Personaggi:
C.C., Lelouch
Prompt: Passion
Avvertimenti:
Flashfiction, Het
Note: Torno,
finalmente, con una fanfiction che sogno di scrivere da secoli. Non
so quanto bene/male mi sia venuta, perché è la prima volta che
scrivo su di loro come coppia. Certo, per questi due il termine
coppia è un tantino limitativo per come la vedo io, ma ci siamo
capiti :D E' ambientata prima che lo Zero Requiem venga ideato,
nonostante il titolo. Diciamo che manca poco e che Lelouch, nonostante
il momento non sia ancora arrivato, comincia a capire.
Spero vi piaccia e che
vogliate dirmi cosa ne pensate <3. Baci,
Alexiel.
Requiem
C.C. l'ha guardato in
tanti modi. I suoi occhi possono esprimere emozioni eterne eppure non
comprenderle; la sua mente è l'estensione di un'esistenza senza
fine, ma tra le sue mani i ricordi sono la cenere di un falò estinto
portata via dal vento. Resta solo un nucleo piccolo, che arde ancora
un po', nascosto sotto la sabbia. Ed è sotto quella sabbia che
affondano di tanto in tanto le dita di Lelouch: alla ricerca di quel
sentimento che sente pulsare, che sente sia indissolubilmente legato
a se stesso. E' come cercare l'estremità di un filo: la prima
estremità – o forse l'ultima, chi lo sa – lo avvolge
completamente, e ogni giorno quel filo compie un nuovo giro e il suo
corpo si avvicina a quello di lei.
La sabbia non finisce
mai, non fin quando C.C. deciderà di rivelargli il suo segreto. E
mentre scava, mentre le sue dita spingono a fondo nell'anima di lei,
abbracciandola e tenendola vicina, Lelouch rimane – sempre sempre
sempre – immobile, lo sguardo incatenato a quello della strega, del
diavolo, di colei che l'ha trascinato via dal buio. C'è il mondo in
quel verde, ma è ricoperto da una patina grigia.
“Quant'è grande il
mondo, C.C.?”
La strega gli risponde
prima con una risata vuota – e lui che le sta chiedendo di
riempirlo si sente un po' preso in giro – ma poi arrivano le sue
parole, quelle che lui potrebbe giurare di aver sentito da qualche
altra parte; forse è solo il mondo che gira e rivela i suoi segreti
a chi è disposto a fare silenzio e ascoltare.
“Non più grande di
te, o dei Cavalieri Neri, o di Britannia.” fa una pausa, si alza
dal divano dov'era sdraiata, abbracciata al suo peluche, e con
leggerezza lo raggiunge, senza muovere neanche l'aria.
Lelouch è seduto per
terra, una gamba piegata e un braccio poggiato sul ginocchio. La
testa ciondola da un lato e i vestiti, sgualciti da una giornata
pesante, cominciano a somigliare a una camicia di forza. Poi arriva
lei, si porta dietro il solito profumo ineffabile, le vibrazioni di
un corpo che si tende verso di lui senza ammettere resistenza, e gli
poggia la testa sulla spalla.
“Il mondo è grande,
Lelouch, solo se le tue intenzioni lo sono a loro volta. Solo se i
tuoi desideri si realizzano quando non sai ancora cosa sia
l'eternità.”
La sabbia scorre via
come se fosse in una clessidra, gli accarezza le dita ma ancora
ricopre quel segreto, quel desiderio ormai corrotto dal peso che C.C.
si porta dietro. E' il peso del mondo e lui, Lelouch Vi Britannia, ne
sente l'incombenza. Il mondo dorme sulla sua spalla, giace sulla sua
mano, sussurra nel suo orecchio, serpeggia tra i desideri dei suoi
uomini, si scioglie nella dolcezza di Nunnally.
Solo per un istante,
quando chiude gli occhi e il buio comprime ogni limite e confine,
Lelouch percepisce tutta quella grandezza e sa che, presto o tardi,
ogni suo desiderio sconfinerà nell'abisso che si apre davanti ai
suoi occhi. La domanda, quella che anche C.C. continua a farsi, è se
sarà disposto a diventare parte dell'abisso per realizzare quel
sogno.
Si chiede se l'abisso
sarà più grande del mondo, se siano una cosa sola, se esista
davvero, ma poi la voce di C.C. risuona ancora una volta nella sua
testa.
La grandezza è solo
il limite che sei disposto a dare a te stesso e ai tuoi desideri. Non
c'è niente di grande se non sei disposto a...
Il resto della sua voce
si spegne in una visione di luce e oscurità che rimbomba nella sua
anima come un requiem. Per un istante gli è sembrato che la voce di
C.C. fosse spezzata dal pianto. Ma lei dorme, oppure finge, sulla sua
spalla.
Il mondo lì fuori,
invece, ribolle e brucia senza fermarsi mai. Desideri e sogni
decidono i suoi confini, mentre la voce di chi li incarna li
distrugge con passione. Ma ancora non è abbastanza, per questo
lui esiste.
La maschera, la voce
senza identità, il simbolo. Il nuovo mondo.
Ed è in quel momento,
mentre il respiro di C.C. è l'unico suono che sente, che Lelouch –
o Zero – sente con chiarezza il carico di quelle voci e di quei
sogni sulle spalle. Molto più di C.C., molto più di ogni cosa. Lo
vede e lo sente, il mondo, mentre gli gravita intorno, sussurrando la
sua solitudine e la sua grandezza. Lo sente respirare tra le sue dita
e arrancare verso l'abisso insieme a lui. Smette di essere un sogno e
si trasforma in una strada solitaria, lontana dai suoni umani. Forse
troverà lei dall'altra parte, anche se ora è lì, insieme al
segreto che si accosta al suo cuore sempre di più. Forse troverà
quello stesso desiderio che C.C. ora gli cela, perché il Fato ha già
deciso che un giorno diventerà il suo.
Per ora, prima che il
mondo gli faccia dimenticare di Lelouch Vi Britannia, prima che il
sonno lo porti via, Zero indossa la maschera.
Il mondo è davvero
piccolo in questo momento, pensa Lelouch. Ma è così caldo,
nella sua visione, nel momento in cui le braccia di Nunnally si
tendono verso di lui e lo abbracciano.
Il mondo è il
desiderio più grande, pensa Zero. Sterminato come un abisso, il
futuro.
C.C. apre gli occhi, la
patina grigia che luccica appena. Vorrebbe, per una volta, che il
mondo bastasse a se stesso.
Poi compare quel
sorriso triste, pieno, consapevole, e l'illusione di quel pensiero
cade ai suoi piedi. Se lo facesse, i desideri morirebbero, e Zero
svanirebbe insieme a loro. Perciò poggia una mano sulla sua e lo
culla con sé, dolcemente.
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