*Capitolo
4*
-Oh
Mio Dio!- esclamò Blair Waldorf scandendo bene la parole: non
poteva credere a quello che era successo quella notte con il
Bass-hole, e non poteva ovviamente credere di essersi risvegliata
stritolata
in
un suo abbraccio, che a quanto pare anche lei ricambiava.
“Fantastico”,
pensò. “Devo essere morta e precipitata dritta
all'Inferno. Questa non può essere altro che la dannazione
eterna”.
Si
mise a sedere sul letto: pensava che il moretto ancora dormisse,
invece quando voltò di nuovo il capo verso di lui si accorse
che la stava già fissando con sguardo diabolico e malizioso.
-Ciao,
Waldorf...- fu un sussurro.
-Pff...-
da lei ottenne solo un borbottio indistinto come saluto.
Ma
come cavolo faceva quello ad essere così...così...così
maledettamente Chuck Bass anche (si girò a guardare la
sveglia) anche alle 10 di mattina?
Le
sorrise di nuovo malizioso ma non fece nessun commento sarcastico
sulla sua educazione.
“Forse
la dannazione eterna non è così pessima come la
dipingono”.
-E
così sei di nuovo finita nella mia tela, Blair- quella voce
roca la distolse dalle sue elucubrazioni e la costrinse suo malgrado
a riportare lo sguardo su Chuck.
-E'
stata solo una notte...-cominciò.
-...che
però tu volevi non finisse mai...-continuò Bass.
-Smettila-
sibilò lei, intuendo dove stava andando a parare quel
MotherChucker.
-Oh
sì...adoro quando sibili, soprattutto quando dici
'ancora...ancora' come facevi ieri sera...davvero eri così
innocente,
casta e pura...- disse
lui calcando sulle ultime parole per farle capire che era stata tutto
fuorché quello.
-Non
oso immaginare che cosa avrai in serbo per la prossima volta-
continuò ancora lui.
-Non
farti illusioni, Bass-tard, non ci sarà una prossima volta-
disse lei con tono deciso alzandosi e uscendo dalla stanza.
-Waldorf!-
la richiamò Chuck.
Si
girò verso di lui.
-Non
fartene tu.- Disse il moro alludendo forse al fatto che una prossima
volta ci sarebbe sicuramente stata.
Blair
si richiuse la porta alle spalle e andò in camera sua,
chiudendosi a chiave e appoggiandosi alla porta.
“Mi
correggo: la dannazione eterna è decisamente
peggiore
di come la dipingono, è orribile,
assolutamente orribile”.
*
* *
Il
ragazzo solitario prese fiato con malcelata paura come se stesse per
affrontare cinque minuti di apnea in una piscina piena di piranha.
-Serena
vorrei presentarti una persona- disse infine espirando fuori tutte le
once d'aria che aveva nei polmoni.
-Ok
Dan va bene, per cui puoi toglierti dalla faccia quell'espressione da
cucciolo maltrattato.- sospirò la sua ragazza, probabilmente
ormai abituata al suo ormai noto
coraggio
da leoni vecchi, rugosi e rachitici, come
l'aveva definito una volta Vanessa.
Ecco,
Vanessa.
Dan
la voleva presentare a Serena: V era importante per lui, così
come S, per cui era sostanzialmente questione di logica farle
conoscere.
-Non
stavo facendo quell'espressione!- esclamò.
Un'occhiata
eloquente della bionda però lo zittì.
-E
va bene forse la stavo facendo, ma che ci posso fare se sono un tipo
espressivo? Non sono mica uno stoccafisso, io! Se vuoi stare con uno
del genere allora fidanzati con Bart Bass!- si lamentò come
suo solito.
-Dan...Bart
Bass è il fidanzato di mia madre, inoltre sto con te, no?
Smettila di lamentarti come una dodicenne con la sindrome
premestruale!- lo brontolò Serena.
Il
caso voleva che in quel preciso istante nel localino di Brooklyn in
cui si trovavano i due la radio passasse Hot N' Cold, proprio al
verso “yeah
you PMS, like a bitch, I will know”.
I
due ragazzi si sentirono morire.
Anche
se per cause, come dire,
leggermente
differenti.
Perché
se Dan stava morendo di umiliazione, Serena stava letteralmente
crepando dal ridere, il che naturalmente le attirò addosso più
del solito gli sguardi dei ragazzi presenti nel locale e che ebbe
come logica conseguenza il repentino resuscitare di Daniel e le sue
occhiatacce malevole a ogni individuo di sesso maschile seduto al
“Marco's”.
Il
ragazzo decise di portare via la bionda che rideva come se fosse
stata affetta dall'incantesimo Rictumsempra della Saga di Harry
Potter.
-Serena
ma si può sapere che hai!?- sbottò alla fine.
-Sc-scusa
Dan...ahahaha! Mi dispiaahahaha..ace...- tentò di articolare
lei fra le risa.
-Non
mi trattare come una prostituta scema, grazie!-
-Beh,
più che una prostituta scema sembri una cinquantenne in
menopausa con caldane e balzi d'umore ogni due minuti, Brooklyn.-
disse una voce altezzosa alle loro spalle.
-Grazie
Waldorf, sempre molto gentile nei miei confronti...- le rispose
seccato.
Lei
fece un sorrisetto al vetriolo e poi si rivolse a Serena.
-S,
sono venuta a prenderti dove mi avevi detto. Ora andiamo alla
sfilata.-
-Certo
B- asserì la bionda ormai calma.
-Sfilata?-
interloquì Dan.
-Sì,
Jimmy Choo...-precisò Blair -Ora andiamo. Arrivederci
Humphrey.-
Dan
le fece un vago segno di saluto, per poi baciare la sua ragazza e
lasciarla andare.
-Ciao
Daaan!- Gridò lei ormai dentro la limousine.
Dan
le sorrise.
-Ciao,
Serena!-
“Ti
amo”, pensò.
*
* *
Lily
Van der Woodsen non prendeva decisioni avventate. Mai.
Però
ancora non si spiegava come aveva potuto essere capitata in quella
galleria d'arte.
D'accordo,
doveva ammettere che l'arte le piaceva, soprattutto quella moderna e
le avanguardie del Novecento, ma andava a vedere i quadri di persona
solo nelle più altolocate gallerie europee, non in quelle di
Brooklyn. Per quelle lì c'era la sua esperta d'arte di
fiducia, che sceglieva i dipinti in sua vece e gusto.
Ma
quella galleria era diversa.
I quadri esposti erano per lei quasi tutti mediocri, con solo qualche
eccezione di alta qualità.
“Non
capisco come i quadri di Allison siano così quotati,
evidentemente i critici oramai non sono più tali”,
pensò.
Sentì
un fruscio dietro di sé e girandosi vide Rufus Humphrey che la
stava squadrando con attenzione.
-Lily...ormai
sei qui da molto, anche se ho sempre pensato che i quadri di Allison
non ti piacessero affatto-, notò lui.
“Mi
hai sempre conosciuta bene, eh Rufus?”
Gli
sorrise altezzosamente, per poi dire che vi erano delle belle
eccezioni in quella mediocrità totale.
-Se
Allison fosse qui immagino che ti ringrazierebbe con molto calore-
disse lui con malcelata ironia -ma non mi spiego come mai tu sia
venuta di persona ad esaminare la galleria. Se non ricordo male
l'altra volta avevi mandato una bella ragazza in tua vece...-
-Avresti
forse voluto rivederla, Rufus? E io, una povera ingenua pensante che
tu fossi ancora fedele alla
cara,
carissima Allison-
colse la palla al balzo per metterlo a a disagio e farsi due risate:
sapeva che quando gli si parlava così iniziava a balbettare
come uno sciocco.
-Io
no...cioè sì..no...io sì, no..io..- tergiversò
infatti.
-Oh,
deciditi Rufus, per favore!-, lo interruppe lei con fare
melodrammatico -Vorrei comprare questo quadro, comunque.- cambiò
tono indicando con un elegante gesto il quadro alle sue spalle.
-Certo
come vuoi.- le disse dopo essersi finalmente ripreso.
Lily
sorrise, ma lui non poté vederla essendo girato ad incartare
il quadro.
“Rufus,
in tanti anni non sei cambiato affatto. Peccato che non sei più
mio. E che io mi sposerò con Bart.”
La
donna sospirò: era davvero quella la cosa giusta da fare?
Per
il suo orgoglio, sì, certamente.
Ma
per il suo cuore?
Per
un momento l'armatura di forza e compostezza che si era cucita
addosso da molti anni, sembrò vacillare, e forse sarebbe
caduta del tutto se in quell'istante l'uomo si fosse voltato a
guardarla.
Ma
ciò non accadde, e quando la donna bionda uscì di lì
l'armatura era tornata perfettamente al suo posto: e per quanto
ancora ci sarebbe rimasta non la preoccupò in quel momento.
*
* *
-Chuck,
Chuck! Non crederai mai a quello che mi è successo!- esclamò
Nate tutto felice piombando nella sua stanza senza il minimo riguardo
per l'educazione.
Chuck
scosse la testa. Era abituato alla straordinaria ingenuità
dell'amico.
“Ti
conosco perfettamente Nate. So come sei fatto, e so anche quello che
mi dirai adesso.”
-Ho
conosciuto una ragazza fantastica!-
Chuck
gli ammiccò. Aveva indovinato, naturalmente.
Il
biondo cominciò un'interminabile monologo su 'Vanessa' e il
moro, attento ad annuire ogni trenta secondi, cominciò a
riflettere, come faceva sempre quando il cicaleccio di Nate diventava
troppo opprimente.
Chuck
sorrise osservando l'amico parlare con una strana luce negli occhi.
La cosa lo disgustava: non si sarebbe mai ridotto in quello stato.
Non
credeva nell'amore, lui. O meglio, non credeva che l'amore fosse
fatto per uno come lui.
Veloce
come un fulmine l'immagine di Blair gli balenò nella testa,
per poi andarsene dopo avergli sorriso.
“Beh,
forse con lei...”
Ma
Chuck scacciò via anche quel pensiero, e cercò di
ascoltare il monologo di Nate sulla fanciulla del popolino che a
quanto pare in due ore era riuscita a fare quello che per Blair
Waldorf era stato impossibile compiere in tanti anni: far dimenticare
al biondo Serena Van der Woodsen.
“Se
non fossi ateo a quest'ora avrei già gridato al miracolo.”
Non
riuscendo più ad ascoltare le infinite chiacchiere di
Nathaniel, Chuck si versò dello Scotch e si mise a riflettere
sul rapporto che aveva con l'amico.
Una
delle poche persone, forse la sola fino a adesso, perlomeno, a cui
teneva veramente.
“E'
così diverso da me”, pensò.
Ed
era vero. Nathaniel Archibald era un bellissimo
prince
charming, quello
che tutte le ragazze sognano e quello che tutte le madri vogliono
avere come genero, il ragazzo perfetto.
“Perfetto...Tsk!”
Nate
non era affatto perfetto. Lui lo sapeva bene perché non lo
vedeva con gli occhi ciechi e adoranti delle ragazze, né con
quelli pieni di stima e ammirazione dei ragazzi, bensì con
occhi disillusi, oggettivi. Manipolatori, a volte.
Non
che Nate fosse una cattiva persona, tutt'altro. La sua pecca
principale, (oltre alla tremenda parlantina), era quella di
fregarsene dei sentimenti altrui:Nate era troppo ingenuo per ferire
determinatamente le persone, ma era anche troppo stupido per
accorgersi di farlo.
Il
miglior esempio del comportamento irresponsabile e decisamente
troppo
naïf
di
Nathaniel era Blair. La ragazza lo amava sin dall'asilo, e lui, anche
se non aveva mai ricambiato i suoi sentimenti, vi si era messo
insieme, dandole la sciocca illusione di poterla amare un giorno,
ferendola inevitabilmente poi quando la ragazza aveva capito che ciò
non sarebbe mai successo.
Un
moto di rabbia gli salì dal cuore.
Ma
non seppe spiegarsene il motivo.
O
forse non voleva
spiegarsene
il motivo.
-Beh
Chuck, io vado, visto che oggi non hai nemmeno la decenza di fingere
di ascoltarmi...-
Il moro
lo lasciò andare con un sorriso, e accese la radio per
distrarsi un po'.
Lui
voleva bene a Nate, comunque, e sperò che finalmente l'amico
avesse trovato la persona giusta, e sperò anche, cosa
decisamente insolita da lui, che non la ferisse come aveva fatto con
Blair.
Blair.
Il
ricordo della notte precedente lo lasciò in balia di emozioni
contrastanti a causa dell'effetto che quella maledetta ragazza gli
faceva.
Se
da un lato lo affascinava e gli faceva provare
emozioni-sentimenti-sconosciuti, dall'altro avrebbe voluto
distruggerla, e con lei quello sciocco, strano, irritante desiderio
che gli causava ogni volta che la vedeva.
'Ooh
you set my soul alight'
'Ooh
you set my soul alight'
La
radio passava Supermassive Black Hole.
Il
ragazzo continuava a pensare a Blair, e a quella assurda dipendenza
che gli creava. Accidenti, perché non lo lasciava andare?
'I
thought I was a fool for no one, but ooh baby I'm a fool for you'
'You're
the queen of the superficial, how long before you tell the truth?'
Ci
si dovevano mettere pure i Muse adesso?
*
* *
Due
giorni dopo...
Blair
stava intrattenendo alcune eleganti signore sulla trentina-facoltose
clienti di sua madre-, all'evento organizzato da quest'ultima per
promuovere la sua ultima collezione primavera/estate (da presentare
al grande pubblico qualche mese più tardi) fra l'élite
di Manhattan.
-E
così, Blair tu indossi uno dei nuovi capi della collezione? E'
veramente molto bello...-disse una di quelle signore ammirando il bel
vestito di seta viola chiaro della ragazza.
-Sì,
questo abito fa parte della collezione di mia madre...-sussurrò
lei distrattamente. Aveva notato che nel salone di casa sua era
appena entrato lui.
Chuck
Bass.
La
ragazza si sorprese nel notare che era bastato pensare il suo nome
per far iniziare il suo cuore a battere furiosamente nel petto.
“Oddio,
non sarà che mi sto inn...”
Dei
passi felpati dietro di lei la fecero congedare rapidamente da quelle
ladies e fremere interiormente come una tredicenne al suo primo
bacio.
Sapeva
che era lui, e sapeva l'effetto che le faceva. Però non voleva
dargliela vinta e andare un'altra volta a letto con lui.
Aveva
paura
dell'ascendente
che il moretto esercitava su di lei.
-Ma
che bel vestitino, Blair-,
la salutò lui pronunciando il suo nome con un tale malizia da
farla arrossire per l'imbarazzo.
“Accidenti,
ma deve proprio avere quella voce così sexy? E poi perché
mi deve proprio guardare in quel modo così osceno? Mi fa
sembrare una puttana!”
-Grazie,
Bass-tard. Irritante come al solito.- fu la sua pronta riposta.
In
quelle era sempre stata brava.
Come
lo era nel mentire e dissimulare i propri pensieri.
Ma
se lei era brava a manipolare, mentire e sfruttare gli altri, Chuck
in quelle materia era un genio e maestro. Blair sapeva di avere
ancora molta strada da fare prima di riuscire ad ingannarlo.
E
ciò, se da una parte la faceva imbestialire, dall'altra
l'attraeva come se lei fosse una bambina e Chuck la sua caramella.
Mentre
rifletteva, il ragazzo si era avvicinato sempre di più, sino a
non esserle più distante di una spanna.
Lei
si voltò dandogli le spalle e lui si slanciò contro di
lei sfiorandole la schiena con il torace. Venne catturata per le
braccia e guidata con dolce fermezza verso un angolino in penombra,
lontano dal party.
Si
ritrovò inchiodata al muro con le braccia di lui ai lati della
testa.
Poteva
vedere il ghigno seducente impresso sulla fine bocca del ragazzo.
Distolse
lo sguardo.
-Guardami.-
Non
si mosse.
-Waldorf,
guardami.-
Il
richiamo della sua voce era forte, ma non voleva arrendersi.
-Guardami,
Blair...-
La
ragazza volse la testa di scatto, incontrando due occhi di un marrone
appena più scuro del suo che la guardavano intensamente.
“Maledizione!”
Imprecò dentro di sé dopo aver visto comparire un
sorriso trionfante sulle rosee labbra del Bass-hole.
-Fai
sesso con me...un'altra volta-, le sussurrò all'orecchio
maliziosamente mordendole il lobo.
Blair
cedette per un attimo ma poi si ricompose subito: lei non si era mai
riferita a quello che c'era fra loro con il termine 'sesso', e il
fatto che invece lui l'avesse fatto le dava un senso di fastidio e
irritazione che non voleva definire.
-Se
devi solo sfogare i tuoi bassi istinti, MotherChucker, allora fallo
con una troietta qualsiasi. Non vedi quante ce ne sono anche a questa
festa, di ochette? Io non mi presto ai tuoi giochetti.- Disse con
durezza.
Si
sentiva ferita.
Tradita.
Illusa.
Aveva
iniziato a pensare che fra loro ci fosse qualcosa di più del
semplice, squallido 'sesso', specialmente da quando lui le aveva
regalato quella magnifica collana.
E
invece non c'era niente.
Lei
era solo il suo giochetto di quel periodo. E si era persino umiliata
nel dirgli cosa pensava, gli aveva fatto capire di non volere solo
quello da lui!
“Che
sciocca!”
Stette
un altro po' alla festa non godendosela affatto e poi corse in camera
sua non riuscendo più a fingere che non le fosse importato
nulla.
Potevano
bastare così poche parole per farle capire cosa provava
realmente?
In
quel caso sì.
*
* *
Quando
Dorota quella sera andò a controllare che la signorina stesse
bene (l'aveva vista due ore prima correre in camera sua quasi in
lacrime) la trovò stesa di traverso sul letto. Con il bel
vestito viola tutto stropicciato ancora indosso e il trucco colato.
Non
la vedeva così da qualche settimana, da quando si era lasciata
con il signorino Nate.
Le
drappeggiò addosso la coperta stando attenta a non svegliarla,
e sperò con tutto il cuore che stavolta non c'entrasse nessun
ragazzo.
Ma
si sbagliava.
Angolo
dell'autrice
Ecco
a voi il quarto capitolo! Mi scuso per il ritardo di due giorni, però
alcuni paragrafi non mi convincevano molto e c'ho messo un bel po' a
risistemarli.
Sorry!
Mi
dispiace per la conclusione un po' amara del capitolo, ma d'altronde
sperare che fra loro sia sempre tutto love-love è improbabile.
Faranno pace, non preoccupatevi!
Piuttosto
un piccolo chiarimento: dopo che Chuck l'ha ferita con le sue parole
superficiali Blair capisce che non vuole essere solo un giocattolino
per lui, capisce di provare di sentimenti verso questo
(affascinantissimo) ragazzo però ovviamente ancora non è
innamorata. O forse lo è ma ancora non lo ha realizzato. Vi
lascio il beneficio del dubbio. (Però preventivate che essendo
solo al 4° capitolo è un po' esagerato parlare già
di grande amore, specialmente con questi due!)
Passiamo
ora alle altre cosine.
TRADUZIONI
VARIE
In
questo capitolo mi sono divertita con le canzoni eh!
Ecco
le traduzioni dei versi che ho usato:
Hot
N' Cold (Katy Perry):
“Yeah
you PMS, like a bitch, I will know” = “Sì tu, PMS
(sindrome premestruale), come una puttana, lo saprò...”
Supermassive
Black Hole (Muse):
“Ooh
you set my soul alight” = “Mi accendi l'anima”
”Ooh
you set my soul alight” = “Mi accendi l'anima”
“I
thought I was a fool for no one, but ooh baby I'm a fool for you”
= “Pensavo di non essere pazzo si nessuno, ma ooh piccola sono
pazzo di te”
“You're
the queen of the superficial, how long before you tell the truth?”
= “Sei la regina del superficiale, quanto ci vorrà prima
che tu dica la verità?”
LINKS
Vestito
viola di Blair:
http://www.google.it/imgres?q=abiti+cocktail+viola&hl=it&tbm=isch&tbnid=ucJLDTvPF9vf2M:&imgrefurl=http://abitisposa.myblog.it/archive/2011/04/21/estate-abiti-da-cocktail-viola.
Hot
N' Cold: http://www.youtube.com/watch?v=kTHNpusq654&ob=av2n
Supermassive
Black Hole:
http://www.youtube.com/watch?v=bBb-J0hcBQA&feature=player_detailpage
AUTOPUBBLICITA'
Sempre
in questa categoria ho scritto due One-Shot non inerenti a questa
long, lo preciso ( e Chuck POV) dai titoli rispettivamente di “Mi
dispiace Blair” e “No you Blair never know how you make
Chuck Bass feel”
Se
siete interessate/i potete cercarle nella mi pagina autrice. Mi scuso
per aver messo qui la pubblicità ma vi garantisco che nei
prossimi capitoli non ci sarà alcun tipo di spam.
RINGRAZIAMENTI
Mille
grazie a tutte le dee (vi lovvo *__*) che hanno messo questa long
nelle preferite/seguite e a coloro che hanno recensito, anche se ci
tengo a ringraziare anche i lettori silenziosi.
Grazie
milleeee: Camy Bass , cuoredpanna
(grazie anche per avermi messo fra gli autori preferiti *.*), asya,
Beatrix91, Delena_Nian,
Fiby CullenBass_ e Chair
Addicted.
Al
prossimo capitolo!!! (fra qualche giorno parto per le vacanze, e
non penso di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo prima di
partire, per cui non vi stupite se aggiornerò di nuovo fra due
settimane!!!!)
Bacioni,
Dark_Iris
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