Qui giacciono i sogni e le speranze

di AmhranNaFarraige
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L'angelo della morte

Vidi terra e sole unirsi in gran schianto
piovere sangue e fuoco all’orizzonte
le nubi s’allungarono in un ponte
e lui discese in cremisi manto

Che la fine giunga ora e non mi salvi
angelo Geremia è qui e sovrano
strappa cuori che nella sua mano
come gli uomini non più son spavaldi

solo un momento, uno ancora io canto
del triste mondo che in vita mi prese
con brezza fredda dell’inverno vanto

non più barriere, né scudi o difese
né sul viso una lacrima di pianto
poiché la morte talvolta è cortese




N.d.A.: Questa volta ho messo in gioco i miei sentimenti per una persona, per quella determinata persona che mi ha strappato il cuore e fine a poco tempo fa (quando ho scritto queste brevi parole) sembrava non fare altro che giocare con esso. Nonostante tutto ancora possiede il posto migliore al suo interno, anche se non faccio altro che convincermi del contrario. D'altronde è come Beatrice per Dante, Laura per Petrarca, Fiammetta per Boccaccio, Silvia per Leopardi e come loro tanti altri.
Gli dedico questo sonetto e tutta quanta la raccolta, con la speranza che anche se non gli rivolgo la parola da svariato tempo, sempre sappia comprendere quanto io ci tengo.

AmhranNaFarraige




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