ultimo capitolo deeper than any gameeee T_T
Deeper
Than Any Game
#7:
Your bill must be paid.
L'infermiera
Joan Smitherson sbuffò.
Sarebbe
dovuta rimanere seduta a quel bancone fino alla fine del mese.
E
il mese era gennaio.
E lei odiava il turno invernale, realizzò per l'ennesima
volta, soffiandosi sulle mani fredde.
Non
succedeva nulla di interessante. Era anche fine
gennaio, quindi non poteva nemmeno sperare nei visitatori con
le loro stravaganti scatole di cioccolatini per festeggiare Capodanno
con i parenti ricoverati... Si era trastullata spesso, nelle ore
noiose, a vedere quale fosse la confezione più particolare,
Ma
era anche positivo che non accadesse niente di interessante,
perchè ciò voleva dire che non c'erano emergenze
o pazienti in crisi.
Joan
Smitherson si alzò e prese a fare su e giù per il
corridoio, per sgranchirsi le gambe, sempre più pesanti man
mano che scorrevano gli anni.
Fu
mentre passava davanti alla porta che avvertì rumori confusi
dall'altra parte.
Un
istante dopo i doppi battenti si spalancarono con foga e l'infermiera
Joan Smitherson venne quasi travolta da una folla di tre persone: tra
queste l'infermiera Aden, che trotterellava per stare al passo con
l'uomo che spingeva la sedia a rotelle, sopra la quale stava
abbandonata una donna, robusta e sofferente.
Joan
Smitherson si precipitò alla sua postazione dietro il
bancone e quelli la raggiunsero poco dopo.
-Hanno
bisogno di...- cominciò la Aden, ma l'uomo la
coprì urlando.
-Una
sala... Vogliamo una sala...
Si
chinò su sè stesso per un attimo e riprese fiato.
-Una
sala operatoria?
L'uomo
scosse freneticamente la testa, premendosi sul cuore una mano coperta
di sbiadite tracce di ustioni.
-No,
andale, una
sala parto! Pronto,
pronto!
La
donna dietro di lui emise un verso sofferente e Joan Smitherson si
sporse a fissarla. Non era robusta, era incinta. E, a
giudicare dal viso delicato e pallido, dagli occhi a mandorla contratti
per la sofferenza, sembrava proprio sul punto di dare alla luce.
-Vai
a chiamare il dottor Clyde- ordinò Joan Smitherson alla
Aden; e mentre quella si allontanava lei mise mano al telefono per
chiamare la dottoressa Lames. Nel frattempo l'uomo aveva ripreso a
parlare, agitatissimo.
-Entonces, tenemos esta sala,
sì?
-Attenda
un momento- Joan Smitherson parlò con voce serafica,
cercando di calmarlo; invano.
-Tendrìan que tener un paritorio, hay un niño,
un niño tiene que nacer, es mi hijo, mi...
Quand'ecco
provenire, alle sue spalle, la soave e melodiosa voce della moglie.
-BURROMUERTO!
Soave e melodiosa voce?
Un ringhio, piuttosto.
Con
la cornetta ancora attaccata all'orecchio, Joan Smitherson vide l'uomo
deglutire e gettare un'occhiata dietro di sè. Una mano lo
agguantò per il bavero e lo trascinò dritto
davanti al visto della donna in carrozzella, la quale sembrava
decisamente irosa.
-Smettila all'istante
di parlare spagnolo e trova all'istante
una sala parto, o dolori del travaglio
ti sembreranno ben poca cosa in confronto a quello che ti
farò io...
La
porta del corridoio si spalancò e comparvero l'infermiera
Aden, il dottor Clyde e la ricercata dottoressa Lames. Joan Smitherson
schiaffò giù la cornetta non appena li vide e
osservò Alejandro e Heather allontanarsi con i medici. Lei
aveva cominciato a urlare.
Alejandro
e Heather. Erano passati tanti, tanti anni... Non avrebbe mai pensato
di rivederli.
Avvicinandosi
cautamente alla porta socchiusa della camera 850 Joan Smitherson si
concesse qualche secondo per osservarli, prima di entrare.
Lui,
coperto di segni di ustioni e cicatrici varie, era decisamente
inconfondibile; i capelli erano ricresciuti a formare una corta zazzera
dai ciuffetti ribelli che gli coprivano la fronte. Stava accanto al
letto, in piedi, senza più fatica e anche sul suo viso non
c'era più traccia del dolore che l'aveva perseguitato giorno
e notte durante il periodo della riabilitazione... dolore che
però sembrava sparire ogni volta che Heather lo veniva a
trovare. La stessa Heather che, al momento, stava a letto, mezza
sdraiata, con i capelli più lunghi e qualcosa nei profondi
occhi cenere che esulava dall'acidità di cui Joan Smitherson
si ricordava. Anche se ce n'era ancora, certo.
A
proposito di acidità... al momento ne stavano volando
fiumane, in quella camera. Heather fissava inviperita Alejandro,
sbraitando a voce bassissima per non svegliare il piccino che dormiva
nelle braccia del papà.
-Juan?!? Tu stai
scherzando. Non chiamerei mai, mai e poi mai mio figlio Juan. E'difficile
da dire ed è decisamente orrido come nome!
-Parli
proprio tu, che volevi chiamarlo Grimilde, se fosse stato una bambina. Grimilde, increìble!
-Grimilde
era una donna dalla mente eccelsa- puntualizzò lei -E
comunque non si chiamerà Juan. Ficcatelo in testa.
-Mi
oppongo.
Heather
strinse gli occhi stizzita. Poi le due fessure scintillarono di una
luce malvagia.
-Alejandro?
-Che
c'è?
-Sai
che devo ancora farti pagare quel fatto delle convulsioni finte?
Lui
la fissò con disappunto.
-E
quindi?
-E
quindi, per scontare la tua colpa, tu lascerai che sia io a decidere il
nome del bambino.
Joan
Smitherson vedeva chiaramente che Alejandro voleva apparire arrabbiato:
ma dopo parecchi istanti desistette e si sciolse in un sorrisetto
ammirato.
-Sapevo
che non te ne eri dimenticata...
-E'ovvio
che la tenevo da parte per occasioni simili- sorrise perfidamente
Heather. Scuotendo appena la testa, Alejandro si rivolse al bambino tra
le sue braccia:
-Siamo
rovinati, piccolo.
Joan
Smitherson sorrise, prima di entrare definitivamente. Come famiglia
quella doveva essere prevalentemente sola, visti i caratteri di quei
due. Oppure aveva attorno tonnellate di persone, attratte dalla loro
vecchia fama... persone che venivano prontamente usate, ma quelli erano
dettagli. Una cosa era certa: come famiglia si supportavano a vicenda,
riuscendoci splendidamente. Aveva quasi paura per il piccolo e di come
sarebbe venuto su, ma la scacciò. Sarebbe cresciuto bene,
con due genitori ormai cresciuti anche loro; due genitori la cui
connessione, in passato più
profonda di qualsiasi gioco, ora sarebbe stata più profonda di
qualsiasi cosa.
-Fine-
Oddio.
L'ho finita. T.T
E
ora come faccio io senza questa fanfiction? Mi appassionava... D:
Sono
contenta solo di non dover più scrivere di Joan Smitherson.
Non la sopportavo, ecchessacrapadella!
Però... è finita.
Ora piango :(
*si
riprende in qualche modo*
Ebbenamente?
Piaciuto quest'ultimo capitolo? ^^ Siete delusi? Siete felici?
Spero
che siate contenti/e. Perchè voi, con le vostre splendide
recensioni, mi avete dato un'energia e una voglia folle di continuare
questa storia *________*
Passiamo
ordunque ai ringrassiamenti *____*
-Grazie
ai lettori di questa cosetta talmente tanto AxHosa che ogni capitolo
cominciava con una frase delle canzoni da loro cantate nella terza
stagione (a parte il capitolo 3 :P). Ve n'eravate accorti, nevvero? ^__^
-Grazie
alle 2614 visite totali di questa storia *no, dico, 2614! E non
abbiamo contato quelle future! Volete farmi emossionare? *______* *
-Grazie
alle 12 persone che l'hanno messa nei preferiti (siete oltremodo
splendidi!): Anna_98, Court_And_Heather_Debby,
Il Saggio Trent,
Karly_chan, KiA99_LiZzY15, Lily_Heather, Roxy_rock5, sailor marty TD, Seagirl, VascoNvolta Sally, XxKaLeIdOnxX e _Courteth_.
-Grazie
alle 15 persone che l'hanno messa nelle seguite (anche voi :D):
annie97, celiane4ever, Didyme, Eastre, Frankie99, Heavenly, Il Saggio Trent, irytvb, Kay93, lisathebest, Luna95, Nackros, sailor marty TD, TotalDrammina e XxKaLeIdOnxX.
-Grazie
alle 2 persone che l'hanno messa nelle ricordate (anche voi :D):
wwwheather
e XxKaLeIdOnxX
-E
soprattutto, GRAZIE a chi ha recensito! Grazie, splendidissime persone!
Siete state parte integrante di questa storia ;)
Vi
adoro incondizionatamente, sappiatelo, e spero di rincontrarvi nei miei
prossimi lavoretti :D
Oh,
questo mi porta alla... Pubblicità!
:D
(Di
solito non la faccio, ma voi siete tanto cari *__*)
Allora!
-Ti
è piaciuta questa fanfiction?
-Ne
vorresti per caso un'altra?
-Hai
lo stomaco sufficientemente forte e forza mentale stabile per seguire
un'altra volta la Pirata?
And so stay tuned on my
account! ^______^
Nel
mio contorto cervello sono infatti in preparazione 3 long-fic :)
-una
TxG ricca
di musica e malintesi;
-una
DxC da
tenervi sulle spine e da farvi mangiare costantemente le unghie;
-e
(forse) una Nizzy
piena di suspance e dramma!
Tutte
ricche di dolcessa e colpi di scena ma anche sacrosanta
imprevedibilità! State sempre parlando di me, ricordatevelo
;)
E
non è certamente certo che finiscano tutte e tre bene ^^"
Quindi... sta a voi :D Se volete le pubblico. Se non volete non le
pubblico. U_U
A
presto, se lo vorrete,
Vostramente
vostra, PIRATA!
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