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Autore: _Syn    17/08/2011    1 recensioni
Raccolta | Personaggi e pairing vari | Generi vari
4. C.C./Lelouch: Poi arriva lei, si porta dietro il solito profumo ineffabile, le vibrazioni di un corpo che si tende verso di lui senza ammettere resistenza, e gli poggia la testa sulla spalla.
“Il mondo è grande, Lelouch, solo se le tue intenzioni lo sono a loro volta. Solo se i tuoi desideri si realizzano quando non sai ancora cosa sia l'eternità.”
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: C.C., Lelouch

Prompt: Passion

Avvertimenti: Flashfiction, Het

Note: Torno, finalmente, con una fanfiction che sogno di scrivere da secoli. Non so quanto bene/male mi sia venuta, perché è la prima volta che scrivo su di loro come coppia. Certo, per questi due il termine coppia è un tantino limitativo per come la vedo io, ma ci siamo capiti :D E' ambientata prima che lo Zero Requiem venga ideato, nonostante il titolo. Diciamo che manca poco e che Lelouch, nonostante il momento non sia ancora arrivato, comincia a capire. 

Spero vi piaccia e che vogliate dirmi cosa ne pensate <3. Baci,

Alexiel.


Requiem

C.C. l'ha guardato in tanti modi. I suoi occhi possono esprimere emozioni eterne eppure non comprenderle; la sua mente è l'estensione di un'esistenza senza fine, ma tra le sue mani i ricordi sono la cenere di un falò estinto portata via dal vento. Resta solo un nucleo piccolo, che arde ancora un po', nascosto sotto la sabbia. Ed è sotto quella sabbia che affondano di tanto in tanto le dita di Lelouch: alla ricerca di quel sentimento che sente pulsare, che sente sia indissolubilmente legato a se stesso. E' come cercare l'estremità di un filo: la prima estremità – o forse l'ultima, chi lo sa – lo avvolge completamente, e ogni giorno quel filo compie un nuovo giro e il suo corpo si avvicina a quello di lei.

La sabbia non finisce mai, non fin quando C.C. deciderà di rivelargli il suo segreto. E mentre scava, mentre le sue dita spingono a fondo nell'anima di lei, abbracciandola e tenendola vicina, Lelouch rimane – sempre sempre sempre – immobile, lo sguardo incatenato a quello della strega, del diavolo, di colei che l'ha trascinato via dal buio. C'è il mondo in quel verde, ma è ricoperto da una patina grigia.

Quant'è grande il mondo, C.C.?”

La strega gli risponde prima con una risata vuota – e lui che le sta chiedendo di riempirlo si sente un po' preso in giro – ma poi arrivano le sue parole, quelle che lui potrebbe giurare di aver sentito da qualche altra parte; forse è solo il mondo che gira e rivela i suoi segreti a chi è disposto a fare silenzio e ascoltare.

Non più grande di te, o dei Cavalieri Neri, o di Britannia.” fa una pausa, si alza dal divano dov'era sdraiata, abbracciata al suo peluche, e con leggerezza lo raggiunge, senza muovere neanche l'aria.

Lelouch è seduto per terra, una gamba piegata e un braccio poggiato sul ginocchio. La testa ciondola da un lato e i vestiti, sgualciti da una giornata pesante, cominciano a somigliare a una camicia di forza. Poi arriva lei, si porta dietro il solito profumo ineffabile, le vibrazioni di un corpo che si tende verso di lui senza ammettere resistenza, e gli poggia la testa sulla spalla.

Il mondo è grande, Lelouch, solo se le tue intenzioni lo sono a loro volta. Solo se i tuoi desideri si realizzano quando non sai ancora cosa sia l'eternità.”

La sabbia scorre via come se fosse in una clessidra, gli accarezza le dita ma ancora ricopre quel segreto, quel desiderio ormai corrotto dal peso che C.C. si porta dietro. E' il peso del mondo e lui, Lelouch Vi Britannia, ne sente l'incombenza. Il mondo dorme sulla sua spalla, giace sulla sua mano, sussurra nel suo orecchio, serpeggia tra i desideri dei suoi uomini, si scioglie nella dolcezza di Nunnally.

Solo per un istante, quando chiude gli occhi e il buio comprime ogni limite e confine, Lelouch percepisce tutta quella grandezza e sa che, presto o tardi, ogni suo desiderio sconfinerà nell'abisso che si apre davanti ai suoi occhi. La domanda, quella che anche C.C. continua a farsi, è se sarà disposto a diventare parte dell'abisso per realizzare quel sogno.

Si chiede se l'abisso sarà più grande del mondo, se siano una cosa sola, se esista davvero, ma poi la voce di C.C. risuona ancora una volta nella sua testa.

La grandezza è solo il limite che sei disposto a dare a te stesso e ai tuoi desideri. Non c'è niente di grande se non sei disposto a...

Il resto della sua voce si spegne in una visione di luce e oscurità che rimbomba nella sua anima come un requiem. Per un istante gli è sembrato che la voce di C.C. fosse spezzata dal pianto. Ma lei dorme, oppure finge, sulla sua spalla.

Il mondo lì fuori, invece, ribolle e brucia senza fermarsi mai. Desideri e sogni decidono i suoi confini, mentre la voce di chi li incarna li distrugge con passione. Ma ancora non è abbastanza, per questo lui esiste.

La maschera, la voce senza identità, il simbolo. Il nuovo mondo.

Ed è in quel momento, mentre il respiro di C.C. è l'unico suono che sente, che Lelouch – o Zero – sente con chiarezza il carico di quelle voci e di quei sogni sulle spalle. Molto più di C.C., molto più di ogni cosa. Lo vede e lo sente, il mondo, mentre gli gravita intorno, sussurrando la sua solitudine e la sua grandezza. Lo sente respirare tra le sue dita e arrancare verso l'abisso insieme a lui. Smette di essere un sogno e si trasforma in una strada solitaria, lontana dai suoni umani. Forse troverà lei dall'altra parte, anche se ora è lì, insieme al segreto che si accosta al suo cuore sempre di più. Forse troverà quello stesso desiderio che C.C. ora gli cela, perché il Fato ha già deciso che un giorno diventerà il suo.

Per ora, prima che il mondo gli faccia dimenticare di Lelouch Vi Britannia, prima che il sonno lo porti via, Zero indossa la maschera.

Il mondo è davvero piccolo in questo momento, pensa Lelouch. Ma è così caldo, nella sua visione, nel momento in cui le braccia di Nunnally si tendono verso di lui e lo abbracciano.

Il mondo è il desiderio più grande, pensa Zero. Sterminato come un abisso, il futuro.

C.C. apre gli occhi, la patina grigia che luccica appena. Vorrebbe, per una volta, che il mondo bastasse a se stesso.

Poi compare quel sorriso triste, pieno, consapevole, e l'illusione di quel pensiero cade ai suoi piedi. Se lo facesse, i desideri morirebbero, e Zero svanirebbe insieme a loro. Perciò poggia una mano sulla sua e lo culla con sé, dolcemente.

  
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