Cap.2:
Da Mr. Pokémon
Il cammino verso
Fiorpescopoli non fu tanto difficile per Alex, dato
che il Percorso 29 era abbastanza facile da attraversare, a parte
alcuni Pokémon selvatici che ogni tanto saltavano fuori.
Grazie però all’aiuto di Cyndaquil, questi non
rappresentavano alcuna minaccia. E questo non solo aiutava il piccolo
riccio di fuoco ad allenarsi, ma anche il suo allenatore, che ne
approfittò per catturare un Pidgey. Certo, non era il
massimo per iniziare avere solo due Pokémon, ma per il
momento doveva accontentarsi. Dopo un ultimo paio di passi si
ritrovò a Fiorpescopoli, che si rivelò in tutto e
per tutto una città molto accogliente, al punto che un
simpatico vecchietto lo portò a fare un giro per la
città, mostrandogli il Centro Pokémon, il sempre
fornito Pokémon Market e il Percorso 30. Per sdebitarsi
della sua utilità, il vecchietto diede ad Alex una Scheda
Mappa per il suo PokéGear, cosi non si sarebbe perso da
nessuna parte, e un paio di quelle che sembravano in tutto e per tutto
delle scarpe sportive.
-Ah… non vorrei contraddirla… ma che ne faccio di
queste?-
-Oh, ma queste non sono scarpe normali, giovanotto, queste sono le
Scarpe da Corsa! Oltre ad essere molto comode, con queste potrai
correre più veloce del vento. Ti saranno molto utili, fidati-
-Wow…- Alex era rimasto estasiato da quella descrizione, e
senza pensarci due volte, se le mise subito -Come mi stanno?-
-Bene, direi- commentò il vecchietto -Ah, ricordati che se
devi correre ti basterà premere il pulsante che trovi ai
lati delle scarpe. In questo modo sarai veloce quanto un podista-
aggiunse, spiegando al ragazzo il funzionamento di quelle speciali
calzature.
-Ai lati?- domandò Alex, guardandosi poi le scarpe e
facendo una leggera pressione sul pulsante che vi trovò
-Intende questo?-
Ma il giovane non fu cosi fortunato da sentire la risposta, dato che
dopo neanche una ventina di secondi si ritrovò a correre
rapido verso il Percorso 30, lasciando il vecchietto da solo e finendo
con il correre quasi a perdifiato in balia delle Scarpe da Corsa. Per
sua fortuna, qualcuno gli fece uno sgambetto, e nonostante il
ritrovarsi con la faccia stampata sul terreno fresco, Alex dovette
ringraziare mentalmente chi l’aveva fermato appena in tempo.
Non appena si rialzò da terra per vedere chi era il suo
“salvatore”, vide un ragazzo alto più di
lui, dai lunghi capelli castani, gli occhi coperti da un paio di
occhiali da sole e vestito con un paio di jeans sdruciti, una t-shirt
nera con sopra un teschio, un gilet e una chitarra a tracolla, sulle
cui corde si potevano notare ben attaccate un paio di Poké
Ball. Nel complesso, altezza a parte, tale individuo sembrava una sorta
di chitarrista.
-Wow… hai un look figo, sai?- esclamò in quel
momento Alex.
-Dici? Grazie- rispose il chitarrista -E dovresti
ringraziarmi, sennò chi ti fermava più? Eh eh-
aggiunse ridendo.
-Ti ringrazio molto volentieri, anche perché è la
prima volta che uso delle Scarpe da Corsa e quindi…- si
giustificò.
-Eh, quel tipo di scarpe sono sempre state un problema, specie per i
novellini che le hanno ricevute. Pensa, una volta ne ho visto uno che
non riuscendo a controllarle si era stampato contro un albero-
-Oh, capisco… ah, non mi sono presentato, mi chiamo Alex-
-Molto piacere, io sono Matthew- rispose il chitarrista -Ma dimmi, cosa
stavi facendo da queste parti?- domando poi al ragazzo
-Mi hanno detto che la casa di un certo Mr. Pokémon si trova
in questo Percorso, e quindi mi stavo recando lì- rispose
l’altro -E tu, invece?-
-Mah, niente di che... stavo solo provando una delle mie canzoni quando
all’improvviso ti ho visto arrivare come un missile, e a quel
punto, volendo evitare che te ne andassi chissà dove, ti ho
fatto lo sgambetto-
-Aspetta un momento… Sei un musicista?- domandò
Alex sorpreso.
-Cantautore, per essere precisi, e se te lo stai chiedendo…
sì, sono molto bravo a suonare-
E per provare questo, Matthew imbracciò lo strumento e
cominciò a strimpellare un assolo con sorprendente maestria,
stupendo ancora di più il suo spettatore
dell’ultimo minuto, il quale gli fece un più che
meritato applauso una volta finito.
-Grandioso! Sei un vero mito!-
-Ti ringrazio. Sai, sto andando a Fiordoropoli per fare un provino da
cantante, però dato che potrei annoiarmi durante il viaggio,
forse potresti accompagnarmi, che ne dici?-
-Uhm… ma si, perché no? Accetto volentieri-
-Ma per il momento è meglio se andiamo prima da questo
curioso Mr. Pokémon, non credi?-
-Certo amico, e poi il prof. Elm conta su di me per questo incarico-
E sancito questo patto d’amicizia, i due si misero in cammino
verso il Percorso 30 alla ricerca della casa. Durante il cammino
però non mancarono i soliti Pokémon selvatici, i
quali furono messi tutti KO dal Cyndaquil e dal Pidgey di Alex, e
nemmeno i doni, in quanto un signore che abitava su quel Percorso diede
al ragazzo un Portaghiccocche, cui probabilmente gli sarebbe servito in
seguito. Alla fine, dopo aver camminato a lungo, entrambi videro una
casa in mezzo all’erba, dalla quale uscì fuori
tutto contento un ragazzo dai capelli lunghi e argentati, vestito con
pantaloni e giubbotto di pelle con la pelliccia e una maglia blu scuro,
seguito a ruota da una sorta di cagnolino dal manto rosso e striato di
nero e
con in braccio quello che sembrava un uovo, di colore blu con un paio
di striature nere.
-Ah ah ah ah ah, come sono felice!- esultò il ragazzo
-Finalmente ho un Uovo Pokémon tutto per me!- aggiunse, per
poi rivolgersi al cane che camminava alla sua sinistra -Non sei
contento, Growlithe? Presto avrai un piccolo compagno con cui giocare-
-Wof- rispose contento l’interpellato.
-Ehi, l’hai sentito, Alex?- esclamò Matthew, dopo
aver assistito alla scena con l’amico -Sembra che
quell’uovo contenga un Pokémon-
-Già, cosi pare- rispose l’altro, notando che ora
l’argentato si stava recando verso loro due.
-Oh, buongiorno!- li salutò -Anche voi qui per ricevere un
Uovo?-
-Ecco… veramente saremo qui per vedere Mr.
Pokémon- spiegò Matthew senza giri di
parole -È in quella casa, giusto?-
-Si, proprio cosi, ed è stato lui a donarmi questo Uovo,
dicendomi che gli sembravo l’Allenatore adatto a prendersene
cura-
-Se è cosi ti aspetta una grande responsabilità-
disse Alex.
-Questo è vero, ma l’importante è che
il Pokémon che ne uscirà fuori si riveli un buon
compagno… Ah, che sbadato! Scusate, ma non mi sono
presentato, mi chiamo Dylan-
-Io sono Alex, piacere-
-E io Matthew-
-Piacere di conoscervi, ragazzi- disse l’argentato, buttando
poi un’occhiata sull’orologio del
PokéGear -Oh, cavoli!-
-Che succede?- chiese Alex
-Mi sono ricordato che a quest’ora dovevo incontrarmi con un
mio amico per una lotta, ma forse sono ancora in tempo. Mi dispiace
lasciarvi cosi, ma devo proprio andare- aggiunse, per poi dare ad Alex
un foglio con su scritto il suo numero di telefono -Nel caso vogliate
farmi un fischio, questo il mio numero. Ci si vede!-
E detto questo, l’argentato se la filò dalla vista
dei suoi due nuovi conoscenti, lasciandoli un po’ perplessi
per la fretta con cui era andato via, ma comunque contenti di aver
trovato un nuovo amico. Ora però dovevano concentrarsi sul
motivo della loro visita, e una volta che ebbero bussato alla porta,
vennero aperti da un curioso individuo, vestito con uno smoking
elegante e l’aria simpatica.
-Oh, salve- disse l’uomo.
-Lei è per caso Mr. Pokémon?- domando Matthew.
-In carne ed ossa. A cosa devo questa visita?-
-Sono qui per conto del Prof. Elm- rispose Alex -Mi ha detto che forse
doveva dargli una sua scoperta da analizzare-
-Oh, allora entrate pure, ragazzi, vi stavamo aspettando-
-Stavamo?- al sentire il plurale, Matthew si sentì un
po’ confuso.
-Si, perché qui con me c’è anche il
maestro del Prof. Elm-
Incuriosito dalle ultime parole di Mr. Pokémon, Alex
entrò nella sua casa insieme a Matthew, e dopo essersi
guardato un po’ intorno, vide un uomo brizzolato e col camice
bianco seduto ad un tavolo mentre beveva del tè verde. E ad
aumentare la sorpresa, sul tavolo c’era un Uovo di colore
bianco e ricoperto di piccoli triangoli rossi e blu.
-Ragazzi, è con immenso piacere che vi presento il Prof.
Oak, direttamente dalla regione di Kanto- spiegò il padrone
di casa.
-Oh, e cosi tu saresti Alex- sentenziò
l’interpellato -Il mio collega Elm mi aveva avvertito tramite
una mail, ma non mi aspettavo arrivassi così presto.
Scommetto che ti ha
già dato il Pokédex, vero?-
-Certo-
-Beh, allora ti auguro buona fortuna, e spero che tu riesca a
completarlo nel migliore dei modi-
-Grazie, professore-
-Non per interrompervi…- intervenne Matthew -Ma la scoperta?-
-Oh, ma è questa la scoperta- rispose Mr.
Pokémon, indicando l’uovo sul tavolo.
-Questo è un Uovo Pokémon che ho trovato durante
una mia visita ad Amarantopoli, e dopo averlo preso con me ho pensato
di
affidarlo alle ricerche del Prof. Elm per scoprirne qualcosa di
più-
-Se le cose stanno cosi, allora non si preoccupi- esclamò
Alex, prendendo l’uovo e mettendoselo nello zaino
-Porterò quest’uovo al Laboratorio e
farò in modo che possiate continuare le ricerche-
-Molto bene, allora- esordì Oak -Se adesso è
tutto apposto, posso anche ritornare a condurre il mio programma alla
radio-
-E noi due portare a termine il tuo incarico e rimetterci in marcia.
Dico bene, amico mio?- fece eco Matthew.
-Eccome- rispose semplicemente Alex.
E una volta congedatisi da Mr. Pokémon e dal Prof. Oak, i
due si incamminarono nuovamente, questa volta diretti a Borgo
Foglianova per consegnare l’Uovo. Ma una volta arrivati a
Fiorpescopoli, Alex sentì il suo PokéGear
squillare, e sul display notò che stava chiamando proprio il
Prof. Elm. E mentre si chiedeva chissà cosa doveva dirgli,
il
ragazzo cominciò a rispondere.
Fine Cap.2
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