Se Mark che
cantava serenate nel bel mezzo della notte era stato per le due ragazze uno
spettacolo imbarazzante, quello che si presentò davanti a loro quando si aprì
la porta dello spogliatoio maschile fu molto, molto, molto peggio.
Il Tuomas
che indossava un body di lycra simil-pitonata, di un colore rossastro, con
lunghe strisce bianche sfumate che partivano da sotto le ascelle e arrivavano
all’orlo dei pantaloni a zampa d’elefante, ossia l’unico punto della mise che
non sembrava essere stata cucita direttamente sul corpo del suddetto tastierista,
era ben lontano dal bel tenebroso noto a tutte le fan della band finnica. Sul
petto, inoltre, si apriva una generosa scollatura da cui uscivano pochi peli
solitari, e sulla schiena una stella di paillettes splendeva sotto le luci multicolori
da discoteca anni ‘70/’80. Anche Mark Jansen aveva addosso un body molto
simile, colorato con diverse sfumature di verde. Per dare un tocco di varietà,
però, al collo portava un lungo, lunghissimo boa di piume sintetiche rosso
fuoco, che al momento richiamava anche il colore del viso del leader dei
Nightwish.
Mark si
avvicinò saltellando, per quando gli era possibile con dei pattini ai piedi,
alle due ragazze, sui cui volti spiccava un espressione a metà tra l’inorridito
e il divertito.
-Ragazze! Siete splendide! Pronte per
scatenarvi? Io non vedo l’ora!- si voltò un secondo verso l’amico, rimasto
spatasciato con un’espressione imbarazzata.
–Mi date una mano? Non sono tanto sicuro che Tuommi voglia venire.-
Demetra e Kimberly
erano ancora talmente scioccate che non avevano dato peso a nulla di ciò che il
chitarrista in verde aveva appena detto loro.
Mark se accorse delle loro facce da pesce lesso, e mise ad –
entrambe un
braccio intorno alle spalle.
-Siete impagabili! Pensate, una volta l’ho
visto vestito peggio. Sapete, eravamo in vacanza io e lui, in questa spa
S-P-E-T-T-A-C-O-L-A-….…-
-Ok, Mark. Stai zitto. Non peggiorare
ulteriormente la mia reputazione.-
Aggiunse Tuomas
con un grugnito, avvicinandosi al gruppetto
e dando ad entrambe le Belle Imbambolate uno scappellotto sulla testa.
-Sveglia Belle Addormentate. Se non avessi
pagato, e se non avessi voi tre a carico, me ne sarei già andato. Ma ormai,
visto che siamo in ballo..-
-Balliamo!!!!!!- completarono i tre
compagni, entrando a turno nella pista circolare, seguiti di malavoglia da
Tuomas.
La faccenda
della “Serata Abba” aveva già galvanizzato le due amiche, che vorticavano, dopo
una grande e dolorosa quantità di cadute,
tenendosi per mano al ritmo prima di “Gimme gimme gimme (A man after
Midnight)”, poi di “Mamma mia”, e poi di
altri 2 o 3 pezzi, durante i quali i due ragazzi avevano abbandonato le danze e
si erano ritirati in uno dei piccoli soppalchi che sovrastavano la pista a bere
qualcosa e, apparentemente, a litigare come matti.
Indubbiamente
quelle che si stavano divertendo di più erano quindi Kim e Dem, che anche ora
che il brano di turno era finito, attendevano con ansia una nuova occasione di
scatenarsi.
-Ammettiamolo: abbiamo avuto un’idea GENIALE.-
Ridacchiò la bruna con la fronte appoggiata alla spalla dell’”amica-nemica”.
-Avevi dubbi?- le rispose con tono di
finta superiorità l’irlandese -Certo che
però potevano darsi di più da fare quei due, non trovi?-
-Già. Sono proprio dei mollaccioni. Beh, da
Tuom me lo aspettavo, ma Mark poteva evitare di sparire e lasciare noi due
donzelle sole e abbandonate..-”
Demetra non
fece in tempo a finire la frase che nell’aria risuonarono le prime note di
“Take a Chance”.
Com’è, come
non è e, soprattutto, tregua o non tregua, il vecchio sguardo di sfida si
accese tra le due ragazze, che
cominciarono a correre verso il bancone del DJ, un tavolo circolare nel centro
della pista.
Demetra
afferrò dalle mani del povero ragazzo il microfono e si mise a cantare a
squarciagola, all’indirizzo del soppalco dove i due musicisti si erano
rifugiati.
“If you change your mind, I’m the first in line. Baby I’m still free,
take a chance on me..”
Ma subito
Kim rivendicò I propri diritti di coinquilina, saltandole addosso e
strappandole il povero microfono.
“When you’re all alone, all the pretty birds have flown. Honey I’m still
free, take a chance on me..”
E cosi
Avanti per tutto il resto della canzone, saltando come pazze e sbracciandosi verso
I due uomini, ormai evidentemente alticci (se anche le loro facce non fossero
state già abbastanza eloquenti, la pila di bicchieri da cocktail che si era
accumulata sul tavolino non poteva essere fraintesa).
-Scegli me!-
-No! Me!-
-Zitella isterica!-
-Portinaia di secondo livello!-
-Maledetta!-
-Ladra!-
E cosi via
di seguito. Le due stavano terrorizzando a tal punto i poveri ospiti del locale
che il gestore fu costretto a chiedere ai due uomini, che essendo metallari
nonostante tutto non sembravano sbronzi, di portarle via, cosa che fecero
prontamente, seppur barcollanti.
Appena dopo
essersi cambiati ed essere usciti nel piccolo parcheggio, fu evidente per
Demetra e Kimberly che Tuomas non era per nessun motivo in grado di guidare la
sua stessa auto.
-Ok. Che
facciamo? Tuomas non sa da che parte è girato, Mark, l’unico di noi tre con una
patente, ha appena vomitato a cinque centimetri dalle mie scarpe- Kim fece una
pausa corredata da uno sguardo di odio –io ovviamente non mi sono portata la patente..-
-Donna di malafede. I miei genitori mi
dicono sempre “lascia a casa le carte e la patente quando vai in giro.” Ma io,
AH, figurati se li ascolto. Il fatto che questo mi abbia già fatto fare 2
denunce ai carabinieri è trascurabile.-
Cosi dicendo
prese le chiavi dalla tasca della giacca del tastierista.
-Dai, incosciente, dammi una mano a metterli
sulla macchina, pesano una tonnellata.-
Dopo lunghi
intervalli di mugolii e grugniti, le due finalmente si lasciarono cadere sui
sedili anteriori.
-Kim..metodo drastico post sbronza?-
-Guarda che qui non lo trovi un kebab di
mezzanotte..-
-Ma va.. rettilineo a 100 km/h e finestrini
abbassati!- Rispose Dem strizzandole l’occhio e premendo sull’acceleratore.
Dopo una
mezz’ora erano tutti e quattro sani e salvi alle porte della casetta di Tuom. I
due ubriachi, per fortuna, si erano quasi del tutto ripresi, senza riuscire ad
evitare, però che Mark finisse il lavoro cominciato nel parcheggio del locale
sui sedili della macchina.
-Andate pure in casa.. qui ci pensiamo noi!-
I due
musicisti accolsero la proposta delle ragazze, e si ritirarono.
Pulire del
vomito dai sedili di una macchina, al buio, nel freddo della mezzanotte
finlandese, non è certo uno sport degno di nota. L’intera operazione occupò
alle due quasi un’ora di tempo, e al suo termine il loro unico desiderio era
rappresentato da un the eccezionalmente caldo che sbloccasse ad entrambe la
circolazione nelle dita.
Le porte del
primo piano e dei piani superiori erano chiuse, quindi dedussero che i due
ragazzi fossero già andati a coricarsi.
-Fai piano Kim. Se poi si svegliano, domani
chi lo sente Tuomas??- Demetra ingiunse ridendo a bassa voce all’amica che
stava aprendo la porta.
-Ma si tranquilla..figurati se ci
sent….Oh.Mio.Dio.-
Agli occhi
di Demetra Robins e Kimberly Bell si presentò uno spettacolo scioccante: Mark
Jansen avvinghiato a Tuomas Holopainen sul tavolo della cucina, intenti ad un
approfondito studio del bacio alla
francese.
Kim richiuse
la porta con uno scatto.
-Ok, Kim, con calma. Magari abbiamo visto
male. Sai com’è. Fumo passivo. Alcool passivo...-
-Non è di QUEL passivo che
dovremmo parlare in questo momento!!!!!- rispose l’irlandese in preda ad un attacco isterico.
-Ok..ok.. facciamo cosi: al mio
tre riapriamo. Uno……Due…….Tre!-
-Kim?-
-Eh?-
-Credo di stare per svenire.-