my friends
- Kyyyyyyyyyaah!!!!!
- Waaaah!!!!
- Amu, ma dove l'hai tenuto nascosto finora?
E' un assalto. Un terribile assalto. E io sono la loro vittima. Sono
attorniata da almeno una decina di ragazze, che mi scuotono da tutte le
parti e mi assordano le orecchie. Il professore, che sarebbe dovuto
essere il mio difensore, ha ormai rinunciato all'impresa di domarle, e
si è seduto alla scrivania, lanciandomi ad intermittenza sguardi
sconsolati alternati a sguardi di compatimento. Penso che ne
parlerò con il preside. E' suo dovere in quanto insegnante
mantenere l'incolumità dell'alunno, e in questo momento posso
assicurare che non lo sta facendo. E neanche Tadase. Gli lancio
un'occhiata supplichevole, ma lui sprofonda ancora di più nella
sua rivista, fingendo di non vedermi. Peccato che tenga il giornale al
contrario.
- Insomma Amu! Rispondici! Si può sapere chi era?
"Insomma lo dico io. Che cosa ve ne importa? Ikuto e tutto ciò
che lo riguarda non sono affari di cui voi dobbiate interessarvi!"
penso involontariamente. Smettila cervello! Ormai l'abbiamo
capito. Io non piaccio a te e tu non piaci a me. Quindi cerchiamo di
collaborare solo nei momenti di bisogno, e cioè nei compiti in
classe. Per il resto del tempo, io mi faccio gli affari miei e tu i
tuoi, capito? Ciò significa che non devi farmi pensare cose che
per conto mio, cioè senza cervello, non penserei! Bene. Sono
contenta che ne abbiamo parlato.
- Amu! Smettila di ignorarci! - la voce stridula di Haruhi interrompe
bruscamente il mio assurdo duello mentale. - Dicci subito chi è,
come l'hai conosciuto e - SOPRATTUTTO! - cosa avete fatto ieri sera a
casa tua!
- Si chiama Ikuto Tsukiyomi. E' il mio nuovo vicino di casa, ecco come l'ho conosciuto - rispondo con voce monocorde
- Ma cosa avete fatto ieri sera? Cosa?!
- Niente! - esclamo, più rossa che mai. "E' vero, non si
può considerare come qualcosa l'incidente della zuppa" penso,
quasi amareggiata. Stupido cervello, non ti avevo detto di farti i
fatti tuoi?
Per fortuna le mie compagne non sono più interessate a me. Dopo
aver appurato che non rappresento una minaccia per il loro nuovo
bersaglio, si sono lanciate con entusiasmo in un'altra conversazione.
- Sono sicura che mi chiederà di uscire. L'ho visto, mi ha
guardata prima di uscire - sta dicendo un'ochetta senza cervello. "Non
perdere le staffe, non perdere le staffe" mi ripeto tra me e me. Non
è vero. Ikuto non ha guardato nessuna delle mie compagne. Oppure
si? Di colpo, il dubbio mi assale. Mi sto ancora tormentando e
ripercorrendo mentalmente i momenti in cui Ikuto era in classe,
sezionando con attenzione ogni sguardo e tono di voce, quando una
manata sulla schiena mi fa cadere faccia in giù sul banco:
- Ehi Amu! Come stai? Finalmente riesco a vederti, prima nemmeno il
ciuffo dei tuoi capelli si vedeva, con tutte quelle ragazze che ti
saltavano addosso! Sempre al centro dell'attenzione, eh?
- Kukai! - esclamo, contentissima di vederlo. Kukai è un mio
compagno di classe e buon amico, insieme ci divertiamo un sacco. E' una
specie di drogato di sport: non può farne a meno.
All'improvviso, mi balena un'idea in testa: perchè non scaricare
tutta la rabbia nello sport? Avevo un sacco di energia pericolosa in
quel momento, e mi sembrava un'idea migliore utilizzarla nel tennis,
anzichè nella manovrazione di macchinari pericolosi, per
esempio. Così gli chiedo:
- Senti, oggi pomeriggio ti va di fare una partita a tennis?
- Questo pomeriggio? Mi dispiace Amu, oggi proprio non posso. Gli
allenamenti di calcio mi impegnano tutto il pomeriggio e sono stra
indietro con i compiti! Facciamo un'altra volta, va bene?
- Sicuro, non c'è problema - rispondo sorridente - Buona fortuna
con i compiti! Professore - grido, per svegliarlo dal suo pisolino -
Posso andare in bagno?
- Cos..? Si certo, vai pure - mi risponde, cercando inutilmente di soffocare uno sbadiglio.
Appena esco in corridoio, metto in atto il mio piano. Corro per il
corridoio, superando quattro classi prima di bussare con quattro colpi
secchi alla porta della quarta B. Poi, veloce come un fulmine, mi
nascondo sotto il tavolo, li accanto. La porta non si apre nemmeno.
"Persino meglio del solito" esulto tra me e me. Dopo circa mezzo
minuto, dalla porta esce un ragazzo dai lunghi capelli blu, che si
accuccia sul pavimento per guardare sotto il tavolo e chiedermi
sorridente:
- Cosa c'è, Amu?
- Nagi!!! Hai fatto presto - bisbiglio, uscendo dal mio nascondiglio.
Nagihico Fugishaki è un altro mio carissimo amico. I nostri
genitori si conoscono, perciò lo conosco fin dall'infanzia, ma
da piccoli non ci sopportavamo e non facevamo altro che pestarci a
vicenda. Finchè un giorno i nostri genitoti - ormai sull'orlo di
un crisi - non hanno deciso di iscriverci a tennis, per far si che ci
calmissimo un poco. Beh, non ci crederete ma ha funzionato a merviglia.
Da quel momento in poi, siamo diventati amici. - Oggi hai tempo per una
partita?
- Cioè, mi hai chiamato solo per questo? Sei sempre la solita -
dice ridendo - comunque mi dispiace, oggi non posso proprio.
- Come mai?
- Ehm... mi vedo con degli amici - risponde, evasivo
- Non è vero. Qui c'è qualcosa che puzza. Ti vedi con una ragazza, ammettilo!
- Coff coff! Ma che dici? E comunque, sarà meglio tornare in
classe o ci daranno per dispersi. Ciao Amu, a domani - esclama,
tornando in tutta fretta nella sua classe. "Wow" penso "Nagi si vede
con una ragazza. Chissà chi è. Ma Tadase riuscirà
a fargli sputare il rospo" concludo malefica rientrando in classe.
- Tadaaaase!! Avrei un piccolo favore da chiederti - gli dico, con aria innocente
- Dimmi Amu - risponde lui, con aria interrogativa
- Mi stavo chiedendo... oggi sei libero?
- Si, perchè?
- Perfetto! Andiamo a giocare a tennis! E' deciso!
Il viso di Tadase cambia radicalmente colore, facendosi terreo.
- No!! Ti prego Amu, non farmi questo!! Lo sai, detesto sporcarmi con
quell'orribile terra rossa! E poi, mi sforzo troppo e di conseguenza
sudo e mi si spettinano i capelli!
Questo è uno dei problemi di Tadase. Prova una naturale
avversione per l'attività fisica, almeno che questa non sia lo
shopping. Figuratevi che quando il prof di ginnastica ci ha chiesto, in
un test scritto, che cosa succede quando corriamo, lui ha risposto: -
Ci spettiniamo i capelli - testuali parole, frutto di un favoloso tre
nella sua media impeccabile. Per fortuna, so bene come fregarlo.
- Sai, pensavo che uno di questi giorni potevo venire a fare shopping
con te e magari... - prepararsi al lancio della bomba. Bersaglio
individuato. -... poi potevi venire da me e potresti usarmi come
bambola tridimensionale. Compreso il trucco! - BAM!! Bomba sganciata.
Bersaglio colpito.
Tadase si alza in piedi e saltella contento: - Si si si e ancora si!!
Che bello che bello che bello!! Certo che vengo a giocare a tennis con
te Amu! - canticchia felice. Sogghigno, diabolica. Missione compiuta.
Salve a tutti!! :D chiedo perdono per la brevità del capitolo -
in origine doveva essere molto più lungo - ma ero troppo stanca,
è già un miracolo che sia riuscita ad aggiornare. Quindi
accontentatevi per satvolta please, ma prometto che mi farò
perdonare u.u Questo capitolo in pratica è servito a presentare
un po' gli amici di Amu e la sua vita quotidiana. Ma attenzione! Si
avvicinano i famosi colpi di scena! Grazie per leggere, commentare e
-soprattutto- sopportarmi! ^_^
baci
watereyes
P.S. non so se domani riuscirò ad aggiornare perchè
sarà una giornata mooolto lunga. Ma prometto che farò
l'impossibile! :D
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