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Un ringraziamento speciale a coloro che hanno
recensito il capitolo precedente:
GinGin -
Le ultime parole famose, eh? "stai aggiornando
velocemente le tue fanfiction" seeee... E' da settembre che non mettevo mando a
Demons XD Mea culpa, chiedo venia... ora comunque sono pronta a ricominciare
è.é/
Lolly -
Beh a quanto pare il problema è risolto...
penso tu abbia dormito no? Non voglio credere che è da Settembre che non chiudi
occhio XP No, dai, scherzi a parte, scusa l'attesa, spero he il seguito ti
piaccia ^.^
Ninphadora -
Beh. Geniale non direi! Solo un pizzico di
fantasia, magari ^-^ Sono molto contenta che continui a seguirmi con tanto
entusiasmo. Ci pensi? Ormai sono più di due anni che leggi le mie fanficton e
che mi supporti. Come avrei fatto senza di te? >-<
Un
grazie enorme anche a tutti coloro che leggono la mia
storia (questa e anche le altre) e che mi seguono con simpatia ^__^
Capitolo 3
"Mi dispiace Ginny..."
furono le parole di Hermione, pronunciate in tono mortificato, quanto deluso.
Era delusa di se stessa, non era riuscita ad aiutare l'amica. "Ho setacciato
tutti i libri della biblioteca, nessuno menziona Demoni dei sogni... e io non li
avevo mai sentiti nominare prima, neanche a Cura delle Creature." spiegò
chiudendo un libro molto, molto polveroso e ammuffito, che provocò un attacco di
tosse agli altri astanti a quel tavolo, Ginny, Luna, Ron ed Harry.
"Non importa...
cercheremo altrove... ci dovrà pur essere un... qualcosa..." disse Harry,
portandosi una mano al mento con fare meditabondo.
Ron invece guardava Luna
accigliato. "Ci siamo fatti troppe false speranze... sarà una delle sue solite
invenzioni."
Luna osservò il rosso
inclinando un po' la testolina bionda di lato, incuriosita. "Di che invenzioni
parli?" chiese col caratteristico tono svagato.
"Semplice. Una delle tue
sciocche invenzioni... come... i Nargilli... o..."
Un tonfo sonoro
interruppe Ron. Ginny aveva preso il libro che stava sfogliando lei in cerca di
qualcosa e lo aveva sbattuto con violenza sul tavolo. "Le invenzioni di Luna non
sono sciocche. Lei non inventerebbe nulla in una situazione del genere..."
strinse le labbra, quindi si voltò verso Luna. "Vero Luna? Dove hai sentito
parlare di questi... demoni...?" chiese speranzosa.
Luna annuì dapprima alle
sue parole, poi alla sua domanda abbassò un po' il viso, lo sguardo puntato ora
sulle mani raccolte in grembo. "Mia madre. Mia madre era posseduta da questi...
queste creature... ma non se ne è mai liberata, non ne ha avuto il tempo... è
morta durante uno dei suoi esperimenti... era un esperimento per liberarsi di
loro..." il tono non era triste, nè malinconico, nè altro. Sembrava quasi stesse
raccontando una favola, come se tutto ciò non la toccasse minimamente.
Ron rimase quasi
pietrificato a quelle parole. "Oh... i-io... non lo... non lo sapevo... Scusami
Luna..." Era imbarazzato, si poteva intuire dal tono di voce leggermente più
stridulo del solito e dal colorito del volto che si confondeva con quello dei
capelli.
Luna fece spallucce,
quindi gli sorrise. "Non importa. Non potevi saperlo."
Il resto della
discussione fu oscuro a Ginny. Si era alzata e ora stava camminando verso
l'uscita della biblioteca, lo sguardo vuoto. La madre di Luna era stata una
grande strega, questo era risaputo. Eppure, nel tentativo di liberarsi da
quelle... quei cosi... era morta. Se non era sopravvissuta una maga così
potente, come poteva sperare di sopravvivere lei?
Una volta fuori dalla
biblioteca, sentiva ancora l'eco delle voci dei quattro amici che discutevano
animatamente su dove poter trovare informazioni sulla faccenda. Ma non capiva
ciò che dicevano, era troppo persa tra i suoi pensieri. Però era grata loro di
non averla seguita.
Si fermò accanto ad una
finestra in fondo a quel corridoio ed alzò lo sguardo sul cielo nuvoloso, il
grigio delle nuvole era mescolato alla caratteristica tonalità aranciata del
tramonto, così da provocare strani effetti di luce sulle mura del castello.
Appoggiò la fronte al vetro freddo della finestra e chiuse gli occhi. Non sapeva
più cosa fare. Oltretutto stava letteralmente collassando dal sonno. Forse era
il caso di passare in infermeria per chiedere a Madama Chips di raddoppiare la
dose della pozione rinvigorente, a cui ormai stava diventando immune.
Si voltò, il capo chino
verso il pavimento, fece qualche passo, ma andò a sbattere contro
qualcosa. O meglio, qualcuno.
Alzò lo sguardo ed
indietreggiò di qualche passo quando realizzò chi si trovava dinnanzi.
"Malfoy..." sussurrò un
po' contrariata.
Il biondo fece un educato
cenno del capo, quindi sorrise. "Weasley. Che... SORPRESA!" sottolineò
quest'ultima parola, come per farle capire che in realtà la stava cercando.
"Eh già..." ribattè lei,
esasperata "Proprio una sorpresa... cosa vuoi?" disse ricominciando a camminare,
lo sorpassò e sentì i passi di lui dietro di sè, chiaramente voleva parlarle, o
almeno tenerla d'occhio, solitamente non l'avrebbe seguita.
"Oh. Ma io non voglio
nulla. Ci siamo incontrati per... PURO CASO..."
"Ah-ahm..." lei annuì, in
realtà non credeva a mezza parola di ciò che aveva detto.
"Eri in biblioteca?"
chiese lui affrettando un po' il passo e portandosi al fianco della grifondoro.
"Si, no, forse, boh..."
rispose vaga, non aveva la minima voglia di spiegargli dov'era, nè cosa ci
facesse.
"Risposta molto chiara
e concisa.
Dovrei dedurne che non hai molta voglia di parlare con me..."
"Dovrei averne?"
"Beh... sai dopo il
nostro ultimo incontro in biblioteca... speravo almeno in uno 'Scusami, Malfoy,
non avrei mai dovuto rifiutare il tuo invito, sono pentita...'" scimmiottò la
sua voce, il risultato fu più che buffo.
Ginny non riuscì a
trattenere un sorriso. "Pfff... non sei un grande attore, Malfoy."
Lui si fermò, le prese il
polso bloccandola e la fece girare verso di lui, i loro sguardi ora erano a poco
più di cinque centimetri di distanza. "Credimi Weasley... " sibilò lui con
sguardo glaciale "... so essere davvero un ottimo attore, quando lo voglio."
Detto questo la lasciò andare, spintonandola qualche metro più in là nel
movimento di lasciarle il polso, quindi fece dietro front e se ne andò, sparendo
dietro un corridoio.
Ginny rimase con lo
sguardo incollato alle spalle di lui finchè non scomparve dalla sua vista, una
mano massaggiava il polso su cui c'era ancora il segno delle sue dita.
***
I giorni a seguire furono
piuttosto confusi. Ginny ricordava poco e niente di ciò che era accaduto, da un
lato certo era per la mancanza di sonno, d'altra parte continuare a mentire a se
stessa era inutile. Pensava continuamente a Malfoy. Alle sue parole. Era
diventata un'ossessione. Voleva sapere perché lui si trovasse ad Hogwarts.
DOVEVA scoprirlo, se voleva ritrovare almeno un po' di serenità. Non sapeva da
cosa scaturisse questa curiosità nei suoi confronti, sapeva solo che ormai
trascurava anche lo studio, pur di riuscire a incontrarlo. Costringeva
continuamente qualche sua amica a girare per il castello con lei 'per
sgranchirsi le gambe'. L'unica ad accettare di buon grado era Luna, anche perché
ad Hermione non poteva chiedere una cosa del genere, era troppo furba, avrebbe
scoperto subito il suo secondo fine, che di certo non era Un giro turistico
al fine di conoscere ogni segreto del castello.
Era un soleggiato
pomeriggio di metà ottobre, il castello era semi-deserto per la gita ad
Hogsmeade che quest'anno era stata anticipata a due settimane prima di
Halloween, per qualche motivo a lei oscuro.
Stava camminando con Luna
per un corridoio del pian terreno, pericolosamente vicino alla porta per
scendere nei sotterranei di serpeverde.
"Come mai siamo qui?"
chiese improvvisamente Luna, che dopo un mese finalmente cominciava a sospettare
qualcosa.
Ginny fece spallucce, ma
non rispose. Luna stava per ribattere qualcosa, ma Ginny la trascinò dietro
l'angolo in fondo al corridoio, allarmata dal cigolio della porta. Videro Pansy
"Carlino" Parkinson e Blaise Zabini uscire, discutendo animatamente su qualcosa,
o meglio su qualcuno. Facilmente Ginny potè intuire che questo qualcuno fosse
Malfoy, e fu grata a Fred e George per aver inventato le orecchie oblunghe,
poichè ne aveva posizionata una poco lontano dai due ragazzi, sul davanzale di
una finestra di fronte all'entrata dei sotterranei.
Mi chiedo perché non
voglia venire...
Lascia perdere,
Pansy... lo sai che è strano ultimamente
Si, ma... prima era
sempre contento di venire ad Hogsmeade... ora invece è sempre rinchiuso in
quella maledetta stanza da prefetto... a fare chissà cosa...
Ricerche, Pansy.
Ricerche...
"Ma di cosa stanno
parlando?" chiese Luna curiosa.
"Sssstt..." con un dito
dinnanzi alle labbra serrate, Ginny le fece segno di non parlare.
Oh. Ricerche! Perché
fare ricerche è più importante che stare con me?
Ginny riuscì a cogliere
un guizzo divertito negli occhi di Zabini, che probabilmente rideva delle parole
di Pansy.
Pansy, andiamo,
l'hanno capito anche i muri che Draco non ha nessun interesse in te!
Si, invece. Io sono la
sua promessa sposa!
Lo eri... Lo E-R-I...
non lo sei più.
Oh, solo perché il
padre è ad Azkaban, io...
No. Non solo perché il
padre è ad Azkaban. Ma perché lo sai benissimo che Draco non lavora più per
tu-sai-chi. Non penso tuo padre acconsentirebbe a fartelo sposare, ora come ora.
Ma io lo amo!
Cavolacci tuoi...
fu la risposta secca di Zabini, che alzò i tacchi e si allontanò. La Parkinson
rimase immobile, Ginny potè vedere distintamente una lacrima rigarle il viso,
che prontamente asciugò con una mano, quindi una volta ripresasi raggiunse il
compagno di casa e andarono via, verso la sala grande, dove si stavano radunando
gli studenti che dovevano partire.
"Ma tu ci hai capito
qualcosa?" chiese Luna, osservando Ginny raggomitolareil filo dell'orecchio
oblungo e ficcarlo nella tasca della divisa.
"In verità... Si. Ed ho
intenzione di parlare con Malfoy stasera stessa."
Luna si diede una
grattatina alla testa, riflettendo. "Per me possiamo anche rimanere appostate
qui davanti tutta la notte... ma se lui non uscisse dal dormitorio fino a
domani?"
Ginny la guardò un
istante, poi sorrise. "Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a
Maometto." disse quasi in una cantilena.
"Non avrai mica
intenzione di entrare nel dormitorio serpeverde, vero???" disse Luna,
spalancando di più (se possibile) gli occhi, ed assumendo un'aria ancora più
schizzata.
Ginny si limitò a
sorriderle, quindi si voltò verso l'entrata del dormitorio Serpeverde. Se entro
un'ora Malfoy non fosse uscito, sarebbe entrata lei. Doveva approfittarne,
finché i Serpeverde erano tutti alla gita ad Hogsmeade. E per quanto riguardava
i bimbi di prima e seconda, sarebbe stato facile raggirarli con qualche scusa.
Se persino Blaise Zabini
aveva detto che Malfoy non era più un mangiamorte, allora lei doveva credere a
ciò che lui le aveva confidato sul treno, e di conseguenza voleva parlargli
SUBITO, innanzitutto per chiedergli scusa di aver continuato a chiamarlo
schifoso mangiamorte, secondariamente per trovare una risposta ai suoi dubbi.
Possibile che Malfoy fosse ad Hogwarts per tenere lei sotto controllo, sia per
conto dell'ordine della fenice, che per conto dei mangiamorte? Dopotutto era una
spia, stava facendo il doppio gioco... ora bisognava solo scoprire subito da
quale parte stava davvero, per non ripetere lo stesso errore di valutazione che
era avvenuto con Piton, e che era costata la vita a Silente.
...
continua...
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