo subito solo un processo che mi aveva condannato a un servizio di cinquecento ore di lavoro sociale, e a pagare un'ingerente somma di denaro per un monumento dedicato a tutte le vittime della guerra.

Infondo me l'ero cavata piuttosto bene.

Inoltre ero stato informato che, come da me richiesto, il rimanente della famiglia Weasley godeva della protezione di una scorta armata, ventiquattro ore su ventiquattro.

Avevo chiesto che non fosse rivelato il mio nome non appena uno dei Weasley avesse voluto sapere il perchè di tutto quello, e la mia volontà era stata rispettata.

Silente aveva loro raccontato che era stata una sua idea, per farli sentire più al sicuro.

Adesso spettava a me rispettare la promessa fatta al preside, rivelare i segreti del Signore Oscuro.

Abbassai il cappuccio sul viso e con una Passaporta mi smaterializzai al luogo dell'incontro, una vecchia villa di cui il Custode Segreto era lo stesso Potter.

Apparii nella sala da pranzo, una mezza dozzina di persone erano lì ad aspettarmi, compresi Silente e Blaise.

-Buon giorno, Draco- mi salutò quest'ultimo.

-Blaise- gli rivolsi un cenno -Auror- guardai tutti gli altri.

Riconobbi i miei vecchi professori Lupin e Piton, e un ex prigioniero di Azkaban che avevo scoperto essere padrino di Potter e mio lontano parente, Sirius Black.

Dalle loro facce, non uno di loro era contento di vedermi lì, ma sapevo che non avrebbero proferito parola a riguardo, loro avevano bisogno di me.

-Silente ha rispettato la sua parte di accordo, adesso è il tuo turno- m'incalzò il mio ex professore di Pozioni.

-Cosa volete sapere?- mi sedetti comodamente.

-Ci sta facendo solo perdere tempo! Non ci dirà nulla!- esplose Potter.

Lo guardai -Potter Potter Potter... nessuno ti ha insegnato che non si trattano in questo modo i propri ospiti? Ma d'altronde cosa potevo aspettarmi da uno zotico plebeo come te...- ah... buone e sane vecchie abitudini, bentornate!

-Come ti permetti di insultami?!-

-Basta, smettetela di litigare- intervenne Lupin -Draco, ti pregherei di non temporeggiare e darci subito le informazioni che esigiamo...-

Almeno lui me lo aveva chiesto con cortesia, al contrario di un certo sfigato-cicatrizzato di mia conoscenza.

-Bene...- presi una pergamena dalla tasca e la passai a Silente -questi sono i luoghi in cui si nascondono i Mangiamorte, compresi mia zia Bellatrix e mio padre- esposi senza particolari inflessioni nella voce.

-Tradiresti davvero tuo padre?- mi chiese la Granger con disprezzo malcelato.

Per proteggere Ginevra mi strapperei le budella da solo, se fosse necessario...

-Lui non è mio padre, è solo l'uomo che mi ha generato, un uomo con cui condivido solo il cognome e il sangue- risposi atono.

Io e Lucius Malfoy non siamo altro...

-Manderemo degli uomini a prenderli... sempre ammesso che non sia una trappola!- mi guardò sprezzante e sospettoso.

-Ottimo piano da stupidi, Potter! Se li attaccaste, li mettereste in allarme, sareste nel loro territorio, e posso assicurarvi che i castelli dei miei ex compagni sono pieni di passaggi segreti che nemmeno immaginate, sarebbe uno scherzo per loro sfuggirvi-

-Allora che cosa proponi?- fece lui irritato.

-Un qualcosa che possa coglierli di...- mi fermai, qualcosa nella mia mente era scattato, un'idea inaspettata mi era venuta, guardai Blaise -che giorno è domani?-

Lui mi guardò interrogativo, ma rispose -domani è il sedici di Maggio...- sgranò gli occhi, aveva capito -domani è il sedici di Maggio! Draco, sei un genio!-

-Spiegateci- c'invitò Silente.

-Ogni anno Voldemort da una festa in cui invita tutti i suoi Mangiamorte, tutti anche i soldati di fanteria, in onore del suo ritorno in vita di sei anni fa- guardai Potter, aveva intuito a cosa mi riferissi, cioè a ciò che era successo al Torneo Tremaghi.

-Proporrei di attaccare domani al castello dell'Oscuro, in questo modo li coglierete tutti di sorpresa, in più la folla entrerà nel panico, non tutti sono competenti come guerrieri, quindi ne approfitterete per catturare o uccidere quanti più Mangiamorte possibili... compreso l'Oscuro- continuai.

-Mi sembra una buona idea- ammise il vecchio preside -però Harry ha cercato in tutti i modi di uccidere Voldemort, ma ahimè senza aver successo-

La cosa non mi stupisce affatto... Potter è troppo stupido per arrivarci...

-Vi svelerò un segreto, una cosa ch'io scoprii solo per caso, mentre attendevo di essere ricevuto dall'Oscuro Signore- feci una pausa d'effetto -lui si è sottoposto a ogni sorta di pozione e maledizione per essere immune agli incantesimi... e se proverete in questo modo fallirete ancora una volta- li osservai uno per uno.

-Cosa proponi di fare allora?-

Sorrisi -la soluzione è semplice... per me dovreste provare a ucciderlo alla maniera babbana- si levò un coro di oh, ma cosa sta dicendo?

-Con un'arma babbana? Cosa intendi esattamente?-

-Non una qualunque arma babbana... la spada di Godric Grifondoro- volsi lo sguardo verso Potter -io credo che bisogna usare la spada dell'acerrimo nemico del suo antenato, bagnata del sangue del suo acerrimo nemico-

-Credi davvero... che funzionerà?-

-Io penso di si... rifletteteci, cos'è che salvò Potter ventuno anni fa?-

-Il sacrificio di sua madre- rispose aspramente Piton.

-Esatto. Una protezione che si rinnovava passando del tempo con la sorella di sua madre... una copertura che è rimasta viva nel suo sangue!-

-Il mio sangue...-

-Agirà come un veleno, che penetrerà diritto al cuore di Voldemort e che gli sarà fatale-

Calò il silenzio, nessuno sapeva più cosa dire, osservai Silente, mi guardava in modo strano... quasi con rispetto e ammirazione. E in quell'istante, seppi che avevo conquistato la sua fiducia.

-Potremmo sempre provare...- interruppe l'atmosfera Blaise.

-Si, dobbiamo lasciare aperta ogni porta- annuì Lupin.

-Cosa ne pensi Harry?-

-Farò tutto ciò che serve affinché Voldemort soccomba- esordì quello con solennità.

-Remus, lascio a te il compito di organizzare e avvertire le truppe- enunciò il preside con un leggero entusiasmo.

-Lo faccio immediatamente- l'uomo annuì e fece per smaterializzarsi, ma io lo fermai.

-Quando farai l'annuncio fa in modo che Daisy Freds, Lora Cae e Sandro Sleek non siano presenti, sono delle spie segretissime... solo io e l'Oscuro conosciamo le loro identità-

-Bene, li farò arrestare immediatamente- mi disse con gratitudine e se ne andò.

-Signorina Granger, vada nell'altra stanza con il signor Zabini e si faccia descrivere i dettagli del castello di Voldemort... dobbiamo conoscere bene il campo di battaglia- ordinò gentilmente Silente.

-Si, Signore- ella si alzò e attese il ragazzo davanti la porta.

Blaise esitò, poi si accostò al mio orecchio -Draco, sai che giorno è domani vero?- domandò a voce bassissima.

-Certo, il sedici Maggio- risposi atono, sebbene sapessi a cosa lui si riferisse in realtà.

-Appunto, il giorno in cui scade la tua possibilità di riavere il tuo aspetto e la tua magia-

-Lo so perfettamente-

-E cos'hai intenzione di fare in proposito?-

-Te l'ho già detto, Blaise, nulla... resterò per sempre così, non mi importa più ormai...-

Ormai che l'ho persa non vale la pena tornare umano, morirò di ferro e solo... proprio come merito.

-Ma Draco, tu non puoi lasciar perdere, non puoi rassegnarti...-

-L'ho già fatto-

-Io non...-

Fu interrotto dal frenetico ritorno di Lupin, che tutto trafelato annunciò l'ultima notizia che avrei mai voluto udire nella mia vita.

Una notizia che mi parse, riuscisse a penetrare la mia armatura d'argento e pugnalarmi il cuore: -Fred e Ginevra Weasley sono stati rapiti!-.

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DreamGirl95: ho sempre visto Blaise come una sorta di Grillo Parlante per Draco... e l'ho sempre apprezzato come personaggio... :) comunqeu grazie...
funnybee: ahahahhahahah dai, è arrivato il nuovo capitolo... contenta/o?!' XD ti ringrazio molto, sono contenta di averti "scioccata", è la cosa che preferisco dello scrivere! :)
hermione59: eh si, mi è sempre piaciuto Blaise, e qui... non poteva mancare! XD

Alla prossima settimana! ;)

  
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