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Moment
number three – Alchemy
A
contatto con le sue sapienti dita, Francesca perdeva letteralmente il
controllo di se stessa; non le importava più del contratto
che
avevano stipulato anni prima, nella sua mente ogni regola era stata
infranta per una buona ragione.
Francesca
rise improvvisamente di gusto poiché Maxwell, senza volerlo,
conosceva i suoi punti critici – era così
vulnerabile sulla linea
che disegnava il suo collo, perché continuava ad indugiarvi?
«Oh,
Francesca...»,
e lei sussultava, stupidamente, nemmeno le avesse confessato di
amarla e di non poter immaginare il resto della sua vita senza di lei
– perché, poi, si lasciava sopraffare
così dall'immaginazione?
«Maxwell»,
ridacchiava, infilando le dita tra i suoi capelli.
«Ehm,
ripasso dopo a pulire?»
E,
ovviamente, qualcosa doveva sempre interromperli; Maxwell assunse un
atteggiamento decoroso in meno di un secondo e lei, invece,
lanciò
un'occhiata torva all'invadente maggiordomo.
Niles
se ne stava sulla soglia della porta, uno straccio in una mano ed uno
spray nell'altra, sembrava avesse appena compreso di aver commesso un
grossolano errore.
«Francesca
stava solo... solo...», Maxwell tentava
di trovare le parole
più appropriate, indicando con scatti nervosi la camicetta
della
tata ed intimandole telepaticamente di abbottonarla.
«...
Pulendo la sua scrivania, signore?», obbiettò con
sarcasmo il
maggiordomo.
Francesca
si issò in piedi, si avvicinò al domestico con
sguardo indignato e
rispose di rimando: «E l'avrei lucidata per bene, se solo non
ci
avesse interrotti».
*
* *
Okay,
poche parole: io adoro Niles – per non parlare della coppia
Niles/C.C. <3 – dovevo metterlo in qualche modo. E
credo che
Francesca avrebbe fatto una battuta simile, grossomodo. XD
Al
prossimo momento, vi ricordo che è il penultimo.
Kì.
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