I giorni passavano, ma Marshall non si sveglia era disteso
su quel letto d’ospedale senza nessuno intorno che
aspettava il suo risveglio oltre che suo zio.
Passarono 9 giorni , ma niente i
medici avevano perso le speranze finche il giorno successivo si aprirono i suoi
occhi.
-
Marshall, o Marshall non sai quanto ho aspettato il tuo
risveglio-
-
Mamma- rispose lui
-
No, sono tuo zio Runne - disse lo zio
-
Ah e mamma?- rispose lui
-
Ehm!!! Non so non lo vista sono
qui da dieci giorni , ma non c’è- disse lo zio provando dispiacere , ma rancore
verso Bruce.
-
Bugiardo!- disse Marshall
-
No devi credermi tua madre non
è venuta non so che fine ha fatto-
-
BUGIARDO, SEI SOLO UN BUGIARDO – rispose gridando non credendo che la
madre potesse fregarsene di lui, incominciando ad agitare le mani contro lo zio
-
Marshall, marshall ora basta!!!-
Ma a
un tratto si apri la porta Marshall era convinto che sarebbe entrata la madre
invece era solo quel infermiera - Signor
Runne vedo che Marshall si e svegliato bene, domani potrà andarsene-
La mattina seguente Marshall si ritrovò finalmente fuori con
quel sole che gli batteva nella fronte
e
con una voglia di sapere dalla madre come erano andate veramente le
cose.
Tornato a casa trovò la porta aperta
-
mamma- chiamo Marshall, ma a
un tratto senti delle urla verso la cucina
-
Lasciami andare –
-
No, sporca traditrice, mi avevi detto
che avresti pagato in anticipo-
-
Pagherò, ma devi darmi tempo, sono troppi soldi –
piagnucolo una donna
-
Darti tempo..? – a un tratto si senti un grosso ceffone.
Marshall si precipitò in cucina trovando sua madre tutta
sporca di sangue e con un uomo che con una frusta la picchiava.
-
fermo – disse Marshall
-
e tu chi sei- disse l’uomo
divertito
-
prova a toccare mia madre e te
la vedi con me- disse Marshall estraendo i pugni
-
che paura , ma si può sapere
chi sei foruncolo?- rispose l’uomo ora un po’ scocciato
-
questo e quello che ti
risarcirà i soldi – disse la madre
-
non so cosa farmene di uno
come lui –
-
fallo lavorare fin quanto non
risarcisce i soldi – rispose la madre ora che rideva con la faccia tutta piena
di sangue che sgocciolava anche fra i denti.
- forse qualcosa può fare – disse
l’uomo facendo un ghigno e scomparendo in fretta dalla casa dicendo
solo a Marshall
- stasera ci vediamo alle otto davanti alla chiesa –.
Dopo che l’uomo uscì fuori Marshall disse alla
madre quasi urlando
-
si può sapere chi è quello?-
-
e tu ? dove sei stato?- gridò
la madre
-
in ospedale perché mi hai
tirato un vaso provocandomi un trauma cranico – disse lui ora provando solo
odio
-
AH! ORA E COLPA MIA PICCOLO DELIQUENTE - disse Bruce gridando
-
Se tu non eri venuto a
disturbarmi, non sarebbe successo nulla e se non sarebbe successo nulla io non
finivo nei pasticci. Sei l’errore della mia vita, non servi a nulla, ma perché
non ti uccidi così ti cacci dal mondo non provocando più dolore alle persone?
Lui rimase lì
esterrefatto non sapeva che dire, non poteva credere alle sue orecchie, sua madre che poteva dirgli delle cose così brutte.
Cosi senza dire nulla chiuse la porta di casa trovandosi
davanti suo zio che
origliava dalla finestra
-
ora ti metti pure dalla
finestra per ascoltare? Potevi pure entrare- disse Marshall scocciato.
-
Lasciala stare vedrai è solo un attimo di disperazione,
scommetto che quelle cose che ti ha detto non voleva dirtele- rispose suo zio
cercando di consolarlo
-
Davvero lo credi – disse
Marshall con un tono incredulo.
-
Ehm!!!.. vieni ti devo portare
a una parte che scommetto ti piacerà.
-
No, non mi va di andare a giocare a
biliardo non ho voglia-
-
Ma che biliardo è un posto
nuovo che tu non conosci- disse lo zio
con un sorriso stampato sulle labbra
-
Di che si tratta?- disse Marshall ora molto curioso
-
Vieni
e lo scoprirai –
Montarono sulla
macchina e incominciarono a fare molti chilometri.
Fin quando si
fermarono in un edificio con una musica ad alto volume.
-
ti piace la musica?- disse lo
zio
-
si che musica è –
-
rap -
-
ah!!! – rispose Marshall molto
interessato
-
vogliamo entrare?- rispose lo
zio malizioso
I due si avviarono verso l’edificio entrarono, Marshall vide
persone che a ritmo di musica ballavano, e persone che a ritmo di musica
cantavano. Guardava tutto con gli occhi
sgranati “e il posto più bello che abbia visto” pensò fra se e se
- allora ti piace?- disse lo zio Runne
Ma Marshall non disse nulla era con
la bocca spalancata guardando quella meraviglia.
Ma uno di tutti lo colpiva un uomo che cantava con una voce
aggressiva e che nello stesso tempo esprimeva tutto il suo dolore, tutti i suoi
sentimenti.
-
da domani ogni giorno ti
accompagno qui perché ti ci ho iscritto e forse chi sa riuscirai a diventare un
cantante rap o un ballerino –
-
no ballerino no- rispose
Marshall e pensò “se riuscirò a diventare cantante voglio essere come lui”.
Ma a un tratto si ricordò
dell’appuntamento con quel sconosciuto, guardo l’orologio ed erano le 19:30 e
la chiesa era dall’altra parte della città.
-
Devo andare ora, grazie- disse
Marshall allo zio scappando a più non posso.
Chi sa cosa doveva fare, e chi sa per quanti giorni avrebbe
dovuto lavorare per un uomo che non conosceva e avrebbe usato le mani con lui,
sicuramente non gliel’ho avrebbe permesso.
Continua
Ciao lo so che
non continuo la storia da un sacco, ma comunque ditemi cosa ne pensate..