Cap.6:
Verso Azalina
Erano passati un paio di giorni da quando Alex aveva battuto Valerio e
conquistato la sua prima Medaglia, e in quei due giorni si era rimesso
in marcia con i suoi amici verso una nuova meta, passando prima per il
Percorso 36, dove durante il cammino Alex ebbe l’occasione di
allenare Ledyba e Caterpie, Matt di accudire per un po’
l’Uovo e catturare un Ekans, e Fran di catturare un Mareep,
ottenendo cosi il suo secondo Pokémon per la sua squadra.
Una volta giunto mezzogiorno, però, i tre decisero di
accamparsi da qualche parte sull’erba, e mentre il
chitarrista cominciava a preparare da mangiare, Alex ne
approfittò per guardare i dati raccolti sul suo
Pokédex.
-Uhm… 15 Pokémon visti e analizzati…-
mormorò, dandoci un’occhiata in generale -Sembra
che ho cominciato bene, però sono sicuro che ci sono molti
altri Pokémon da scoprire… spero solo di farcela
e di non deludere il Prof.- aggiunse, per poi sdraiarsi sul prato e
godersi il bel tempo che c’era, con tanto di sole splendente
ad illuminargli il viso e una leggera brezza di vento a rilassarlo,
mentre i suoi Pokèmon, appena usciti dalle sfere, giocavano
allegri vicino a lui, seguiti a ruota da quelli di Matthew e Fran -Ma
adesso meglio non pensarci troppo… pensiamo piuttosto a
goderci questa bella giornata.- proferì infine,
sorridendo ai raggi del sole.
-Ehi, sembra che il nostro amico si stia rilassando.- notò
Fran.
-Beh, che vuoi farci?- rispose Matt -Dopo una lotta come quella contro
Valerio, un po’ di relax se lo merita.- aggiunse, continuando
a preparare tranquillo il pranzo.
E tempo più tardi, quando fu tutto pronto, i tre poterono
pranzare allegramente come gli amici che erano, e giusto per
festeggiare la nascita del loro trio, il chitarrista aveva preparato
del buonissimo chili, che mangiarono con gusto, soprattutto Alex, che
chiese subito il bis.
-Cavoli, sembra che ti piaccia molto il piccante.- notò Matt.
-Vuoi scherzare? Ne sono un vero intenditore.- ribatté il
moro.
-Cerca di non esagerare.- lo riprese Fran -Troppa roba piccante fa male
allo stomaco, e questo è un male.-
-Però favorisce bene la circolazione del sangue- intervenne
subito il cuoco/chitarrista -E questo è un bene- aggiunse
sorridente.
-Che c’è, vuoi subito litigare con me?-
domandò la ragazza.
-Certo che no, cara.- rispose l’altro -Un buon pranzo
è tale solo se tutti quelli che pranzano vanno
d’accordo.- aggiunse, dando ad Alex il bis del suo chili -E
appena finito, ricordiamoci di dirigerci subito verso prossima
città, siamo d'accordo?-
-Certo- rispose il moro dagli occhi verdi, mandando giù un
buon boccone e tirando fuori il PokéGear -Stando alla mappa,
la città dovrebbe essere Azalina- aggiunse, per poi tornare
a mangiare.
-Ah, ne ho sentito parlare- esclamò Matt -Si dice sia famosa
per gli Slowpoke che si trovano nei dintorni, e che ci viva un
artigiano famoso per le Poké Ball che fa con la lavorazione
delle Ghicocche-
-Dici sul serio?- domandò Fran.
-Certo che dico sul serio, e forse una volta ad Azalina potremmo fare
una capatina da lui per chiedergli di farci qualche Ball.-
-Dimentichi che non abbiamo le Ghicocche- puntualizzò la
ragazza.
-Voi due no, ma io si- intervenne invece Alex, che una volta finito il
suo piatto, tirò fuori dallo zaino il suo Portaghicocche (o
Ghicobox, per abbreviare), per poi aprire il coperchio e mostrando ben
quattro diverse Ghicocche: una Verde, una Rosa, una Nera e una Gialla.
-Wow, ne hai già raccolte quattro!- esclamò
Matthew -Ma come hai fatto a procurartele?- domandò poi,
ancora sorpreso.
-Beh, non ho fatto altro che raccoglierle da alcuni alberi che
c’erano nei percorsi che abbiamo fatto. Ho fatto bene, no?-
-Hai fatto benissimo, Alex, perché cosi ne abbiamo
abbastanza da farci fare una Ball a testa- ribatté Fran.
-E allora che aspettiamo? Tutti ad Azalina!- concluse il chitarrista.
E detto questo, i nostri tre amici si rimisero in marcia, passando poi
per la Grotta di Mezzo, una semplice grotta di collegamento tra il
Percorso 32 e il Percorso 33. Tale grotta però non era
disabitata, dato che c’erano vari Pokémon e
Allenatori pronti alla sfida, ma grazie ai Pokémon di Matt e
Alex, questi problemi erano da considerarsi come già risolti
in partenza. Una volta usciti dalla caverna e ritrovatisi
all’aria aperta, i ragazzi percorsero in poco tempo
l’ultimo tratto di strada da fare, arrivando fino a quello
che sembrava un pozzo, sul cui cartello si leggeva “Pozzo
Slowpoke”, che però pareva sorvegliato da uno
strano tizio vestito di nero, dall’aria molto sospetta e con
una R rossa stampata sulla maglia.
-Mi scusi, signore.- si fece avanti Alex -Per caso è
successo qualcosa di grave al Pozzo?- domandò poi.
-Questi non sono affari tuoi, ragazzo.- rispose il tizio, usando un
tono molto sgarbato -E se tu e i tuoi amichetti non volete passare dei
guai, vi consiglio di filare e di non ficcanasare oltre-
-Ma io…- cercò di replicare il ragazzo
-Ho detto di smammare! Chiaro?- rincarò la dose
l’uomo.
E senza farselo dire un’altra volta, i tre alzarono i tacchi
e ripresero il loro cammino, arrivando finalmente ad Azalina,
conosciuta anche come “La città dove umani e
Pokémon vivono in armonia”, anche se ad una prima
occhiata non sembrava cosi, visto che nei dintorni c’erano
solo alcuni concittadini e qualche uomo vestito di nero come il tizio
misterioso incontrato vicino al Pozzo. In più, oltre che a
dare un certo timore agli abitanti, uno di questi uomini occupava
l’entrata della Palestra, rendendola inaccessibile. Non
vedendoci chiaro in questa faccenda, i ragazzi decisero di recarsi
subito al Centro Pokémon per curare i propri compagni e
riorganizzare le idee sul cosa fare in città, ma caso volle
che lo sguardo di Alex si posasse sulla figura di una persona, con in
braccio un Uovo e accompagnata da un Growlithe, seduta su uno dei
tavoli del Centro. E non ci volle molto a capire che quella persona
fosse proprio LUI.
-Ehi, Dylan, come va?- esclamò Alex, andandolo a salutare
-Uh? Oh, Alex, che piacere rivederti.- ribatté
l’interessato, invitandolo con un gesto a sedere al suo
tavolo.
-Non posso crederci, anche tu qui? Che combinazione.- disse invece
Matthew, raggiungendolo subito.
“Wow… che bel ragazzo…”
pensò Fran, mentre si avvicinava anche lei al tavolo, non
riuscendo a staccare gli occhi dal ragazzo dei capelli argentati e
rimanendo estasiata dal fascino che emanava.
-Accidenti, non speravo di rivedervi cosi presto.- disse Dylan, non
staccandosi un attimo dal suo Uovo -Ma ditemi, che cosa ci fate voi
qui, e chi è quella ragazza cosi carina che sembra mi stia
mangiando con gli occhi?- aggiunse, intavolando così una
conversazione.
-Eh? Oh, scusami, ma ero sovrappensiero.- si riprese la ragazza,
sentendosi chiamata in causa -Mi chiamo Francesca, Fran per gli amici-
-Lieto di conoscerti, io sono Dylan.- ribatté
l’argenteo, presentandosi.
-Lei sarebbe la nostra compagna di viaggio.- spiegò Matt -E
per quanto riguarda la tua prima domanda, beh, siamo venuti per
consentire al nostro compagno di sfidare il Capopalestra locale, ma
sembra che la Palestra non sia accessibile.-
-Oh, quindi deduco che tu voglia partecipare alla Lega
Pokèmon, eh, Alex?-
-Certo che si, dato che ho già vinto la mia prima Medaglia a
Violapoli.-
-E in teoria, battendo anche la Palestra di questa città,
dovrebbe già salire a quota due,
però…- intervenne il chitarrista con una nota di
amarezza nella voce -Finché c’è quel
tizio in nero che occupa l'entrata, siamo con le mani legate.-
-Per caso ne sai qualcosa?- domandò Fran all'albino.
-Ne so quanto voi, cioè niente.- rispose tristemente questi.
-Allora tanto vale se andiamo da quel tipo, Franz, e ci facciamo far
qualche Ball speciale, giusto per passare il tempo.- concluse il moro
dagli occhi verdi, demoralizzato.
-Ma tu guarda il caso.- lo interruppe Dylan -Anch’io stavo
andando da lui, visto che quando nascerà il
Pokémon del mio Uovo avrò bisogno di una Ball per
metterlo al sicuro.- aggiunse, indicando l’uovo, che sembrava
aumentato parecchio di volume.
-Wow, sembri già a buon punto.- notò Matt -Sai,
anche Alex ha ottenuto un Uovo, solo che ce l’ha da solo un
paio di giorni, quindi credo dovrà aspettare anche lui.-
-Capisco… ma ora non perdiamo tempo e andiamo da Franz.-
E concluso il discorso, Dylan e gli altri si recarono subito a casa
dell’artigiano di Azalina, il quale si presento come un uomo
sulla cinquantina o la sessantina, vestito con un abito azzurro e
dall’espressione lievemente imbronciata sul volto.
-È lei il signor Franz?- domandò Matt.
-In carne ed ossa- rispose il vecchietto -E se siete venuti qui per
ottenere delle Poké Ball, sono spiacente di informarvi che
non posso farlo, almeno per il momento.-
-Che cosa? E perché?- esclamò Dylan, sorpreso.
-Perché da quando il Team Rocket si è stabilito
qui, l’armonia di Azalina è stata compromessa,
dato che quei maledetti hanno fatto sparire gli Slowpoke che vagavano
per la città.- rispose Franz.
-Il Team Rocket? E chi sarebbe?- chiese Alex, incuriosito.
-Nient’altro che un gruppo di criminali che rubano i
Pokémon e li usano per scopi malvagi…-
spiegò l’artigiano -Avevo sentito dire che era
stato sconfitto tre anni fa e si era sciolto, ma a quanto pare sembra
che alcuni membri superstiti l’abbiano riformato.-
-Sicuramente vorranno ritornare alla ribalta, vero?-
suppose Matt.
-Esatto… e penso che sia il momento di agire.-
esclamò Franz, per poi alzarsi dal cuscino su cui era seduto
-Non posso permettere che quei dannati facciano del male agli Slowpoke.-
-E cosa ha intenzione di fare a riguardo?- domandò Fran.
-Semplice, andrò al Pozzo e gliela farò vedere
io,
parola di Franz!-
E detto cosi, l’artigiano uscì rapidamente dalla
sua dimora, dirigendosi verso il Pozzo e lasciando basiti i quattro
ragazzi, che temendo un po’ per la sua incolumità,
decisero di seguirlo, sperando di potergli dare una mano in caso di
bisogno.
Fine Cap.6
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