Salve! Finalmente l’ho completato… meno male che
avete una pazienza infinita con me! Ci ho messo un po’ a pubblicare, stavolta,
perché ho scritto la shot per il concorso estivo di efp ma soprattutto perché una certa autrice mi ha
decisamente distratta dai miei doveri… ho trovato il
suo profilo perché mi ha lasciato uno stupendissimo
commento, mi sono incuriosita dalla recensione da lei scritta, e ho visitato il
profilo scoprendo un sacco di titoli interessanti!!! Se vi va date un’occhiata,
merita davvero :) e lasciatele un commento!!! Il genio si chiama Gaccia!!!
Capitolo 10
Non poteva essere successo davvero.
Probabilmente lo avevo sognato e stavo per svegliarmi, o
poteva essere una stupida fantasia dettata dal mio inconscio temporaneamente danneggiato.
Guardai il ragazzo davanti a me con espressione allucinata.
Battei le palpebre due o tre volte, nella speranza di
vederlo sparire, ma nulla. Rimaneva impassibile, con la mano poggiata alla
guancia dove un attimo prima lo avevo schiaffeggiato.
Lo avevo fatto davvero?!
Complimenti Bella,
fatti rispettare!
Complimenti un corno.
Lo avevo schiaffeggiato, diamine.
Pensai immediatamente a Jacob… ero
fidanzata, e lo sapeva. Come aveva potuto?
Ma soprattutto, perché lo avevo baciato appassionatamente e
poi lo avevo allontanato?
Perché lo volevi anche
tu…
No, non era così, io stavo con Jacob. E mai, questo
episodio, avrebbe dovuto raggiungere le sue orecchie, anche perché non aveva
importanza.
<< Come hai potuto? >>.
Inarcò un sopracciglio. Chissà perché, ma avevo come la
sensazione che mi avrebbe detto che non lo avevo allontanato subito.
<< Non mi sembrava ti dispiacesse, all’inizio
>>, ecco.
<< Non dovevi farlo. Co…come
ti è venuto in mente? Non hai pensato che sono fidanzata e che ho appena
tradito Jacob? >>.
Non capii il suo sguardo cosa volesse dire. Sembrava sul
punto di scoppiare a ridere, o a piangere.
Ma erano poco plausibili entrambe le cose…
bhè forse la prima no.
<< Credimi Bella, non hai tradito >>.
Cosa intendeva con quella frase enigmatica?
Chiesi spiegazioni che, però, non arrivarono.
Mi domandai perché mai avesse agito così, ma se lo avessi
chiesto non avrei ottenuto risposta.
Ritornai in macchina sbattendo lo sportello. Non vedevo
l’ora di raggiungere gli altri e di allontanarmi da lui.
Allontanarmi?
Forse la mia testa lo desiderava, ma ultimamente era
difficile conciliarla al cuore.
Mi raggiunse in poco tempo rimanendo ad osservarmi per un
po’, finché non decise di parlarmi.
<< Non hai tradito Jacob perché quello non era un vero
bacio. Siamo fratello e sorella, no? Era solo un gesto di affetto, ma più che
altro un modo per farti tacere >>, mi sorrise.
<< Sei per caso impazzito? – sbraitai sull’orlo di una
crisi isterica – Quello non era un bacio fraterno!
>>.
<< Allora cos’era? >>
<< Dimmelo tu, Edward! >>, urlai.
Aveva perso
completamente il lume della ragione?
<< Ok, sarò sincero… dovevo
verificare una cosa >>.
Il mio sopracciglio inarcato dovette essere un chiaro
stimolo per continuare.
<< Alice e le sue stupide visioni mi inondavano la
mente di immagini in cui io e te stavamo insieme… non
hai idea... Dovevo verificare, no? Adesso so per certo che per te non proverò
mai nulla >>, continuò a sorridermi.
Chissà perché, ma non mi convinceva del tutto.
Voleva verificare se provava qualcosa per me…
Non seppi spiegare il motivo, ma ci rimasi male.
Mi ripresi immediatamente, non dovevo dare a vedere la mia
delusione. Sorrisi, quei sorrisi che di solito facevo a papà o ad Emmett quando
volevo ottenere qualcosa:<< Ammettiamo che sia veramente così, adesso mi
dici perché sei tornato? O, meglio ancora, perché te ne sei andato? >>.
Di certo non si aspettava quest’improvviso cambio d’umore.
Rimase per un attimo spiazzato, come se fossi riuscita davvero ad ammaliarlo
(certo, come no), e poi abbassò lo sguardo, quasi come se si sentisse in colpa… ma per cosa?!
<< Avevo delle cose da fare…
>>, rispose vago.
Non se la sarebbe cavata così. Cos’era quella stupida storia
che tentava di propinarmi?!
<< E ci hai
messo tutti questi anni?! >>.
Guardò avanti, completamente assorto nei suoi pensieri.
<< Ricordi quando hai conosciuto i nostri parenti di Denali? >>, parenti si fa per dire, e non solo per
la diversità di dna.
Annuii vagamente. Ricordavo solo la zia che somigliava ad
Esmeralda de “Il gobbo di Notre Dame”, e la bionda
che mi guardava male…
<< Ecco… vista la mia innata
capacità di carpire profondamente i pensieri e le intenzioni altrui, ho intuito
fosse necessario tenere sotto controllo la situazione >>, terminò.
<< Controllare cosa? >>.
<< Ok, mi arrendo >>, alzò le mani in segno di
resa, facendo quel fantastico sorriso strano che faceva quando era nervoso o
imbarazzato.
Iniziavo a ricordare tutti i piccoli gesti che lo
caratterizzavano, non era cambiato per nulla in tutto il tempo trascorso
lontano da me. Potevo quasi prevedere la sua prossima mossa.
Avrebbe smosso i suoi capelli con la mano destra inclinando
di poco la testa…
Proprio come avevo supposto, le sue dita accarezzarono i
capelli in un movimento fluido, naturale.
<< Quando sono venuti a farci visita, nei pensieri di
nostra cugina ho notato qualcosa di strano. Da un lato aveva quasi timore verso
di te, ma dall’altro, la infastidiva il mio modo di…
di difenderti, ecco >>, mi distrasse dai miei pensieri.
Non mi era ben chiaro…
<< Devi sapere anche, che non siamo gli unici vampiri… In Italia, ad esempio, ce ne sono altri non
proprio amichevoli verso chi non rispetta le loro leggi…
>>, continuò molto più tranquillo di come aveva iniziato.
Mi raccontò che i Volturi, i vampiri italiani, facevano in
modo di mantenere la loro razza segreta agli umani e che i Cullan,
avendomi rivelato la verità quando ero piccola, correvano seri guai se si fosse
venuto a sapere.
Gli chiesi come facessero a far rispettare le loro leggi, ma
la risposta, forse, avrei preferito non sentirla.
Il solo pensiero che tutta la mia famiglia, me compresa,
scomparisse dalla faccia della terra mi fece rabbrividire.
Edward se ne accorse, si avvicinò come a volermi
abbracciare, ma alla fine strinse i pugni e rimase dov’era.
<< Quindi, quell’ossigenata
di Tanya voleva andare a fare la spia?! >>,
riassunsi con sguardo schifato.
Rise del mio soprannome, lui non era abituato ad Alice che
la nominava sempre a quel modo, per me era naturale chiamarla così, come se
fosse il suo cognome.
<< In effetti sì. Ma Tanya
non è una persona cattiva, te l’assicuro. Ha vissuto solo delle esperienze che
l’hanno portata ad avere una certa antipatia, o timore, verso i bambini. E se
aggiungi anche una buona parte di interesse nei miei confronti, arrivi alla
soluzione finale >>.
Cioè, io e la mia famiglia avevamo rischiato la vita perché
l’Oca era interessata ad Edward?!
Ed Edward, conoscendo il suo interesse, era andato a vivere
da lei? Tutto quel tempo?
Allora stavano insieme…
<< Io e Tanya non siamo
fidanzati, lei non mi interessa
>>, rispose al mio pensiero. << In questi anni l’ho solo tenuta
d’occhio, e quando non ho più sopportato le sue continue avances nei miei
confronti, sono andato a vivere da solo… più o meno
nelle vicinanze >>.
Aggrottai le sopracciglia non proprio convinta delle sue
parole.
Ora avevo capito… non mi aveva del
tutto abbandonata, in fin dei conti, si era allontanato dalla sua famiglia
anche per proteggere me.
<< Bellinaaa, ma che fine
avevate fatto??? Mi stavo preoccupando, pensavo che la mia dolce sorellina si
fosse smarrita nel boscoo… >>, Emmett corse
verso di me abbracciandomi.
Il viaggio, dopo la piccola sosta, era durato un paio d’ore.
Avevamo dovuto prendere una barca per arrivare all’isola, ma tutto era andato
per il meglio.
Avevo avvertito Jacob con un sms di non preoccuparsi se il
mio telefono risultava spento, perché Edward mi aveva avvertita che sull’isola
non c’era campo.
Sentivo di essere di nuovo in pace con Edward, e col mondo.
Non sapevo spiegare bene il motivo, e ultimamente le cose
inspiegabili erano parecchie, ma ora che avevo messo da parte il rancore, dopo
il chiarimento, tutti i vecchi sentimenti che provavo verso di lui sembravano
rinascere.
<< Emmeeeeett >>, lo
sgridò Edward quasi ringhiando.
Evidentemente aveva visto delle immagini nella sua mente, ma
cosa?
Li guardai con sguardo interrogativo.
Nel frattempo, dopo l’urlo di Edward, anche gli altri si
erano avvicinati per salutarci.
I miei fratelli ci guardavano sorridendo, proprio come se
avessero parlato, o meglio sparlato, di noi fino a quell’istante.
Jasper, stranamente, riusciva a trattenere le risate meno di
tutti.
<< Edward – colpo
di tosse – e Bella – ancora tosse
– nel bosco – ancora altri colpi di tosse
- da soli… >>, scoppiò Jasper scatenando le
risate di tutti tranne che le mie e quelle di Edward.
Se avessi potuto diventare più rossa di come ero, mi
avrebbero notata anche dalla luna.
Dopo che nostra madre ci riportò all’ordine, io ed Edward
sistemammo i nostri bagagli e li raggiungemmo in spiaggia, dove Alice aveva
allestito un falò.
Quella ragazza aveva troppa fantasia sprecata, glielo dicevo
sempre!
Praticamente, l’unico essere umano a consumare cibo ero io,
perché scomodarsi tanto?!
Però dovetti ammettere che la carne cotta sulla brace, con
tanto di marshmellow fumanti, erano stati un’ottima
cena.
Potevo cibarmi solo di
quello durante il soggiorno sull’isola???
<< Ragazzi, propongo di iniziare con le storie di
paura >>, esordì Alice all’improvviso.
<< Non sono d’accordo >>, protestai. << Io
la notte dovrei dormire >>, piagnucolai.
<< Dai stellina, bellina >>, mi supplicò Emmett
facendomi gli occhioni da cucciolo.
Era impressionante vedere un omone grande come lui
pronunciare simili nomignoli, e soprattutto guardarmi in quel modo.
Ma io l’avevo visto intenerirsi davanti alle scene d’amore
dei cartoni della Walt Disney…
<< Inizio io, ok? Tesoro – mi guardò dolce - spero di non metterti troppa paura >>,
sorrise sadico.
Malefico emmett!
Ci mettemmo tutti in cerchio intorno al fuoco, ognuno vicino
al rispettivo fidanzato, mentre io mi trovavo tra Alice ed Edward.
<< Era una notte buia e silenziosa. Sulla spiaggia di
Mistery Night, sei ragazzi intorno a un fuoco si raccontavano storie di paura… >>, iniziò con voce cupa, quasi sussurrando.
<< Mistery Night… ma che
nome è? >>, lo beffeggiò Jasper.
Tutti risero, tranne io che iniziavo già ad immaginare mille
scenari nella speranza di prepararmi al peggio.
Sei ragazzi… proprio come noi adesso.
<< Zitti e ascoltate! Altrimenti mi rovinate la suspense
>>.
<< Dicevo… sei ragazzi
intorno a un fuoco si raccontavano storie di paura. Erano tre coppie, tutti
innamoratissimi l’uno dell’altra. Erano in vacanza insieme >>.
<< Ma a noi tutti questi dettagli non ci interessano
>>, sentii bisbigliare Alice nell’orecchio di Jasper.
Mi venne un po’ da ridere, ma più che altro mi stavo
consolando perché tanto noi non eravamo tre coppie.
<< Il più grosso e carino del gruppo iniziò a narrare
la sua storia, ignaro che intorno a lui un essere sovrannaturale li stava
osservando >>.
Mi venne naturale guardarmi intorno, anche perché mi parve
di sentire un fruscio di piante proprio vicino a noi.
<< I ragazzi ascoltavano concentratissimi, i loro
occhi non abbandonavano mai la figura del narratore. In lontananza, un gufo bubolava, nell’esatto momento in cui una delle ragazze
emise un urlo… >>.
<< AAAAAAAA…. >>, urlò
Rosalie, probabilmente seguendo un copione.
Stavo per strillare anch’io, ma cercai di tapparmi
virtualmente la bocca, non dovevo far vedere ad Emmett che avevo paura di uno
strillo e del fatto che la sua storia fosse quasi del tutto simile a ciò che
stavo vivendo.
Tutti sghignazzavano, probabilmente avendo notato la mia
reazione.
Con orrore, però, mi accorsi che la mia mano era
completamente arpionata al braccio sinistro di Edward, seduto accanto a me.
Cosa avevo fatto?
Cercai di toglierla con nonchalance, ma come se per lui
fosse un gesto naturale, mi accarezzò l’avambraccio con la mano libera, calmandomi all’istante.
Non mi guardava, per lui quel gesto non rappresentava nulla
di inconsueto.
Allora perché per me
era tutto fuorché normale?!
Non ebbi il tempo di rifletterci troppo, Emmett continuava
imperterrito il suo racconto:<< La ragazza che aveva urlato aveva visto
una sagoma in lontananza che si avvicinava, ma il fatto sconcertante è che la
sagoma le ricordava una persona… >>, ci guardò
tutti facendo una pausa per aumentare la nostra attenzione.
<< …la sua sorellina morta
dieci anni prima sotto forma di fantasma! >>, esordì tetro.
<< La ragazza avrebbe voluto correrle incontro, ma
sapeva bene che quando si narra una storia di paura dinanzi un fuoco, nessuno
dei partecipanti può lasciare la sua posizione…
altrimenti gli spiriti evocati si impossessano dei loro corpi >>… forse era meglio un racconto di vampiri,
pensai.
<< Stranamente, la ragazza non aveva timore di lei. Le
mancava, e avrebbe voluto abbracciarla in qualsiasi sua forma…
ma la ragazza, però, non poteva sapere che il fantasma era apparso per uno
scopo: rubare il corpo di uno dei ragazzi seduti al falò! >>.
Doveva durare ancora
molto?
<< Il narratore li costrinse a non voltarsi, a
concentrarsi sulla luce del fuoco, a guardarsi negli occhi senza proferir
parola, perché chiunque si fosse distratto avrebbe perso molto…
>>.
Chissà perché tutti, me compresa, facemmo esattamente ciò
che Emmett raccontava.
<< Li fece tenere per mano, formando un cerchio che li
avrebbe difesi dalle azioni esterne >>, lo ascoltammo di nuovo.
<< Mentre raccontava e teneva d’occhio lo spirito,
continuava a dire loro di non distrarsi >>.
<< Il fantasma, nel frattempo, si era avvicinato
lentamente, sfiorando la sabbia ma senza lasciare traccia dei suoi passi. Il
mattino seguente, si sarebbero viste solo le orme di quello che poteva sembrare
un serpente… >>.
<< Girò attorno al cerchio formato dai ragazzi che
fissavano il fuoco intensamente, senza mai perdere la concentrazione…
chiunque avesse guardato lo spettro negli occhi bui e vuoti non avrebbe avuto
la forza di resistere al suo richiamo… >>,
sussurrò fissando il fuoco esattamente come faceva la maggior parte di noi.
<< Ma la bambina non si diede per vinta, cercò la
persona che secondo lei avrebbe ceduto prima e iniziò ad avvicinarsi.
Lentamente riusciva quasi a sfiorarla, finché, con tutta la sua forza di
volontà la toccò sulla spalla, proprio vicino al suo collo scoperto,
distraendola e prendendole l’anima…. >>.
<< AAAAAaaaaa…. >>.
Accaddero due cose contemporaneamente: Rosalie urlò di nuovo
fissando qualcosa alle mie spalle, mentre io urlai perché qualcosa di freddo mi
toccò il punto preciso che aveva descritto Emmett.
<< Cosa fate ragazzi? >>, chiese allegra nostra
madre.
Non le avevo mai risposto male… ma
questo sarebbe stato un ottimo momento!
Avevo ancora le palpitazioni mentre tutti ridevano ed Emmett
si guardava attorno compiaciuto. Solo Edward sembrava studiarmi.
Mi guardava le tette?!
<< Il tuo cuore sembra impazzito, Bella calmati, era
solo una storia… >>, non smetteva, perché?
Anche la sua vicinanza, ora, mi creava dei problemi…
Ok, urgeva un
diversivo! Pensa… alla guerra nel mondo…
ai bambini che muoiono di fame… a quando Edward se ne
era andato…
Mi calmai, per fortuna, ma durante la notte, strani sogni
popolarono la mia mente…
Edward in una landa
desolata, seduto verso un lago ghiacciato. Intorno a lui una vasta distesa di
neve bianchissima…
<< Ti stavo
cercando >>, mormorò suadente una figura alle sue spalle.
Non rispose,
continuava a fissare il lago con uno sguardo preoccupato in viso, uno sguardo
perso, di chi si sente in trappola.
<< Perché te ne
stai da solo qui fuori? Vieni dentro con me >>, continuò la donna.
Scosse solo la testa, era
stanco di ripeterle continuamente le stesse cose.
<< Potresti
impegnare meglio il tuo tempo in mia compagnia >>. Non si arrendeva, la
sua mente proiettava su Edward scene del tutto fuori luogo.
<< Vai avanti,
ti raggiungo tra un po’ >>, si arrese.
Considerò che era
inutile continuare ad essere duro con lei, l’avrebbe solo spinta verso ciò che
voleva evitare… il motivo per cui si stava
sacrificando.
Mi svegliai di soprassalto, la fronte imperlata di sudore e
le palpitazioni.
Il mio cuore stava
facendo troppi straordinari ultimamente.
Ricordavo ogni dettaglio, ogni stato d’animo ed ogni
pensiero del sogno appena fatto.
Mi capitava spesso, quando ero più piccola, di fare sogni
simili, ma erano anni, ormai, che non mi accadeva.
Chi era la gatta morta del sogno? Tanya,
per caso?
Aprii la cerniera della mia comodissima, e unica, tenda da
campeggio e mi guardai intorno. Gli occhi gonfi di sonno e una miriade di
pensieri ad offuscarmi la ragione.
Avevo dormito sulla spiaggia, con i miei fratelli a farmi
compagnia, non volevo andare in casa, in un letto normale ci dormivo sempre.
Mi guardai intorno ancora, nella speranza di scorgere
qualcuno, ma evidentemente c’ero solo io sulla spiaggia.
Il mare era una distesa piatta di acqua cristallina,
talmente calmo da non avere nessuna increspatura neanche a riva. Doveva essere
molto presto perché c’era poca luce.
Scalza raggiunsi la riva bagnandomi i piedi con quell’acqua
così fresca. Camminai per una decina di minuti finché non vidi Edward seduto su
uno scoglio che guardava l’orizzonte, proprio dove sarebbe sorto il sole.
Aveva le mie cuffie nelle orecchie, non mi aveva di sicuro
sentito arrivare visto che ti isolano dal resto del mondo…
mi sembrava alquanto strano che non si accorgesse di me, ma decisi di
avvicinarmi senza farmi notare.
A pochi passi da lui lo sentii canticchiare.
<< What you
mean to me, Search your heart, search your soul, And when you find me there, you'll search no more… >>.
Mi venne quasi un colpo, pensando di essere stata scoperta.
Ma stava semplicemente cantando una canzone che conoscevo bene… e che risvegliò altri ricordi.
Salve! Capitolo quasi
infinito ma alla fine ho deciso di tagliarlo proprio qui :) spero non sia stato
pesante da leggere… miiii
che ansia O___O piaciuta la storia di
paura? L’ho inventata di sana pianta per cui, siccome è la mia primissima
esperienza in qst campo (non ne ho neanche mai
lette), abbiate pietà XD ma un pochino fa paura??? Poco poco?
^__-
Per quanto riguarda il
SOGNO, insieme agli altri che Bella ha fatto… tutto
avrà una spiegazione… un po’ contorta e parecchio
fantasiosa, ma tutto tornerà :) chi ha letto l’altra storia già dovrebbe saperlo… ma lo saprete anche voi!
Poi… in qst capitolo ci sono
mille novità!
Mancano pochi capitoli
alla fine… anche se avrei voluto continuare a
scrivere perché per me adesso si fa interessante.
E infine, ma non meno
importante, volevo comunicarvi che ho creato un account su face book dove
pubblicherò spoiler e piccoli sondaggi che riguardano le mie fic :) questo è il Link AGGIUNGETEMI!!!
ps.chi mi dice che canzone è riceve uno spoiler! Hauahua