Accidentaly in love 3
Accidentaly In Love
x.3.x
Il
giorno dopo Watanuki si svegliò particolarmente allegro,
seppur
non sapesse spiegarsi il motivo. Era felice, punto, e poco importava
d'altronde, dal momento che stava così bene. Ma il cielo non
sembrava condividere quel suo umore vulcanico perché
mostrava
una serie di nuvole nere, accoppiate a tuoni e fulmini che illuminavano
l'orizzonte.
Tuttavia Watanuki
pensò che
poco importava, perché il suo sorriso non sarebbe sparito.
Al
dire il vero non vedeva l'ora di andare a scuola, ma prima...prima
aveva due scatole di bento da preparare, e si sentiva piuttosto in vena
per creare qualcosa di nuovo...
x.X.x
Quella stessa mattina
Doumeki si
svegliò con un gran mal di testa. In realtà non
aveva
bevuto un goccio di sakè, quindi non riuscì a
spiegarsi
quella sensazione strana. Oltretutto quella notte non aveva fatto altro
che sognare Watanuki e quel bacio che si erano scambiati la sera
precedente.
Ma ogni volta che ci
pensava non
poteva fare a meno di sentirsi in imbarazzo: era stato realmente
Watanuki ad essersi comportato in quel modo? Certo il ragazzo era
cambiato parecchio, nel giro di due giorni! Sospirò,
prendendo
la giacca e facendo scorrere la porta a vetri, per poi farsi
accarezzare dalla brezza fresca che buttava quel giorno. E
così,
accompagnato dai petali di ciliegio che danzano per aria, si diresse
verso il cancello del tempio.
Lì davanti
si sentì
chiamare e fu costretto ad indietreggiare di diversi passi sotto il
peso di un ragazzo... e quel ragazzo era proprio l'oggetto dei suoi
pensieri.
«Watanu-»
stava chiedendo, perplesso, quando l'altro lo interruppe con un bacio.
Non capiva
perchè stesse ricambiando il bacio, facendo scivolare una
mano fra i capelli neri di Watanuki.
Quel ragazzo...
Aveva totalmente
azzerato la sua capacità di controllo.
Era debole.
Debole sotto i suoi
baci.
Aveva capito
già da tempo che
ciò che lo spingeva a salvargli la vita non era solo il
desiderio di non farlo rimanere da solo. Ma c'era qualcosa che si
agitava in fondo al suo petto ogni volta che lo vedeva in pericolo.
Anzi, proprio ogni
volta che lo vedeva.
Si staccò
dal bacio per riprendere fiato, trovandosi davanti al sorrisone di
Watanuki che gli porgeva un bento...rosa?!
«Mangi con
me, oggi?» chiese il ragazzo.
Doumeneki
guardò lui, poi guardò il bento.
E realizzò
che non poteva permetterlo.
Non poteva permettergli
di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito.
Insomma, ancora non
capiva la ragione di quel repentino cambiamento!
E Yuuko avrebbe dovuto
spiegargli un paio di cose.
Quindi scosse il capo.
«Allenamenti
del club.» disse con calma, incamminandosi.
Watanuki lo
affiancò immediatamente, non reprimendo quel sorriso
contento.
«Vengo a
vederti!» cinguettò festante.
Doumeki
sospirò, capendo che sarebbe stata una luuunga giornata.
E infatti non si
sbagliava.
Certo non poteva
immaginare, nemmeno nei sogni più ridicoli, una lezione di
matematica così imbarazzante.
Per tutta l'ora si era
sentito osservato, ma ogni qualvolta si girava, scorgeva Watanuki
salutarlo con un sorriso affettuoso.
E così il
ragazzo si rigirava, perplesso, riprendendo a scrivere appunti.
Ma aveva cantato
vittoria troppo
presto infatti dopo poco qualcos'altro attirò la sua
attenzione
o meglio, la sviò.
Qualcosa gli
picchiettava sulla schiena ad intervalli regolari, poi pezzi di carta
presero a riempire il suo quaderno.
Pensando che fosse
qualche suo
compagno che chiedesse aiuto per l'esercizio di algebra, ne
aprì
uno e arrossì leggermente scorgendovi un grosso cuore rosso
con
dentro una K e una S.
Si mise una mano tra i
capelli, esasperato: quel ragazzo aveva seri problemi...
Quando la campana
trillò, fu
come una liberazione per il moro che si alzò in piedi,
nascondendo in tasca tutti quei pezzi di carta colorati, poi
seguì con lo sguardo i movimenti di Kunogi, che si
avvicinava
saltellando al suo...ragazzo? Doveva definirlo così no?
Era...incredibilmente assurdo pensarlo. Ma anche fantastico.
«Watanuki-kun
tutto bene?»
«Sììì»
rispose con voce sognante Watanuki, per poi impallidire e nascondere in
fretta il diario dentro la cartella «Benissimo, lezione
interessantissima! Amo i triangoli!»
«Ma era
algebra...»
osservò sarcastico Doumeki, sempre con quell'espressione
imperscrutabile. Watanuki rise isterico.
Ma gli occhi di Kunogi
erano puntati
sulla mano di Watanuki, per metà inserita nella cartella,
che
stringeva ancora il diario. Con un movimento felino rapì la
piccola agenda e dietro l'urlo preoccupato del ragazzo la
aprì
ad una pagina a caso. Qui spalancò gli occhi.
«Wa-watanuki-kun...Doumeki-kun...mi
nascondete qualcosa?»
Watanuki
arrossì
furiosamente, Doumeki si limitò ad alzare un sopracciglio.
Sarebbe voluto sprofondare dalla vergogna quando vide la pagina di
diario di Watanuki tappezzata col suo nome contornato da cuoricini.
Tuttavia Kunogi non
sembrava trovare la cosa strana.
Anzi.
Emise un urletto
entusiasta.
«Oooh! Ma che
bella coppia che siete!» trillò contenta,
saltellando intorno ai due.
«Dici?»
fece entusiasta
Watanuki: Doumeki si chiese se fossero entrambi stati drogati o se,
quella mania di seguire le coppie gay...Oh si, yaoi. Ecco, se lo yaoi
non avesse influenzato anche la dolce Kunogi che ora annuiva a
Watanuki, chiedendogli se non avesse voglia di ricevere qualche
consiglio.
Decisamente aveva
bisogno di andare da Yuuko.
Subito.
x.X.x
Quando andò
al negozio
Watanuki non c'era. Da quel che gli riferì Mokona, era
andato
con Clow a sbrigare qualche commissione.
«Non
sospirare di gioia...» lo avvisò la strega,
scivolando sensuale verso di lui.
Indossava un kimono
bianco con pizzi e farfalle viola che risaltava la sua figura
longilinea.
«Devo
parlarle.» asserì il giovane.
Al che Yuuko
annuì, sorridendo enigmatica.
«Era
inevitabile.»
Davanti a una tazza di
sakè
Doumeki si decise a esporre tutto quello che era successo, non
nascondendole nemmeno il bacio - al che gli sembrò che la
strega
sussurrasse '' Avrei dovuto filmarlo'', ma sperò di
sbagliarsi-
e poi tacque, attendendo di sentire ciò che Yuuko gli
avrebbe
detto.
La strega delle
dimensioni sospirò.
«E' iniziato
tutto dal
desiderio di Watanuki di avere più autostima.»
raccontò. «Voleva...Avvicinarsi e parlare con
Himawari.
Così gli ho dato quella scatola di cioccolattini che ha
mangiato. Se li avesse mangiati da solo...Beh, si sarebbe innamorato di
se stesso...Ma li ha mangiati con te. E questo...Ha cambiato
decisamente le carte in tavola.»
Doumeki la
osservò in silenzio, cupo.
Non era stato del tutto
un caso...
Vero?
La Strega sorrise
incoraggiante.
«Durerà
solo per una
settimana...Attivandosi di sera o quando il sole è dietro le
nuvole...Che ti costa sopportartelo per una settimana?»
chiese
allegramente, bevendo d'un fiato il sakè.
Doumeki si
alzò dirigendosi alla porta.
Sapeva che questa volta
non avrebbe dovuto pagare per l'informazione.
«Non
è una questione di
sopportare...Ma di resistere.» mormorò uscendo,
lasciando
Yuuko decisamente sconvolta.
Fuori si
ritrovò scosso e
fustigato dal vento e da sottili gocce di pioggia che si infilavano
sotto i vestiti facendolo rabbrividire di freddo..
O forse non era solo
freddo...
Quella rivelazione gli
aveva gelato
il petto ed anche la mente. Non riusciva a pensare ad altro, se avesse
continuato così ne avrebbe fatto un'ossessione.
Quindi...non era tutto
frutto della volontà di Watanuki?
Il suo
comportamento era comandato da uno stupidissimo incantesimo?
Presto tutto sarebbe
finito e Watanuki tornato come era un tempo, acido, scostante ed
isterico.
E lui, Doumeki,
dimenticato, come quella settimana.
Sospirò
pesantemente,
stringendo i pugni all'interno della giacca e gli occhi per ripararsi
dal freddo...o dalla tristezza.
C'era solo una cosa da
fare: evitare Watanuki per tutto il tempo.
Non voleva che si
pentisse di quello che aveva fatto durante la settimana...
x.X.x
Ma il destino volle
che, il
pomeriggio, diretto al club di tiro con l'arco, lo incontrasse davanti
al cancello della scuola, un sorrisone ampissimo nelle labbra, un altro
bento tra le braccia.
Già gli
bastava quello del
pranzo -che il ragazzo si era prefigurato di comporre a forma di due
panda-onigiri circondati da cuoricini di salmone- ma oltretutto, non
doveva...non doveva...stargli vicino.
Quello si era
già buttato di
corsa tra le sue braccia e Doumeki lo spinse via con entrambe le mani,
smorzando quell'improvviso entusiasmo.
«Successo
qualcosa?» gli chiese lui, angosciato.
Doumeki
ispirò pallido come un ciencio e deglutì: non
sapeva come dirlo.
O meglio sì,
ma non voleva vedere Watanuki ferito...
«Allora?»
Si maledì in
tutte le lingue del mondo, per quello che avrebbe detto. Ma era
necessario, per l'altro e per lui stesso...
Seppur non fosse
effettivamente convinto della seconda.
«Watanuki,
ascolta...»
«Sì?»
«Ti
dispiacerebbe...tornare a casa?»
Fu come un colpo per
Watanuki, che spalancò gli occhi
«Co-cosa?»
«Ti vedo
stanco, vorrei che ti riposassi» tentò, cercando
di essere il più morbido possibile.
Quello tuttavia
sorrise, come
sollevato «Oooh se era per questo non dovevi preoccuparti!
Sto
benissimo, anzi, sono...»
«Watanuki...»
«... su di
giri per la gara! Ho portato perfino i pon-pon! E anche questo
ben-»
«Watanuki!»
Il più
piccolo si interruppe,
sorpreso dalla reazione -forse la prima- dell'altro «Mi
dispiace
ma...non voglio essere deconcentrato oggi, è una gara
importante.»
«Ma...»
Watanuki aprì la bocca per replicare, con un improvviso
vuoto nel cuore ed un brutto presentimento.
«Niente ma,
Watanuki, torna a casa.»
«Shizuka...»
sussurrò il più piccolo, gli occhi pieni di
lacrime, la voce stranamente acuta.
Doumeki fece un passo
per allontanarsi, quando Watanuki gli afferrò un polso.
«Ti
prego, aspetta! Almeno spiegami! Io... io non capisco, cos...»
«Tra noi
è finita.»
Il mondo parve
spezzarsi improvvisamente e crollargli sul petto, soffocandolo.
Gli mancava il respiro,
gli mancavano le parole...
Pallido come un morto,
gli occhi lucidi, spalancati...
Doumeki non lo
degnò di uno sguardo, anzi lo superò
silenziosamente fino a sparire dietro i cancelli della scuola.
E l'altro rimase
lì,
immobile, sotto la pioggia, il vento freddo e la grandine, le lacrime
che colavano veloci mischiandosi con la pioggia, il cuore come
fermatosi.
Un rumore
risuonò per la
strada deserta e silenziosa: il contenuto del bento rotolò
sull'asfalto, il contenitore si ruppe.
«Shi-shizuka...»
sussurrò con voce tremante Watanuki, cadendo in ginocchio
sotto
la pioggia «Perché...?»
*Voce di Mokona Modoki bianco*
~Nel prossimo episodio~ --> Monster
Che farà adesso il
povero Watanuki-chan? Perché le Nuvole gli fanno perdere la
memoria e invece il sole riacquistare la ragione? Nel prossimo capitolo
questo e altro, non perdetelo! =∂
x.X.x
E qui è Bea-chan a parlarvi! Volevo fare una sorpresina
all'altra scrittrice pubblicando un nuovo [ma in fondo vecchio]
capitolo! Non ho davvero tempo per ringraziarvi tutti ma sappiate che
siete fantastici! <3
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, arrivederci! =D
Ringraziamo [Giu sicuramente lo starà facendo v.v] Orazio il Furetto, ricordandogli che aspettiamo con ansia il suo parere, e poi anche claws e Sakura Nakamura. Al prossimo capitolo!
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