Cap 10
In this large world, there's
only one person (I only want you)
Did you know this about
me?
Before the seasons roll
by, before even time fades away
I try to convey my heart
to you but it's too late
I hesitate and stop and
then you're crushed
If you're still there,
I'm an idiot, forgive me.
10.
Change
*Maggie*
Siamo
finalmente tornati a
casa. Abbiamo passato l'ultimo mese a saltare da un capo all'altro
dell'Asia, per promuovere il nuovo video degli SHINee: Hello. E sono
arrabbiata. Molto
arrabbiata.
Jonghyun
zoppica. E le quattro crisi isteriche che ho avuto durante il mini
tour non mi hanno di certo giovato. In altre parole sono a pezzi.
È
faticoso star dietro a quei cinque, sembrano dei bambini. Taemin poi,
si emozionava per ogni singola cosa.
Ma
tornando al presente, ora sono qui. Nel mio caldo appartamentino, con
il caminetto e la tv accesi, tranquillamente spaparanzata sul divano.
A guardare uno stupido servizio su Jonghyun e la sua presunta
ragazza. Tutte stronzate. Non so cosa ci sia dietro, ma i due non
escono insieme. I ragazzi l'hanno confermato. E ciò, almeno
un po',
mi ha calmato.
La
prima
volta che le foto hanno cominciato a circolare, con conseguente e
ovvio scandalo, ho rischiato un'altra crisi isterica. La quinta, nel
giro di un mese. Beh Maggie, hai appena diciassette anni e sei
già
isterica. Complimenti!
Comunque
sia, ho avuto il tempo di riflettere. Riflettere sulle parole di
Rose, su quello che è successo due mesi fa... Non ho mai
saputo
com'è iniziato tutto, una parte di me non lo vuole sapere
nemmeno
ora che è tutto sistemato. All'inizio la
curiosità era forte, ma,
riflettendo, ho capito che non era un dettaglio così
rilevante.
Evidentemente, era una questione tra Jonghyun e Minho.
Sbuffo
sonoramente alle grida della presentatrice sullo schermo. Che stress,
queste pettegole!
«Roooooose!
Che c'è per pranzo?»
Urlo spegnendo la televisione.
«Gli
spaghetti di nonna Federica!»
risponde con un sorriso, affacciandosi in salotto.
Scatto
in piedi nell'udire il menù. Io amo
gli spaghetti di nonna Federica! Sono semplici spaghetti al pesto
genovese. Quello originale italiano. Quando eravamo piccole, nonna
Federica ci ha insegnato a prepararlo. Vivevamo ancora tutti insieme
a Boston, nonna Federica e nonno Jeff erano ancora vivi. Eravamo
ancora una famiglia. Papà lavorava in ufficio e mamma nel
suo
negozietto sotto casa. Non ce la cavavamo male. Anzi, sia io che Rose
amavamo quella vita. Eravamo sempre con i nonni, ogni tanto
scendevamo ad aiutare la mamma. Stavamo bene, ma poi la nonna
è
morta. Non molto tempo dopo, il nonno l'ha seguita. E allora, non so
bene come, la nostra famiglia si è sfasciata. Mamma e
papà
continuavano a litigare, erano sempre che urlavano. La mamma piangeva
tanto. E io mi rifugiavo sempre da Rose. Avevo paura. Papà
mi faceva
paura.
E
poi,
poco dopo il nostro decimo compleanno, mamma è venuta a
parlarci. Ci
disse che lei e papà non andavano più d'accordo,
e che non potevano
più vivere insieme. Ci disse anche che lei non poteva
rimanere in
America. Mi ricordo che le chiesi, ingenuamente, se tornavamo
nell'Italia di nonna Federica. Lei, con un sorriso triste, scosse la
testa.
Dopo
pochi giorni, prendemmo per la prima volta un aereo. Volo diretto per
Seul. Mamma tornava a casa sua. La casa dei nonni coreani che mamma
aveva ereditato, era lì pronta per noi. Ci abbiamo vissuto
finchè,
due anni fa, la mamma è morta di tumore.
Essendo
minorenni, io e Rose dovevamo essere affidate a qualcuno. E l'unico
parente che avevamo era papà. L'unico problema e che di lui
non
c'era più traccia.
Avevamo
solo quindici anni, non avevamo ancora finito gli studi. Avevamo una
casa, certo, ma niente soldi. Avevamo bisogno di un lavoro, fu
così
che cominciammo a sfogliare meticolosamente ogni singolo quotidiano
in cerca di offerte di lavoro.
Con
l'eredità di mamma saremo riuscite a cavarcela per un po',
ma non
potevamo far affidamento solo su quella. Anche la scuola fu informata
di questa nostra situazione, permettendoci di accedere ad alcune
agevolazioni.
Fu
anche così che, incredibilmente, ci trovò un
agente dell'S.M.
Entertainment.
Mentre
eravamo, appunto, a scuola. I prof ci chiamarono per una riunione;
entrammo come orfane, uscimmo con un lavoro e sotto
responsabilità
del direttore dell'S.M. Sembrava impossibile, non ci volevamo
credere. Una storia da film, in tutto e per tutto. Solo più
tardi
abbiamo scoperto che il preside era in contatto con alcune grosse
aziende, per permettere ai suoi studenti esperienze di stage e la
possibilità di trovare un lavoro subito. E, intenerito e
preoccupato
dalla nostra situazione, si è rivolto all'S.M.
Uhm...come
sono finita a parlare dei non tanto dolci ricordi del
passato?
Un
profumino mi riscuote dal mio stato di semi-trance. Rose ha messo
in tavola gli spaghetti. E io mi ci fiondo!
Un'ora
dopo, sono di nuovo sul divano. Sì, sono terribilmente
pigra.
«Maggie,
Key mi ha chiesto di andare con lui a far compere... Ti dispiace se
ti lascio sola?»
chiede Rose con un filo di voce, già pronta per uscire. Alzo
lo
sguardo svogliata
«Mh?
No no, vai tranquilla. Tra poco andrò dai ragazzi»
le rispondo trattenendo uno sbadiglio «Se
non mi addormento prima...»
continuo mugugnando.
«Ti
ho già preparato un caffè, come piace a te!»
cinguetta lei con un sorriso, porgendomi il mio tazzone. Le sorrido
di rimando, prendendo la tazza fumante.
«Grazie,
sorellina»
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
*Jonghyun*
Maledizione.
Qui sono spariti tutti lasciandomi moribondo sul divano.
E devo andare in bagno! E le stampelle, giustamente, sono in camera.
Sono molto utili appoggiate accanto al mio letto, devo dire...
DIIIIIIING
DOOOOOOOOONG!
Suonano alla porta. Mannaggia, e ora come apro?
«Un
momentooooo!»
urlo, tentando di mettermi seduto «Chi
è?»
«Sono
Maggie! Jong, sei solo in casa?»
«Sì!
Aspetta, cerco di venire ad aprirti!»
Rispondo, cominciando a zoppicare aggrappandomi allo schienale del
divano. Miracolosamente, raggiungo la porta e la apro. Mi tengo saldo
allo stipite, mentre Maggie tenta di sorreggermi. Mi riaccompagna sul
divano per poi chiudere la porta d'ingresso
«Maggie,
già che ci sei...mi prenderesti le stampelle che sono in
camera?
Dovrei andare in bagno...»
le chiedo, un po' rosso in viso. Cavolo, se ci devo andare!
Lei
ridacchia avviandosi verso la camera, e fa ritorno fintamente
zoppicante.
«Beh
guarda il lato positivo, con questi affari almeno ti diverti»
continua a ghignare, porgendomi “gli affari”.
Mugugno qualcosa di
indefinito in risposta, correndo -per quanto zoppicare più
velocemente possibile possa chiamarsi correre- verso il bagno.
Ritorno
in soggiorno soddisfatto, Maggie si è intanto accomodata
sul divano.
«Allora,
come mai da queste parti?»
chiedo, sedendomi accanto a lei.
«Rose
mi ha abbandonata»
pigola, con un'adorabile espressione offesa. Sorrido, nel constatare
per l'ennesima volta la sua tenerezza.
«Hanno
abbandonato anche me,
come vedi. Non si può portare in giro uno zoppo!»
tento di
scherzare, indicando la mia gamba fasciata. In tutta risposta, Maggie
gonfia le guance
«Non
è colpa tua se quelle
scalmanate ti hanno azzoppato!» Già, dimenticavo
che se l'è presa
molto per tutta questa storia. Sospiro, voltandomi a guardarla.
Sembra un pulcino, con i capelli ancora arruffati dal vento.
Ridacchiando, le sistemo qualche ciuffo fuori posto
«Sembri
una sopravvissuta ad un
uragano» rido. Lei si limita a guardarmi di sottecchi,
offesa. Oh, è
così tenera!
Ancora
ridacchiando, le metto a
posto la frangia.
«Sempre
simpatico, tu!»
mormora, tentando di azzannarmi la mano. Scoppio definitivamente a
ridere quando sbaglia mira e va a sbattere con il naso contro il
dorso della mano.
Si
scosta con un gemito,
tastandosi il naso dolorante
«Ahahahah
dai fa vedere! Certo
che sei proprio goffa!» Le prendo il viso fra le mani,
controllando
l'angolazione del naso. Non sembra nulla di grave.
Troppo
tardi, però, mi accorgo
di esserle così vicino.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
*Maggie*
Aaaaaaaah,
che figuracciaaaaaa!
Però...ora che il suo viso è così
vicino... Sbatto confusa gli
occhi, non riuscendo a staccare il contatto visivo con i suoi, di
occhi. Mi scappa un sospiro, quasi non sento in naso dolorante.
Ha
le mani calde, Jonghyun.
D'istinto,
mi avvicino di più a
lui. Ora i nostri visi quasi si sfiorano. E il mio cuore rischia di
sfondarmi il petto. Un ronzio fastidioso mi ha riempito le orecchie,
è come se non esistesse nulla, all'infuori di noi due.
Eppure sono
lucida. Sono perfettamente conscia della distanza minima tra me e
lui, sento benissimo le sue mani sul mio viso. Sento il suo alito
fresco solleticarmi il naso.
È
la prima volta che sono così mentalmente
presente.
E potrei prendere l'iniziativa. Sì, potrei farlo. Andiamo
Maggie,
adesso ti avvicini di più e gli dai un bacio! Sì,
ce la puoi fare!
Oh
andiamo, ma chi voglio prendere in giro? Ogni volta che sono sola con
lui vado nel pallone. Non so cosa fare, cosa dire. Divento
nervosissima e ho paura di fare una figuraccia. Beh,
per oggi l'hai già fatta, mi sembra.
Sbattendo
le ciglia, ritorno al
presente. Lui è ancora lì, a pochi centimetri da
me.
È
così bello.
I
suoi occhi sono inchiodati ai
miei, le labbra leggermente socchiuse sembrano chiamarmi. E io non ce
la faccio più. Con un sospiro, annullo la distanza tra noi
due.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
*
Jonghyun *
Maggie
mi sta baciando.
Lei...sento che sto per cedere. Mi sembra quasi di vedere il mio
cervello preparare le valige e farmi ciao ciao con la manina. Le
labbra di Maggie sfiorano appena le mie, timide. Oh mannaggia,
perchè? Sta capitando tutto troppo in fretta, non sono
pronto!
Oh
andiamo Jonghyun. Ma
sentiti! Sembri una verginella alla sua prima volta.
Ho
voglia di stringerla a me.
Abbracciarla forte e rassicurarla. E poi, baciarla di nuovo. E
ancora, e ancora, e ancora.
Strano,
ho immaginato questo
momento milioni di volte. Nelle mie fantasie ero io a prendere
l'iniziativa. Le prendevo il viso tra le mani, le accarezzavo i
capelli. Le sfioravo le labbra. Le sussurravo di non avere paura.
Oppure capitava quasi per gioco. Ridendo e scherzando, la avvicinavo
a me e la baciavo.
Tante
“prove generali” fatte per niente. Ora non riesco a
muovere un
muscolo. Sento l'impulso di approfondire il bacio, ma non riesco a
farlo. Sei
proprio una mammoletta.
Maggie
si allontana da me. No,
non farlo. Sento subito un incredibile vuoto, come se, con quel
semplice bacio mi avesse risucchiato l'anima. E lei mi guarda a
metà
tra l'offesa e l'arrabbiata.
«Insomma,
se non ti piaccio dimmelo o spingimi via! Non rimanere lì
fermo
immobile!» brontola, con una piccola nota tremolante nella
voce.
Non
so se scoppiare a ridere o
prenderla per pazza. Lei non piacermi? Ma come le salta in mente, una
cosa del genere?
Lei
mi piace. Forse fin troppo.
Sorridendo,
mi avvicino
nuovamente a lei.
«Stupida,
ma che vai dicendo?»
sussurro solamente. Senza aspettare risposta, la bacio. E questa
volta è come in una delle mie fantasie.
Le
affondo le dita nei capelli,
chiedendo dolcemente il permesso di approfondire il bacio. E lei,
socchiudendo piano le labbra, me lo concede.
Non
riesco a pensare. Il mio
cervello è andato completamente in tilt, ci siamo solo io e
Maggie.
E le nostre labbra unite. Alla fine, è successo. Quel che
sarà
dopo, non è affar mio. O forse lo è, ma ora non
ci voglio pensare.
Voglio pensare
solo alla
mia
Maggie.
Bla bla bla...
Ciao amici, sono di nuovo io: IL VOSTRO CAPO!
*smette
di ciarlare*
Ecco
gente, il fatidico capitolo 10! E' arrivato, in tutto il suo splendore
(?) eeeeeee ci sarà anche l'11! L'ho finito l'altro giorno
quindi ci sarà anche quello.
Non
assicuro (di nuovo) l'esistenza del dodicesimo capitolo, ma
farò il possibile per scriverlo.
Allora,
che ne dite? *-* Quei due si sono finalmente svegliati! *suonano le
campane e si alza un coro di Alleluja* Non ne potevo più
nemmeno io u.u
Ma
ora che succederà?
Inizieranno
una relazione?
Si
fermerà tutto al bacio?
Minho
ammazzerà Jonghyun?
LO
SAPRETE SOLO VIVENDO!
Problema:
non lo so nemmeno io u.u *si fustiga*
Bene,
smetto di blaterare ._. Al prossimo capitolo gente! Grazie ancora,
grazie a chi mi segue ancora <3
Vi
ammmmmmoH *A*
Izzie
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