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Autore: Faddo    09/09/2011    2 recensioni
"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Massime di Adam:  Che le parole siano come le perle: Rare e Preziose...Evviva la dislessia allora? 
[Si ringrazia Donato Diella per aver trovato il detto]

"Note Iniziali dell'Autore: Wow...siamo davvero giunti alla fine? non ci credo nemmeno io, CAPITOLO 20? non ci credo l'abbia scritto dopo averlo sognato di notte fin da luglio circa.

E così, oggi 9 settembre 2011 Adam si chiuderà, non fatevi troppo domande sul finale e non provate a sperare, non sarà mai come voi ve lo immaginerete, mi spiace! troppi colpi di scena TROPPI!

Prima di leggerlo però vorrei dirvi una cosa a voi! che, l'avete letto fin dall'inizio ma che non l'avete mai recensito (salvo pochi casi) vi prego se siete arrivati fin qui senza recensire, di recensire almeno la fine, e di dirmi cosa ne avete pensato del racconto accetterò ogni cagata che scriverete potrete persino dire che il vostro gatto l'avrebbe scritto in modo diverso o che vostra madre mentre lo leggevate di notte ha creduto che voi stavate guardando un porno, non mi interessa qualsiasi cosa, ma che riguardi Adam e la sua vita racchiusa in 20 capitoli (e oltre!!!!)

Perciò ora gustatevi il finale secondo l'autore e spero che nei commenti potrò leggere il finale che voi avreste voluto vedere, ma fatelo vi prego!!!! "












ATTO FINALE: CAPITOLO 20: Tra L'Egocentrismo e L'Etica, La Fine!


Sapete, navigare nel mare è un po' come la vita, non puoi saper cosa incontrerà la tua barca sulla quale viaggi; ci sono sassi, mulinelli, cascate, tronchi d'albero, ripide e molto altro; ma la cosa spiacevole è quando le incontri tutte quante insieme in una sola volta, e devi usare tutta la tua abilità da rematore per schivare ogni ostacolo, esattamente quello che io con successo ho compiuto oggi, salvando la mia vita da un nuovo crollo.

Era il penultimo giorno di scuola prima delle vacanze di natale, quest'anno la neve non aveva avuto il minimo di timore di farsi vedere, infatti è da due settimane che nevica ogni quattro giorni circa, ma non sono state nevicate che hanno causato grandi problemi alle strade, diciamo una nevicata piacevole per tutti nel vero senso della parola.

In mezzo a tutto quel freddo, in quel 21 dicembre, ufficiale inizio dell'inverno, io e Railey eravamo abbracciati l'un l'altro per riscaldarci visto che le coperte non lo facevano abbastanza, e poi si sa che spesso le coppiette dopo aver passato una notte in "certi modi" di certo non si preoccupano di mettersi in pigiama per dormire, anche se d'inverno sarebbe una cosa saggia viste le temperature.

Quella mattina appena la sveglia suonò, subito mi alzai liberandomi delicatamente dalla presa dolce di Railey e subito mi apprestavo a prepararmi, la colazione, quella mattina avevamo deciso di non fare colazione al Rinos, soprattutto perchè avevamo un pacco gigantesco di fette biscottate da finire perchè sarebbero scadute a breve, quindi quella mattina la colazione sarebbe stata abbondante, ma molto.

Una volta che finii di lavarmi le mani subito cominciai a destreggiarmi come un giocoliere tra mensole, e cassetti per prendere l'essenziale per la colazione prima che il casino che facevo di solito svegliasse Railey.

In 5 Minuti ecco che la tavolata in cucina aveva tutto l'essenziale: tovaglia, fette biscottate, coltelli e cucchiai, burro, miele, marmellata, aranciata in cartone e per finire le tazze per il caffè che non era ancora salito.

Railey non si era ancora svegliata così aspettandola ruppi il tempo girando un po' per casa per sentirne l'odore di prima mattina, ovviamente non era un buon odore, ma essendo che la casa era mia mi piaceva molto annusarlo.

Mentre giravo per la casa, notai che nella scrivania nell'angolo più remoto della casa ci stava una lettera aperta, il che era strano visto che di solito le lettere aperte le mettevamo dentro il cassetto in ordine di arrivo o di importanza, del tipo: bollette sopra, pubblicità sotto o nel cestino; ma quando notai da dove arrivava quella lettera, prima di metterla nel cassetto decisi che era importante da leggere, anche se non era indirizzata a me, ma ad Acrington Railey!

Aperta la lettera ecco che cominciai a leggere un po' teso, c'era scritto:



"Sig.na Acrington Railey.


Con la seguente lettera siamo a comunicare quanto segue:


La sua richiesta di lavoro, presso L'istituto di Medicina Biologica S.r.l. di Milano è stata accolta.

Preso in singolo il suo caso, ci teniamo a scusarci per il ritardo nell'invio della seguente lettera, e spero che accetterà l'invito.

Si prega di inviare per Fax i dati richiesti e un nuovo curriculum vitae.



Cordiali Saluti: dott. Alcebelli Enrico Data: Milano 19/12/11"



Appena finii di leggere quella lettere un colpo al cuore mi mancò, e mi venne un secondo colpo al cuore mancare quando sentii che Railey era uscita dalla camera e mi aveva visto leggere la lettera, subito con tono molto calmo disse sfilandomi la lettera tra le mani:

"Railey: dammi qua! non dovresti leggere la roba degli altri, sai?"

"Adam: beh viviamo in coppia quindi non ne capisco il reale problema, anche se lo faccio che ti importa, no?"

"Railey: mi spiace ma qui c'è scritto che è indirizzato a me non a te..."

"Adam: ok, ho capito scusa, ma il punto non è questo, cosa ci fa una lettera del genere lì"

Railey dopo aver finito la frase precedente stava già andando in cucina per vedere cosa si mangiava a colazione, in verità lei era già sveglia ma fingeva di dormire perchè non aveva voglia di preparare lei la colazione quella mattina, ogni tanto lo faceva; davvero astuta.

In un primo momento Railey ignorò completamente la mia frase e canticchiando allegramente si mise in cucina e si sedette subito a prepararsi le fette biscottate, ma io non arrendendomi e riprendendo la lettera che aveva appoggiatoio sulla scrivania la imitai, mi misi a tavola e subito cominciai a prendere una fetta biscottata e imburrarla, ma mentre lo facevo chiesi a Railey:

"Adam: allora? ti ho chiesto cosa ci fa quella lettera lì, niente segreti dai..."

Railey un po' indecisa se parlarne o meno dopo finito di spalmare la marmellata alle more mi disse con un tono un po' malinconico:

"Railey: ti ricordi che io mi ero specializzata in Chimica e in Biologia dopo aver fatto matematica all'università?"

"Adam: sì e non ne ho mai capito il perchè onestamente"

"Railey: la verità è che appena laureata feci richiesta subito in vari istituti di ricerca, avevo dei voti altissimi all'università e sono riuscita pure a farmi raccomandare da qualche ex professore, ma niente non c'è stato verso non mi hanno preso da nessuna parte, tra le molte richieste che ho inviato non ho mai ricevuto la corrispondenza, tranne che da questo centro di ricerca, l'unico, quello di Milano..."

Railey fece una pausa per cominciare ad addentare la sua colazione e io chiesi molto impazientemente:

"Adam: e....e allora?"

"Railey: beh in pratica è successo che nella lettera che mi hanno inviato mi dicevano che in quel periodo non c'erano posti, ma uno dei dirigenti all'interno era uno dei miei professori, quindi mi aveva assicurato che appena si sarebbe liberato un posto sarebbe stato sicuramente mio, ma a quanto pare quel posto si è liberato solo sto anno, curioso come sia successo tutto questo dopo tredici anni che aspettavo risposta, ormai dopo solo due anni avevo già perso ogni speranza e quindi andai già in cerca di un nuovo lavoro, e trovai una cattedra a Peronedo, poi il resto della storia la sai già"

Il tutto mi aveva lasciato sconvolto, pensare che ora Railey avrebbe potuto realizzare il suo sogno mi lasciava contento ma triste, anche se tutto dipendeva dalla sua scelta, che ben presto si fece sentire, visto che la mia faccia preoccupata era fin troppo evidente.

"Railey: ma non ti preoccupare Adam, io non accetterò mai di lavorare a Milano, insomma, ormai sono professoressa di Matematica, le scienze non le tocco più da tempo come argomento, e poi ormai noi due ci stiamo già creando la nostra vita insieme, no amore? mi sembra stupido buttare via una vita, solo per una lettera, meglio buttare la lettera non credi?"

Subito questa cosa mi rese felice e sentii che ogni preoccupazione andava sparendo lentamente:

"Adam: ovvio, non credo sia una buona idea accettare, l'hanno inviata troppo tardi, no?"

"Railey: già, allora questa la butto via, ok?"

"Adam: ovvio e subito"

Railey si alzò da tavola e accartocciando la lettera la gettò nel cestino vicino alla scrivania insieme ad altre cartacce e subito tornò a tavola dove mentre mangiavamo le fette biscottate, per tutto il tempo lei mi tenne la mano, come se si sentisse contento di quello che aveva fatto e aveva capito le sue reali priorità, ma mentre buttava via la lettera io non potei non notare due cose, come l'avesse appallottolata e gettata con molta indecisione e soprattutto gli occhi lucidi mentre lo stava facendo.

Siccome avevamo già fatto colazione ci dirigemmo diretti verso la scuola chiacchierando allegramente insieme del più e del meno senza minimamente ripensare alla lettera di stamattina.

Quel giorno Railey dovette entrare per la porta di sinistra siccome alla prima ora aveva una supplenza con quelli della 4^T scientifico, io entrando per la solita porta dove erano raggruppate praticamente tutte le classi del socio psicopedagogico, mi diressi verso le macchinette dove io e Railey ci incontrammo per la prima volta dopo molti anni per prendere una bottiglietta d'acqua.

La vera verità è che la lettera mi aveva stravolto, e mi aveva fatto riflettere, prima di cominciare le lezioni avevo bisogno di dieci minuti per riflettere con me stesso, ma non ebbi neppure quei minuti visto che mentre ero appoggiato con le spalle al muro arrivò Eric con un visto davvero stravolto più del solito e appena mi vide chiese:

"Eric: hai un paio di minuti?"

"Adam: beh, sì cosa succede?"

"Eric: c'è una cosa di cui vorrei parlare, ma ho timore a farlo"

Eric voleva continuare ma non sapeva come farlo, tutto questo imbarazzo e questa paura cominciarono a farmi sospettare di qualcosa, fino a quando non riuscì a trovare le parole per esprimersi e disse con un tono davvero indeciso e mal recitato:

"Eric: non voglio sposarmi, ho paura!"

"Adam: e di cosa hai paura?"

"Eric: e che...la felicità e l'entusiasmo di coppia erano le stesse cose che provavo quando stavo con la mia ex-moglie, e se pure con Eveline finisse male?"

In quel momento Eric era patetico, si stava davvero comportando da studente liceale pieno di dubbi

"Adam: ma cosa cavolo stai dicendo? non vivere di dubbi, vivi di certezze"

"Eric: in che senso?" chiese dubbioso

"Adam: hai il dubbio che possa andare male, ma hai la certezza che sta andando tutto a meraviglia tra di voi due, quindi basati su questa certezza per vivere, non sul dubbio!"

"Eric: hai ragione, ma sono uno che ha divorziato e ho troppa paura ad andare di nuovo a fondo in una relazione fino a sposarmi"

"Adam: dimentica il passato, dimentica la tua ex moglie, come puoi vivere in pace con te appendendoti ancora a certe cose del passato?"

"Eric: io...Adam, non c'è modo che tu possa capirmi stavolta...ho deciso, io andrò da Eveline a pranzo e le dirò che non voglio che sposarmi"

Avrei avuto la tentazione di dare uno schiaffo ad Eric si stava davvero comportando da bambinone, che rabbia che mi faceva venire e l'unica frase che mi venne da dire fu:

"Adam: tu sei l'uomo più stupido sulla faccia della terra, hai idea di cosa significhi che stai con Eveline da un anno, la stessa Eveline che nel passato presentava a noi del bar almeno tre uomini dei sogni al mese? Sai cosa significhi che lei ti ha chiesto di sposarti lei che aveva le mie stesse idee sul matrimonio? Sai cosa vuol dire che ha cercato di migliorare le sue doti in cucina solo per te? Io sfotterò Eveline e la prenderò in giro, ma qui a quanto pare l'unico che la tratta davvero male sei te, e se non capisci quello non sposarla, non farlo non sei obbligato, ma sappi che la ferirai a morte per quello che stai facendo, io vado, ti lascio riflette cretino che non sei altro!"

A quel punto presi la 24ore appoggiata per terra e mi diressi in classe a passo spedito, per via della rabbia; Eric rimase lì a perdersi nei suoi pensieri, la verità è che lo comprendevo a pieno, ma di sicuro tutto ciò non giustificava le sue azioni, era adulto e doveva prendersi le sue responsabilità.

Finalmente arrivai in classe, quella mattina l'atmosfera era abbastanza tranquilla in 2^E e finalmente potei mettermi tranquillo a fare lezione, quel giorno stavo cominciando a spiegare le Emozioni, un argomento che speravo affascinasse la classe, ad un certo punto guardando la classe notai che una ragazza aveva la testa sul banco, era Narciso e credendola addormentata urlai:

"Adam: hey, Fiona, avanti svegliati e prendi appunti, altrimenti se la verifica ti va male inventerò un numero tutto mio che farà media con gli altri e farò di tutto per bocciarti" Fiona non sembrava rispondere e così mi avvicinai a lei, la sua compagna era già lì che cercava di svegliarla e tirarla sù, ma appena mi avvicinai a lei, mi accorsi che stava davvero male con le poche forze che aveva disse:

"Fiona: mi...mi viene da vomitare, devo andare in bagno"

Capii che la situazione era grave, ma non tanto perchè doveva vomitare ma perchè sul suo viso notai delle chiazze giallastre, questa cosa mi fece preoccupare abbastanza, anche se non ero medico, qualcosa sapevo di medicina dato che al liceo avevo un compagno alla quale piaceva imparare da solo certe cose e farsi un auto cultura in tutto, tra le quali soprattutto la medicina.

Subito indicando la sua compagna di banco, dissi:

"Adam: Carlotta, vai a darle una mano"

Il problema era serio da quanto avevo capito, o da quanto mi era apparso di capire.

Appena Carlotta e Fiona tornarono in classe notai che stava un po' meglio, sembrava il problema si fosse placato all'improvviso, così tra i miei sospetti chiesi a Fiona:

"Adam: Fiona, vieni fuori con me, devo parlarti" e mentre lei si alzava io aggiunsi parlando a tutti gli altri:

"Adam: voi intanto studiate qualcosa per l'ora dopo o mettete già a posto gli appunti di oggi nella restante mezz'ora"

Appena io e Fiona uscimmo andammo fuori per parlare, in quanto farlo dentro avrebbe potuto far sentire a qualcun altro ciò che stavo per dire a Fiona; così una volta appartati sul lungo viale per uscire dalla scuola, su una panchina dove ci sedemmo subito Fiona mi chiese:

"Fiona: prof, come mai vuole parlarmi?"

"Adam: dimmi, questa tua nausea e vomito è cominciata oggi?"

"Fiona: no in realtà già ieri"

"Adam: mmm capisco difatti eri assente ieri..."

"Fiona: non è niente di grave prof, non serve che si preoccupi è solo influenza intestinale"

"Adam: Fiona ti sei guardata il viso?"

"Fiona: beh...n..no perchè?"

"Adam: beh hai delle chiazze giallastre che fino a due mesi fa non c'erano per non parlare che la tua pelle sembra davvero liscia e lucida, non credo sia solo per l'età e ti sta venendo una leggera acne sul viso, inoltre quando stavamo camminando fuori ho notato che eri davvero stanca e affaticata per non parlare che continui a toccarti la fronte come se avessi un emicrania"

"Fiona: non capisco, davvero non capisco cosa stia dicendo"

"Adam: Fiona, non è tanto per impicciarmi dei fatti tuoi, ma so bene che tipo di problema hai, e so che non è tanto meno facile parlarne, immagino che lo sai solo te siccome non sei scema e avrai fatto di sicuro delle ricerche per capire cosa ti succede e vari test, no?"

"Fiona: i..io..."

"Adam: tranquilla sono uno psicologo ancora prima di esser professore, fa tutto parte del mio mestiere sentire rivelati certi segreti delle persone e mantenerli tali, tranquilla, sfogati pure, tanto gli altri in classe staranno facendo i cavoli loro e non gli interesserà quando torneremo"

Fiona prese fiato, era normale fosse indecisa se parlarne o meno, fino a quando trovato il coraggio e la coscienza per ammetterlo, disse mettendosi due mani sulla pancia:

"Fiona: s...sono incinta"

"Adam: lo sospettavo, essendo una ragazza immagino che di test per la gravidanza ne avrai fatto più di uno ed erano tutti positivi eh?"

"Fiona: sì"

"Adam: sai già chi potrebbe esser il padre?"

"Fiona: non le dirò mai chi è non ne ho motivo!" disse Fiona arrabbiandosi, ma io tenendo la calma presi un cigarillos, stavo per accenderlo ma poi mi ricordai che vicino a me c'era una donna incinta, così fui costretto a metterlo via e continuare senza il calmante:

"Adam: Fiona non mi interessa chi è, mi basta che tu sia sicura che sia lui e nessun altro"

"Fiona: sì è lui, è di sicuro lui"

"Adam: ok, non immaginavo mi sarebbe mai successo di aver un alunna incinta, mi hai colto alla sprovvista l'ammetto, se posso darti dei consigli è innanzitutto di farlo sapere al tuo ragazzo, fallo ora prima che sia troppo tardi, credimi! in secondo luogo devi dirlo ai tuoi genitori solo quando la situazione sarà ben chiarita col tuo ragazzo e lui sarà d'accordo a portare avanti tutto questo"

"Fiona: perchè?"

"Adam: semplicissimo, i genitori hanno un ruolo secondario nella tua gravidanza, senza il tuo partner ti sarà difficile psicologicamente andare avanti in questa gravidanza, quindi prima chiarisciti con lui, poi con i tuoi e lo stesso dovrà farlo lui con i suoi"

"Fiona: ok, ho capito"

"Adam: in secondo luogo, credo che tu lo debba fare anche perchè non ti sarà possibile venire a scuola giunta al quinto mese di gravidanza, sarebbe meglio tu stia a casa tranquilla e rilassata, ergo pure noi a scuola dobbiamo attrezzarci per farti studiare mentre sarai a casa, o con il numero totali di assenze rischieresti la bocciatura, ma ora passando al lato meno tecnico e quello concreto vorrei dirti un paio di cose: innanzitutto per la nausea, per diminuirla, mangia del limone, se devi mangiare mangia poco e a intervalli brevi, altrimenti la nausea a stomaco vuoto sarà peggiore, sta molto attenta ai cibi acidi fritti, ti consiglio degli yogurt, sono l'ideale per le donne in gravidanza, scrivi il diario della tua gravidanza parlando di ogni singolo giorno descrivendo i miglioramenti e se è successo qualcosa di spiacevole o se sei stata proprio malissimo; in secondo luogo sta attenta a non infortunarti, durante la gravidanza viene rilasciata dal corpo una proteina che ti aiuterà a preparare il corpo per l'espulsione del piccolo ma allo stesso tempo ti renderà molto debole e portata per gli infortuni, non credo di aver molti altri consigli per te, di sicuro devi andare da un medico il prima possibile"

"Fiona: certo prof lo farò"

"Adam: vieni torniamo in classe ormai sarà già quasi suonata"

Mentre stavamo camminando verso l'entrata della scuola sentii che Fiona con voce un po' fiappa disse:

"Fiona: grazie mille, prof"

"Adam: di niente è il mio lavoro" dissi sorridente.


Finita pure la giornata scolastica mi diressi al Bar da Rinos dove mi avrebbe aspettato un bel pranzo meritato; d'altronde, aver aiutato una mia studentessa in difficoltà, mi rendeva orgoglioso di me stesso.

Entrato nel bar salutai tutti in maniera abbastanza allegra ma notai che l'atmosfera non era delle migliori, difatti tutti erano in silenzio e si sentiva dietro la porta Eveline che era in lacrime e stava piangendo, non ero sicuro che lei si fosse accorta che noi tutti la stavamo sentendo; tra i presenti c'erano Kirk, Lars, Demetria e Layla, subito mi sedetti al mio solito posto e chiesi agli altri che silenziosi continuavano a fare quello che stavano facendo prima che entrassi:

"Adam: che le succede?"

"Layla: Eric è passato per di qua prima e l'ha chiamata a parlare in privato, poi è scappato via dal locale"

"Adam: quell'idiota" dissi mentre battei un pugno sul tavolo, notandolo subito sembrò che tutti si riaccesero dal letargo e Kirk chiese:

"Kirk: cosa? che a fatto Eric?"

"Lars: n...n..ne sai qualcosa?"

"Adam: quel deficiente di Eric ha paura di sposarsi e vuole rinunciare al matrimonio, si vede che sarà venuto a dirglielo, di persona, è proprio un cretino quello là"

"Kirk: beh posso capirlo, d'altronde ha già avuto una brutta esperienza da sposato"

"Demetria: ma guarda che ques..." io subito interrompendo Demetria, alzando la voce, in quanto ero incavolato nero, dissi:

"Adam: questo non giustifica il comportamento di Eric, accidenti, devi prenderti le tue responsabilità, o per lo meno esser onesto fin dall'inizio, ma è così stupido che non sta nemmeno capendo quanto Eveline sia cambiata per lui e con lui"

Appena queste parole riecheggiarono per la stanza, Eveline uscì in lacrime da dietro la porta della cucina e disse:

"Eveline: c...cosa ordini?"

"Adam: no non sono io che devo ordinare qualcosa, sei te che devi reagire e ordinare ad Eric di prendersi le sue responsabilità"

"Eveline: ma io non so cosa fare più di questo, ti prego Adam, mi devi aiutare, fallo ragionare"

"Adam: io ci ho già provato! credo che non l'abbia fatto?! tutto il lavoro lo deve fare lui da sé, io non posso fare più di quanto non abbia già fatto stamattina"

"Eveline: io ho paura che non ragioni"

"Adam: è questo il vero problema, la paura, lui ha paura di sposarsi per le sue precedenti esperienze, ma non può a quarant'anni e passa aver ancora paure del genere e comportarsi come un bambinone, cristo!"

Ci fu un attimo di silenzio fino a quando Eveline non chiese:

"Eveline: e io cosa devo fare?"

"Adam: aspettare, non puoi far altro...mi spiace".

Eveline se ne tornò in cucina, ma almeno sembrava che momentaneamente avesse smesso di piangere, così io capendo che forse era meglio pranzare a casa quel giorno dissi:

"Adam: beh, io me ne tornò a casa, mangerò qualcosa lì"

Però ad un certo punto quando stavo per uscire Lars disse:

"Lars: r...ragazzi, devo dirvi una c...co...cosa..."

Mi fermai alla porta e subito mi girai verso Lars che sembrava davvero serio, tutti noi eravamo curiosi di sapere cosa stava per dirci Lars.

"Kirk: hey, che c'è Lars?"

"Demetria: che ti succede?"

"Layla: perchè sei così serio?"

"Adam: Lars?"

Lars prese fiato e sospirò fino a quando non annunciò una cosa che non mi sarei mai aspettato

"Lars: io me ne vado da S..Selice"

La notizia ci scosse a tutti, era strano come Lars, il più giovane del gruppo avesse tutto ad un colpo avuto in mente questa idea del genere, e fu in quel momento che tutti noi cominciammo a domandargli "perchè?"

e lui rispose con molta serenità e calma, addirittura senza balbettare

"Lars: semplicemente, perchè Ronald mi ha insegnato abbastanza cose in punto di morte, e ne ho capite a sufficienza, devo andarmene da Selice, mi sono già iscritto all'università, scienze politiche, a Bologna, dopodomani ho l'esame d'ammissione, ho già un appartamento in affitto lì, voglio studiare, voglio realizzare i miei sogni veri!"

"Adam: ma...ma...come hai fatto a premetterti un università?"

"Lars: ho risparmiato molto negli ultimi tempi"

"Layla: ma perchè così distante, fino a Bologna!"

"Lars: è ovvio il p...p...perchè, la ritengo una delle migliori in Italia, qui a Udine non sembra pro...pr....promettente"

"Demetria: tornerai?"

"Lars: non lo ogni quanto, ma tornerò a farvi visita"

"Kirk: son contento per te, sai? ma quando parti?"

"Lars: oggi pomeriggio e verrò a d...d...darvi un ultimo sa...sa...sa...saluto! ve lo prometto"

Oggi era una giornata troppo strana per i miei gusti, ero stato travolto da troppe notizie e fatti sconcertanti, stavo per impazzire in quel luogo, così decisi di andare a casa, nel mentre che mi accendevo un cigarillos dissi a tutti:

"Adam: io...io ho robe da fare a casa, ci vediamo eh?"

Arrivato a casa, non avevo voglia di mangiare o di farmi il pranzo, decisi solo di buttarmi a letto per riposare, troppe cose stavano succedendo in quel giorno di Dicembre: la lettera, il matrimonio di Eric ed Eveline, Fiona incinta, Lars che se ne va, tutto ciò che mi circondava stava degenerando in un solo giorno, era troppo assurdo per me, avevo bisogno di riposare.

Buttata la testa sul cuscino presi sonno dopo qualche minuto, Railey quel giorno sarebbe arrivata a casa il pomeriggio siccome aveva consiglio di classe fino alle 16.30.

Mentre stavo dormendo, feci uno strano sogno, un sogno che però mi fu rivelatrice.

Mi ritrovai in un salotto molto ben arredato, molto lussuoso direi, ed ero seduto su una poltrona, alla mia destra c'era un focolare acceso, ed ero vestito come quando vado a scuola; alzai la testa e vidi che davanti a me c'era una poltrona che aveva una coperta che sembrava coprire qualcosa che si muoveva, subito avvicinai la mano per togliere la coperta ed ecco che una volta rimossa trovai davanti a me, una persona uguale a me, anzi, ero io, subito dissi con tono molto sorpreso:

"Adam: t...tu chi sei? anzi cosa sei?"

"???: io sono te, ma tranquillo è tutto un sogno, sono diciamo...potrei chiamarmi la tua coscienza se vogliamo, piacere" disse tendendomi la mano, sembrava troppo pacifico per esser il mio alter ego più interno o la mia coscienza e subito scostandomi la sua mano di torno dissi con tono agitato:

"Adam: tu cosa vuoi?"

"Adam 2: diciamo...che voglio aprirti gli occhi"

"Adam: e su cosa vorresti aprirmi gli occhi?"

L'altro Adam cominciò a ridere e disse con voce quasi maligna:

"Adam 2: voglio farti aprire gli occhi su Railey"

"Adam: lei cosa c'entra?"

"Adam 2: voglio parlarti della lettera che ha ricevuto oggi, e dirti che stai sbagliando a ignorare tutto questo e dire che per lei è meglio non accettare"

"Adam: ma che cavolo dici, è chiaro che per lei è meglio non accettare, ormai si è costruita un'altra vita, sta bene insieme a me!"

"Adam 2: dici? tu credi stia davvero bene con te dopo che per colpa della vostra relazione lei non ha potuto realizzare il suo sogno più grande?"

Mi stava lentamente mettendo con le spalle al muro, la mia poltrona cominciò a indietreggiare verso il muro, molto lentamente, e la sua avanzava sempre di più e sembrava non avessi modo nemmeno per scendere dalla poltrona, era chiaro, stavo avendo uno scontro con me stesso nel mio sogno, era tutto troppo assurdo per me.

"Adam 2: Come puoi tu dire se lei è veramente felice o meno quando il suo sogno è stato distrutto oggi? hai visto le lacrime e l'indecisione quando stava per buttare la lettera, le hai viste pure te, ma te ne sei fregato, Egocentrico che non sei altro, non te ne frega niente dei suoi sentimenti, ti basta averla vicino, sei un vero egoista, solo perchè l'hai persa anni fa e con quella lettera hai paura di perderla di nuovo, sei un ostacolo per lei"

La poltrona continuava a indietreggiare, subito decisi di rispondere alle sue accuse:

"Adam: no, non è vero, è chiaro fosse indecisa, so bene che è il suo sogno, ma so che è onesta perchè fin da quando ci siamo rincontrati ha subito cercato di risistemare la nostra relazione, se le sarebbe davvero importato di realizzare i suoi sogni avrebbe saputo quanto le avrebbe fatto male quando un giorno del genere sarebbe arrivato!"

"Adam 2: stupido! lei ormai si era dimenticata totalmente di quel lavoro e di quella lettera"

"Adam: appunto, ha cambiato i suoi sogni, ormai il suo sogno è di stare con me e vivere insieme felici come una coppia!"

La mia poltrona stava cominciando ad avanzare e la sua stava lentamente indietreggiando, stavo recuperando terreno.

"Adam 2: come fai ad esserne così sicuro?"

"Adam: ci amiamo, semplice!"

"Adam 2: tu non hai capito niente di lei, non è affatto cambiata da anni fa, reprime ancora le sue emozioni per paura e te nemmeno te ne accorgi, anzi la stai solo aiutando nel suo gioco il vero stupido sei te, lei si sta ferendo da sola e tu da bravo marito cosa fai? prendi il pugnale con la quale si infilza e le dai una mano a infilzarselo solo perchè ti fa comodo"

"Adam: ma che diavolo farfugli?"

La sua poltrona cominciò a tornare in avanti e io stavo indietreggiando di nuovo verso il muro che si faceva sempre più vicino.

"Adam 2: sto dicendo che devi darle una mano a togliersi il pugnale, farla tornare in qua e fare in modo che se ne vada a Milano per lavoro, quello è il suo vero sogno e il suo vero destino"

"Adam: ognuno si costruisce il suo destino ed è libero di farlo come vuole, no?"

"Adam 2: vero, ma te sei veramente in grado di sapere cosa è meglio per lei? sei in grado di dirlo dopo che l'hai tenuta lontano per un mese e ti sei riavvicinato a lei solo per pietà durante l'incidente? dopo che è stata lei con la sua mano in quell'ambulanza a farti capire che tu stavi sbagliando? vedi, lei con quella mano ha sbagliato, esattamente come te stai facendo ora con lei, la verità finale in poche parole? Stai distruggendo il futuro di Railey solo perchè sei un egoista che vuole tutto per sé e non riesci nemmeno a dare ciò che vuole a Railey, non ci tieni a lei per davvero!"

Ormai la poltrona stava per toccare il muro, sentii un tonfo, credevo fosse il muro, credevo di aver perso contro me stesso, contro la mia coscienza, ma girandomi vidi che non avevo ancora toccato il muro; guardai dietro la poltrona e vidi che c'era Ronald che stava tenendo la poltrona e mi stava spingendo in avanti

"Ronald: che fai? gli dai ascolto? stupido! ricordati cosa ti ho detto in ospedale, devi vivere felice con Railey, anche se infrangerai un suo sogno lei ti ama, alla fine con l'amore si supera ogni cosa, non fare di nuovo l'errore di ascoltare l'Etica, lascia perder l'Etica una buona volta e ascolta il tuo vero te stesso con quello fasullo contro la quale combatti!"

"Adam: Ronald? Hai ragione!"

La mia poltrona ricominciò ad avanzare, ma più velocemente di prima, sentivo che ora avrei vinto

"Adam: anche se tu sei me stesso, non saresti tu quello che dopo soffrirà per l'addio, sarei l'unico a versare lacrime per Railey, io so cosa è meglio per lei, perchè anche lei sa cosa è realmente meglio per lei e me lo fa capire sempre! te sei l'Etica, io sono l'Egocentrismo? no, io sono la Ragione del mio essere, te non sei in grado di capire cosa provo realmente per Railey, si è vero la amo e so quanto le fa male non poter accettare quel lavoro, ma il destino si cambia e ormai la strada è a senso unico quella che io e lei abbiamo preso, questa strada la stiamo decorando con fiori a destra e a sinistra, si sta riempendo di speranze reali, nessuno abbandonerebbe a meta ciò che sta facendo solo per tornare indietro e prendere una strada che ha pensato di prendere, se Railey piangerà allora sarò il suo fazzoletto, se Railey sorriderà sarò la luce che si rifletterà ne sul sorriso, se Railey annegherà sarò il salvagente che la salverà, se Railey morirà sarò il suo cuore per farla tornare in vita e tutto questo perchè la strada l'abbiamo presa insieme e lei è d'accordo"

La poltrona dell'altro me stava per toccare il muro quando disse:

"Adam 2: dimmi...se lei cambiasse strada, la seguiresti?"

"Adam: che?"

"Adam 2: se lei andasse a Milano e accettasse il lavoro te andresti a Milano abbandonando tutto ciò che hai costruito intorno a te a Selice, gli amici, i tuoi alunni, abbandoneresti tutto solo per seguire una donna, ne avresti davvero il coraggio te che hai voltato le spalle a tutti negli ultimi vent'anni? te che sei abitudinario come nessun altro, te che con il tuo fare malinconico e romantico hai appena rovinato la vita a Railey per sempre impedendola la realizzazione del suo sogno?"

Ronald continuava a spingere la poltrona e io non sapevo cosa rispondere, così non mi restò che esser onesto con me stesso e dissi:

"Adam: No..."

A quel punto come un missile la mia poltrona fu scaraventata contro il muro che ormai era distante, ma non lo toccai ancora del tutto, mancava davvero poco e sembrava che Ronald non voleva cedere a darmi una mano.

"Adam 2: e sai un'altra cosa caro Adam? te non l'hai nemmeno perdonata per davvero per quel giorno in tribunale vent'anni fa, hai solo finto per amore, esatto, appena hai rivisto i capelli arancioni di Railey, sin dal primo momento in realtà ti eri innamorato una seconda volta e sei diventato cieco, diventando meno obiettivo e prendendo ciò che tu chiami Ragione e sei diventato uno sporco bastardo che come una sanguisuga hai succhiato tutto ciò che Railey aveva per saziare l'amore che ti mancava, sei stato dominato dall'Ipocrisia e dall'Egocentrismo, questa è la verità, sei stato falso fin da quando hai fatto pace e non sei nemmeno in grado di ammetterlo ora con te stesso, sei una vergogna"

"Ronald: che diavolo sta dicendo? non ascoltarlo, i tuoi sentimenti son veri, lo vuoi capire? Sei cambiato veramente, ti sei innamorato ma hai fatto tutto con coscienziosità non sei stato ipocrita"

"Adam: no...ha ragione lui...sono stato per davvero ipocrita...non ho ancora per davvero perdonato Railey..."

"Ronald: no..."

"Adam 2: ma ormai è troppo tardi, ora smettila di giocherellare con la tua mente e fa ciò che devi fare"

All'improvviso la poltrona si schianto con violenza contro il muro, Ronald scomparì e io caddi dalla poltrona svenuto, ma prima di risvegliarmi sentii la mia voce più interna che disse:

"Adam 2: hai perso, ora fallo prima di fare altri errori, mi fai davvero schifo..."


A quel punto mi alzai, quel sogno mi aveva aperto gli occhi e capii quanto in realtà c'è stato poco di buono in tutto quello che ho fatto con Railey, era vero, il mio alter ego aveva ragione, e dovevo fare ciò che era giusto, così presi la lettera che Railey aveva gettato e aprendola vidi che il foglio era bagnato alla base, c'erano due chiazze d'acqua, sembravano lacrime.

Nello stesso momento Railey entrò dalla porta e mi disse tutta allegra

"Railey: ciao amore, com'è andata oggi?"

Io non risposi, misi la lettera sul tavolo e le dissi:

"Adam: dobbiamo parlare noi due"

Railey non sembrava aver capito cosa stava per succedere e disse molto tranquillamente:

"Railey: ok aspetta che mi cambio"

"Adam: no! non ti cambiare, ascoltami ora!" dissi con tono davvero scorbutico e rabbioso

Railey si fece taciturna e mi fissava fino a quando non incominciai a parlare.

"Adam: io ti lascio, non voglio continuare questa relazione, vattene da questa casa e subito!" dissi urlando a gran voce e con occhi colmi di rabbia e subito Railey disse:

"Railey: c...che cosa?"

"Adam: semplice, hai tempo fino a stasera per portare via tutto da questa casa, far le valigie e andatene di qui, non ti voglio più rivedere!"

"Railey: ma che stai dicendo?"

"Adam: Ho detto che è finita, smettila, vattene, fa i bagagli, allora? falli!"

"Railey: ma che ti è successo..."

"Adam: ho solo capito che non ti amo, non ti ho mai amato, ho solo finto per pietà quando eri in ospedale, ho solo cercato di ricostruire qualcosa che ormai era già rotto tra di noi da ormai troppi anni per esser ricostruito, la verità è che non ti ho mai perdonata per quel giorno in tribunale, non so perchè abbia detto che ti perdonavo, che idiota che sono stato, solo al pensiero di ricostruire qualcosa tra di noi, son stato un vero idiota"

"Railey: capisco..."

Stavo per uscire in modo tale da darle il tempo di fare le valigie quando mi avvicinai a lei con in mano la lettera e le dissi:

"Adam: fammi un solo favore prima di andartene dalla mia vita, vai a Milano accetta questo lavoro, ti scongiuro fallo per me e per te!"

"Railey: sì..." disse con un volto davvero cupo e rattristato come non mai.

Stavo per andarmene quando lei mi prese per dietro il collo e voleva baciarmi ma io girando la testa a lato per non avvicinare le mie labbra alle sue dissi:

"Adam: no"

"Railey: hai ragione, meglio di no, scusa era inopportuno"

Ero sull'uscio della porta, avevo in tasca portafoglio, chiavi e il cellulare quando Railey disse:

"Railey: Adam..."

"Adam: sì?"

"Railey: grazie...per tutto il tempo che abbiamo passato insieme..."

"Adam: grazie anche a te, mi hai reso una persona nuova...ma a quanto pare questa nuova persona non fa per me"

Stavo per chiudere la porta quando lei mi chiese un'ultima cosa:

"Railey: aspetta...dimmi una cosa..."

Subito mi girai verso di lei e aspettai di sapere la domanda fino a quando con le lacrime agli occhi lei mi chiese:

"Railey: cosa ti ha detto realmente Ronald quella sera, sì onesto!"

"Adam: beh...mi aveva detto che dovevo vivere felice con te una volta per tutte e tenerti sempre vicino"

"Railey: e allora che stai facendo ora?!"

"Adam: La cosa giusta, Ronald si sbagliava a quanto pare"

A quel punto chiusi la porta, ma mentre camminavo per il corridoio sentii riecheggiare gli urli e le lacrime di Railey, e fu a quel punto che io accasciandomi vicino all'ascensore scoppiai in lacrime pure io, sapevo che tutto questo mi avrebbe fatto male, ma non avrei mai immaginato di sentire di nuovo le lacrime scendere dall'occhio e il dolore all'interno del mio corpo tornarmi dopo 20 anni, l'ultima volta che piansi per amore fu quando mi trascinarono in prigione e io dovetti dire addio all'amore della mia vita, ma a quanto pare non avevo ancora pianto abbastanza per la mia Railey, ed è così che mentre mi stavo dirigendo verso il Rinos per consolarmi bagnavo le mie scarpe con le lacrime mentre ero disteso per terra vicino a quel freddo ascensore che era l'unica cosa vicina a me in quel momento.

Arrivato al Rinos l'atmosfera era di adii pure la infatti, Lars era già pronto per partire quando io entrai.

Appena tutti mi videro con gli occhi rossi subito pensarono che fosse per Lars e così ne approfittai per non far venire dubbi a nessuno e dissi ridendo:

"Adam: se devo esser onesto mi mancherai Lars" conclusi tornando a ridere in modo tale da coprire i miei occhi che precedentemente avevano pianto tanto quanto una cascata.

Lars se ne uscì e io decisi di seguirlo in ultima per dirgli una cosa che ora mi sembrava il caso di dire.

"Adam: Lars, aspetta!"

"Lars: sì Adam?"

"Adam: sai perchè ti ho sempre odiato?"

"Lars: no..."

"Adam: beh perchè sei giovane e stavi distruggendo il tuo futuro, inoltre mi hai pure fregato il giornale che stavo per prendere il giorno che ci incontrammo...ma ora stai realizzando il tuo futuro come si deve, costruisciti un vero futuro, vai a studiare e diventa ciò che vuoi essere nella tua vita e non farti fermare da nessuno, combatti anche contro te stesso se sarà necessario, come ho fatto io"

Lars mi venne incontro e mi abbracciò, io ricambiai per una volta tanto, il biondo mi disse:

"Lars: grazie Adam, grazie davvero! sei un vero amico per me!"

"Adam: sei giovane ne avrai ancora a miliardi di amici veri...ora vai o perdi il treno ci rivedremo, se torni a Selice passa pure per casa mia, ok?"

"Lars: s..sì"

Stavo per tornare al bar quando mi venne in mente di dire un ultima cosa a Lars:

"Adam: e quando tornerai, non voglio più sentirti balbettare nemmeno uno sciogli lingua, chiaro?"

Quella giornata era davvero stata pesante per me, rientrato al bar tutti notarono le mie lacrime di prima e ovviamente chiesero spiegazioni siccome avevano intuito che non erano per Lars.

Per farvela breve fui costretto a vuotare il sacco su Railey, quel giorno c'erano tutti, persino Paul che non si faceva vedere da molto tempo per via di Demetria, ovviamente tutti mi urlarono contro e mi chiesero spiegazioni, io diedi spiegazioni e riuscii a difendermi dalle accuse grazie alla Ragione dell'Etica.


Tornato a casa ormai era sera tardi, tutte le cose di Railey erano sparite, lasciando un grande buco in casa oltre che dentro di me.

Mi preparai la cena condendo una minestra con altre lacrime per poi concludere la serata andando a letto presto, tornando su un letto con le lenzuola sporche e un solo cuscino, ma per quella notte decisi di usare quello di Railey per sentire ancora il suo profumo.


Il giorno dopo andare a scuola mi sembrò davvero strano senza Railey, soprattutto perchè seppi che era stata assente, solo più tardi scoprii che si era già licenziata quella mattina e che fino a quando non avrebbe sistemato tutto per andare a Milano stava da sua madre per un breve periodo di tempo, pranzai a casa perchè non volevo farmi vedere da quelli del Rinos, e il pomeriggio feci la spesa da Gaetano che quando mi vide chiese:

"Gaetano: signor. Navarre, che le succede?"

"Adam: niente, Gaetano, ci vediamo la prossima settimana, arrivederci"

Gaetano subito disse a Robert

"Gaetano: certo che oggi era strano, no Robert?"

"Robert: quella era la faccia di un cuore infranto Gaetano"

"Gaetano: capisco..."

Mentre ero per strada incontrai pure Gerrinton che a testa bassa senza fermarsi mentre fumava un cigarillos disse:

"Gerrinton: mi spiace..."

"Adam: succede figliolo...succede"

A quanto pare la notizia si era sparsa davvero in fretta pure a scuola, tutti sapevano che Railey se n'era andata dopo che io l'avevo mollata, e alcuni professori si accanirono pure contro di me per questo motivo, ma tutto ciò non sarebbe ancora successo, oggi era solo il giorno dopo l'addio.

Ormai il solo stava tramontando e io decisi di fare un salto al Rinos per sconsolarmi fumandomi qualche cigarillos e bevendomi un caffè.

Nessuno mi parlava, soprattutto perchè la mia faccia era in stato pietoso come non mai , quindi non avevano proprio coraggio e ne sapevano cosa dirmi.

"Paul: beh io ora devo andare, ci vediamo Eveline"

Poi Paul mi si avvicinò, mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise, non ne capii mai il motivo, ma tutto questo mi diede davvero fastidio e dissi:

"Adam: non dire una parola..."

A quel punto pure io uscii insieme a Paul, solo che mentre lui se ne tornò a casa io mi misi per terra sotto la tettoia del Rinos, a fumare in santa pace senza gli sguardi strani degli altri.

Quello era lo stesso punto dove due giorni dopo io e Railey ci chiarimmo e poco più in là in quella strada che avevo di fronte ci baciammo dopo molti anni.

Tutto ciò mi rendeva troppo triste e presi un altro cigarillos, ma mentre me lo accendevo con un fiammifero venne fuori Layla che mi chiese:

"Layla: posso?" indicando per terra, voleva sedersi vicino a me e io in tutta risposta dissi:

"Adam: è un po' sporco ma siediti pure se ti va"

Layla ed io restammo in silenzi per un po' fino a quando lei per prima dopo essersi schiarita la voce con un colpo di tosse mi chiese:

"Layla: come ti senti oggi?"

"Adam: male, come ieri e come domani, fino a chissà quando"

"Layla: beh sai cosa ho pensato io appena ho sentito dire che tra te e Railey era finita?"

"Adam: no..."

"Layla: che forse questo è il tuo nuovo inizio gettare il passato e smetterla di legarsi sempre a quello"

"Adam: che vuoi dire"

"Layla: guarda al futuro"

Ci fu un breve silenzio fino a quando lei mi prese per dietro il collo e mi bacio con un immensa passione, era un bacio diverso da quello che io e Railey ci scambiavamo sempre, diverso dal nostro primo bacio, questo era così caldo, sincero, e quasi meno forzato oserei dire.

Non so perchè ma mentre baciavo Layla, nemmeno per un secondo mi venne in mente di respingerla, fino a quando lei sciogliendo il bacio disse:

"Layla: guarda al futuro Adam, ma guardiamo insieme"

Detta questa frase Layla se ne andò verso casa lasciandomi solo a pensare.

"Adam: in un anno sono successe troppe...e se c'è una cosa che ho imparato è che le donne sono più complicate del previsto" poi guardando il cigarillos che avevo in mano dissi:


"Adam: Forse sei persino meglio tu di una donna, sei silenzioso, mi rilassi, ho avuto una relazione più lunga con te che con una donna, hai un buon odore, un buon sapore, mi aiuti a calmarmi e...beh te di sicuro non ti comporti in maniera bizzarra, perciò...grazie"


Sapete, navigare nel mare è un po' come la vita, non puoi saper cosa incontrerà la tua barca sulla quale viaggi; ci sono sassi, mulinelli, cascate, tronchi d'albero, ripide e molto altro; ma la cosa spiacevole è quando le incontri tutte quante insieme in una sola volta, e devi usare tutta la tua abilità da rematore per schivare ogni ostacolo, esattamente quello che io con successo ho compiuto oggi, salvando la mia vita da un nuovo crollo...o almeno è quello che ho cercato di fare.






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"Note Finali dell'Autore: Bene, eccoci arrivati al finale tanto atteso! 

Per queste ultime note d'autore voglio dire due cose, innanzitutto, i ringraziamenti che devo dare ai:

Rencesitori, Lettori, Sostenitori e Aiutanti della quale non faccio troppi nomi perchè siete...TROPPI! compresi interni di Efp ed Esterni (scusatemi)  

Vi annunciò che la creazione della seconda seria ora è ufficiale visto che vi ho lasciati con troppe domande: Come finirà tra Paul e Demetria? Si sposeranno Eveline ed Eric? Come andrà avanti la gravidanza di Narciso ovvero Fiona?  Il destino di Lars all'università qual'è? e tornerà a Selice prima o poi? Come andrà tra Layla e Adam? Tutto questo avrà risposta solo nella seconda Serie, ne prima ne dopo

Come secondo regalo voglio spoilerarvi senza pudore tutti i finali che ho ideato per Adam!

1) Adam riceve la lettera da un istituto di psicoterapia di Milano e sarà lui ad andarsene nonostante le mille pressioni fatte dagli amici per non farlo andare via e Layla non avrebbe mai baciato Adam; invece Railey ed Adam si sarebbero dati un addio mentre il treno era in partenza per Milano

2) Adam e Railey si sposano dopo mille indecisioni, ma nella prima serie si conclude con il matrimonio e nella seconda si sarebbe parlato di La Vita in Famiglia Secondo Adam Navarro

3) In realtà si scopriva che tutto ciò che era successo, era avvenuto nell'immaginario di Adam che sentendo la voce di una donna alle macchinette nel primo capitolo l'aveva scambiata per Railey, ma in realtà non era lei e lui si era immaginato solo cosa sarebbe successo ora che lui credeva che lei sarebbe tornata a Selice, invece la seconda serie avrebbe parlato di come sarebbero andate le cose della prima serie senza Railey

4) Un finale simile al terzo solo che  si scopre che dal capitolo 5 quando Adam è andato in ospedale, tutto ciò che era successo poi era un sogno e che in realtà Railey era morta durante l'operazione

5) Adam si ritrovava nell'ultimo episodio che tutte le ragazze del Rinos si erano innamorate di lui per vari avvenimenti dal capitolo 13 in poi

6) Solo alla fine Railey ed Adam avrebbero fatto pace e sarebbero ritornati amici e nella seconda serie si sarebbero messi insieme, ma nella prima avrebbero frequentato vari partner (questo in realtà è il primo che ho pensato) ma il punto era fare una storia da due punti di vista quello di Railey e quello di Adam

7) Si scopriva che Railey era incinta e che Adam era indeciso se restare con lei e portare avanti la gravidanza o scappare addirittura da Selice perchè temeva il futuro

8) Adam veniva citato in tribunale sotto l'inganno di una studentessa che era cugina di Freddy, veniva citato in tribunale per pedofilia, ma non sapevo come tirarlo avanti un finale del genere e come far accadere tutto, inoltre non avevo idee di come farlo cadere nella pedofilia nemmeno con che inganno, ma il tutto si sarebbe concluso con lui che ritornava in carcere dopo 20 anni di libertà

9 e ultimo) Si scopriva che Adam in realtà soffriva di allucinazioni e che per tutto il tempo non aveva mai visto realmente Railey e il tutto si conclude con lui che finisce in un istituto psichiatrico, ma...non avrebbe retto come trama visto dov'ero già arrivato, avrei dovuto riscrivere mezzo racconto quindi l'ho cestinato due minuti dopo averlo ideato.

Questo è tutto gente, spero che attenderete con pazienza la seconda serie di Adam che uscirà verso Natale circa, spero proprio PER NATALE! ma tranquilli che voi che amate il personaggio sto già pensando a fare una raccolta di racconti one-shot dove Adam col suo cinismo incazzoso parlare di cosa ne pensa lui riguardo qualcosa, racconto che chiamerò: Secondo Adam Navarro e ogni capitolo sarà del tipo: "Le Poste Secondo Adam Navarro" "Le Religioni Secondo Adam Navarro" ecc...

Ancora grazie a tutti e spero che il finale non vi abbia messo TROPPA tristezza, perchè a me un casino, non solo per come è finito ma perchè è finito, mi son divertito un casino a scrivere "La Vita Secondo Adam Navarro" e spero voi abbiate amato leggerlo.

Spero che un giorno diventi un telefilm XD.




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Copia incollate questo Link in alto per proseguire nel mondo di Adam e leggere il seguito del primo racconto: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=871711&i=1
  
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