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Autore: Franky93    16/07/2011    3 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.6:
Verso Azalina

Erano passati un paio di giorni da quando Alex aveva battuto Valerio e conquistato la sua prima Medaglia, e in quei due giorni si era rimesso in marcia con i suoi amici verso una nuova meta, passando prima per il Percorso 36, dove durante il cammino Alex ebbe l’occasione di allenare Ledyba e Caterpie, Matt di accudire per un po’ l’Uovo e catturare un Ekans, e Fran di catturare un Mareep, ottenendo cosi il suo secondo Pokémon per la sua squadra. Una volta giunto mezzogiorno, però, i tre decisero di accamparsi da qualche parte sull’erba, e mentre il chitarrista cominciava a preparare da mangiare, Alex ne approfittò per guardare i dati raccolti sul suo Pokédex.

-Uhm… 15 Pokémon visti e analizzati…- mormorò, dandoci un’occhiata in generale -Sembra che ho cominciato bene, però sono sicuro che ci sono molti altri Pokémon da scoprire… spero solo di farcela e di non deludere il Prof.- aggiunse, per poi sdraiarsi sul prato e godersi il bel tempo che c’era, con tanto di sole splendente ad illuminargli il viso e una leggera brezza di vento a rilassarlo, mentre i suoi Pokèmon, appena usciti dalle sfere, giocavano allegri vicino a lui, seguiti a ruota da quelli di Matthew e Fran -Ma adesso meglio non pensarci troppo… pensiamo piuttosto a goderci questa bella giornata.- proferì infine, sorridendo ai raggi del sole.

-Ehi, sembra che il nostro amico si stia rilassando.- notò Fran.

-Beh, che vuoi farci?- rispose Matt -Dopo una lotta come quella contro Valerio, un po’ di relax se lo merita.- aggiunse, continuando a preparare tranquillo il pranzo.

E tempo più tardi, quando fu tutto pronto, i tre poterono pranzare allegramente come gli amici che erano, e giusto per festeggiare la nascita del loro trio, il chitarrista aveva preparato del buonissimo chili, che mangiarono con gusto, soprattutto Alex, che chiese subito il bis.

-Cavoli, sembra che ti piaccia molto il piccante.- notò Matt.

-Vuoi scherzare? Ne sono un vero intenditore.- ribatté il moro.

-Cerca di non esagerare.- lo riprese Fran -Troppa roba piccante fa male allo stomaco, e questo è un male.-

-Però favorisce bene la circolazione del sangue- intervenne subito il cuoco/chitarrista -E questo è un bene- aggiunse sorridente.

-Che c’è, vuoi subito litigare con me?- domandò la ragazza.

-Certo che no, cara.- rispose l’altro -Un buon pranzo è tale solo se tutti quelli che pranzano vanno d’accordo.- aggiunse, dando ad Alex il bis del suo chili -E appena finito, ricordiamoci di dirigerci subito verso prossima città, siamo d'accordo?-

-Certo- rispose il moro dagli occhi verdi, mandando giù un buon boccone e tirando fuori il PokéGear -Stando alla mappa, la città dovrebbe essere Azalina- aggiunse, per poi tornare a mangiare.

-Ah, ne ho sentito parlare- esclamò Matt -Si dice sia famosa per gli Slowpoke che si trovano nei dintorni, e che ci viva un artigiano famoso per le Poké Ball che fa con la lavorazione delle Ghicocche-

-Dici sul serio?- domandò Fran.

-Certo che dico sul serio, e forse una volta ad Azalina potremmo fare una capatina da lui per chiedergli di farci qualche Ball.-

-Dimentichi che non abbiamo le Ghicocche- puntualizzò la ragazza.

-Voi due no, ma io si- intervenne invece Alex, che una volta finito il suo piatto, tirò fuori dallo zaino il suo Portaghicocche (o Ghicobox, per abbreviare), per poi aprire il coperchio e mostrando ben quattro diverse Ghicocche: una Verde, una Rosa, una Nera e una Gialla.

-Wow, ne hai già raccolte quattro!- esclamò Matthew -Ma come hai fatto a procurartele?- domandò poi, ancora sorpreso.

-Beh, non ho fatto altro che raccoglierle da alcuni alberi che c’erano nei percorsi che abbiamo fatto. Ho fatto bene, no?-

-Hai fatto benissimo, Alex, perché cosi ne abbiamo abbastanza da farci fare una Ball a testa- ribatté Fran.

-E allora che aspettiamo? Tutti ad Azalina!- concluse il chitarrista.

E detto questo, i nostri tre amici si rimisero in marcia, passando poi per la Grotta di Mezzo, una semplice grotta di collegamento tra il Percorso 32 e il Percorso 33. Tale grotta però non era disabitata, dato che c’erano vari Pokémon e Allenatori pronti alla sfida, ma grazie ai Pokémon di Matt e Alex, questi problemi erano da considerarsi come già risolti in partenza. Una volta usciti dalla caverna e ritrovatisi all’aria aperta, i ragazzi percorsero in poco tempo l’ultimo tratto di strada da fare, arrivando fino a quello che sembrava un pozzo, sul cui cartello si leggeva “Pozzo Slowpoke”, che però pareva sorvegliato da uno strano tizio vestito di nero, dall’aria molto sospetta e con una R rossa stampata sulla maglia.

-Mi scusi, signore.- si fece avanti Alex -Per caso è successo qualcosa di grave al Pozzo?- domandò poi.

-Questi non sono affari tuoi, ragazzo.- rispose il tizio, usando un tono molto sgarbato -E se tu e i tuoi amichetti non volete passare dei guai, vi consiglio di filare e di non ficcanasare oltre-

-Ma io…- cercò di replicare il ragazzo

-Ho detto di smammare! Chiaro?- rincarò la dose l’uomo.

E senza farselo dire un’altra volta, i tre alzarono i tacchi e ripresero il loro cammino, arrivando finalmente ad Azalina, conosciuta anche come “La città dove umani e Pokémon vivono in armonia”, anche se ad una prima occhiata non sembrava cosi, visto che nei dintorni c’erano solo alcuni concittadini e qualche uomo vestito di nero come il tizio misterioso incontrato vicino al Pozzo. In più, oltre che a dare un certo timore agli abitanti, uno di questi uomini occupava l’entrata della Palestra, rendendola inaccessibile. Non vedendoci chiaro in questa faccenda, i ragazzi decisero di recarsi subito al Centro Pokémon per curare i propri compagni e riorganizzare le idee sul cosa fare in città, ma caso volle che lo sguardo di Alex si posasse sulla figura di una persona, con in braccio un Uovo e accompagnata da un Growlithe, seduta su uno dei tavoli del Centro. E non ci volle molto a capire che quella persona fosse proprio LUI.

-Ehi, Dylan, come va?- esclamò Alex, andandolo a salutare

-Uh? Oh, Alex, che piacere rivederti.- ribatté l’interessato, invitandolo con un gesto a sedere al suo tavolo.

-Non posso crederci, anche tu qui? Che combinazione.- disse invece Matthew, raggiungendolo subito.

“Wow… che bel ragazzo…” pensò Fran, mentre si avvicinava anche lei al tavolo, non riuscendo a staccare gli occhi dal ragazzo dei capelli argentati e rimanendo estasiata dal fascino che emanava.

-Accidenti, non speravo di rivedervi cosi presto.- disse Dylan, non staccandosi un attimo dal suo Uovo -Ma ditemi, che cosa ci fate voi qui, e chi è quella ragazza cosi carina che sembra mi stia mangiando con gli occhi?- aggiunse, intavolando così una conversazione.

-Eh? Oh, scusami, ma ero sovrappensiero.- si riprese la ragazza, sentendosi chiamata in causa -Mi chiamo Francesca, Fran per gli amici-

-Lieto di conoscerti, io sono Dylan.- ribatté l’argenteo, presentandosi.

-Lei sarebbe la nostra compagna di viaggio.- spiegò Matt -E per quanto riguarda la tua prima domanda, beh, siamo venuti per consentire al nostro compagno di sfidare il Capopalestra locale, ma sembra che la Palestra non sia accessibile.-

-Oh, quindi deduco che tu voglia partecipare alla Lega Pokèmon, eh, Alex?-

-Certo che si, dato che ho già vinto la mia prima Medaglia a Violapoli.-

-E in teoria, battendo anche la Palestra di questa città, dovrebbe già salire a quota due, però…- intervenne il chitarrista con una nota di amarezza nella voce -Finché c’è quel tizio in nero che occupa l'entrata, siamo con le mani legate.-

-Per caso ne sai qualcosa?- domandò Fran all'albino.

-Ne so quanto voi, cioè niente.- rispose tristemente questi.

-Allora tanto vale se andiamo da quel tipo, Franz, e ci facciamo far qualche Ball speciale, giusto per passare il tempo.- concluse il moro dagli occhi verdi, demoralizzato.

-Ma tu guarda il caso.- lo interruppe Dylan -Anch’io stavo andando da lui, visto che quando nascerà il Pokémon del mio Uovo avrò bisogno di una Ball per metterlo al sicuro.- aggiunse, indicando l’uovo, che sembrava aumentato parecchio di volume.

-Wow, sembri già a buon punto.- notò Matt -Sai, anche Alex ha ottenuto un Uovo, solo che ce l’ha da solo un paio di giorni, quindi credo dovrà aspettare anche lui.-

-Capisco… ma ora non perdiamo tempo e andiamo da Franz.-

E concluso il discorso, Dylan e gli altri si recarono subito a casa dell’artigiano di Azalina, il quale si presento come un uomo sulla cinquantina o la sessantina, vestito con un abito azzurro e dall’espressione lievemente imbronciata sul volto.

-È lei il signor Franz?- domandò Matt.

-In carne ed ossa- rispose il vecchietto -E se siete venuti qui per ottenere delle Poké Ball, sono spiacente di informarvi che non posso farlo, almeno per il momento.-

-Che cosa? E perché?- esclamò Dylan, sorpreso.

-Perché da quando il Team Rocket si è stabilito qui, l’armonia di Azalina è stata compromessa, dato che quei maledetti hanno fatto sparire gli Slowpoke che vagavano per la città.- rispose Franz.

-Il Team Rocket? E chi sarebbe?- chiese Alex, incuriosito.

-Nient’altro che un gruppo di criminali che rubano i Pokémon e li usano per scopi malvagi…- spiegò l’artigiano -Avevo sentito dire che era stato sconfitto tre anni fa e si era sciolto, ma a quanto pare sembra che alcuni membri superstiti l’abbiano riformato.-

-Sicuramente vorranno ritornare alla ribalta, vero?- suppose Matt.

-Esatto… e penso che sia il momento di agire.- esclamò Franz, per poi alzarsi dal cuscino su cui era seduto -Non posso permettere che quei dannati facciano del male agli Slowpoke.-

-E cosa ha intenzione di fare a riguardo?- domandò Fran.

-Semplice, andrò al Pozzo e gliela farò vedere io, parola di Franz!-

E detto cosi, l’artigiano uscì rapidamente dalla sua dimora, dirigendosi verso il Pozzo e lasciando basiti i quattro ragazzi, che temendo un po’ per la sua incolumità, decisero di seguirlo, sperando di potergli dare una mano in caso di bisogno.

Fine Cap.6
   
 
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