L’AMANTE
Disclaimer: tutti i personaggi e i luoghi citati
appartengono a JKR..
Un ringraziamento speciale alla mia brava e paziente
beta.
Grazie Anna.
Capitolo Ultimo.
Il professore infelice
I pensieri cupi non abbandonavano
Piton neanche durante le lezioni. Il problema era che l’idea della
Pozione Polisucco proposta da Narcissa gli era piaciuta. In questo modo, prima
di tutto riusciva a nascondere i propri spostamenti molto
più facilmente, e le mogli annoiate dei suoi vecchi compagni
Mangiamorte avevano accolto la novità con molto entusiasmo. Narcissa
Malfoy era praticamente l’unica signora di sua
conoscenza che il professore non visitava di tanto in tanto in circostanze
private. E tutto questo rischiava di finire in modo
piuttosto tragico. Senza contare che era stato coinvolto anche Potter.
“Siano dannati i Malfoy!
– pensò Piton con rabbia. - Cosa faccio
adesso?”
Verso sera era giunto
alla conclusione che si sarebbe dovuto incolpare qualcuno del misfatto.
“Lucius non si
calmerà finche non metterà le mani sull’amante della
moglie, quindi è necessario.”
Nella ricerca di una
‘vittima’ adatta, Piton scrutò con sguardo maligno prima i
professori, poi gli alunni, e si demoralizzò definitivamente. In un modo
o nell’altro detestava tutti i presenti, ma non fino al punto di
desiderarne la morte.
“Eh, sì. E’ un
bel casino. – pensò con tristezza. – Bisogna immediatamente
chiudere la cosa. Narcy è stata proprio stupida. E
perché io ho accettato?”
***
Narcissa Malfoy non si
considerava affatto stupida. Dal momento che il professor Piton aveva accettato
di aiutarla, suo marito era cambiato a tal punto che lei non poteva desiderare
di meglio. All’inizio, ovviamente, lui aveva fatto un po’ di
scenate, ma lei era riuscita a convincerlo che tutte le minacce alla
serenità della famiglia erano rimaste appunto al livello di minacce.
- Lucius, io non ne ho proprio
idea di chi possa aver cercato di entrare nella nostra
camera da letto! E cosa avrei potuto fare? Mi lasci
sempre sola… Una donna debole e indifesa, come potevo difendermi?
C’era evidentemente della
logica nelle sue parole. Lucius non aveva nessuna prova che lei volesse ricevere il visitatore notturno o lo stesse aspettando.
- Quando
lo catturiamo, vedremo… - pensò Lucius cupo.
Cominciò a deporre letali
trappole per tutto il castello. Purtroppo, fu assolutamente inutile. Il
bastardo non si fece più vivo. Cominciò invece a frequentare
più assiduamente le case degli amici di Lucius, provocandovi un notevole
scompiglio. Lo videro Nott, Goyle, e anche altri.
***
- E’ incredibile Sev! Quello
stronzo riesce a fare il giro di tre e anche quattro signore ogni notte! Non
riesco neanche ad immaginare come faccia.
- Lo hai visto?
- Io no. Ma lo ha visto Nott. E
Parkinson. E Zabini. E tutti
stanotte.
“Ma
sono tutti impazziti? – Piton rabbrividì spaventato. – Sono
due settimane che non vado da nessuna parte. Non possono aver visto proprio
nessuno.”
- Lucius, non hai mai pensato che
possono esserselo semplicemente inventati?
- Sai, non volevo dirtelo, ma
anche Rudi lo ha visto stanotte. E
io credo a Rudi. Come a me stesso. Non mi mentirebbe mai. E
non ha le allucinazioni. Lo so per certo.
“E
io so per certo che stanotte non ho lasciato Hogwarts, - Piton sopirò. – Ma che diavolo sta succedendo?”
***
A Narcissa Malfoy
Malfoy Manor
18.02.1998
Narcy, cosa sta succedendo? Lucius mi racconta storie assurde. Hai
forse chiesto a qualcun altro di aiutarti? Stai attenta, è estremamente pericoloso.
S.
Al Professor Piton
Hogwarts
18.02.1998
Sev, smettila di preoccuparti! Le ragazze sono entusiaste. Dicono che
quei bietoloni dei loro mariti non sono neanche lontanamente furbi quanto te.
E smettila di lamentarti! Bella mi ha raccontato certe cose
ieri…Io, ovviamente, non le ho detto che l’idea della Pozione
Polisucco è stata mia…La signora Zabini poi, ha detto che quando
l’amante non solo è giovane ma anche ogni volta
diverso – è un regalo del destino. Non mi aspettavo che tu
trovassi così una così brillante applicazione alla mia modesta idea… Ma mi hai fatto un così grande favore che
ora siamo pari!
Buona fortuna.
N.
Il professor Piton rilesse la
lettera otto volte.
E
continuò a non capirci niente.
Si era ovviamente servito
dell’idea di Narcissa. E non una sola volta. Ma era prima che Lucius impazzisse definitivamente e
organizzasse una caccia all’uomo. Nelle ultime due settimane il
professore era prudentemente rimasto a scuola. Ora la lettera di Narcissa e il
resoconto di Lucius sugli avvistamenti del bastardo che non si riesce a prendere lo inquietò non poco.
“Se
non sono io, deve essere qualcun altro, - pensava desolato Piton, mentre
sminuzzava nervosamente le foglie di valeriana. – E “quell’altro” sa tutto
di me, perché quando quelle stupide lo scambiano per me, lui non le
contraddice. Merlino, che incubo! Cosa faccio ora?”
Buttò la valeriana nella
pozione in ebollizione e in quel momento fu colpito da un’idea
agghiacciante.
“Forse è Lucius!
Deve aver scoperto tutto e ora mi tormenta per vendicarsi. E
ovviamente non riescono a prenderlo perché è lui che gestisce
tutta la rete di trappole…”
Il professore dimenticò la
pozione e si lasciò cadere nella poltrona con un sospiro.
“Viene da
me ogni giorno, mi racconta tutto per farmi diventar matto. Vuole farmi
innervosire, farmi fare un passo falso. Deve aver
organizzato tutto Lucius. Ma non ci riuscirà,
non andrò da nessuna parte finche non è tutto finito! Per niente
al mondo!”
- Sev, non ti senti bene? –
Il professore si alzò
dalla poltrona di scatto, guardando con terrore Malfoy che usciva dal camino.
- Cosa?
- E’ la prima volta in vita
mia che mi sento un vero idiota. – Lucius si era seduto sulla poltrona da
cui si era appena alzato Piton. – Quel bastardo va da tutti tranne che da
me. Tra un po’ diventerà sospetto.
“Oh, Merlino! Cosa vuole da me?”
I presentimenti funesti del
professore sembravano realizzarsi.
- Sev, io stavo pensando, in
fondo tu sei il mio unico vero amico…
“Ecco. E’ la fine. Se dice così e sicuramente la fine. Non è
riuscito ad incastrarmi perché non esco più e ora
vorrà…”
- Sev, perché non parli?
- Sono un po’ occupato
adesso.
- Sev… devi aiutarmi.
- Cosa?
Prendere l’amante di tua moglie? Non ci penso nemmeno! E’ stupido!
- Non osare chiamare quell’infame “l’amante di mia
moglie”! Sei completante impazzito? Narcy non lo ha neanche visto!
– urlò Malfoy.
“Pensandoci non può
essere stato lui.”
- Scusami, Sev. E’ che con
tutta questa storia sto davvero uscendo di senno. Ieri è venuto quel
verme di Nott, sorridendo ha detto che sono l’unico da cui “il
misterioso sconosciuto non si è fatto vivo da tanto”. Capisci cosa
vuol dire?
- Sanno sospettando che sei tu?
- Non ha detto così. Non
ha osato. Ma dobbiamo fare qualcosa.
- Beh, facciamo ricadere la colpa
su qualcuno. – propose Piton allegramente.
- Chi? Il vostro Hagrid?
- No! Lascia stare Hagrid. Deve
essere qualcuno a cui non possono fare niente.
Lucius rimase pensieroso per
qualche secondo.
- Potter!
“Deve essere la
stupidità di famiglia” - penso Piton desolato.
- Ma
perchè subito Potter? Cosa c’entra
Potter?
- Perché a lui
non possono fare niente. Si potrebbe fare anche Silente, ma non ci
crederebbe nessuno.
- Sì, Silente ha quasi
duecento anni, non va bene.
- Rimane Potter. Se anche lo dovessero prendere, lo lascerebbero subito. Chi
avrà voglia di averci a che fare dopo che neanche l’Oscuro Signore
ce l’ha fatta?
- Ma tu
capisci che è pericolosissimo? E poi dobbiamo
prendere anche quello vero!
- Ma
perché mi vuoi scoraggiare?
- Lucius, mi dispiace per te, -
disse con voce secca il professore, - ma non posso aiutarti.
- Sev, ti voglio chiedere
veramente un favore da niente. Cosa ti costa? Solo una
volta.
***
“Ho uno strano dejà
vu, - pensò stancamente il professor Piton, correndo tra li alberi del
parco dei Malfoy cercando di sottrarsi agli
inseguitori. – Qualcuno mi spieghi perché lo sto facendo di
nuovo…?”
***
Al Professor Piton
Hogwarts
19.02.1998
Sev, ieri a casa nostra è successo qualcosa di strano. Lucius e
compari hanno dato la caccia a Potter per tutta la notte nel parco. Non
è assurdo? Giurano di averlo visto. Ma io so
bene che nel frattempo tu sei riuscito ad andare a trovare Bella e le altre.
Capisci benissimo che ormai di te so tutto. Che
segreti ci possono essere tra vecchie amiche? Ne abbiamo
passate così tante insieme che non ci nascondiamo più nulla.
Piuttosto, sono preoccupata per Lucius. Mi sembra definitivamente
uscito di senno. Chi era quello che ha corso per il parco
tutta la notte scorsa?
Sev, credi che esistano le allucinazioni collettive?
N.
A Narcissa Malfoy
Malfoy Manor
19.02.1998
Esistono.
S.
***
“Allora, - ragionava il
professore, seduto nei suoi sotterranei con un bicchiere in mano. – Se
è Lucius di certo non sospetta me. Però
considerando tutto non può essere lui. Chi è allora? Uno che conosce perfettamente le mie
abitudini, che prepara alla perfezione la Pozione Polisucco
e si trasforma sempre in ragazzi giovani e carini. Devo assolutamente far
finire questa storia!”
Arrivato a questa decisione il
professore cominciò ad adoperarsi attivamente
per la soluzione del problema.
***
- Senti, Sev, ma hai già
dimenticato quello che mi avevi promesso la volta
scorsa?
Cosa avesse
promesso a Bellatrix il bastardo la volta scorsa, Piton ovviamente non
lo sapeva. Quindi fece un alzata di spalle.
- Avevi promesso che saresti
venuto in forma di Draco...
- COSA?
- Sev, che differenza fa? Tanto
sarai sempre tu. E poi perché da Parkinson e da
Zabini vai come Draco e da me solo come Potter e Weasley? Non è giusto.
- Perché Draco e tuo
nipote, Bella, - rispose automaticamente Piton, cominciando a realizzare che se lo sconosciuto prende l’aspetto di
studenti di Hogwarts, allora è davvero della scuola.
“Non sarà mica
davvero Hagrid?” – e solo il pensiero era mostruoso.
- Senti, Bella, - il professore
la guardò nervosamente. – Cos’altro
dicono di me le tue amiche?
- Di te?
- Sì, di me.
- Beh, per la verità,
dicono che probabilmente hai inventato qualche pozione, insomma… tu
capisci, alla tua età per riuscire a passare da me e poi da altre due o
tre…
- Bella, non mi sento molto bene oggi... vado, va bene?
- Ma
lasciale parlare quelle stupide, Sev. Di cosa ti preoccupi? Siamo tutte pazze
di te! Sei un genio. E non ti angosciare per così
poco.
***
“Ma
che voglia bisogna avere per riuscire ad accontentare ogni notte almeno tre di
quelle stupide? – pensò cupo il professore camminando per i
corridoi bui di Hogwarts. – E se si trasforma in
studenti deve essere per forza della scuola, ma chi, per Merlino?”
Piton camminava lentamente in
direzione della torre di astronomia.
“Devo unire tutte le
informazioni che ho di lui. Probabilmente giovane, probabilmente vive a scuola. Sa tutto di me, di Lucius, e anche di tutti gli
altri. Sa benissimo dove e quando si organizzano le imboscate e quali trappole
si usano. Ma chi potrà mai essere?”
- Quello che non riesco a capire è cosa ci trovano tutte in Piton?
E’ il più unto, disgustoso e infido individuo che si possa immaginare!
Il professore si fermo così bruscamente che per poco non cadde. Era
pronto a scommettere che la voce che proveniva da un corridoio laterale appartenesse a Ron Weasley.
- Tu non puoi proprio lamentarti
di lui, Ron, - rispose ridendo Draco Malfoy. – Ci siamo tutti divertiti
piuttosto bene a sue spese!
Piton si rese conto che stava per
sentirsi male e si appoggiò al muro per sostenersi.
- Eh, sì. Magari accogliessero così anche me… - sospirò
Potter.
- La mamma di Parkinson è
proprio carina. Mi ha detto che l’espressione timida mi dona…
Lentamente il professore
scivolò giù lungo il muro. Con l’ultima dichiarazione,
Paciock lo aveva letteralmente steso.
“Vecchia ciabatta,
Parkinson. Non riesce a distinguere me da quel deficiente! Che
cretina!”
- Ma
adesso è finita, gente. Mio padre ha detto che da domani attiverà
la protezione dei demoni famigliari.
- Ma lui
cosa c’entra? A casa tua neanche ci andiamo!
“Finnigan” –
pensò Piton.
- Ma lo
attiveranno tutti. Lo hanno deciso oggi. E’ un rito serissimo. Qualsiasi persona non appartenente alla famiglia, che si
trovasse sul territorio protetto si dissolverebbe nel nulla in quindici
secondi.
- Come? Per sempre?
- Neville, con la magia nera non
si scherza. Io l’ho detto subito che era pericoloso.
- E dai,
Potter! – si mise a ridere Malfoy, - Ti ricorderai a lungo questo mese.
Non ci siamo forse divertiti abbastanza? Però
da domani io passo. E consiglio di smettere anche a
voi. Con i demoni famigliari c’è poco da scherzare.
Gli studenti se ne erano andati ma il professo Piton rimase ancora a lungo
seduto sul pavimento, assolutamente incapace di credere a quello che aveva
sentito. Non aveva nessun dubbio che tutto il casino fosse stato organizzato da
Draco Malfoy.
“I Griffondoro
semplicemente non hanno abbastanza cervello.” - pensò desolato
Piton.
- Odio i Malfoy! Tutti quanti! –
disse ad alta voce alzandosi. – LI ODIO!
Giunto a questa profonda
conclusione, Piton si diresse verso il suo studio.
La sua vita privata così
insolentemente rovinata dai Malfoy doveva ora essere di nuovo ricostruita.
Fine.