Massime
di Adam: Che le parole siano come le perle: Rare e
Preziose...Evviva la dislessia allora?
[Si ringrazia Donato
Diella per aver trovato il detto]
"Note
Iniziali dell'Autore: Wow...siamo davvero giunti alla fine?
non
ci credo nemmeno io, CAPITOLO 20? non ci credo l'abbia scritto dopo
averlo sognato di notte fin da luglio circa.
E
così, oggi 9 settembre 2011 Adam si chiuderà, non
fatevi troppo domande
sul finale e non provate a sperare, non sarà mai come voi ve
lo
immaginerete, mi spiace! troppi colpi di scena TROPPI!
Prima
di leggerlo però vorrei dirvi una cosa a voi! che, l'avete
letto fin
dall'inizio ma che non l'avete mai recensito (salvo pochi casi) vi
prego se siete arrivati fin qui senza recensire, di recensire almeno
la fine, e di dirmi cosa ne avete pensato del racconto
accetterò
ogni cagata che scriverete potrete persino dire che il vostro gatto
l'avrebbe scritto in modo diverso o che vostra madre mentre lo
leggevate di notte ha creduto che voi stavate guardando un porno, non
mi interessa qualsiasi cosa, ma che riguardi Adam e la sua vita
racchiusa in 20 capitoli (e oltre!!!!)
Perciò
ora gustatevi il finale secondo l'autore e spero che nei commenti
potrò leggere il finale che voi avreste voluto vedere, ma
fatelo vi
prego!!!! "
ATTO FINALE: CAPITOLO 20: Tra L'Egocentrismo e L'Etica, La Fine!
Sapete,
navigare nel mare è un po' come la vita, non puoi saper cosa
incontrerà la tua barca sulla quale viaggi; ci sono sassi,
mulinelli, cascate, tronchi d'albero, ripide e molto altro; ma la
cosa spiacevole è quando le incontri tutte quante insieme in
una
sola volta, e devi usare tutta la tua abilità da rematore
per
schivare ogni ostacolo, esattamente quello che io con successo ho
compiuto oggi, salvando la mia vita da un nuovo crollo.
Era
il penultimo giorno di scuola prima delle vacanze di natale,
quest'anno la neve non aveva avuto il minimo di timore di farsi
vedere, infatti è da due settimane che nevica ogni quattro
giorni
circa, ma non sono state nevicate che hanno causato grandi problemi
alle strade, diciamo una nevicata piacevole per tutti nel vero senso
della parola.
In
mezzo a tutto quel freddo, in quel 21 dicembre, ufficiale inizio
dell'inverno, io e Railey eravamo abbracciati l'un l'altro per
riscaldarci visto che le coperte non lo facevano abbastanza, e poi si
sa che spesso le coppiette dopo aver passato una notte in "certi
modi" di certo non si preoccupano di mettersi in pigiama per
dormire, anche se d'inverno sarebbe una cosa saggia viste le
temperature.
Quella
mattina appena la sveglia suonò, subito mi alzai liberandomi
delicatamente dalla presa dolce di Railey e subito mi apprestavo a
prepararmi, la colazione, quella mattina avevamo deciso di non fare
colazione al Rinos, soprattutto perchè avevamo un pacco
gigantesco
di fette biscottate da finire perchè sarebbero scadute a
breve,
quindi quella mattina la colazione sarebbe stata abbondante, ma
molto.
Una
volta che finii di lavarmi le mani subito cominciai a destreggiarmi
come un giocoliere tra mensole, e cassetti per prendere l'essenziale
per la colazione prima che il casino che facevo di solito svegliasse
Railey.
In
5 Minuti ecco che la tavolata in cucina aveva tutto l'essenziale:
tovaglia, fette biscottate, coltelli e cucchiai, burro, miele,
marmellata, aranciata in cartone e per finire le tazze per il
caffè
che non era ancora salito.
Railey
non si era ancora svegliata così aspettandola ruppi il tempo
girando
un po' per casa per sentirne l'odore di prima mattina, ovviamente non
era un buon odore, ma essendo che la casa era mia mi piaceva molto
annusarlo.
Mentre
giravo per la casa, notai che nella scrivania nell'angolo
più remoto
della casa ci stava una lettera aperta, il che era strano visto che
di solito le lettere aperte le mettevamo dentro il cassetto in ordine
di arrivo o di importanza, del tipo: bollette sopra,
pubblicità
sotto o nel cestino; ma quando notai da dove arrivava quella lettera,
prima di metterla nel cassetto decisi che era importante da leggere,
anche se non era indirizzata a me, ma ad Acrington Railey!
Aperta
la lettera ecco che cominciai a leggere un po' teso, c'era scritto:
"Sig.na
Acrington Railey.
Con
la seguente lettera siamo a comunicare quanto segue:
La
sua richiesta di lavoro, presso L'istituto di Medicina Biologica
S.r.l. di Milano è stata accolta.
Preso
in singolo il suo caso, ci teniamo a scusarci per il ritardo
nell'invio della seguente lettera, e spero che accetterà
l'invito.
Si
prega di inviare per Fax i dati richiesti e un nuovo curriculum
vitae.
Cordiali
Saluti: dott. Alcebelli Enrico Data: Milano
19/12/11"
Appena
finii di leggere
quella lettere un colpo al cuore mi mancò, e mi venne un
secondo
colpo al cuore mancare quando sentii che Railey era uscita dalla
camera e mi aveva visto leggere la lettera, subito con tono molto
calmo disse sfilandomi la lettera tra le mani:
"Railey:
dammi qua!
non dovresti leggere la roba degli altri, sai?"
"Adam:
beh viviamo
in coppia quindi non ne capisco il reale problema, anche se lo faccio
che ti importa, no?"
"Railey:
mi spiace
ma qui c'è scritto che è indirizzato a me non a
te..."
"Adam:
ok, ho capito
scusa, ma il punto non è questo, cosa ci fa una lettera del
genere
lì"
Railey
dopo aver finito
la frase precedente stava già andando in cucina per vedere
cosa si
mangiava a colazione, in verità lei era già
sveglia ma fingeva di
dormire perchè non aveva voglia di preparare lei la
colazione quella
mattina, ogni tanto lo faceva; davvero astuta.
In
un primo momento
Railey ignorò completamente la mia frase e canticchiando
allegramente si mise in cucina e si sedette subito a prepararsi le
fette biscottate, ma io non arrendendomi e riprendendo la lettera che
aveva appoggiatoio sulla scrivania la imitai, mi misi a tavola e
subito cominciai a prendere una fetta biscottata e imburrarla, ma
mentre lo facevo chiesi a Railey:
"Adam:
allora? ti ho
chiesto cosa ci fa quella lettera lì, niente segreti dai..."
Railey
un po' indecisa se
parlarne o meno dopo finito di spalmare la marmellata alle more mi
disse con un tono un po' malinconico:
"Railey:
ti ricordi
che io mi ero specializzata in Chimica e in Biologia dopo aver fatto
matematica all'università?"
"Adam:
sì e non ne
ho mai capito il perchè onestamente"
"Railey:
la verità
è che appena laureata feci richiesta subito in vari istituti
di
ricerca, avevo dei voti altissimi all'università e sono
riuscita
pure a farmi raccomandare da qualche ex professore, ma niente non
c'è
stato verso non mi hanno preso da nessuna parte, tra le molte
richieste che ho inviato non ho mai ricevuto la corrispondenza,
tranne che da questo centro di ricerca, l'unico, quello di Milano..."
Railey
fece una pausa per
cominciare ad addentare la sua colazione e io chiesi molto
impazientemente:
"Adam:
e....e
allora?"
"Railey:
beh in
pratica è successo che nella lettera che mi hanno inviato mi
dicevano che in quel periodo non c'erano posti, ma uno dei dirigenti
all'interno era uno dei miei professori, quindi mi aveva assicurato
che appena si sarebbe liberato un posto sarebbe stato sicuramente
mio, ma a quanto pare quel posto si è liberato solo sto
anno,
curioso come sia successo tutto questo dopo tredici anni che
aspettavo risposta, ormai dopo solo due anni avevo già perso
ogni
speranza e quindi andai già in cerca di un nuovo lavoro, e
trovai
una cattedra a Peronedo, poi il resto della storia la sai
già"
Il
tutto mi aveva
lasciato sconvolto, pensare che ora Railey avrebbe potuto realizzare
il suo sogno mi lasciava contento ma triste, anche se tutto dipendeva
dalla sua scelta, che ben presto si fece sentire, visto che la mia
faccia preoccupata era fin troppo evidente.
"Railey:
ma non ti
preoccupare Adam, io non accetterò mai di lavorare a Milano,
insomma, ormai sono professoressa di Matematica, le scienze non le
tocco più da tempo come argomento, e poi ormai noi due ci
stiamo già
creando la nostra vita insieme, no amore? mi sembra stupido buttare
via una vita, solo per una lettera, meglio buttare la lettera non
credi?"
Subito
questa cosa mi
rese felice e sentii che ogni preoccupazione andava sparendo
lentamente:
"Adam:
ovvio, non
credo sia una buona idea accettare, l'hanno inviata troppo tardi,
no?"
"Railey:
già,
allora questa la butto via, ok?"
"Adam:
ovvio e
subito"
Railey
si alzò da tavola
e accartocciando la lettera la gettò nel cestino vicino alla
scrivania insieme ad altre cartacce e subito tornò a tavola
dove
mentre mangiavamo le fette biscottate, per tutto il tempo lei mi
tenne la mano, come se si sentisse contento di quello che aveva fatto
e aveva capito le sue reali priorità, ma mentre buttava via
la
lettera io non potei non notare due cose, come l'avesse
appallottolata e gettata con molta indecisione e soprattutto gli
occhi lucidi mentre lo stava facendo.
Siccome
avevamo già
fatto colazione ci dirigemmo diretti verso la scuola chiacchierando
allegramente insieme del più e del meno senza minimamente
ripensare
alla lettera di stamattina.
Quel
giorno Railey
dovette entrare per la porta di sinistra siccome alla prima ora aveva
una supplenza con quelli della 4^T scientifico, io entrando per la
solita porta dove erano raggruppate praticamente tutte le classi del
socio psicopedagogico, mi diressi verso le macchinette dove io e
Railey ci incontrammo per la prima volta dopo molti anni per prendere
una bottiglietta d'acqua.
La
vera verità è che la
lettera mi aveva stravolto, e mi aveva fatto riflettere, prima di
cominciare le lezioni avevo bisogno di dieci minuti per riflettere
con me stesso, ma non ebbi neppure quei minuti visto che mentre ero
appoggiato con le spalle al muro arrivò Eric con un visto
davvero
stravolto più del solito e appena mi vide chiese:
"Eric:
hai un paio
di minuti?"
"Adam:
beh, sì cosa
succede?"
"Eric:
c'è una cosa
di cui vorrei parlare, ma ho timore a farlo"
Eric
voleva continuare ma
non sapeva come farlo, tutto questo imbarazzo e questa paura
cominciarono a farmi sospettare di qualcosa, fino a quando non
riuscì
a trovare le parole per esprimersi e disse con un tono davvero
indeciso e mal recitato:
"Eric:
non voglio
sposarmi, ho paura!"
"Adam:
e di cosa hai
paura?"
"Eric:
e che...la
felicità e l'entusiasmo di coppia erano le stesse cose che
provavo
quando stavo con la mia ex-moglie, e se pure con Eveline finisse
male?"
In
quel momento Eric era
patetico, si stava davvero comportando da studente liceale pieno di
dubbi
"Adam:
ma cosa
cavolo stai dicendo? non vivere di dubbi, vivi di certezze"
"Eric:
in che
senso?" chiese dubbioso
"Adam:
hai il dubbio
che possa andare male, ma hai la certezza che sta andando tutto a
meraviglia tra di voi due, quindi basati su questa certezza per
vivere, non sul dubbio!"
"Eric:
hai ragione,
ma sono uno che ha divorziato e ho troppa paura ad andare di nuovo a
fondo in una relazione fino a sposarmi"
"Adam:
dimentica il
passato, dimentica la tua ex moglie, come puoi vivere in pace con te
appendendoti ancora a certe cose del passato?"
"Eric:
io...Adam,
non c'è modo che tu possa capirmi stavolta...ho deciso, io
andrò da
Eveline a pranzo e le dirò che non voglio che sposarmi"
Avrei
avuto la tentazione
di dare uno schiaffo ad Eric si stava davvero comportando da
bambinone, che rabbia che mi faceva venire e l'unica frase che mi
venne da dire fu:
"Adam:
tu sei l'uomo
più stupido sulla faccia della terra, hai idea di cosa
significhi
che stai con Eveline da un anno, la stessa Eveline che nel passato
presentava a noi del bar almeno tre uomini dei sogni al mese? Sai
cosa significhi che lei ti ha chiesto di sposarti lei che aveva le
mie stesse idee sul matrimonio? Sai cosa vuol dire che ha cercato di
migliorare le sue doti in cucina solo per te? Io sfotterò
Eveline e
la prenderò in giro, ma qui a quanto pare l'unico che la
tratta
davvero male sei te, e se non capisci quello non sposarla, non farlo
non sei obbligato, ma sappi che la ferirai a morte per quello che
stai facendo, io vado, ti lascio riflette cretino che non sei altro!"
A
quel punto presi la
24ore appoggiata per terra e mi diressi in classe a passo spedito,
per via della rabbia; Eric rimase lì a perdersi nei suoi
pensieri,
la verità è che lo comprendevo a pieno, ma di
sicuro tutto ciò non
giustificava le sue azioni, era adulto e doveva prendersi le sue
responsabilità.
Finalmente
arrivai in
classe, quella mattina l'atmosfera era abbastanza tranquilla in 2^E e
finalmente potei mettermi tranquillo a fare lezione, quel giorno
stavo cominciando a spiegare le Emozioni, un argomento che speravo
affascinasse la classe, ad un certo punto guardando la classe notai
che una ragazza aveva la testa sul banco, era Narciso e credendola
addormentata urlai:
"Adam:
hey, Fiona,
avanti svegliati e prendi appunti, altrimenti se la verifica ti va
male inventerò un numero tutto mio che farà media
con gli altri e
farò di tutto per bocciarti" Fiona non sembrava rispondere e
così mi avvicinai a lei, la sua compagna era già
lì che cercava di
svegliarla e tirarla sù, ma appena mi avvicinai a lei, mi
accorsi
che stava davvero male con le poche forze che aveva disse:
"Fiona:
mi...mi
viene da vomitare, devo andare in bagno"
Capii
che la situazione
era grave, ma non tanto perchè doveva vomitare ma
perchè sul suo
viso notai delle chiazze giallastre, questa cosa mi fece preoccupare
abbastanza, anche se non ero medico, qualcosa sapevo di medicina dato
che al liceo avevo un compagno alla quale piaceva imparare da solo
certe cose e farsi un auto cultura in tutto, tra le quali soprattutto
la medicina.
Subito
indicando la sua
compagna di banco, dissi:
"Adam:
Carlotta, vai
a darle una mano"
Il
problema era serio da
quanto avevo capito, o da quanto mi era apparso di capire.
Appena
Carlotta e Fiona
tornarono in classe notai che stava un po' meglio, sembrava il
problema si fosse placato all'improvviso, così tra i miei
sospetti
chiesi a Fiona:
"Adam:
Fiona, vieni
fuori con me, devo parlarti" e mentre lei si alzava io aggiunsi
parlando a tutti gli altri:
"Adam:
voi intanto
studiate qualcosa per l'ora dopo o mettete già a posto gli
appunti
di oggi nella restante mezz'ora"
Appena
io e Fiona uscimmo
andammo fuori per parlare, in quanto farlo dentro avrebbe potuto far
sentire a qualcun altro ciò che stavo per dire a Fiona;
così una
volta appartati sul lungo viale per uscire dalla scuola, su una
panchina dove ci sedemmo subito Fiona mi chiese:
"Fiona:
prof, come
mai vuole parlarmi?"
"Adam:
dimmi, questa
tua nausea e vomito è cominciata oggi?"
"Fiona:
no in realtà
già ieri"
"Adam:
mmm capisco
difatti eri assente ieri..."
"Fiona:
non è
niente di grave prof, non serve che si preoccupi è solo
influenza
intestinale"
"Adam:
Fiona ti sei
guardata il viso?"
"Fiona:
beh...n..no
perchè?"
"Adam:
beh hai delle
chiazze giallastre che fino a due mesi fa non c'erano per non parlare
che la tua pelle sembra davvero liscia e lucida, non credo sia solo
per l'età e ti sta venendo una leggera acne sul viso,
inoltre quando
stavamo camminando fuori ho notato che eri davvero stanca e
affaticata per non parlare che continui a toccarti la fronte come se
avessi un emicrania"
"Fiona:
non capisco,
davvero non capisco cosa stia dicendo"
"Adam:
Fiona, non è
tanto per impicciarmi dei fatti tuoi, ma so bene che tipo di problema
hai, e so che non è tanto meno facile parlarne, immagino che
lo sai
solo te siccome non sei scema e avrai fatto di sicuro delle ricerche
per capire cosa ti succede e vari test, no?"
"Fiona:
i..io..."
"Adam:
tranquilla
sono uno psicologo ancora prima di esser professore, fa tutto parte
del mio mestiere sentire rivelati certi segreti delle persone e
mantenerli tali, tranquilla, sfogati pure, tanto gli altri in classe
staranno facendo i cavoli loro e non gli interesserà quando
torneremo"
Fiona
prese fiato, era
normale fosse indecisa se parlarne o meno, fino a quando trovato il
coraggio e la coscienza per ammetterlo, disse mettendosi due mani
sulla pancia:
"Fiona:
s...sono
incinta"
"Adam:
lo
sospettavo, essendo una ragazza immagino che di test per la
gravidanza ne avrai fatto più di uno ed erano tutti positivi
eh?"
"Fiona:
sì"
"Adam:
sai già chi
potrebbe esser il padre?"
"Fiona:
non le dirò
mai chi è non ne ho motivo!" disse Fiona arrabbiandosi, ma
io
tenendo la calma presi un cigarillos, stavo per accenderlo ma poi mi
ricordai che vicino a me c'era una donna incinta, così fui
costretto
a metterlo via e continuare senza il calmante:
"Adam:
Fiona non mi
interessa chi è, mi basta che tu sia sicura che sia lui e
nessun
altro"
"Fiona:
sì è lui,
è di sicuro lui"
"Adam:
ok, non
immaginavo mi sarebbe mai successo di aver un alunna incinta, mi hai
colto alla sprovvista l'ammetto, se posso darti dei consigli
è
innanzitutto di farlo sapere al tuo ragazzo, fallo ora prima che sia
troppo tardi, credimi! in secondo luogo devi dirlo ai tuoi genitori
solo quando la situazione sarà ben chiarita col tuo ragazzo
e lui
sarà d'accordo a portare avanti tutto questo"
"Fiona:
perchè?"
"Adam:
semplicissimo, i genitori hanno un ruolo secondario nella tua
gravidanza, senza il tuo partner ti sarà difficile
psicologicamente
andare avanti in questa gravidanza, quindi prima chiarisciti con lui,
poi con i tuoi e lo stesso dovrà farlo lui con i suoi"
"Fiona:
ok, ho
capito"
"Adam:
in secondo
luogo, credo che tu lo debba fare anche perchè non ti
sarà
possibile venire a scuola giunta al quinto mese di gravidanza,
sarebbe meglio tu stia a casa tranquilla e rilassata, ergo pure noi a
scuola dobbiamo attrezzarci per farti studiare mentre sarai a casa, o
con il numero totali di assenze rischieresti la bocciatura, ma ora
passando al lato meno tecnico e quello concreto vorrei dirti un paio
di cose: innanzitutto per la nausea, per diminuirla, mangia del
limone, se devi mangiare mangia poco e a intervalli brevi, altrimenti
la nausea a stomaco vuoto sarà peggiore, sta molto attenta
ai cibi
acidi fritti, ti consiglio degli yogurt, sono l'ideale per le donne
in gravidanza, scrivi il diario della tua gravidanza parlando di ogni
singolo giorno descrivendo i miglioramenti e se è successo
qualcosa
di spiacevole o se sei stata proprio malissimo; in secondo luogo sta
attenta a non infortunarti, durante la gravidanza viene rilasciata
dal corpo una proteina che ti aiuterà a preparare il corpo
per
l'espulsione del piccolo ma allo stesso tempo ti renderà
molto
debole e portata per gli infortuni, non credo di aver molti altri
consigli per te, di sicuro devi andare da un medico il prima
possibile"
"Fiona:
certo prof
lo farò"
"Adam:
vieni
torniamo in classe ormai sarà già quasi suonata"
Mentre
stavamo camminando
verso l'entrata della scuola sentii che Fiona con voce un po' fiappa
disse:
"Fiona:
grazie
mille, prof"
"Adam:
di niente è
il mio lavoro" dissi sorridente.
Finita
pure la giornata
scolastica mi diressi al Bar da Rinos dove mi avrebbe aspettato un
bel pranzo meritato; d'altronde, aver aiutato una mia studentessa in
difficoltà, mi rendeva orgoglioso di me stesso.
Entrato
nel bar salutai
tutti in maniera abbastanza allegra ma notai che l'atmosfera non era
delle migliori, difatti tutti erano in silenzio e si sentiva dietro
la porta Eveline che era in lacrime e stava piangendo, non ero sicuro
che lei si fosse accorta che noi tutti la stavamo sentendo; tra i
presenti c'erano Kirk, Lars, Demetria e Layla, subito mi sedetti al
mio solito posto e chiesi agli altri che silenziosi continuavano a
fare quello che stavano facendo prima che entrassi:
"Adam:
che le
succede?"
"Layla:
Eric è
passato per di qua prima e l'ha chiamata a parlare in privato, poi
è
scappato via dal locale"
"Adam:
quell'idiota"
dissi mentre battei un pugno sul tavolo, notandolo subito
sembrò che
tutti si riaccesero dal letargo e Kirk chiese:
"Kirk:
cosa? che a
fatto Eric?"
"Lars:
n...n..ne sai
qualcosa?"
"Adam:
quel
deficiente di Eric ha paura di sposarsi e vuole rinunciare al
matrimonio, si vede che sarà venuto a dirglielo, di persona,
è
proprio un cretino quello là"
"Kirk:
beh posso
capirlo, d'altronde ha già avuto una brutta esperienza da
sposato"
"Demetria:
ma guarda
che ques..." io subito interrompendo Demetria, alzando la voce,
in quanto ero incavolato nero, dissi:
"Adam:
questo non
giustifica il comportamento di Eric, accidenti, devi prenderti le tue
responsabilità, o per lo meno esser onesto fin dall'inizio,
ma è
così stupido che non sta nemmeno capendo quanto Eveline sia
cambiata
per lui e con lui"
Appena
queste parole
riecheggiarono per la stanza, Eveline uscì in lacrime da
dietro la
porta della cucina e disse:
"Eveline:
c...cosa
ordini?"
"Adam:
no non sono
io che devo ordinare qualcosa, sei te che devi reagire e ordinare ad
Eric di prendersi le sue responsabilità"
"Eveline:
ma io non
so cosa fare più di questo, ti prego Adam, mi devi aiutare,
fallo
ragionare"
"Adam:
io ci ho già
provato! credo che non l'abbia fatto?! tutto il lavoro lo deve fare
lui da sé, io non posso fare più di quanto non
abbia già fatto
stamattina"
"Eveline:
io ho
paura che non ragioni"
"Adam:
è questo il
vero problema, la paura, lui ha paura di sposarsi per le sue
precedenti esperienze, ma non può a quarant'anni e passa
aver ancora
paure del genere e comportarsi come un bambinone, cristo!"
Ci
fu un attimo di
silenzio fino a quando Eveline non chiese:
"Eveline:
e io cosa
devo fare?"
"Adam:
aspettare,
non puoi far altro...mi spiace".
Eveline
se ne tornò in
cucina, ma almeno sembrava che momentaneamente avesse smesso di
piangere, così io capendo che forse era meglio pranzare a
casa quel
giorno dissi:
"Adam:
beh, io me ne
tornò a casa, mangerò qualcosa lì"
Però
ad un certo punto
quando stavo per uscire Lars disse:
"Lars:
r...ragazzi,
devo dirvi una c...co...cosa..."
Mi
fermai alla porta e
subito mi girai verso Lars che sembrava davvero serio, tutti noi
eravamo curiosi di sapere cosa stava per dirci Lars.
"Kirk:
hey, che c'è
Lars?"
"Demetria:
che ti
succede?"
"Layla:
perchè sei
così serio?"
"Adam:
Lars?"
Lars
prese fiato e
sospirò fino a quando non annunciò una cosa che
non mi sarei mai
aspettato
"Lars:
io me ne vado
da S..Selice"
La
notizia ci scosse a
tutti, era strano come Lars, il più giovane del gruppo
avesse tutto
ad un colpo avuto in mente questa idea del genere, e fu in quel
momento che tutti noi cominciammo a domandargli "perchè?"
e
lui rispose con molta
serenità e calma, addirittura senza balbettare
"Lars:
semplicemente, perchè Ronald mi ha insegnato abbastanza cose
in
punto di morte, e ne ho capite a sufficienza, devo andarmene da
Selice, mi sono già iscritto all'università,
scienze politiche, a
Bologna, dopodomani ho l'esame d'ammissione, ho già un
appartamento
in affitto lì, voglio studiare, voglio realizzare i miei
sogni
veri!"
"Adam:
ma...ma...come hai fatto a premetterti un università?"
"Lars:
ho
risparmiato molto negli ultimi tempi"
"Layla:
ma perchè
così distante, fino a Bologna!"
"Lars:
è ovvio il
p...p...perchè, la ritengo una delle migliori in Italia, qui
a Udine
non sembra pro...pr....promettente"
"Demetria:
tornerai?"
"Lars:
non lo ogni
quanto, ma tornerò a farvi visita"
"Kirk:
son contento
per te, sai? ma quando parti?"
"Lars:
oggi
pomeriggio e verrò a d...d...darvi un ultimo
sa...sa...sa...saluto!
ve lo prometto"
Oggi
era una giornata
troppo strana per i miei gusti, ero stato travolto da troppe notizie
e fatti sconcertanti, stavo per impazzire in quel luogo,
così decisi
di andare a casa, nel mentre che mi accendevo un cigarillos dissi a
tutti:
"Adam:
io...io ho
robe da fare a casa, ci vediamo eh?"
Arrivato
a casa, non
avevo voglia di mangiare o di farmi il pranzo, decisi solo di
buttarmi a letto per riposare, troppe cose stavano succedendo in quel
giorno di Dicembre: la lettera, il matrimonio di Eric ed Eveline,
Fiona incinta, Lars che se ne va, tutto ciò che mi
circondava stava
degenerando in un solo giorno, era troppo assurdo per me, avevo
bisogno di riposare.
Buttata
la testa sul
cuscino presi sonno dopo qualche minuto, Railey quel giorno sarebbe
arrivata a casa il pomeriggio siccome aveva consiglio di classe fino
alle 16.30.
Mentre
stavo dormendo,
feci uno strano sogno, un sogno che però mi fu rivelatrice.
Mi
ritrovai in un salotto
molto ben arredato, molto lussuoso direi, ed ero seduto su una
poltrona, alla mia destra c'era un focolare acceso, ed ero vestito
come quando vado a scuola; alzai la testa e vidi che davanti a me
c'era una poltrona che aveva una coperta che sembrava coprire
qualcosa che si muoveva, subito avvicinai la mano per togliere la
coperta ed ecco che una volta rimossa trovai davanti a me, una
persona uguale a me, anzi, ero io, subito dissi con tono molto
sorpreso:
"Adam:
t...tu chi
sei? anzi cosa sei?"
"???:
io sono te, ma
tranquillo è tutto un sogno, sono diciamo...potrei chiamarmi
la tua
coscienza se vogliamo, piacere" disse tendendomi la mano,
sembrava troppo pacifico per esser il mio alter ego più
interno o la
mia coscienza e subito scostandomi la sua mano di torno dissi con
tono agitato:
"Adam:
tu cosa
vuoi?"
"Adam
2:
diciamo...che voglio aprirti gli occhi"
"Adam:
e su cosa
vorresti aprirmi gli occhi?"
L'altro
Adam cominciò a
ridere e disse con voce quasi maligna:
"Adam
2: voglio
farti aprire gli occhi su Railey"
"Adam:
lei cosa
c'entra?"
"Adam
2: voglio
parlarti della lettera che ha ricevuto oggi, e dirti che stai
sbagliando a ignorare tutto questo e dire che per lei è
meglio non
accettare"
"Adam:
ma che cavolo
dici, è chiaro che per lei è meglio non
accettare, ormai si è
costruita un'altra vita, sta bene insieme a me!"
"Adam
2: dici? tu
credi stia davvero bene con te dopo che per colpa della vostra
relazione lei non ha potuto realizzare il suo sogno più
grande?"
Mi
stava lentamente
mettendo con le spalle al muro, la mia poltrona cominciò a
indietreggiare verso il muro, molto lentamente, e la sua avanzava
sempre di più e sembrava non avessi modo nemmeno per
scendere dalla
poltrona, era chiaro, stavo avendo uno scontro con me stesso nel mio
sogno, era tutto troppo assurdo per me.
"Adam
2: Come puoi
tu dire se lei è veramente felice o meno quando il suo sogno
è
stato distrutto oggi? hai visto le lacrime e l'indecisione quando
stava per buttare la lettera, le hai viste pure te, ma te ne sei
fregato, Egocentrico che non sei altro, non te ne frega niente dei
suoi sentimenti, ti basta averla vicino, sei un vero egoista, solo
perchè l'hai persa anni fa e con quella lettera hai paura di
perderla di nuovo, sei un ostacolo per lei"
La
poltrona continuava a
indietreggiare, subito decisi di rispondere alle sue accuse:
"Adam:
no, non è
vero, è chiaro fosse indecisa, so bene che è il
suo sogno, ma so
che è onesta perchè fin da quando ci siamo
rincontrati ha subito
cercato di risistemare la nostra relazione, se le sarebbe davvero
importato di realizzare i suoi sogni avrebbe saputo quanto le avrebbe
fatto male quando un giorno del genere sarebbe arrivato!"
"Adam
2: stupido!
lei ormai si era dimenticata totalmente di quel lavoro e di quella
lettera"
"Adam:
appunto, ha
cambiato i suoi sogni, ormai il suo sogno è di stare con me
e vivere
insieme felici come una coppia!"
La
mia poltrona stava
cominciando ad avanzare e la sua stava lentamente indietreggiando,
stavo recuperando terreno.
"Adam
2: come fai ad
esserne così sicuro?"
"Adam:
ci amiamo,
semplice!"
"Adam
2: tu non hai
capito niente di lei, non è affatto cambiata da anni fa,
reprime
ancora le sue emozioni per paura e te nemmeno te ne accorgi, anzi la
stai solo aiutando nel suo gioco il vero stupido sei te, lei si sta
ferendo da sola e tu da bravo marito cosa fai? prendi il pugnale con
la quale si infilza e le dai una mano a infilzarselo solo
perchè ti
fa comodo"
"Adam:
ma che
diavolo farfugli?"
La
sua poltrona cominciò
a tornare in avanti e io stavo indietreggiando di nuovo verso il muro
che si faceva sempre più vicino.
"Adam
2: sto dicendo
che devi darle una mano a togliersi il pugnale, farla tornare in qua
e fare in modo che se ne vada a Milano per lavoro, quello è
il suo
vero sogno e il suo vero destino"
"Adam:
ognuno si
costruisce il suo destino ed è libero di farlo come vuole,
no?"
"Adam
2: vero, ma te
sei veramente in grado di sapere cosa è meglio per lei? sei
in grado
di dirlo dopo che l'hai tenuta lontano per un mese e ti sei
riavvicinato a lei solo per pietà durante l'incidente? dopo
che è
stata lei con la sua mano in quell'ambulanza a farti capire che tu
stavi sbagliando? vedi, lei con quella mano ha sbagliato, esattamente
come te stai facendo ora con lei, la verità finale in poche
parole?
Stai distruggendo il futuro di Railey solo perchè sei un
egoista che
vuole tutto per sé e non riesci nemmeno a dare
ciò che vuole a
Railey, non ci tieni a lei per davvero!"
Ormai
la poltrona stava
per toccare il muro, sentii un tonfo, credevo fosse il muro, credevo
di aver perso contro me stesso, contro la mia coscienza, ma girandomi
vidi che non avevo ancora toccato il muro; guardai dietro la poltrona
e vidi che c'era Ronald che stava tenendo la poltrona e mi stava
spingendo in avanti
"Ronald:
che fai?
gli dai ascolto? stupido! ricordati cosa ti ho detto in ospedale,
devi vivere felice con Railey, anche se infrangerai un suo sogno lei
ti ama, alla fine con l'amore si supera ogni cosa, non fare di nuovo
l'errore di ascoltare l'Etica, lascia perder l'Etica una buona volta
e ascolta il tuo vero te stesso con quello fasullo contro la quale
combatti!"
"Adam:
Ronald? Hai
ragione!"
La
mia poltrona
ricominciò ad avanzare, ma più velocemente di
prima, sentivo che
ora avrei vinto
"Adam:
anche se tu
sei me stesso, non saresti tu quello che dopo soffrirà per
l'addio,
sarei l'unico a versare lacrime per Railey, io so cosa è
meglio per
lei, perchè anche lei sa cosa è realmente meglio
per lei e me lo fa
capire sempre! te sei l'Etica, io sono l'Egocentrismo? no, io sono la
Ragione del mio essere, te non sei in grado di capire cosa provo
realmente per Railey, si è vero la amo e so quanto le fa
male non
poter accettare quel lavoro, ma il destino si cambia e ormai la
strada è a senso unico quella che io e lei abbiamo preso,
questa
strada la stiamo decorando con fiori a destra e a sinistra, si sta
riempendo di speranze reali, nessuno abbandonerebbe a meta
ciò che
sta facendo solo per tornare indietro e prendere una strada che ha
pensato di prendere, se Railey piangerà allora
sarò il suo
fazzoletto, se Railey sorriderà sarò la luce che
si rifletterà ne
sul sorriso, se Railey annegherà sarò il
salvagente che la salverà,
se Railey morirà sarò il suo cuore per farla
tornare in vita e
tutto questo perchè la strada l'abbiamo presa insieme e lei
è
d'accordo"
La
poltrona dell'altro me
stava per toccare il muro quando disse:
"Adam
2: dimmi...se
lei cambiasse strada, la seguiresti?"
"Adam:
che?"
"Adam
2: se lei
andasse a Milano e accettasse il lavoro te andresti a Milano
abbandonando tutto ciò che hai costruito intorno a te a
Selice, gli
amici, i tuoi alunni, abbandoneresti tutto solo per seguire una
donna, ne avresti davvero il coraggio te che hai voltato le spalle a
tutti negli ultimi vent'anni? te che sei abitudinario come nessun
altro, te che con il tuo fare malinconico e romantico hai appena
rovinato la vita a Railey per sempre impedendola la realizzazione del
suo sogno?"
Ronald
continuava a
spingere la poltrona e io non sapevo cosa rispondere, così
non mi
restò che esser onesto con me stesso e dissi:
"Adam:
No..."
A
quel punto come un
missile la mia poltrona fu scaraventata contro il muro che ormai era
distante, ma non lo toccai ancora del tutto, mancava davvero poco e
sembrava che Ronald non voleva cedere a darmi una mano.
"Adam
2: e sai
un'altra cosa caro Adam? te non l'hai nemmeno perdonata per davvero
per quel giorno in tribunale vent'anni fa, hai solo finto per amore,
esatto, appena hai rivisto i capelli arancioni di Railey, sin dal
primo momento in realtà ti eri innamorato una seconda volta
e sei
diventato cieco, diventando meno obiettivo e prendendo ciò
che tu
chiami Ragione e sei diventato uno sporco bastardo che come una
sanguisuga hai succhiato tutto ciò che Railey aveva per
saziare
l'amore che ti mancava, sei stato dominato dall'Ipocrisia e
dall'Egocentrismo, questa è la verità, sei stato
falso fin da
quando hai fatto pace e non sei nemmeno in grado di ammetterlo ora
con te stesso, sei una vergogna"
"Ronald:
che diavolo
sta dicendo? non ascoltarlo, i tuoi sentimenti son veri, lo vuoi
capire? Sei cambiato veramente, ti sei innamorato ma hai fatto tutto
con coscienziosità non sei stato ipocrita"
"Adam:
no...ha
ragione lui...sono stato per davvero ipocrita...non ho ancora per
davvero perdonato Railey..."
"Ronald:
no..."
"Adam
2: ma ormai è
troppo tardi, ora smettila di giocherellare con la tua mente e fa
ciò
che devi fare"
All'improvviso
la
poltrona si schianto con violenza contro il muro, Ronald
scomparì e
io caddi dalla poltrona svenuto, ma prima di risvegliarmi sentii la
mia voce più interna che disse:
"Adam
2: hai perso,
ora fallo prima di fare altri errori, mi fai davvero schifo..."
A
quel punto mi alzai,
quel sogno mi aveva aperto gli occhi e capii quanto in
realtà c'è
stato poco di buono in tutto quello che ho fatto con Railey, era
vero, il mio alter ego aveva ragione, e dovevo fare ciò che
era
giusto, così presi la lettera che Railey aveva gettato e
aprendola
vidi che il foglio era bagnato alla base, c'erano due chiazze
d'acqua, sembravano lacrime.
Nello
stesso momento
Railey entrò dalla porta e mi disse tutta allegra
"Railey:
ciao amore,
com'è andata oggi?"
Io
non risposi, misi la
lettera sul tavolo e le dissi:
"Adam:
dobbiamo
parlare noi due"
Railey
non sembrava aver
capito cosa stava per succedere e disse molto tranquillamente:
"Railey:
ok aspetta
che mi cambio"
"Adam:
no! non ti
cambiare, ascoltami ora!" dissi con tono davvero scorbutico e
rabbioso
Railey
si fece taciturna
e mi fissava fino a quando non incominciai a parlare.
"Adam:
io ti lascio,
non voglio continuare questa relazione, vattene da questa casa e
subito!" dissi urlando a gran voce e con occhi colmi di rabbia e
subito Railey disse:
"Railey:
c...che
cosa?"
"Adam:
semplice, hai
tempo fino a stasera per portare via tutto da questa casa, far le
valigie e andatene di qui, non ti voglio più rivedere!"
"Railey:
ma che stai
dicendo?"
"Adam:
Ho detto che
è finita, smettila, vattene, fa i bagagli, allora? falli!"
"Railey:
ma che ti è
successo..."
"Adam:
ho solo
capito che non ti amo, non ti ho mai amato, ho solo finto per
pietà
quando eri in ospedale, ho solo cercato di ricostruire qualcosa che
ormai era già rotto tra di noi da ormai troppi anni per
esser
ricostruito, la verità è che non ti ho mai
perdonata per quel
giorno in tribunale, non so perchè abbia detto che ti
perdonavo, che
idiota che sono stato, solo al pensiero di ricostruire qualcosa tra
di noi, son stato un vero idiota"
"Railey:
capisco..."
Stavo
per uscire in modo
tale da darle il tempo di fare le valigie quando mi avvicinai a lei
con in mano la lettera e le dissi:
"Adam:
fammi un solo
favore prima di andartene dalla mia vita, vai a Milano accetta questo
lavoro, ti scongiuro fallo per me e per te!"
"Railey:
sì..."
disse con un volto davvero cupo e rattristato come non mai.
Stavo
per andarmene
quando lei mi prese per dietro il collo e voleva baciarmi ma io
girando la testa a lato per non avvicinare le mie labbra alle sue
dissi:
"Adam:
no"
"Railey:
hai
ragione, meglio di no, scusa era inopportuno"
Ero
sull'uscio della
porta, avevo in tasca portafoglio, chiavi e il cellulare quando
Railey disse:
"Railey:
Adam..."
"Adam:
sì?"
"Railey:
grazie...per tutto il tempo che abbiamo passato insieme..."
"Adam:
grazie anche
a te, mi hai reso una persona nuova...ma a quanto pare questa nuova
persona non fa per me"
Stavo
per chiudere la
porta quando lei mi chiese un'ultima cosa:
"Railey:
aspetta...dimmi una cosa..."
Subito
mi girai verso di
lei e aspettai di sapere la domanda fino a quando con le lacrime agli
occhi lei mi chiese:
"Railey:
cosa ti ha
detto realmente Ronald quella sera, sì onesto!"
"Adam:
beh...mi
aveva detto che dovevo vivere felice con te una volta per tutte e
tenerti sempre vicino"
"Railey:
e allora
che stai facendo ora?!"
"Adam:
La cosa
giusta, Ronald si sbagliava a quanto pare"
A
quel punto chiusi la
porta, ma mentre camminavo per il corridoio sentii riecheggiare gli
urli e le lacrime di Railey, e fu a quel punto che io accasciandomi
vicino all'ascensore scoppiai in lacrime pure io, sapevo che tutto
questo mi avrebbe fatto male, ma non avrei mai immaginato di sentire
di nuovo le lacrime scendere dall'occhio e il dolore all'interno del
mio corpo tornarmi dopo 20 anni, l'ultima volta che piansi per amore
fu quando mi trascinarono in prigione e io dovetti dire addio
all'amore della mia vita, ma a quanto pare non avevo ancora pianto
abbastanza per la mia Railey, ed è così che
mentre mi stavo
dirigendo verso il Rinos per consolarmi bagnavo le mie scarpe con le
lacrime mentre ero disteso per terra vicino a quel freddo ascensore
che era l'unica cosa vicina a me in quel momento.
Arrivato
al Rinos
l'atmosfera era di adii pure la infatti, Lars era già pronto
per
partire quando io entrai.
Appena
tutti mi videro
con gli occhi rossi subito pensarono che fosse per Lars e
così ne
approfittai per non far venire dubbi a nessuno e dissi ridendo:
"Adam:
se devo esser
onesto mi mancherai Lars" conclusi tornando a ridere in modo
tale da coprire i miei occhi che precedentemente avevano pianto tanto
quanto una cascata.
Lars
se ne uscì e io
decisi di seguirlo in ultima per dirgli una cosa che ora mi sembrava
il caso di dire.
"Adam:
Lars,
aspetta!"
"Lars:
sì Adam?"
"Adam:
sai perchè
ti ho sempre odiato?"
"Lars:
no..."
"Adam:
beh perchè
sei giovane e stavi distruggendo il tuo futuro, inoltre mi hai pure
fregato il giornale che stavo per prendere il giorno che ci
incontrammo...ma ora stai realizzando il tuo futuro come si deve,
costruisciti un vero futuro, vai a studiare e diventa ciò
che vuoi
essere nella tua vita e non farti fermare da nessuno, combatti anche
contro te stesso se sarà necessario, come ho fatto io"
Lars
mi venne incontro e
mi abbracciò, io ricambiai per una volta tanto, il biondo mi
disse:
"Lars:
grazie Adam,
grazie davvero! sei un vero amico per me!"
"Adam:
sei giovane
ne avrai ancora a miliardi di amici veri...ora vai o perdi il treno
ci rivedremo, se torni a Selice passa pure per casa mia, ok?"
"Lars:
s..sì"
Stavo
per tornare al bar
quando mi venne in mente di dire un ultima cosa a Lars:
"Adam:
e quando
tornerai, non voglio più sentirti balbettare nemmeno uno
sciogli
lingua, chiaro?"
Quella
giornata era
davvero stata pesante per me, rientrato al bar tutti notarono le mie
lacrime di prima e ovviamente chiesero spiegazioni siccome avevano
intuito che non erano per Lars.
Per
farvela breve fui
costretto a vuotare il sacco su Railey, quel giorno c'erano tutti,
persino Paul che non si faceva vedere da molto tempo per via di
Demetria, ovviamente tutti mi urlarono contro e mi chiesero
spiegazioni, io diedi spiegazioni e riuscii a difendermi dalle accuse
grazie alla Ragione dell'Etica.
Tornato
a casa ormai era
sera tardi, tutte le cose di Railey erano sparite, lasciando un
grande buco in casa oltre che dentro di me.
Mi
preparai la cena
condendo una minestra con altre lacrime per poi concludere la serata
andando a letto presto, tornando su un letto con le lenzuola sporche
e un solo cuscino, ma per quella notte decisi di usare quello di
Railey per sentire ancora il suo profumo.
Il
giorno dopo andare a
scuola mi sembrò davvero strano senza Railey, soprattutto
perchè
seppi che era stata assente, solo più tardi scoprii che si
era già
licenziata quella mattina e che fino a quando non avrebbe sistemato
tutto per andare a Milano stava da sua madre per un breve periodo di
tempo, pranzai a casa perchè non volevo farmi vedere da
quelli del
Rinos, e il pomeriggio feci la spesa da Gaetano che quando mi vide
chiese:
"Gaetano:
signor.
Navarre, che le succede?"
"Adam:
niente,
Gaetano, ci vediamo la prossima settimana, arrivederci"
Gaetano
subito disse a
Robert
"Gaetano:
certo che
oggi era strano, no Robert?"
"Robert:
quella era
la faccia di un cuore infranto Gaetano"
"Gaetano:
capisco..."
Mentre
ero per strada
incontrai pure Gerrinton che a testa bassa senza fermarsi mentre
fumava un cigarillos disse:
"Gerrinton:
mi
spiace..."
"Adam:
succede
figliolo...succede"
A
quanto pare la notizia
si era sparsa davvero in fretta pure a scuola, tutti sapevano che
Railey se n'era andata dopo che io l'avevo mollata, e alcuni
professori si accanirono pure contro di me per questo motivo, ma
tutto ciò non sarebbe ancora successo, oggi era solo il
giorno dopo
l'addio.
Ormai
il solo stava
tramontando e io decisi di fare un salto al Rinos per sconsolarmi
fumandomi qualche cigarillos e bevendomi un caffè.
Nessuno
mi parlava,
soprattutto perchè la mia faccia era in stato pietoso come
non mai ,
quindi non avevano proprio coraggio e ne sapevano cosa dirmi.
"Paul:
beh io ora
devo andare, ci vediamo Eveline"
Poi
Paul mi si avvicinò,
mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise, non ne capii mai il
motivo, ma tutto questo mi diede davvero fastidio e dissi:
"Adam:
non dire una
parola..."
A
quel punto pure io
uscii insieme a Paul, solo che mentre lui se ne tornò a casa
io mi
misi per terra sotto la tettoia del Rinos, a fumare in santa pace
senza gli sguardi strani degli altri.
Quello
era lo stesso
punto dove due giorni dopo io e Railey ci chiarimmo e poco
più in là
in quella strada che avevo di fronte ci baciammo dopo molti anni.
Tutto
ciò mi rendeva
troppo triste e presi un altro cigarillos, ma mentre me lo accendevo
con un fiammifero venne fuori Layla che mi chiese:
"Layla:
posso?"
indicando per terra, voleva sedersi vicino a me e io in tutta
risposta dissi:
"Adam:
è un po'
sporco ma siediti pure se ti va"
Layla
ed io restammo in
silenzi per un po' fino a quando lei per prima dopo essersi schiarita
la voce con un colpo di tosse mi chiese:
"Layla:
come ti
senti oggi?"
"Adam:
male, come
ieri e come domani, fino a chissà quando"
"Layla:
beh sai cosa
ho pensato io appena ho sentito dire che tra te e Railey era finita?"
"Adam:
no..."
"Layla:
che forse
questo è il tuo nuovo inizio gettare il passato e smetterla
di
legarsi sempre a quello"
"Adam:
che vuoi
dire"
"Layla:
guarda al
futuro"
Ci
fu un breve silenzio
fino a quando lei mi prese per dietro il collo e mi bacio con un
immensa passione, era un bacio diverso da quello che io e Railey ci
scambiavamo sempre, diverso dal nostro primo bacio, questo era
così
caldo, sincero, e quasi meno forzato oserei dire.
Non
so perchè ma mentre
baciavo Layla, nemmeno per un secondo mi venne in mente di
respingerla, fino a quando lei sciogliendo il bacio disse:
"Layla:
guarda al
futuro Adam, ma guardiamo insieme"
Detta
questa frase Layla
se ne andò verso casa lasciandomi solo a pensare.
"Adam:
in un anno
sono successe troppe...e se c'è una cosa che ho imparato
è che le
donne sono più complicate del previsto" poi guardando il
cigarillos che avevo in mano dissi:
"Adam:
Forse sei
persino meglio tu di una donna, sei silenzioso, mi rilassi, ho avuto
una relazione più lunga con te che con una donna, hai un
buon odore,
un buon sapore, mi aiuti a calmarmi e...beh te di sicuro non ti
comporti in maniera bizzarra, perciò...grazie"
Sapete,
navigare nel mare
è un po' come la vita, non puoi saper cosa
incontrerà la tua barca
sulla quale viaggi; ci sono sassi, mulinelli, cascate, tronchi
d'albero, ripide e molto altro; ma la cosa spiacevole è
quando le
incontri tutte quante insieme in una sola volta, e devi usare tutta
la tua abilità da rematore per schivare ogni ostacolo,
esattamente
quello che io con successo ho compiuto oggi, salvando la mia vita da
un nuovo crollo...o almeno è quello che ho cercato di fare.
|--------------------------------------------|
"Note
Finali dell'Autore: Bene, eccoci arrivati al finale tanto
atteso!
Per
queste ultime note
d'autore voglio dire due cose, innanzitutto, i ringraziamenti che
devo dare ai:
Rencesitori,
Lettori,
Sostenitori e Aiutanti della quale non faccio troppi nomi
perchè
siete...TROPPI! compresi interni di Efp ed Esterni
(scusatemi)
Vi
annunciò che la
creazione della seconda seria ora è ufficiale visto che vi
ho
lasciati con troppe domande: Come finirà tra Paul e
Demetria? Si
sposeranno Eveline ed Eric? Come andrà avanti la gravidanza
di
Narciso ovvero Fiona? Il destino di Lars
all'università
qual'è? e tornerà a Selice prima o poi? Come
andrà tra Layla e
Adam? Tutto questo avrà risposta solo nella seconda Serie,
ne prima
ne dopo
Come
secondo regalo
voglio spoilerarvi senza pudore tutti i finali che ho ideato per
Adam!
1)
Adam riceve la lettera
da un istituto di psicoterapia di Milano e sarà lui ad
andarsene
nonostante le mille pressioni fatte dagli amici per non farlo andare
via e Layla non avrebbe mai baciato Adam; invece Railey ed Adam si
sarebbero dati un addio mentre il treno era in partenza per Milano
2)
Adam e Railey si
sposano dopo mille indecisioni, ma nella prima serie si conclude con
il matrimonio e nella seconda si sarebbe parlato di La Vita in
Famiglia Secondo Adam Navarro
3)
In realtà si scopriva
che tutto ciò che era successo, era avvenuto
nell'immaginario di
Adam che sentendo la voce di una donna alle macchinette nel primo
capitolo l'aveva scambiata per Railey, ma in realtà non era
lei e
lui si era immaginato solo cosa sarebbe successo ora che lui credeva
che lei sarebbe tornata a Selice, invece la seconda serie avrebbe
parlato di come sarebbero andate le cose della prima serie senza
Railey
4)
Un finale simile al
terzo solo che si scopre che dal capitolo 5 quando Adam
è
andato in ospedale, tutto ciò che era successo poi era un
sogno e
che in realtà Railey era morta durante l'operazione
5)
Adam si ritrovava
nell'ultimo episodio che tutte le ragazze del Rinos si erano
innamorate di lui per vari avvenimenti dal capitolo 13 in poi
6)
Solo alla fine Railey ed Adam avrebbero fatto pace e sarebbero
ritornati amici e nella seconda serie si sarebbero messi insieme, ma
nella prima avrebbero frequentato vari partner (questo in
realtà è
il primo che ho pensato) ma il punto era fare una storia da due punti
di vista quello di Railey e quello di Adam
7)
Si scopriva che Railey era incinta e che Adam era indeciso se restare
con lei e portare avanti la gravidanza o scappare addirittura da
Selice perchè temeva il futuro
8)
Adam veniva citato in tribunale sotto l'inganno di una studentessa
che era cugina di Freddy, veniva citato in tribunale per pedofilia,
ma non sapevo come tirarlo avanti un finale del genere e come far
accadere tutto, inoltre non avevo idee di come farlo cadere nella
pedofilia nemmeno con che inganno, ma il tutto si sarebbe concluso
con lui che ritornava in carcere dopo 20 anni di libertà
9
e ultimo) Si scopriva che Adam in realtà soffriva di
allucinazioni e
che per tutto il tempo non aveva mai visto realmente Railey e il
tutto si conclude con lui che finisce in un istituto psichiatrico,
ma...non avrebbe retto come trama visto dov'ero già
arrivato, avrei
dovuto riscrivere mezzo racconto quindi l'ho cestinato due minuti
dopo averlo ideato.
Questo
è tutto gente, spero che attenderete con pazienza la seconda
serie
di Adam che uscirà verso Natale circa, spero proprio PER
NATALE! ma
tranquilli che voi che amate il personaggio sto già pensando
a fare
una raccolta di racconti one-shot dove Adam col suo cinismo incazzoso
parlare di cosa ne pensa lui riguardo qualcosa, racconto che
chiamerò: Secondo Adam Navarro e ogni capitolo
sarà del tipo: "Le
Poste Secondo Adam Navarro" "Le Religioni Secondo Adam
Navarro" ecc...
Ancora
grazie a tutti e spero che il finale non vi abbia messo TROPPA
tristezza, perchè a me un casino, non solo per come
è finito ma
perchè è finito, mi son divertito un casino a
scrivere "La
Vita Secondo Adam Navarro" e spero voi abbiate amato leggerlo.
Spero
che un giorno diventi un telefilm XD.
|-----------------------------------------|
Copia incollate questo Link in alto per proseguire nel mondo
di Adam e leggere il seguito del primo racconto:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=871711&i=1 |